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Home Blog Page 298

I migliori singoli 2013

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La classifica dei migliori singoli 2013, secondo Luca D’Ambrosio, musicletter.it

 

1. Bill Callahan “Small Plane”

2. Anna Calvi – Sing To Me

3. Billy Bragg – No One Knows Nothing Anymore

4. The National – Graceless

5. Yo La Tengo – “I’ll be Around”

6. Ghostpoet – Meltdown

7. Jacco Gardner – Clear The Air

8. Jonathan Wilson “Dear Friend”

9. Kurt Vile – “Wakin on a Pretty Day”

10. Jim James – State Of The Art (A.E.I.O.U.)

 

 

Auguri da Chuck Norris – VIDEO

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Un simpatico video realizzato dai ragazzi di Delov Digital, che ci augurano buon Natale e buon anno con Chuck Norris che fa la spaccata tra due aerei in volo e tenendo in equilibrio sulla testa undici paracadutisti che impersonano l’albero di Natale.
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Evento natalizio Camera di Commercio a Varsavia

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Grande successo dell’evento natalizio organizzato dalla Camera di Commercio e dell’Industria Italiana In Polonia per i soci e i numerosi ospiti. Nelle sale del Ristorante San Lorenzo a Varsavia il presidente Piero Cannas ha accolto oltre 70 persone, tra cui ben 50 aziende rappresentate, per uno scambio di auguri e alcune riflessioni sugli esiti economici del 2013. Ospite d’onore S.E. Riccardo Guariglia, Ambasciatore d’Italia in Polonia che ha salutato i presenti ricordando “l’importanza e la necessità della coesione degli italiani in Polonia per poter promuovere al meglio il Sistema Italia” e ribadendo la sua volontà di appoggiare sempre iniziative come queste che contribuiscono ad unire la comunità italiana. Ha portato il suo saluto anche il Dr. Giuseppe Federico, direttore ICE Varsavia. Durante l’evento erano presenti diversi giornalisti italiani e polacchi, tra cui la troupe del programma “Est Ovest” di RAI TRE con il giornalista Antonio Caiazza della sede RAI di Trieste che ha intervistato molti dei presenti tra cui l’Ambasciatore Guariglia, Giorgio Provvidenza della Salini-Impregilo Polska, il presidente Piero Cannas e il Vice Presidente Cristiano Pinzauti.

Il coworking nel quartiere più trendy di Varsavia

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Barbara So?kowicz è il presidente di EU Coworking, uno spazio a Varsavia adibito all’originale idea del coworking, in uno dei luoghi più di tendenza d’Europa: il quartiere Praga, come intitolava l’Espresso qualche settimana fa.

Come funziona il coworking?

“Il coworking è un’ottima opportunità di locazione a basso costo di uffici per le imprese o professionisti. Negli ultimi tempi”, spiega Barbara So?kowicz “molti nuovi imprenditori si sono avvicinati a quest’idea spinti dalla necessità di trovare soluzioni innovative per non dover sostenere costi eccessivi. Una semplice formula: costi minori e più sinergie. Piccole entità che lavorano fianco a fianco, con la possibilità di creare gruppi di lavoro sfruttando le singole competenze dei coworkers.”

Quali sono i vantaggi di lavorare in un coworking ?

“Negli ultimi anni molti spazi di coworking si sono specializzati in specifiche aree di competenza, come per esempio dedicati alla moda con studi fotografici in condivisione tra i coworkers. Altri spazi si presentano come “incubatori di imprenditorialità’’e quindi in base al progetto offrono assistenza per le pratiche burocratiche, amministrative e legali. Nel nostro caso abbiamo scelto di offrire le personali esperienze dei soci fondatori : promozione, marketing, consulenza strategica, general management e fondi europei. Successivamente, pensiamo alla possibilità di mettere in contatto le piccole aziende più innovative con dei “business angels’.

Stiamo pensando anche a un kindergarten per i bambini dei clienti. Attualmente i servizi vengono offerti a moduli (p.e. settimanali o mensili), così da poter offrire il minimo investimento con il massimo risultato: cerchiamo di risolvere i problemi dei piccoli imprenditori. In uno spazio di coworking è possibile avere una costante disponibilità delle informazioni, gestire i propri costi con spazi modulari e spazi in comune con gli altri coworkers. Anche grandi aziende che hanno la produzione fuori Varsavia chiedono di poter accedere al coworking per contenere i costi degli uffici commerciali o di rappresentanza; è anche la soluzione ideale per aziende straniere che iniziano la loro attività in Polonia.

