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5^ edizione del concorso “Il polacco dell’anno in Italia e nel mondo”

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Il 9 ottobre 2021 si è svolta la cerimonia di premiazione della 4^ e 5^ edizione del concorso “Il Polacco dell’anno in Italia”. Grazie alla gentilezza e all’ospitalità del sindaco di Palombara Sabina (RM) Alessandro Palombi abbiamo potuto accogliere numerosi vincitori, ospiti, rappresentanti delle istituzioni polacche e italiane nonché degli sponsor presso il castello medievale di Savelli. 

Dopo gli inni, italiano e polacco, sono stati presentati gli ospiti presenti:

  • la deputata alla 7^ e 8^ legislatura della Camera dei Deputati della Repubblica di Polonia e presidente della giuria Bożena Kamińska;
  • il deputato alla Camera dei Deputati della Repubblica di Polonia Zbigniew Ajchler;
  • il maresciallo del voivodato della Santacroce Andrzej Bętkowski;
  • il vice maresciallo del voivodato di Santacroce Tomasz Jamka; 
  • il vice maresciallo del voivodato di Lublino Zbigniew Wojciechowski;
  • il sindaco della città di Palombara Sabina Alessandro Palombi;
  • il vice sindaco della città di Palombara Sabina Guido Trugli;
  • il direttore del dipartimento dell’istruzione, dello sport, del turismo e degli affari esteri del voivodato di Santacroce Piotr Kisiel;
  • il segretario del voivodato di santacroce Mariusz Bodo;
  • il capo responsabile del dipartimento degli affari esteri del voivodato di Santacroce Jakub Kopeć;
  • il direttore del Centro Culturale Comunale di Gniezno Dariusz Pilak;
  • l’ispettore del Centro Culturale Comunale di Gniezno Daria Malinger;
  • la presidente della Camera di Commercio Polacco-Italiana Nazionale Izabela Byzdra;
  • la preside della Scuola Polacca in Inghilterra, membro del Consiglio della Società Scolastica Polacca Krystyna Olliffe;
  • la presidente della Società Scolastica Polacca in Belgio e Preside della Scuola Polacca Barbara Wojda;
  • la preside della Scuola Polacca di Czesław Miłosz a Schaumburg (Chicago – USA) Anna Dunajewski;
  • il vicepresidente dell’Associazione polacca dell’emigrazione a Chicago, insegnante nelle cuole polacche nell’Illinois; membro dell’Associazione dei giornalisti polacchi in America; reporter del Polish Daily News, il più antico giornale in lingua polacca del mondo, Jolanta Plesiewicz;
  • il membro del Consiglio dell’Associazione polacca per l’emigrazione a Chicago; fotoreporter del Polish Daily News; membro dell’Associazione dei giornalisti polacchi in America Dariusz Piłka;
  • la professoressa all’Università del Salento e all’Università di Cambridge e membro dell’Accademia di Francia a Roma Barbara Wojciechowska-Bianco;
  • il presidente dell’azienda Korab Garden Piotr Nowak;
  • il presidente del Consiglio di GBSAPRI SpA Carlo Bassi; 
  • il direttore commerciale di GBSAPRI SpA Marco Emanuelli;
  • la fondatrice e direttrice generale di DMA Servizi con sede a Roma Monika Jakieła;
  • il titolare del vigneto GIANGIROLAMI a Palombara Sabina Luca Giangirolami;
  • la presidente dell’Associazione dei Polacchi in Calabria e l’ideatrice di questo progetto Katarzyna Gralińska;
  • la vice presidente dell’Associazione dei Polacchi in Calabria Małgorzata Cichońska.

Dopo gli inni la presidente della giuria ha letto una lettera del Presidente del Senato della Repubblica di Polonia Tomasz Grodzki indirizzata all’Associazione dei Polacchi in Calabria, ai vincitori ed a tutti i partecipanti a questo evento. Successivamente è iniziata la presentazione dei vincitori della 4^ edizione del concorso con la loro breve descrizione, i risultati erano stati annunciati online nel novembre 2020. La cerimonia di premiazione è stata rinviata al 2021 a causa della pandemia. I premi della 4^ edizione del concorso “Il polacco dell’anno in Italia” sono stati consegnati dalla vicepresidente dell’Associazione dei Polacchi in Calabria (AdPiC) Małgorzata Cichońska. I premiati della 4^ edizione si trovano alla pagina web del concorso “Il Polacco dell’anno in Italia”.

Dopo una breve parentesi artistica eseguita da un’artista polacca proveniente dal Belgio, Wioletta Falba, la segretaria della giuria, Magdalena Ratajewska, ha iniziato la presentazione della 5^ edizione del concorso annuale “Polacco dell’anno in Italia e nel mondo.” Tra i candidati nominati al premio c’erano rappresentanti di: Inghilterra, Argentina, Austria, Belgio, Germania, Polonia, Ucraina, Stati Uniti e, naturalmente, Italia. Anche la giuria era internazionale ed eccezionalmente numerosa, composta da 17 membri, in rappresentanza di 7 paesi:

  1. Bożena Kamińska – presidente della giuria – deputata alla 7^ e 8^ legislatura della Camera dei Deputati della Repubblica di Polonia e attuale membro della Cancelleria del Senato della Repubblica di Polonia; 
  2. Katarzyna Gralińska, organizzatrice e ideatrice del progetto, presidente dell’AdPiC nonché dell’Unione delle Associazioni polacco-italiane; membro del Congresso dell’educazione dei polacchi residenti all’estero;
  3. Magdalena Ratajewska, segretaria della giuria, nonchè segretaria dell’AdPiC
  4. Joanna Fabisiak, vice presidente della Commissione per i rapporti con i polacchi all’estero (LPG) della Camera dei Deputati della Repubblica di Polonia
  5. Marcin Zarzecki, presidente della Fondazione Nazionale Polacca;
  6. Michał Goras, vicepresidente della Fondazione Nazionale Polacca;
  7. Mikołaj Winnicki, presidente dell’Associazione Accademia dei Rampanti di Padova;
  8. Krystyna Olliffe, preside della scuola Polacca in Inghilterra, membro del Consiglio della Società Scolastica Polacca nell’Inghilterra; membro del Congresso dell’educazione dei polacchi residenti all’estero;
  9. Dorota Fischer, giornalista di Radio PoloNews in Austria;
  10. Tomasz Bastkowski, presidente del gruppo educativo SEN dall’Irlanda; membro del Congresso dell’educazione dei polacchi residenti all’estero;
  11. Izabela Tomiczek-Pitlok, Kobiecy Challenge (La Sfida al femminile) dalla Germania;
  12. Anna Dunajewski, preside della Scuola Polacca di Czesław Miłosz a Schaumburg negli USA;
  13. Dorota Wiśniewska, presidente dell’Associazione Via dell’Ambra – vincitrice della 3^ edizione;
  14. Anna Malczewska, giornalista del portale Polski Obserwator; vincitrice della 2^ edizione;
  15. Pier Luigi Consorti, attivista nelle comunità dei polacchi residenti all’estero; vincitore della 3^ edizione;
  16. Agnieszka Mąka, attivista nelle comunità dei polacchi residenti all’estero; vincitore della 4^ edizione;
  17. Jacek Pydyn, attivista nelle comunità dei polacchi residenti all’estero; titolare dell’unica televisione online polacca in Italia; vincitore della 4^ edizione.

