I gioielli di Alessandro Barellini

0
1498

Qual è la tua preparazione professionale?

Ho studiato a Firenze, ho frequentato per tre anni l’università di architettura. Mi piace l’arte in generale e nel periodo dell’università ho iniziato a costruire degli oggetti, perlopiù sculture luminose: lampade un po’ particolari, comunque sculture più grandi di un gioiello. Mi piaceva molto lavorare con vari materiali ed in particolare i metalli, quindi mi serviva approfondire la conoscenza della loro lavorazione. Sentivo che conoscere le tecniche di costruzione dei gioielli potesse essere utile al mio lavoro: sono oggetti molto piccoli e per la costruzione di un gioiello armonico si devono usare tecniche sofisticate, che permettono un margine di errore veramente minimo. Così pensai di imparare a modellare i gioielli per poi applicare i metodi e le tecniche alle mie idee. Quindi mi sono iscritto ad una scuola di gioielleria, a Firenze, che ho frequentato per due anni. Alla fine della scuola si presentò una buona opportunità di lavoro. Il mio maestro mi offrì un posto come modellista presso una grande azienda: così ho iniziato a disegnare e costruire gioielli! Nel 1999 ho dato le dimissioni dall’azienda in cui lavoravo, ed ho aperto la mia attività creando la mia linea di gioielli, Idrus.

Quanto tempo ci vuole per creare un oggetto da capo?

A volte per fare un oggetto faccio 5-10 prove. A me piace cercare la perfezione. Alcuni oggetti vengono già alla prima volta. Le proporzioni vengono studiate, poi si pensa alla costruzione con adattamenti. Comunque ci vuole sempre del tempo. Ogni oggetto parte da un’idea. La progettazione si compone dello sviluppo dell’idea, con schizzi e disegni 3D sul computer. Poi si passa alla realizzazione del pr[cml_media_alt id='113633']I[/cml_media_alt]ototipo in metallo, che costruisco completamente a mano, per valutare e dosare le proporzioni e l’impatto estetico. Quando il prototipo è pronto e sono soddisfatto, procedo con la produzione dell’oggetto con i materiali scelti (normalmente oro 18kt, diamanti e pietre preziose). A volte sono pezzi unici, a volte produco piccole serie dello stesso gioiello. In ogni caso, anche con l’ausilio di tecnologie moderne, ogni pezzo e realizzato a mano seguendo l’antica tradizione orafa.

Chi ti fornisce i materiali?

L’oro si compra al banco metalli. Per i diamanti e altre pietre preziose ho molti fornitori, un americano, uno di Anversa (Belgio)… Le pietre vengono dai paesi di origine: diamanti dall’Africa, zaffiri e smeraldi dall’America del Sud.

I tuoi gioielli preferiti.

Non ci sono veri e propri “gioielli preferiti”, certo sono più affezionato ad alcuni per il loro significato ad anche per il loro successo. Una di queste collezioni è Magia. Inizialmente era solo una serie di anelli, ma poi anche un pendente ed orecchini e forse in futuro si arricchirà di altri oggetti. Mi piace molto la versatilità degli oggetti che costruisco. Mi piace l’idea che un gioiello possa trasformarsi e prendere nuove forme, nuovi colori seguendo un desiderio momentaneo. Magia è una collezione che ha questo potere, credo. Basta scambiare la parte centrale con un differente colore di oro, di pietre o di smalto, e il gioiello cambia il suo impatto estetico come fosse uno diverso, uno nuovo. Mi piace che con un gioiello che ho costruito si possa giocare, e Magia è una collezione con cui si può giocare. Altre collezioni a cui sono particolarmente affezionato sono Onda, che è una serie di anelli snodati, molto confortevoli. È’ una mia priorità, e desiderio,  che i gioielli che realizzo siano comodi da indossare. Anche a Forma sono particolarmente affezionato, è una delle prime linee che ho disegnato per Idrus, forse la prima, con le sue linee pulite ed essenziali.

Chi sono i tuoi clienti?

Locali e da tutto il mondo. Stati Uniti, Giappone… Dai paesi arabi ancora no. Ora sto cercando di entrare su questi mercati, ma bisogna trovare contatti giusti. Ho un contatto ora per Dubai, vediamo se si riesce a collaborare. I gioielli sono un mercato complicato, hanno un certo valore, non si possono mandare per dimostrare, sei tu che devi andare dal cliente. Quindi i paesi arabi, la Russia, la Cina: sono tutti mercati da esplorare. La maggior parte dei miei clienti sono giapponesi, coreani, tedeschi, francesi e italiani. Per le piccole aziende e sempre più difficile entrare in un mercato nuovo, perchè bisogna fare un piccolo investimento e non sempre si trovano le risorse. Con uno sponsor appassionato, però, si riescono a fare molte cose belle!