I vantaggi del coworking sono così riassumibili:

–         modularità  nel tempo e dello spazio

–         investimento iniziale molto più basso

–         sviluppo di sinergie con altri imprenditori e professionisti

–         disponibilità di servizi di consulenza a condizioni favorevoli già contrattate

https://www.facebook.com/EuCoworking

www.eu-coworking.com.pl

La politica bella

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Emanuela Medoro

Giovane negli anni sessanta, ho vissuto male, anzi ho subìto impotente il periodo dagli anni novanta fino ai tempi recenti, dominati dall’idea dell’arricchimento facile, della corruzione, della compravendita di parlamentari, dell’evasione fiscale contro lo stato rapinoso, della scissione dell’Italia fra nord ricco ed efficiente e sud povero e malavitoso, della chiusura di fabbriche, licenziamenti, aumento della disoccupazione, tagli all’istruzione ed alla sanità. Sono stati gli anni   di quelli che badano al sodo (di chi?), di quelli che con arrogante sicurezza si dichiarano apolitici al contempo facendo un cieco tifo per il vincente capo supremo, modello di vita e di pensiero perché ricco, anzi ricchissimo, padrone dell’informazione e dei media.

Che bellezza veder stravincere la difficile competizione per la guida di un partito di governo da un figlio della nostra generazione, capace di sostenere che la politica è bella e di rovesciare i luoghi comuni del periodo brutto della politica dell’antipolitica. Per Matteo Renzi la politica non è frasi sprezzanti per chi la pensa diversamente. Niente vaffa days, meglio welcome days. I giorni del benvenuto, a chicchessia, qualunque sia la provenienza politica, senza steccati nella definizione del suo pubblico. Eccellente comunicatore, sicuro di sé, padrone di una lingua italiana ricchissima e ben articolata, di una intonazione piacevole ad orecchie del nord e del sud, capace di gestire la propria immagine con una buona dose di scaltrezza. Welcome, Matteo.

Un figlio della Toscana, leader in politica da ragazzo, vuole diventare un leader dell’Italia. Mi sta bene, soprattutto perché non ha un patrimonio personale stellare da spendere nell’arena della battaglia politica in nome dell’antipolitica del ghe pensi mi. I soldi che spende arrivano a piccole dosi, da tanti simpatizzanti. Bisogna stare attenti a come si spendono, altrimenti non arrivano più.

Da vecchia insegnante a riposo, nell’ascoltare il suo comizio di investitura alla carica di segretario del PD, ho notato con piacere il passo dedicato all’istruzione, alla necessità di valorizzare la funzione docente e di restituirgli la dignità ed il decoro perduti. Istruzione e ricerca investimenti per il futuro. Fosse vero…

Avrà filo da torcere, il loquace e coraggioso Matteo. Le diverse anime del partito si faranno sentire, lo tireranno da un lato e dall’altro.  C’è da augurarsi solo che venga sostenuto con saggezza da tutti, all’interno del partito, affinché vinca le prossime elezioni politiche, e non prevalga la ondata di protesta dei grillini insieme a quella del partito del signore delle cene eleganti, del bunga bunga, evasore fiscale, glorioso santo martire delle toghe rosse.

La Traviata del 7 dicembre alla Scala di Milano

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Emanuela Medoro

Unisco qualche piccola osservazione personale, da semplice spettatrice senza alcuna pretesa, al coro di articoli generalmente favorevoli, ma non privi di qualche critica, apparsi sul web subito dopo la fine dello spettacolo.

Ho visto l’opera al cinema, sul grande schermo. Mi aspettavo che gli operatori della televisione avrebbero   proiettato lo spettacolo dal punto di vista di uno spettatore di platea, oppure dei palchi centrali del teatro. Immaginavo di vedere l’intero palcoscenico, la scena ed i cantanti, con qualche colpo d’occhio sull’orchestra.  Non così, per cui mi ha fatto una impressione non sempre gradevole l’ indugiare insistente sui primi piani dei volti e dei corpi dei cantanti e degli arredi di scena.  Certi particolari meglio non vederli.

