Morto lo scultore polacco Igor Mitoraj. Le sue opere sono diventate un’icona

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Igor Mitoraj si è spento all’età di 70 anni in un ospedale di Parigi, dove lo scultore si era trasferito nel 1968. Particolarmente legato all’Italia, nel 1983 aveva aperto uno studio a Pietrasanta (provincia di Lucca), che aveva abbellito con numerose opere. Era in programma il suo ritorno a Pietrasanta con una mostra, la cui inaugurazione avrebbe dovuto essere nel febbraio 2015.

Mitoraj nasce in Germania nel 1944, da madre polacca e padre francese. I genitori si erano conosciuti in circostanze tragiche durante la seconda Guerra Mondiale: la madre era stata deportata e costretta ai lavori forzati mentre il padre era prigioniero di guerra. Liberata, la donna decide di tornare a casa con il figlio: in fuga a piedi dalla Germania verso la Polonia, sopravvivono al bombardamento di Dresda. Ad accoglierli in Polonia, il regime comunista.

[cml_media_alt id='111908']Igor Mitoraj[/cml_media_alt]Ma Mitoraj riesce a coltivare le sue passioni nonostante la dura etica socialista. Si iscrive all’accademia di Belle Arti di Cracovia, sotto la guida di Tadeusz Kantor, che gli fa conoscere gli artisti contemporanei: Warhol, Liechtestein, Merz, Klein. Nel 1968, su consiglio di Kantor, lascia la Polonia per trasferirsi a Parigi, dove studia alla Scuola Normale Superiore di Belle Arti.

Attratto dalle culture sudamericane e dalla scultura atzeca, nel 1970 trascorre un anno in Messico e abbandona definitivamente la pittura per dedicarsi alla scultura. Di ritorno a Parigi, tiene la sua prima esposizione personale presso la rinomata Galleria La Hune. Apre un suo studio dove lavora il bronzo e la terracotta. Compie numerosi viaggi in Grecia, dove studia l’arte statuaria classica. Il suo immaginario ne verrà definitivamente affetto.

Nel 1979 è per la prima volta a Pietrasanta, cittadina non lontana dalle cave di Carrara: scopre il marmo. Dagli artigiani locali apprende la tecnica e i segreti della lavorazione. Quattro anni dopo apre un suo studio a Pietrasanta, città cui dona diverse opere. Espone alla Biennale di Venezia, a Milano e a New York.

Il suo successo è ormai affermato: sempre più metropoli richiedono le sue sculture per i loro spazi pubblici. In Italia, fra le sue opere sono a Milano la Fontana del centauro e l’Hommage à De Sabata alla Scala; a Roma nel 2005 vengono inaugurati i portali bronzei della Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri; ad Agrigento, la Valle di Templi accoglie le sue opere monumentali. E’ il primo artista contemporaneo ad essere accolto dal sito archeologico.

(fonte: www.tgcom24.mediaset.it)