Venezia 71: vince il film svedese di Roy Andersson. In laguna anche Pawe? Pawlikowski con “Ida”

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(Pawel Pawlikowski photo Piotr Suzin)

Venezia 71 il verdetto:

Leone d’oro: “A pigeon sat on a branch reflecting on existence” del regista svedese Roy Andersson
Leone d’argento: “Le notti bianche del Postino” (The Postman’s White Nights) del regista russo Andrej Konchalovskij

Gran premio della giuria a “The look of silence” di Joshua Oppenheimer

Coppa Volpi per la migliore attrice: Alba Rohrwacher la protagonista di “Hungry Hearts” di Saverio Costanzo
Coppa Volpi per il migliore attore: Adam Driver, l’attore americano di “Hungry Hearts” di Saverio Costanzo

Lasciatemi aggiungere che sono molto felice d’aver chiuso questa 71^ edizione del festival veneziano con la proiezione di “Ida”. Un bellissimo film che mi riconcilia con il cinema d’autore, con quello che per me è il cinema più autentico. Una trama interessante che non ha paura di toccare aspetti del passato che hanno formato la società polacca così com’è oggi. Dialoghi essenziali, una fotografia perfetta, curata ed evocativa che innalza la cifra estetica del film, il tutto sommato alla ottima recitazione dell’esordiente Agata Trzebuchowska. E dopo la proiezione nel giardino dell’area “Giornate degli autori” ho incontrato con grande piacere il regista Pawe? Pawlikowski recentemente tornato a vivere a Varsavia. “È bello tornare a Varsavia, città in cui ho trovato un clima aperto, dinamico, non convenzionale, meglio di Parigi. Se continuerò a trattare temi polacchi? Credo di sì, cioè più che “temi polacchi” in senso classico voglio trattare della gente, storie di persone e di società che cambia, ovvero fare un cinema universale a partire dalla Polonia. Ed è forse proprio di questo che penso ci sia bisogno, ovvero fare cinema puntando alla qualità artistica “tout court” senza essere schiavi di schematismi retorici sulla Polonia”.

(L’intervista integrale a Pawe? Pawlikowski sarà pubblicata nel numero di ottobre di Gazzetta Italia)