Successivamente è iniziata la presentazione delle categorie della 5^ edizione del concorso annuale:

  1. ATTIVITÀ CULTURALI; 
  2. ATTIVITÀ ARTISTICHE;
  3. ATTIVITÀ SCIENTIFICHE E DIDATTICHE;
  4. ATTIVITÀ SOCIALI (FILANTROPICHE) PER I POLACCHI CHE VIVONO IN ITALIA E NEL MONDO;
  5. ATTIVITÀ ECONOMICHE E IMPRENDITORIALI;
  6. IL POLACCO DI SCELTA – ITALIANO O STRANIERO CHE SI È DISTINTO PER PROMOMUOVERE LA POLONIA E LA CONOSCENZA SULLA POLONIA IN ITALIA E NEL MONDO;
  7. I POLACCHI ALL’ESTERO CHE SI SONO DISTINTI PER SALVAGUARDARE LA SALUTE IN TEMPI DI PANDEMIA;
  8. IL POLACCO O STRANIERO DEL  QUINQUENNIO –  IL VINCITORE DELLE QUATTRO EDIZIONI PRECEDENTI.                                   

I vincitori della 5^ edizione del concorso annuale in base alle categorie, sono:

  • ATTIVITÀ SOCIALI

I premi sono stati consegnati dalla presidente della giuria Bożena Kamińska. Un diploma di partecipazione è stato assegnato a Ewa Trzcińska per le sue azioni mirate ad eliminare la discriminazione e le disuguaglianze sul posto di lavoro. In segno di gratitudine per il mantenimento e la promozione del spirito polacco e per l’attività sociale ed educativa complessiva le menzioni d’onore sono state attribuite a:

  1. Marta Rzeczkowska, preside della scuola polacca di Ascoli Piceno;
  2. Stanisława Patkowska-Kołusenko;
  3. don Andrzej Kwiczała;

Il 3° posto è stato assegnato a Marta Stępień, per le sue attività sociali e la volontà di aiutare i più deboli;

Il 3° posto ex aequo è stato assegnato a Bożena Laskiewicz per i molti anni di attività e impegno eccezionale a beneficio dei polacchi residenti all’estero; per aver fornito assistenza medica grazie alla sua Fondazione Medical Aid for Poland Fund; per il  suo lavoro come medico nel Servizio sanitario nazionale in Gran Bretagna; per essere Deputy Lieutenant in Greater London (l’assistente personale del rappresentate della regina Elisabetta II) nonché per la sua attività complessiva nel campo sociale; un extra premio per la signora Bożena è stato finanziato dal sindaco di Kielce Bogdan Wenta; Il premio è stato consegnato dal maresciallo del voivodato di Santacroce Andrzej Bętkowski;

Il 2° posto è stato assegnato al sig. Andrzej Zgiet, presidente dell’Associazione dell’emigrazione polacca a Chicago, per il suo atteggiamento esemplare, benevolenza ed attività sociale a beneficio dei polacchi residenti in America;

Il 2° posto ex aequo è stato assegnato a Wioletta Falba – attivista nella comunità dei polacchi residenti in Belgio – per il suo impegno a beneficio dei polacchi residenti in Belgio; per la promozione della cultura e della storia polacca;

Il 1° posto è stato assegnato a Eugeniusz Kuznicow-Wyszyński per il suo grande coinvolgimento in iniziative sociali e scientifiche internazionali; per la promozione della cultura e della storia della Polonia e dei polacchi residenti all’estero in Europa; per le attività a favore della minoranza nazionale polacca in Ucraina, Lituania, Serbia, Turchia e Italia; per il supporto relativo all’ emendamento della legge sul rimpatrio e sulla Karta Polaka; per aver tenuto alla buona immagine dei polacchi e la dedizione alla minoranza nazionale polacca; “Per il fatto che in tante parti del mondo, dove batte il cuore della Polonia e dove le menti cuori polacchi rimangono aperti, la gente si riferisce a lui soltanto in un modo: il nostro Eugeniusz”;

Eugeniusz Kuznicow-Wyszyński ha anche ricevuto un premio speciale finanziato da GBSAPRI SpA per l’eccezionale attività sociale a beneficio dei polacchi residenti in Italia e nei paesi dell’Europa orientale; per la sua energia inesauribile e volontà di agire; per la partecipazione e il coinvolgimento nella realizzazione di numerosi progetti internazionali.

Un premio speciale finanziato dal presidente della Città di Gniezno  Tomasz Budasz è stato assegnato a Agnieszka Stokowiecka per le attività sociali e di beneficenza; per la perseveranza, il coraggio e la volontà di aiutare gli altri; per sostenere i bambini e per combattere al loro beneficio; il premio è stato consegnato dal Direttore del Centro Culturale Comunale di Gniezno, Dariusz Pilak.

  • ATTIVITA’ ARTISTICHE

Il 3° posto è stato assegnato al complesso “Ostrowianki Polesianki” per aver promosso il folklore, la cultura e la cucina polacchi in ambito internazionale;

Il 3° posto ex aequo è stato assegnato a Katarzyna Holka per la sua creatività e ingegnosità nella realizzazione di creazioni artistiche con materiali di riciclo dei rifiuti; per la promozione della cultura polacca in Europa;

Il 2° posto è stato assegnato a Urszula Rojek per aver promosso l’opera, l’operetta, la musica sacra e i musical polacchi; per l’attività nell’ambito concertistico internazionale mirata a promuove i compositori polacchi; per la elaborazione e la conduzione di percorsi educativo-artistici e laboratori musicali in Austria, India e Polonia; per la promozione e il supporto artistico per i giovani talenti musicali; per la sua attività complessiva a favore dei polacchi residenti all’estero;

Il 3° posto ex aequo è stato assegnato a Anna Nawrocka per l’attività artistiche e la promozione della pittura polacca;

Il 1° posto è stato assegnato a Magdalena Marszałkowska per la sua attività giornalistica e la promozione del potenziale culturale della Polonia; per la sua attività nel ambito teatrale nonché culturale; per la sua attività letterario–educativa complessiva;

  • ATTIVITÀ ECONOMICHE E IMPRENDITORIALI

Il 3° posto è stato assegnato a Małgorzata Wieczorek per il suo spirito imprenditoriale e la promozione della tradizione nonché dell’innovazione tecnologica;

Il 2° posto è stato assegnato a Jowita Ludwikiewicz per la sua creatività e passione per il suo lavoro;

Il 2° posto ex aequo è stato assegnato a Barbara Kamińska per la condivisione della conoscenza con gli altri e per la sua creatività; per l’imprenditorialità e per la promozione dell’immagine positiva del polacco. 