La infelice storia d’amore di Violetta Valery ed Alfredo Germont   esiste ancora oggi nella mente di tutti, in tutto il mondo, perché Giuseppe Verdi ha creato per loro una musica magica ed immortale, coinvolgente, che tocca i sentimenti profondi, estrania dalla realtà immediata ed apre le porte   del sogno. Splendida l’orchestra diretta da Daniele Gatti, applauditissimi i cantanti, la protagonista tedesca   Diana Dumrau, il tenore polacco Piotr  Beczala ed il baritono serbo Zeljco Lucic. Parecchi buuuu, invece, quando è apparso il regista, insieme agli applausi durati a lungo. Mi è dispiaciuto stare in un cinema e non poter manifestare il mio sentito apprezzamento per l’orchestra ed i cantanti insieme al pubblico del teatro alla Scala che applaudiva in piedi.

Cerco di spiegare i buu per la regia. Ha suscitato perplessità l’eccessivo realismo della regia di Dimitri Tcherniakov. Francamente un Alfredo Germont con la giacca con gli spacchetti laterali e senza cravatta è piaciuto poco, ancora meno Violetta, nella seconda parte una casalinga con un vestitino marrone col colletto di pizzo. Inoltre è apparso strano vederli in una grossa cucina tradizionale piena di pentole, Alfredo chino su un tavolo ad affettare zucchine e tagliare un bel mazzo di sedano mentre canta un’aria piena di pathos. Ancora, mi ha suscitato un secco no vederlo chino sullo stesso tavolo mentre ammassa la pasta e versa la farina sull’impasto. Bastano dei piccoli ma significativi particolari negli arredi di scena per comunicare il calore del focolare domestico. Stessa perplessità per quella cantante del coro mascherata con piume da Sioux, fuori luogo. Forse non ho capito bene di che cosa si trattava, forse ancora, tutto questo è di secondaria rilevanza.

Conta la musica di Giuseppe Verdi. Eterna, un immortale patrimonio dell’umanità che l’Italia ha dato al mondo. Dobbiamo esserne orgogliosi.

 

Vertice bilaterale Italia-Polonia 5 dicembre 2013

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VIDEO – Conferenza stampa di Enrico Letta a Varsavia durante il Vertice bilaterale Italia-Polonia si parla di:  industria, EXPO2015, difesa e tifosi laziali incarcerati a Varsavia dal giorno della partita Lazio-Legia.

 

Varsavia. “Rilasciate i nostri ragazzi”, i tifosi lanciano una petizione online

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Prosegue l’odissea dei tifosi laziali trattenuti in Polonia. Prosegue senza che si trovi l’unica soluzione adeguata e pensabile: il loro rientro a casa, il prima possibile. E così i parenti e gli amici dei tifosi ancora trattenuti a Varsavia, chiedono “il rilascio immediato dei ragazzi, che prima sono stati ingannati e poi condannati con accuse infondate e senza alcuna prova che li identi?casse”. Lo fanno attraverso una petizione online, lanciata Barbara D’Alessandro, sorella di uno dei ragazzi fermati a Varsavia. Scopo della petizione: sollecitare il ministro degli Esteri, Emma Bonino, ad intervenire concretamente.

Leggi la petizione completa

 

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fonte: lazialita.it

 

 

Bonino annuncia i detenuti saranno raggiunti dalle famiglie

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ROMA – Emma Bonino, Ministro degli Esteri, in una nota pubblicata su repubblica.it, ha rilasciato alcune importanti dichiarazioni in merito ai fatti di Varsavia. “Certamente vanno fatti gli opportuni approfondimenti sulle modalità che hanno portato al fermo dei tifosi della Lazio e alla decisione delle autorità giudiziarie polacche di trattenere e rinviare a giudizio 22 persone – ha proseguito la Ministra degli Esteri- Voglio peraltro chiarire che più di un centinaio di fermati sono stati accompagnati in diversi commissariati di Varsavia ed è stato straordinario lo sforzo che la nostra Ambasciata ha fatto per giungere al più rapido rilascio dei connazionali.”

