Il mondo dei colori (II)

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Nell’articolo precedente abbiamo parlato delle differenze nella percezione dei colori in polacco ed in italiano. Abbiamo visto che nonostante siamo nella cultura europea dove più o meno i colori hanno signifi cato simile, tipo il nero si lega alle situazioni tristi come il lutto oppure eleganti ed il bianco è il colore dell’innocenza ovvero del vestito della sposa, ci sono cose che ci sorprendono e punti di vista diversi. Continuiamo allora il nostro viaggio nel mondo dei colori all’italiana questa volta con un elenco di espressioni utili ed usate nella lingua italiana. Alcune sono veramente interessanti se guardate la loro provenienza, le altre invece sono identiche o molto simili a quelle nella lingua polacca.

  1. UN GIALLO (żółty): tradizionalmente un libro ma adesso si riferisce anche al film che racconta la storia poliziesca. La provenienza di questa espressione è molto interessante ed è una cosa ovvia per le vecchie generazioni che eventualmente possono ancora trovare dei gialli nelle proprie librerie perché la prima collana dei libri polizieschi pubblicata dalla casa editrice Mondadori aveva appunto la copertina di questo colore. E fino ad oggi si dice: Leggo un giallo – Czytam kryminał oppure Guardo un giallo – Oglądam kryminał
  2. PRINCIPE AZZURRO (błękitny książe): per definire un uomo ideale, un uomo da sposare. Molti si sono chiesti perché al principe viene associato il colore azzurro ed una delle teorie dice che questo colore veniva associato alla casa Savoia. Ed è anche vero che il colore azzurro è il colore del nastro delle ricompense militari ed anche delle maglie dei calciatori italiani. Notiamo anche il fatto che in polacco distinguiamo principalmente tre sfumature: niebieski – blu, błękitny – celeste, granatowy – blu marino. E allora azzurro?! Come lo vogliamo tradurre? Va bene c’è chi dice che azzurro corrisponde al błękitny, cosa ne facciamo con il celeste a questo punto. Non c’è verso in italiano nella lingua parlata quotidiana ci sono quattro sfumature di blu e in polacco ce ne sono tre.
  3. PASSARE LA NOTTE IN BIANCO (spędzić noc na biało): vuol dire non dormire di notte, andare a dormire tardi. Il modo di dire è legato alla tradizione medievale, al rituale dell’investitura dei cavalieri. La sera prima un futuro cavaliere doveva passare la notte pregando e indossava una lunga cappa di colore bianco e quindi passava la notte in bianco.
  4. DIRNE DI TUTTI I COLORI (powiedzieć we wszystkich kolorach): di tutti i colori significa di ogni tipo. Dire di tutti i colori signifi ca parlare liberamente, senza badare alla sensibilità degli altri, dire tutto quello che si pensa spesso anche le cose poco simpatiche. La prima traccia di questa espressione, la troviamo nei I promessi sposi di Alessandro Manzoni. Si può anche farne o combinarne di tutti i colori per dire creare dei pasticci o fare degli errori. Potrebbe corrispondere al polacco narozrabiać.
  5. AVERE IL POLLICE VERDE (mieć zielony kciuk): si dice di chi ha una particolare capacità di curare le piante. Pare che il modo di dire derivi dal fatto che la persona che si occupa delle piante per potarle le tiene tra il pollice e l’indice della mano o così si può macchiare le dita con la clorofilla della pianta.

Poi ci sono molte espressioni simili a quelle in polacco. Ad esempio:

  1. ESSERE LA PECORA NERA: cioè una persona cattiva, un carattere difficile nella famiglia o in un gruppo. In polacco esiste lo stesso modo di dire: czarna owca
  2. RICEVERE CARTA BIANCA: qui in polacco si usa la stessa espressione in francese però: carte blanche. Vuol dire essere liberi ad agire, poter fare come si vuole.
  3. AVERE IL SANGUE BLU: in polacco è quasi lo stesso perché si dice mieć błękitną krew, ed allora torniamo al punto due dove si discutono le sfumature del blu.
  4. LAVORO IN NERO: simile in polacco ma piuttosto con il verbo pracować na czarno.