Il 1° posto è stato assegnato a Izabela Byzdra per aver sostenuto polacchi e italiani e le loro imprese durante i precorsi finanziario-imprenditoriali; per la sua attività sociale complessiva a favore del settore delle piccole e medie imprese;

  • ATTIVITÀ CULTURALI

I premi sono stati consegnati da Dorota Fischer, giornalista di Radio PoloNews in Austria nonché membro della giuria.

Il 3° posto è stato assegnato a Krystyna Hoduń per la sua attività culturale complessiva; per la promozione delle tradizioni musicali regionali e nazionali polacche; per promuovere la conoscenza dei costumi e dei riti storici;

Il 2° posto è andato a Joanna Longawa per la sua creatività e la promozione della letteratura polacca; per tramandare le conoscenze, tradurre e promuovere artisti polacchi e stranieri; per promuovere l’arte e la cultura;

Il 1° posto è stato assegnato a Józef Stawecki per la sua attività culturale complessiva in Argentina; per la promozione del cinema polacco a Mar del Plata; per educare i giovani nell’ottica del patriottismo; per la promozione della storia e del patrimonio storico-culturale della Polonia in Sud America;

  • ATTIVITÀ SCIENTIFICO-EDUCATIVE

I premi sono stati consegnati da Krystyna Olliffe preside della scuola polacca in Inghilterra.

Il diploma di partecipazione è stato assegnato a Hanna Czarnasiak per le sue attività educative nell’ambito storico della dinastia Sobieski e dell’orso Wojtek nonché del II Corpo polacco;

La menzione d’onore è stata attribuita a Agnieszka Kwiatek per le attività scientifico-educative che vedono coinvolti i giovani polacchi residenti all’estero;

Il 3° posto è stato assegnato a Anna Szwarc-Zając per aver coltivato la memoria storica dell’Olocausto; per aver organizzato e promosso i laboratori storici per bambini e ragazzi; per la sua attività didattica complessiva;

Il 3° posto ex aequo è stato assegnato a Ligia Henczel per il complesso di pubblicazioni in polacco, italiano nonché in inglese sul patrimonio culturale polacco in Italia e sulle relazioni scientifico-artistiche e culturali-sociali bilaterali tra Italia e Polonia nonché sul tema della migrazione dei polacchi in Italia nell’arco della storia;

Il 2° posto è stato assegnato a Marta Petrusewicz per la sua attività socio-politica complessiva a favore della Polonia; per il suo patrimonio scientifico e l’attività culturali per i polacchi residenti in Calabria e per la comunità locale; per il supporto delle donne e le persone in fuga dalle zone coinvolte nelle operazioni balistiche; per avere un atteggiamento esemplare ed essere un esempio da seguire; per aver promosso la storia dell’Olocausto; per le sue opere scientifico-letterarie,  tradotte in più lingue; per il contributo personale all’adempimento degli obblighi istituzionali e alla promozione degli interessi polacchi e internazionali, che è andato ben oltre gli incarichi ufficiali;

Il 2° posto ex aequo è stato assegnato a Marta Mazur per la sua attività scientifica e giornalistica complessiva che ha visto coinvolgere le prestigiose riviste mediche del mondo; per fornire le cure odontoiatriche e ortodontiche gratuite per i bambini; per la sua attività scientifico-accademica;

Il 1° posto è stato assegnato a Andrzej Marcin Białas per la sua attività scientifico-educativa complessiva in Baviera a favore della promozione della memoria storica; per sostenere e organizzare degli incontri storici con i discendenti della generazione delle vittime della guerra; per le sue pubblicazioni nella stampa polacco-estera e tedesca; per aver costruito un legame di amicizia e comprensione tra le due nazioni;

  • I POLACCHI ALL’ESTERO CHE SI SONO DISTINTI PER SALVAGUARDARE LA SALUTE IN TEMPI DI PANDEMIA;

Il premio è stato consegnato dalla sig.ra Anna Dunajewski la preside della scuola polacca di Czesław Miłosz a Schaumburg (USA).

In questa categoria, è stato attribuito solo un premio: il primo posto è stato assegnato a Piotr Nowak per la sua attività complessiva a favore della promozione di alimenti sani e biologici sui mercati mondiali; per le sue attività sociali nella lotta al coronavirus; per la cooperazione scientifica con molte università e degli istituti di ricerca; per la fornitura gratuita di succhi di frutta non da concentrato per il personale medico degli ospedali polacchi nonché quelli italiani di Torino e Bergamo;

  • IL POLACCO DI SCELTA – ITALIANO O STRANIERO CHE SI È DISTINTO PER PROMOMUOVERE LA POLONIA E LA CONOSCENZA SULLA POLONIA IN ITALIA E NEL MONDO;

I premi sono stati consegnati dalla presidente della giuria Bożena Kamińska.

Il 3° posto è stato assegnato a Antonella Roncanollo per la sua attività sociale nonché di beneficenza a favore della comunità di polacchi residenti all’estero; per le sue attività di scrittura sui temi storici dei soldati del II Corpo polacco del generale Władysław Anders; per molti anni dedicati alla ricerca scientifico-storica;

Il 2° posto è stato assegnato a Lello Castaldi per le sue attività storico-didattiche nonché quelle di promozione della Battaglia di Montecassino; per la promozione della memoria storica relativa alla partecipazione dei soldati polacchi alla seconda guerra mondiale e all’orso Wojtek tra i giovani italiani; per l’elaborazione dei fumetti educativi; per la promozione della storia polacca nell’ambito internazionale; per aver finanziato il monumento dell’orso Wojtek;

Il 2° posto ex aequo è stato assegnato a Luciano Bucci per la promozione della conoscenza storica relativa ai soldati polacchi del II Corpo polacco; per la raccolta di pezzi da museo unici e la loro presentazione al Museo WinterLine uno dei più importanti poli museali dedicato al tema della guerra in Italia;

Il 1° posto è stato assegnato a Theodor Kanizer per la decennale promozione della musica di Fryderyk Chopin in tutto il mondo; per aver creato la Federazione internazionale universale delle Società Chopin; per aver organizzato a Gaming “Chopin Festival” l’unico festival in Austria di portata globale; per la sua attività sociale nella Società Austria-Polonia mirata al rafforzamento delle relazioni economico-culturali a beneficio di entrambi i paesi; per promuovere e trasmettere alle giovani generazioni una vasta conoscenza culturale e storica della Polonia; per il suo motto di vita che mette in atto costantemente nonostante i suoi 95 anni “… personalmente ho voluto fare qualcosa di utile per la libertà dell’intesa tra le nazioni. La Polonia per me è importante perché è uno dei paesi che ha sofferto di più durante il terrore nazista e la seconda guerra mondiale”;

  • POLACCO O STRANIERO DEL QUINQUENNIO –  Il vincitore delle quattro edizioni precedenti.                                   

