Corsica, Sardegna e Sicilia, un mare di ricchezze naturali

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Premesso che mi considero siciliano di origine, mi risulta alquanto arduo rimanere obiettivo nella valutazione di questo mio ultimo viaggio in moto che mi ha portato a scoprire la Corsica e la Sardegna che non conoscevo.

Continuando con il filone dei viaggi in moto e seguendo questa linea immaginaria che porta un VNP (very normal people)  a  compiere delle piccole imprese, quest’anno,  dopo aver dovuto rinunciare al viaggio in Armenia , Georgia e Azerbajan (solo rinviato a data da destinarsi) , convinco la mia compagna ad intraprendere un avventuroso viaggio a bordo della mia fedele Honda Transalp finalmente gommata Metzeler, che ci porterà ad attraversare tre stupende isole: Corsica , Sardegna e appunto Sicilia.

Partiti il 5 Agosto da una Varsavia uggiosa, e dopo una tappa a Graz  per raddrizzare la schiena dopo i 900 km percorsi, sono molto fiero di mostrare alla mia compagna Anna una città che ha animato  sentimenti, passioni, unica nel suo genere e impossibile da non ammirare per la sua bellezza architettonica: Venezia.

Grazie al redattore di Gazzetta Italia sono ospite in un magico appartamento a Dorsoduro, zona molto esclusiva per i Veneziani in una magica atmosfera da film.

I prezzi un po’salati dei ristoranti mi inducono ad entrare in un supermercato e rifornirmi di tutta una serie di goloserie tipo: insalata di polipo, mozzarella di bufala, burrate e insaccati che la gastronomia italiana , assoluta regina mondiale, è in grado di offrire.

Archiviata la splendida parentesi nella ex repubblica marinara, bardati per motivi di sicurezza, attraversiamo le torride autostrade stracolme di turisti in procinto di andare in villeggiatura, boccheggianti agli Autogrill.

Traghettiamo da Livorno e arriviamo in terra francese in una caotica Bastia. L’albergo trovato miracolosamente su booking.com è carino, fornito di aria condizionata e con una piscina che mi ha subito sedotto.

Se vi capita di andare in Corsica, non perdetevi il giro della parte a nord nei dintorni di Calvi tra tornanti mozzafiato e viste panoramiche da cartolina. Nel rientrare in serata dopo circa 130km di strade tortuose, percorrendo una zona montana, mi sono preso uno spavento per l’attraversamento repentino di un animale di grossa stazza che mi avrebbe sicuramente disarcionato dalla moto: era un cinghiale selvatico!

La cosa per me affascinante nei viaggi èsicuramente la loro preparazione. Adoro documentarmi in rete e ricordo ancora quando lessi del deserto di Agriates in Corsica la mia curiosità fu forte. Accessibile solo con jeep o moto enduro.

Mi sono allenato in Polonia per migliorare le mie tecniche di guida su superfici sterrate e sabbiose e, nel momento della verità, credo di aver superato brillantemente la prova attraversando i 24 km di sterrato misto a pietre ed altre insidie arrivando madido di sudore all’agognata spiaggia.

Complessivamente la Corsica offre una serie di bellezze paesaggistiche con una folta vegetazione.  I prezzi in alta stagione sono piuttosto alti ma l’unica vera pecca da nord a sud è la gastronomia mai all’altezza della situazione neanche nei ristoranti alla moda nei porti.

Da Bonifacio a Santa Teresa di Gallura il traghetto impiega meno di un’ora e l’arrivo in Sardegna al tramonto è stato molto pittoresco. Mentre percorro la strada per Alghero, rifletto sul fatto che  ho girato il mondo in lungo e il largo ma non avevo visitato delle perle come la Sardegna patrimonio del mio  Paese.

Il territorio appare subito più brullo della Corsica ma molto curato e tenuto pulito. Il profumo delle pinete di Fertilia ci annuncia che stiamo per arrivare a Porto Conte dove ci ospiterà Franco L. a bordo della sua barca di 15 metri.

Grandi mangiate di pesce caratterizzeranno la tappa sarda. La cosa curiosa che mi spingerà ad approfondire  in futuro sarà il perché  nella zona di Alghero parlino un dialetto molto simile al Catalano. Visitate le grotte di Nettuno con i 645 scalini impervi, è tempo di andare ad est nella tana dei Vip: la Costa Smeralda. A Porto Rotondo, ci ospiterà un altro italiano residente a Varsavia, Matteo P. La sua stupenda famiglia manifesta quell’ospitalità genuina che secondo me è nel DNA di noi italiani.

Ci godiamo la splendida vista su Porto Cervo e andiamo a letto presto in attesa della giornata di domani che prevede sei ore di traghetto sino a Civitavecchia e quasi 900 km per raggiungere Siracusa sotto un caldo cocente. Decliniamo gentilmente l’invito di Matteo a partecipare ad una notte danzante tra il jet set e le splendide donne ingioiellate ma anche il biker deve fare un po’ di sacrifici per portare a termine le sue imprese.

Il resto della Storia ve lo racconterò nel prossimo numero…. Se Dio vuole..

PS: Ho stimolato in voi la voglia di viaggiare?