
Testo e foto: Alberto Mangili
Torna come ogni anno, in quel di Rho Fiera Milano, uno degli appuntamenti più importanti su scala globale dell’industria della mobilità su due ruote: l’EICMA. Giunta all’edizione numero 82, in programma tra il 4 e il 9 novembre 2025, la kermesse di punta nel campo vanta un impressionante parco di oltre 730 espositori, 2000 brand con 50 Paesi del mondo rappresentati, e un ricco palinsesto di appuntamenti tra spettacolo e incontri con leggende del motorsport. Le prime due giornate, quella di apertura cui ho partecipato ieri e quella odierna, sono riservate a stampa e operatori del settore, mentre da domani, giovedì 6, sino al gran finale di domenica 9, centinaia di migliaia di appassionati si riverseranno, tra i giganteschi padiglioni e le vaste aree esterne, per assistere a qualcosa di davvero imperdibile.
Come detto, i numeri sono realmente impressionanti, e rendono bene l’idea della quantità e qualità che si può riscontrare all’interno di un progetto che, ogni anno, cresce ed offre qualcosa di più. Cioè che rende ancor meglio l’idea, però, è perdersi metaforicamente (o anche proprio fisicamente, con ironia) tra un’infinità di componenti tecniche, accessori, abbigliamento, esemplari, marchi prestigiosi, innovativi, in ascesa, dalle motociclette che ammiriamo in televisione, ma anche alle più classiche, da collezione, passando anche per le biciclette, scooter, minicar e tanti altri mezzi. In particolare, non ho potuto fare a meno di scrutare a fondo anche, sedendomi spesse volte in sella, quad e soprattutto motoslitte, due tipi di mezzi che ho guidato (in particolare le seconde) decine e decine e decine di volte. Ciò che ha catturato di più il mio occhio però è stata una motocicletta con una lama da sega circolare in luogo della ruota posteriore, utilizzata proprio per tagliare un grosso tronco.
Normale comunque che i pezzi forti siano rappresentati, nel concreto e nell’immaginario, dalle più “consuete” motociclette. Presenti ovviamente tutti i principali marchi del settore, dalle eccellenze italiane di Moto Guzzi e Ducati, passando in terra straniera con Kawasaki e Yamaha, giusto per citarne un paio per parte tra i più noti, diciamo così. Nel primo caso ammetto un lieve pizzico di campanilismo, poiché la fabbrica storica della Moto Guzzi è situata a Mandello del Lario, a due passi dalla mia città natale, Lecco. Pur da appassionato e buon intenditore, però, la mia conoscenza del settore non è tanto altrettanto vasta come magari in altri campi, e pertanto è stato molto sorprendente osservare anche come marchi “meno noti” abbiano in realtà delle frecce veramente potenti nei propri archi, e spesse volte, molto variegate e diversificate. Qual posto migliore di questo, dunque, per osservare, ascoltare, e toccare con mano tante novità.
Per finire, sia l’articolo sia la mia ricchissima giornata (siamo infatti ormai alle 18.30 nel mio racconto, poco dopo aver potuto ascoltare e salutare il forte pilota di Moto GP Johann Zarco) una chiusura su quella che, scusate il gioco di parole, è stata una storica apertura, ossia l’inaugurazione della mostra “Desert Queens”, dedicata al mito della celeberrima Dakar, a detta di molti la gara più dura al mondo. In una tendostruttura trasparente, volta a rievocare appositamente un tipico bivacco dakariano, ben 31 motociclette originali, che hanno segnato diverse ere della competizione, sono il pezzo forte, fortissimo, di una mostra mai vista prima in Italia. Eccezionale anche la sabbia di contorno e l’imponente schermo centrale, per proiettare immagini e video di una gara plasmata nel deserto e scolpita nella leggenda. Una testimonianza unica per poter ammirare da vicino un pezzo di storia dello sport in senso lato, che spinge EICMA anche oltre l’aspetto puramente espositivo, centrando in pieno l’ingresso in un piano anche più immersivo ed esperienziale.






