Il premo è stato consegnato dalla presidente della giuria Bożena Kamińska.

La giuria ha selezionato un solo vincitore tra tutti i vincitori dei primi posti di tutte le categorie nelle quattro edizioni precedenti.

Il vincitore è stato Związek Wolontariuszy Grupa Modlitewna MontePaolo ( l’Associazione dei Volontari, il Gruppo di Preghiera di MontePaolo).

Inoltre la presidente Katarzyna Gralińska ha attribuito le menzioni d’onore dell’Associazione dei Polacchi in Calabria:

  • a Barbara Wojciechowska-Bianco per l’eccezionale rappresentanza di Polonia e dei polacchi; per aiutare gli altri; per la sua costante volontà di agire a beneficio della cultura polacca in ambito internazionale;
  • a Maria e Zbigniew Ajchler in segno di gratitudine per oltre vent’anni di beneficenza a favore delle persone affette da Parkinson e di sostegno dedicato alle loro famiglie; per aver donato 100.000 PLN all’ospedale a Szamotuły durante il lockdown consentendo l’acquisto di un’ambulanza e dei dispositivi di protezione.

Nella fase conclusiva della cerimonia, il Presidente dell’AdPiC ha consegnato le targhe commemorative e le menzioni d’onore a persone che si sono distinte in modo speciale svolgendo la loro attività sociale a favore del concorso “Polacco dell’anno in Italia e nel mondo”:

  • A Jacek Pydynow per l’enorme lavoro svolto relativo alla produzione di film promozionali e quelli riguardanti l’evento stesso. Il suo modo di dire “Chiedi e sarà fatto” è diventato lo slogan dell’edizione di quest’anno. Un ringraziamento speciale a tutto il team tecnico e quello di montaggio;
  • a Dominika Friedrich per il suo sostegno relativo alle traduzioni
  • a Agnieszka Mąka per il suo sostegno nel pernottamento della sala del castello e del ristorante a Palombara Sabina nonché per la fornitura dei manifesti pubblicitari e la ricerca dei diversi sponsor dei gadget per questa edizione;
  • a Daria Malinger, ispettore del Centro Culturale Comunale di Gniezno, per il suo sostegno e consulenza amministrativa;

Ai nostri sponsor:

  • il sindaco della città di Kielce, Bogdan Wenta, per aver finanziato due premi;
  • il sindaco della città di Gniezno, Tomasz Budasz, per aver finanziato un premio;
  • a Mikołaj Winnicki – presidente dell’Associazione “Accademia dei Rampanti” – per il finanziamento delle statuette della 4^ e 5^ edizione del concorso e per finanziare il loro trasporto da Roma a Palombara Sabina per il gala;
  • al maresciallo del voivodato di Santacroce Andrzej Bętkowski e alla sua delegazione di cinque persone per la serata promozionale;
  • a Zbigniew Wojciechowski, vice maresciallo del voivodato di Lublino per aver finanziato un premio per uno dei vincitori e per aver contribuito a promuovere il concorso;
  • al sindaco di Palombara Sabina, Alessandro Palombi, e al vice sindaco, Guido Trugli, per aver fornito la sala del castello per il gala;
  • al direttore del Centro Culturale Comunale di Gniezno, Dariusz Pilak, per la collaborazione e per aver contribuito allo sviluppo di progetti futuri;
  • a Carlo Bassi, presidente del Consiglio di Gestione di GBSAPRI SpA, per aver finanziato un premio per uno dei vincitori;
  • a Roman Spagnoli e Thanee Valente di GBSAPRI per aver realizzato i manifesti pubblicitari e la pubblicità multimediale dell’edizione di quest’anno;
  • a Luca Giangirolami, titolare del vigneto Giangirolami per l’offerta a tutti i partecipanti del concorso di un presente dalla sua cantina;
  • a Małgorzata Wieczorek, la co-proprietaria del vigneto Ronco Margherita, per la degustazione di vini e formaggi;
  • a Roberto Marchesi, titolare dell’oliveto Falconieri, per l’olio d’oliva offerto;
  • all’azienda Pullana per il gadget cosmetico;
  • a Piotr Nowak, titolare di Korab Garden, per il gadget relativo alla fibra biologica;
  • a Jolanta Plesiewicz e Dariusz Piłka del Polish Daily News per il servizio fotografico.

Dopo le foto di gruppo, tutti i partecipanti si sono recati al ristorante per una cena di gala, durante la quale è stato presentato un programma artistico preparato dalla signora Wioletta Falba e dalla band Formacja 50+.

I due giorni successivi sono stati dedicati all’educazione, alla cultura e all’integrazione dei polacchi residenti all’estero. I vincitori e gli ospiti hanno partecipato ai tour a Roma ed a Montecassino, organizzati dalla presidenza dell’AdPiC. Un grande gruppo dei polacchi residenti all’estero ha assistito alla deposizione di una corona di fiori sulla tomba del generale Anders, guidata dal maresciallo del voivodato Santacroce, e ha visitato il museo accanto al cimitero polacco. Grazie alla gentilezza di una guida volontaria e ad un rappresentante delle autorità locali, agli ospiti sono stati forniti delle preziose informazioni storiche.

In un’atmosfera molto piacevole e amichevole, sono stati stabiliti contatti internazionali, che presto daranno dei frutti in forma di un’ampia cooperazione internazionale e nuovi progetti.

Vorremmo ringraziare tutti i membri della giuria per la loro dedizione a favore del concorso nonché per la loro benevolenza e sostegno, specialmente Dorota Wiśniewska, per il suo enorme contributo informativo.

I nostri sinceri ringraziamenti vanno a Barbara Kamińska per aver organizzato un tour professionale per il nostro gruppo polacco in giro per Roma, seguendo le orme di famosi polacchi.

Vorremmo esprimere i nostri più sentiti ringraziamenti a tutti coloro che, purtroppo, non hanno potuto essere fisicamente con noi ma che hanno contribuito in modo significativo al successo dell’edizione di quest’anno. Ringraziamo soprattutto le nostre famiglie, senza il cui sostegno non avremo potuto lavorare in pace.

Vorremmo esprimere i nostri più grandi ringraziamenti al Direttore della Casa polacca di Giovanni Paolo II in via Cassia 1200 – don Łukasz Kotarba – per il suo grande sostegno, assistenza logistica, supporto nonché la sua benevolenza. Tutti gli ospiti e i partecipanti sono rimasti entusiasti dell’atmosfera familiare, della disponibilità e della grande educazione di ciascuno dei fratelli, delle sorelle e dei dipendenti (tra i quali le sorelle Serafina e Julia, il fratello Piotr, le sorelle e il personale che lavora in cucina che ci ha dato da mangiare deliziosamente). Molte persone hanno deciso di tornarci presto insieme alle loro famiglie e ai loro amici.