Sugli arrestati ha precisato: “ L’ Ambasciata è entrata in contatto con tutte le famiglie delle persone rinviate a giudizio sollecitandole a designare un avvocato difensore e fornendo indicazioni su come presentare ricorso e quali ulteriori iniziative giudiziali potrebbero essere poste in atto nei prossimi giorni. Nel frattempo, si è già potuto ottenere il permesso per alcune visite in carcere da parte dei parenti di alcuni dei detenuti.” – cittaceleste.it

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Tifosi della Lazio fermati a Varsavia, alcuni già rilasciati da autorità polacche

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Varsavia – Sono 149 i fermati. Secondo le forze dell’ordine polacche, i biancocelesti, alcuni dei quali con il passamontagna, hanno attaccato i poliziotti nel centro della capitale lanciando pietre e bottiglie. L’ambasciatore italiano a Varsavia all’Adnkronos: ”Processi celebrati con rito abbreviato”

Le autorità polacche stanno rilasciando alcuni dei 149 tifosi laziali fermati in seguito ai disordini avvenuti giovedì sera prima della sfida dei biancocelesti sul campo del Legia in Europa League. Si tratterebbe, al momento, di ventuno persone, ma il loro numero è destinato ad aumentare. Lo riferisce all’Adnkronos l’ambasciatore d’Italia in Polonia, Riccardo Guariglia, spiegando che il rilascio sta avvenendo a seguito dei processi che “vengono celebrati con rito abbreviato”.

La maggior parte dei tifosi biancocelesti fermati, spiega ancora il diplomatico, “non ha commesso reati da codice penale” e “tutto sta avvenendo abbastanza velocemente”. Guariglia spiega inoltre che l’ambasciata e il consolato d’Italia, presso i quali è stata istituita una ‘unità di crisi’ per seguire l’evolversi della vicenda, “sono in grado fornire assistenza per il rimpatrio in caso di necessità”.

Come si legge in una nota pubblicata sul sito ufficiale della S.S. Lazio, non c’è “ancora certezza sui numeri definitivi, ma sappiamo che 21 tifosi sono stati rilasciati”. ”Un numero minore di tifosi, sui quali pendeva l’aggravante di reati penali, è già stato liberato dietro patteggiamento e pagamento di una sanzione amministrativa – si legge ancora -. Tutti gli altri tifosi ancora reclusi e sui quali pendono capi d’accusa di minore entità” saranno giudicati tra venerdì e sabato ”con rito accelerato”.

Secondo le forze dell’ordine polacche, i tifosi biancocelesti, alcuni dei quali con il passamontagna, hanno attaccato i poliziotti nel centro della capitale lanciando pietre e bottiglie. Le persone fermate sono state portate in questura per essere identificate.

varsavia tifosi lazioPer il direttore sportivo della Lazio Igli Tare, ”i nostri tifosi non hanno fatto niente, sono venuti a Varsavia solo per vedere una partita di calcio” dice ai microfoni di Sky. Giovedì mattina, spiega, “abbiamo ricevuto un gruppo di nostri tifosi, erano preoccupati per la loro sicurezza. Abbiamo avuto dei contatti con la polizia polacca a cui abbiamo chiesto la possibilità di scortare i tifosi allo stadio e ci hanno garantito che lo avrebbero fatto. Il punto di raccolta era in un noto caffé di Varsavia, ma quando si sono radunati per andare allo stadio purtroppo, invece di scortarli, li hanno caricati sui blindati e portati nei vari commissariati”. Tare ribadisce che, secondo le informazioni in suo possesso, non ci sono stati atti di violenza.

”Dobbiamo accertare come sono avvenuti i fatti altrimenti rischiamo di criminalizzare le persone – ha detto il presidente della Lazio, Claudio Lotito-. Dalle notizie che avevamo noi i nostri tifosi erano in albergo e sono stati aggrediti da quelli della squadra avversaria. Poi se altri si sono attrezzati con mezzi di offesa, secondo quanto appreso dai giornali, credo li avranno reperiti sul posto perché immagino che abbiano superato dei controlli in aeroporto”. ”Tra l’altro – ha sottolineato il numero uno della Lazio – mi pare che anche il comportamento a Roma dei tifosi polacchi non sia stato all’insegna della correttezza”. ”Noi della Lazio non siamo responsabili perché non conosciamo i tifosi uno a uno e più che lanciare moniti e allarmi e fare forme di prevenzione non possiamo. Ci dispiace che, come al solito – ha concluso Lotito -, in questa trasferta siano accadute delle situazioni che non fanno bene al calcio italiano, anche se bisogna verificare le responsabilità”.  Adnkronos