L’Associazione dei polacchi in Calabria ringrazia ancora una volta tutti per l’aiuto, il sostegno e la benevolenza con cui si sono scontate le organizzatrici dell’evento. L’associazione e si congratula con tutti i partecipanti, augurandogli affinché la loro vita sia piena di successi professionali e soddisfazioni personali.

Invitiamo tutti gli interessati a collaborare con noi all’organizzazione della sesta edizione del “Polacco dell’anno in Italia e nel mondo” l’anno prossimo.

Katarzyna Gralińska
Presidente dell’AdPiC.

Soia: verità e falsi miti

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Alimento presente da millenni nella cultura culinaria dell’Estremo Oriente: la coltivazione in Cina risale a 3000 anni fa! Nonostante il suo utilizzo sia sempre più diffuso anche in Occidente, la soia è ancora causa di molti timori che, fortunatamente, grazie alla scienza si rivelano infondati.

Pianta erbacea appartenente alla famiglia dei legumi, in cucina diventa un ingrediente versatile, consumato soprattutto da vegetariani e vegani per l’alto contenuto proteico. Della soia si conoscono soprattutto i germogli, i fagioli lessati (edamame), e alcuni derivati come ad esempio latte e tofu. Meno noti alla nostra cultura sono i prodotti fermentati: tempeh, miso, tamari. Ed è un vero peccato, perché la fermentazione migliora notevolmente la digeribilità, facilitando la digestione e l’assorbimento dei nutrienti.

Negli ultimi anni si è assistito a una vera crociata contro il consumo di soia, ritenuta responsabile di interferenza con le ghiandole endocrine per via del suo contenuto di estrogeni vegetali, gli isoflavoni, e accusata di favorire infertilità, cancro al seno, oltre che di essere prodotta da coltivazioni OGM.

Tutte queste credenze si sono rivelate infondate e non scientifiche: una recente rassegna, basata su ben 417 studi sull’uomo, dimostra che nessuno di questi pericoli è reale, e fornisce dati assolutamente rassicuranti sulla soia, smontando tutte le dicerie sui suoi presunti effetti ormonali (fonte: Mark Messina et al., Crit Rev Food Sci Nutr. 2021; 1-57).

Grazie a questi 417 diversi studi, al contrario, emergono dati chiari. Innanzitutto, la soia non interferisce con la funzionalità della tiroide: i farmaci a base di tiroxina vanno assunti a digiuno e almeno 30 – 60 minuti prima della colazione, ma non è necessario evitare la soia nella composizione della dieta. Non provoca effetti negativi sui tessuti della mammella e dell’endometrio, né sui livelli di estrogeni della donna: al contrario, esistono studi che dimostrano che il consumo di soia ha un effetto protettivo. La soia non provoca nemmeno effetti negativi sui livelli di testosterone.

E per quanto riguarda gli OGM? Per i prodotti destinati al consumo umano, esiste l’obbligo di riportare in etichetta eventuali ingredienti di origine OGM: se il prodotto contiene organismi OGM, questi devono essere specificati. La soia OGM certamente esiste, ma è destinata ai mangimi per animali: consumando carne e latticini per via indiretta viene consumata anche la soia prodotta da tale coltivazione, ma non è possibile saperlo con certezza, in quanto l’origine OGM dei mangimi non è riportata in etichetta sui
prodotti animali.

Ora che abbiamo parlato di che cosa non fa la soia, approfondiamo invece i suoi benefici.

La composizione in macronutrienti è molto diversa rispetto agli altri legumi: la soia, infatti, contiene fino al 35% di proteine e al 18% di grassi, contro il 20% e il 2% di ceci, fagioli e lenticchie. L’alto contenuto di grassi può spaventare, ma si tratta di acidi grassi polinsaturi, benefici e protettivi dell’apparato cardiovascolare. A questo si aggiunge un buon apporto di fibre e minerali, quali calcio, potassio, magnesio, ferro e fosforo e anche di vitamina A, C e vitamine del gruppo B.

Uno studio giapponese condotto su oltre 1000 persone tra 20 e 78 anni d’età e pubblicato su Nutritional Journal, ha evidenziato come il consumo regolare di soia sia associato alla qualità del riposo notturno, grazie agli isoflavoni.

La soia è un alleato prezioso anche per il controllo del colesterolo. Un suo consumo costante, infatti, può abbassare del 10-15% la quantità del colesterolo LDL (quello “cattivo”).

Senza dimenticare che la soia è tra le migliori fonti di proteine vegetali, e il contenuto di fi bra aiuta a regolarizzare l’intestino; gli isoflavoni inoltre sono effi caci anche nel contrastare la sindrome premestruale e i disturbi legati alla menopausa, e l’alto contenuto di calcio aiuta a contrastare l’osteoporosi.

In conclusione, si può affermare che la soia è un alimento sano, economico, versatile e consigliabile a tutti. Non è un cibo irrinunciabile, nemmeno per chi segue una dieta vegetale, poiché esistono molti altri legumi che possono essere utilizzati, e non va nemmeno intesa come un cibo da consumare in quantità maggiore del normale: tuttavia è assurdo evitarla a causa di false credenze. È un legume, e come tale va consumata a rotazione con gli altri legumi nel corso della settimana.

Se ancora non siete abituati al suo utilizzo, vi consiglio di cominciare dalla soia edamame. I fagioli possono essere acquistati già lessati e surgelati, interi oppure privati del baccello. Per la preparazione è sufficiente saltarli in padella per pochi minuti: diventeranno un ottimo ingrediente per contorni, primi e insalate fredde.

Domande o curiosità inerenti l’alimentazione? Scrivete a info@tizianacremesini.it e cercherò
di rispondere attraverso questa rubrica!

***

Tiziana Cremesini, diplomata in Naturopatia presso l’Istituto di Medicina Globale di Padova. Ha frequentato la Scuola di Interazione Uomo-Animale ottenendo la qualifica di Referente per intervento di Zooantropologia Assistenziale (Pet-Therapy), attività in cui si sposano i suoi interessi: supporto terapeutico e miglioramento della relazione fra essere umano e ambiente circostante. Nel 2011 ha vinto il premio letterario Firenze per le culture di pace in memoria di Tiziano Terzani. Attualmente è iscritta al corso di Scienze e Tecnologie per Ambiente e Natura presso l’Università degli Studi di Trieste. Ha pubblicato due libri  “Emozioni animali e fiori di Bach” (2013), “Ricette vegan per negati” (2020). Con Gazzetta Italia collabora dal 2015 curando la rubrica “Siamo ciò che mangiamo”. Per più informazioni visitate il sito www.tizianacremesini.it

Elezione dei comitati degli italiani all’estero (COM.IT.ES.) 2021

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Il 3 dicembre 2021 sono in programma le elezioni per i COMITES.

Tutti i nostri connazionali all’estero saranno chiamati a votare per le elezioni dei Com.It.Es., che si terranno il 3 dicembre del 2021. Per partecipare al voto occorre iscriversi nell’elenco degli elettori entro e non oltre il 3 novembre 2021.

Cosa sono i Com.It.Es. e cosa fanno?

I Comitati degli italiani all’estero (Com.It.Es.) sono organi di rappresentanza della collettività italiana nei rapporti con le rappresentanze diplomatico-consolari e operano per l’integrazione della comunità italiana residente nel Paese straniero in cui si trovano.

Chi può essere eletto?

Sono eleggibili i cittadini italiani residenti nella circoscrizione consolare e iscritti all’AIRE, e candidati in una delle liste presentate, e che siano in possesso dei requisiti per essere candidati alle consultazioni elettorali amministrative. La candidatura è ammessa soltanto in una circoscrizione e per una sola lista.

Chi può votare?

A questo importante appuntamento elettorale potranno partecipare gli elettori, in possesso dei requisiti di legge per l’elettorato attivo, residenti e iscritti all’AIRE nella circoscrizione consolare da almeno 6 mesi (rispetto alla data delle elezioni).

Come si vota?

Il voto si svolge per corrispondenza, ma – a differenza delle elezioni politiche e dei referendum – il plico elettorale viene spedito SOLTANTO agli elettori che abbiano presentato espressa richiesta di iscrizione nell’elenco elettorale per le elezioni dei Comites, almeno trenta giorni prima della data stabilita per le votazioni. Per partecipare al voto è possibile richiedere sin da ora l’iscrizione agli elenchi elettorali, tramite il Portale Fast-IT, oppure inviando l’apposito modulo (non vicolante) via posta ordinaria, posta elettronica ordinaria (varsavia.elettorale@esteri.it) e certificata (amb.varsavia@cert.esteri.it), o consegnandolo direttamente allo sportello.

Maggiori informazioni relative sono pubblicate alla pagina web dell’Ambasciata d’Italia a Varsavia.

Videoclip “Comites, dalla parte degli italiani nel mondo”:

https://www.youtube.com/watch?v=-Sh-FrJWDwM 

La lista dei candidati che parteciperà alla tornata elettorale è pubblicata alla seguente pagina web: https://ambvarsavia.esteri.it/ambasciata_varsavia/it/ambasciata/sala-stampa/avvisi-e-informazioni/2021/10/pubblicazione-della-lista-dei-candidati.html

Il congelamento del Recovery Fund farebbe ritardare molti progetti tra cui quelli del nuovo aeroporto centrale

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Projekty budowy CPK/fot. CPK

Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

Il possibile congelamento dei fondi europei del Recovery Fund per la Polonia potrebbe avere gravi conseguenze su molti progetti tra questi la costruzione del Centralny Port Komunikacyjny, il nuovo aeroporto centrale su cui il governo PiS punta molto. “Senza questi fondi il progetto sarà realizzato in tempi più lunghi”, ha detto Marcin Horała, viceministro dell’infrastruttura e l’agente del governo per il CPK. Secondo Horala la costruzione dell’infrastruttura ferroviaria potrebbe essere ritardata perfino di 7 anni, perché dovrebbe essere finanziata al 100% dai mezzi finanziari polacchi. Così, dalla data di realizzazione prevista per il 2035 si passerebbe al 2042. L’eventuale perdita, o congelamento, dei fondi europei a causa della disputa sullo Stato di diritto tra Polonia ed UE, non influenzerebbe invece la costruzione dell’aeroporto perchè su questo aspetto sono già stati ottenuti i fondi europei. Riguardo il progetto del CPK la Direzione Generale delle Strade Statali ed Autostrade polacche costruirà circa 400 chilometri di strade e per questi progetti i fondi UE costituiscono il 20% dei fondi necessari, quindi come sottolinea il viceministro il progetto della costruzione delle strade è a rischio minimo.

https://www.wnp.pl/logistyka/czarne-chmury-nad-flagowym-projektem-rzadu,499196.html

LOT cerca di adattarsi all’attuale situazione pandemica

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“Dopo una stagione estiva di successo, c’è stato un calo del numero dei passeggeri”, ha annunciato il portavoce della LOT, Krzysztof Moczulski. Secondo Moczulski si osserva una lenta ripresa del traffico business, però solo nel segmento delle piccole e medie imprese, non si vede tornare l’interesse per i servizi aerei da parte delle corporazioni.  Il portavoce ha sottolineato che la LOT con grande attenzione controlla le restrizioni introdotte da singoli paesi vista la quarta ondata del coronavirus e adatterà la propria rete di voli alla domanda per le rispettive destinazioni e alle eventuali restrizioni. Ha indicato come un segnale positivo il fatto che dal novembre di quest’anno gli USA riapriranno le proprie frontiere per gli europei, tuttavia il traffico aereo con l’Asia, che è un pilastro dello sviluppo per la LOT, rimane ridotto in modo significativo. Siccome i passeggeri effettuano le prenotazioni poco prima della partenza è difficile per le compagnie aeree pianificare le reti dei voli. L’anno scorso la compagnia di bandiera polacca ha trasportato 3,1 milioni dei passeggeri. Nel 2020 la perdita della LOT è ammontata a 533,1 milioni di zloty rispetto al profitto pari a 113,9 milioni di zloty dell’anno precedente.

https://www.pap.pl/aktualnosci/news%2C974080%2Clot-dopasuje-siatke-polaczen-w-zwiazku-z-czwarta-fala-pandemii.html

Varsavia: Budimex si aggiudica il bando per un ponte ciclo-pedonale sulla Vistola

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È stata definita la gara per la realizzazione di un ponte pedonale e ciclabile sulla Vistola. L’opera sarà costruito dalla società Budimex per un costo di 120 milioni di zloty, ha annunciato venerdì l’Autorità per le strade della capitale. Il prezzo è un tema controverso. Gli utenti di internet hanno sottolineato che l’amministrazione della capitale ha ripetutamente sottolineato di avere grossi problemi finanziari, eppure ha deciso di fare questa spesa enorme. La passerella che collega Praga con Powiśle dovrebbe essere pronta entro il 2024. La stima preliminare dei costi del passaggio sulla Vistola era di 176 milioni di zloty. Cinque società e consorzi hanno presentato domanda per la gara: Budimex, Intop di Varsavia, Mostostal Warszawa, Strabag con sede a Pruszków e il consorzio di Gülermak e Gülermak Agir Sanayi Insaat ve Taahhüt. Budimex ha vinto la gara (offerta di 120 milioni, 961 mila di zloty). “Poiché l’entità dell’investimento è molto ampia, l’analisi delle offerte presentate ha richiesto più tempo del solito. Le parti interessate hanno anche inviato molte domande sulla costruzione del ponte, alle quali abbiamo dovuto rispondere. Alla fine, abbiamo scelto l’offerta di Budimex. È si è rivelato essere un terzo inferiore alla stima dei costi dell’investitore di 176 milioni di zloty. Rinunciare a un’offerta così favorevole, soprattutto nella situazione attuale, sarebbe un peccato”, ha scritto l’amministrazione cittadina. L’appaltatore avrà 118 settimane per costruire la passerella. L’attraversamento per pedoni e ciclisti dovrebbe essere pronto al più tardi entro il 2024. La nuova struttura sarà lunga 452 m. Dopo l’annuncio della decisione della città, sono comparsi numerosi commenti. Ci sono, tra gli altri domande sul prezzo e se la costruzione dell’attraversamento sia effettivamente un investimento necessario.

https://polskieradio24.pl/

XXI edizione della Settimana della lingua italiana nel mondo

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PROGRAMMA
18 OTTOBRE

La giornata introduttiva verrà inaugurata dall’Ambasciatore d’Italia, S.E. Aldo Amati, e dal Direttore dell’ICC Cracovia. Seguiranno due interventi su Dante e il suo rapporto con la Polonia e con la Spagna, tenuti dai Proff. Luigi Marinelli (Università La Sapienza di Roma) e Cristina Coriasso (Università Complutense di Madrid).

Seguirà alle ore 19:30, l’Inaugurazione della mostra del Maestro Andrea Mario Bert: ”MEMENTO – Nel blu dipinto di blu”, in collaborazione con la Regione Emilia Romagna, Comune di Ravenna e Comites Polonia.

Per l’occasione verranno presentati i cinque manifesti vincitori del “Concorso Adam Wodnicki- Un manifesto per Dante” scelti in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura e realizzati da studenti dell’Accademia di Belle Arti di Cracovia.

19 OTTOBRE

Il secondo giorno della XXI Edizione della Settimana della Lingua Italiana nel mondo, si terrà il recital pianistico di Michele Sganga, con una sonata di Liszt dedicata a Dante. Aprirà il concerto una piccola scelta di pagine di Chopin, vero e proprio “Dante” del pianoforte moderno. Il concerto si svolgerà presso la Sala Koncertowa di Państwowa Szkoła Muzyczna II st. im. Władysława Żeleńskiego, in via Basztowa 9.

Fryderyk Chopin:
Nocturne op. post. in do# min
Valzer op. 64 n. 1
Valzer op. 64 n. 2
Nocturne op. 15 n. 1
Ballade op. 23

Franz Liszt:
Légende n. 1: St. François d’Assise.
La prédication aux oiseaux
Après une lecture du Dante:
Fantasia quasi Sonata

20 OTTOBRE

Il 20 ottobre la Prof.ssa Natascia Tonelli terrà una conferenza intitolata “Dante e le donne della Commedia”, La stessa, si terrà presso la Sala Conferenze dell’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia.

21 OTTOBRE

In occasione della XXI Edizione della settimana della Lingua Italiana nel mondo, il 21 Ottobre alle ore 18:30, l’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia è lieto di invitarVi all’incontro online con Massimo Bray, Direttore dell’Istituto dell’Enciclopedia Treccani, ospite speciale di questa edizione. Sarà possibile seguire la diretta streaming tramite il canale YouTube dell’Istituto.

Si continuerà a parlare di Dante della sua Commedia che è, certamente, il testo più iconico della storia della letteratura mondiale. La ricorrenza del settecentenario dantesco ha generato, durante tutto il 2021, un grande moto di riscoperta e identificazione collettiva. In una situazione di tanto inedita emergenza come quella della pandemia, tutti noi abbiamo ricercato le coordinate comuni per rinsaldare i legami di comunità e le abbiamo trovate nella bellezza. Per il Sommo Poeta, la bellezza è un aspetto nodale della sua riflessione filosofica, teologica ed estetica. Bellezza che emana anche dalla forma-libro, nei codici miniati del Poema immortale, nei tesori d’arte e storia custoditi nelle biblioteche. Attraverso il viaggio metafisico che Dante compie nella Commedia, possiamo risalire alle radici della sua idea di bellezza e trarne gli insegnamenti che possono aiutarci, in questo difficile presente, a ritrovare i valori comuni della solidarietà, del dialogo e della conoscenza reciproca per costruire un futuro migliore.

24 OTTOBRE

Per concludere la XXI Edizione della Settimana della Lingua Italiana nel mondo, il Maestro Pietro de Maria si esibirà in un recital pianistico alle ore 19:00. Sarà possibile seguire il concerto sul canale YouTube dell’ International Royal Cracow Piano Festival:

https://www.youtube.com/channel/UC47P3PAnbLHiLP0zzZ34kwg

Dopo la prima del concerto, sarà disponibile in streaming per almeno 6 mesi sui seguenti siti: www.festiwalpianistyczny.pl www.cracowpianofestival.com

Spaghetti cacio e pepe

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Sono un classico italiano molto saporito, che comporta pochi ingredienti. Non sono così semplici da realizzare, si deve prestare molta attenzione nello sciogliere e non fondere i formaggi, consiglio per una ottima riuscita di grattugiare finemente i formaggi e che siano ben stagionati o asciutti. Il risultato dovrà essere una crema che avvolge gli spaghetti.

Ingredienti:

Pecorino stagionato 40 gr.
Grana padano o Parmigiano reggiano 20 gr.
Olio extravergine d’oliva 2 cucchiai
Pepe nero in grani 1⁄2 cucchiaio
Buccia di limone grattugiata 2 cucchiaini.
Spaghetti 100 gr.

Procedura:

Grattugiare il Pecorino ed il parmigiano. Scottare il pepe in poco olio e successivamente, su un tagliere, spaccarlo grossolanamente. Mentre la pasta cuoce, versate i formaggi grattugiati su un ciotola con un cucchiaio d’olio, versare un po’ di acqua di cottura a piccole dosi mescolando delicatamente fino ad ottenere una crema non cotta e non filante, unire il pepe.

Una volta che la pasta ha raggiunto la cottura raccogliere la pasta con un mestolo forato o scolare poco.

Unire la pasta alla salsa mescolando di continuo, eventualmente se poco cremosa unire ancora qualche cucchiaio di acqua di cottura unire la buccia di limone mescolare ancora un volta e impiattare, ancora un po’ di pecorino e servire.

(Attenzione al sale nell’acqua, se il pecorino è molto salato non cuocete o surriscaldate troppo il pecorino.)

Buon appetito!

Il profumo di gelsomino, il gusto di vino passito e la neve rossa

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Non esiste uno scrittore più bravo di Jarosław Mikołajewski a descrivere i paesaggi italiani.  Un poeta che racconta la Sicilia come nessun altro, senza cadere nei miti o in realtà artefatte. Ecco un uomo che, come Ryszard Kapuściński, non fa domande, ma ascolta da oltre 30 anni le voci della Sicilia, piena di uva, arance e gelsomino, che si mischiano con il profumo di una zuppa di pesce. Un’isola dove si mangiano spaghetti con uova di tonno sotto sale o con cozze. Un’isola al gusto di biscotti “le tette di Sant’Agata” e raffiche di scirocco, e con la neve che d’inverno sull’Etna diventa gialla e rossa.

Il grande edonista italiano Federico Fellini diceva che ”i sogni sono l’unica realtà”. Com’è oggi questo sogno “reale” siciliano?

È un sogno in cui emerge una sensazione di marginalità e provincialismo, intriso di perdita di lavoro e mancanza di contatto con le istituzioni e di frustrazioni provocate da tutto ciò. È un sogno sul rifi uto verso il mondo e la modernità che in Sicilia non è arrivata. È una storia sull’impoverimento di una parte di mondo completamente diversa da quella dei romanzi bestseller di Andrea Camilleri sul commissario Montalbano, che i siciliani considerano folclore. Il sogno di un siciliano è un sogno erotico, pieno di fantasie e desideri, un po’ come quello di Fellini. Ma a volte un incubo si insinua in questo sogno sotto forma di complessi e una sensazione di fallimento agli occhi della propria famiglia. Nel mio racconto sulla Sicilia c’è un sogno di un archeologo che ha una grande cultura e un territorio da esplorare al suo fi anco, ma questa zona non interessa a nessuno e visto che lui è disoccupato, per non impazzire, va in questo posto e conduce le ricerche gratuitamente.

Stai parlando della modernità che in Sicilia non c’è, mentre nel Nord d’Italia la modernità ha sommerso la memoria. In effetti c’è un’amnesia collettiva verso il passato. Quando ad alcuni adolescenti milanesi è stato chiesto di Fellini in occasione del centenario della sua nascita, molti non sapevano che cosa rispondere.

”L’amnesia” è purtroppo una malattia comune, non solo degli italiani. Lo vedo, ad esempio, agli incontri di poesia in Polonia, quando i nuovi giovani poeti mostrano di non conoscere i loro predecessori. Pensano di aver sfondato la porta, ma purtroppo la porta è sempre aperta. Ai miei tempi Julian Przyboś era una figura importantissima, e ora non lo legge e non lo conosce nessuno. Przyboś non esiste. Come Asnyk, neanche lui esiste. Bisogna accettare che le persone interessate al passato siano un piccolo gruppo. Esiste, ovviamente, un gruppo del genere in Sicilia, ad esempio chi torna ai testi ottocenteschi di Giovanni Verga o alle opere di Franco Battiato, artista che mescola tutti i generi musicali, cantando in arabo e riferendosi al mito comune su cui si fonda questa regione. A sua volta Biagio Guerrera ha creato un meraviglioso gruppo israelo-palestinese, cantando canzoni in siciliano. In Sicilia c’è ancora bisogno di coltivare questa memoria, forse anche perché si rendono conto di non poter competere con il Nord d’Italia. Milano mette le carte in tavola nella musica o nei premi letterari e impone attraverso i mass media i gusti a gran parte del pubblico italiano. Ecco perché i siciliani hanno deciso di prendersi cura di sé stessi il più possibile e di tralasciare la modernità.

Matteo Collura, con cui parli nell’ultimo libro “Neve rossa sull’Etna”, è scappato in questa utopica modernità milanese, ma viene dalla Sicilia e dice che vuol tornarci nonostante i problemi contemporanei.

Il mio quadro del siciliano si divide in due, il primo estremamente elegante, che puoi incontrare sulla piazza vicino alla Cattedrale di Sant’Agata che finge di essere un uomo del Nord. Sono spesso membri delle forze dell’ordine che cercano dignità e serietà nel loro modo di muoversi. È un’immagine falsa. La seconda figura di siciliano è un uomo semplice, non ben rasato che porta una camicia con un colletto mezzo nascosto sotto un maglione, con un sorriso stampato e pantaloni logori. Un uomo che non finge niente. Ricordo quando Paweł ed io fummo invitati al Teatro Bellini, tutti gli spettatori erano elegantissimi per il più grande gala della stagione, invece io e Paweł e il citato Biagio Guerrera, ci vestimmo come se fossimo appena usciti dal lavoro. Ovviamente puliti, ma semplici. Biagio mostra con il suo abbigliamento di avere rispetto per il luogo, ma allo stesso tempo non si arrende alle regole del Nord che impone questi valori estetici. Era lo scontro tra la modernità e il mondo delle vecchie regole che ancora vogliono mantenere in Sicilia.

Alcuni pensano alla Sicilia come un luogo pericoloso, come emerge dai citati romanzi di Camilleri o dai film di Coppola. Tu e Paweł Smoleński nel vostro libro raccontate com’è davvero.

Tutto oscilla sull’orlo della verità e della finzione. La Sicilia è stata creata dagli altri, ma anche da loro stessi. Così avvenne alla fine degli anni Cinquanta, quando ottenne grande popolarità il romanzo il “Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa grazie al successo del film di Luchino Visconti. Il modello del siciliano creato dall’attore americano Burt Lancaster piacque moltissimo ai siciliani. Si tratta di un personaggio con atteggiamento libertino, elegante che flirta con altre donne e allo stesso tempo ironizza sulla moglie che si fa il segno della croce prima di ogni rapporto sessuale, ma d’altra parte, anche lui appartiene alle vecchie regole e non è del tutto in sintonia con i cambiamenti in atto nel mondo. Ho l’impressione che questo sia un posto dove cerchi costantemente un padre che abbia alcune verità di vita da dirti, non quelle create. Il bisogno di ascoltare i consigli è più forte qui in Sicilia che nel Nord d’Italia o anche nell’Europa occidentale, dove non si ascolta e si sa tutto meglio. I siciliani apprezzano la misteriosità, così come il silenzio e l’onestà.

In uno dei reportage parli del quartiere San Berillo con i gangster di colore e i trans. È un posto che sembra uscire dai film di Almodovar o di Fellini, ma con toni più grigi!

È un luogo di cui non si sa molto, non è certo una meta turistica e forse sarebbe meglio se non esistesse proprio. San Berillo si trova a duecento metri dalla Cattedrale di Sant’Agata a Catania, quindi proprio nel centro della città. È lo stesso posto dove, all’inizio del secolo scorso, nacque la famosa cantante Goliarda Sapienza. Ci sono stato più volte a San Berillo, spesso solo per mangiare nella misteriosa mensa locale dove di solito vengono serviti due piatti diversi, di pesce oppure di verdure, da nigeriani o somali. Questo quartiere è terrificante. Il Governo in collaborazione coi Carabinieri ha deciso di sbarrare l’accesso a tutte le case per evitare l’occupazione abusiva nel quartiere. Quindi sono strade costellate di case abbandonate con le finestre e le porte murate. Nonostante ciò hanno trovato un altro modo per entrarci, ossia attraverso le finestre del primo piano con una scala, allestendo bordelli per i trans con seni imbottiti di silicone di dimensioni pazzesche e altri tipi di personaggi borderline che Catania ha cacciato via dalle strade. Alcune di queste persone hanno portato con sé povertà e malattie come l’AIDS. Al margine di questo luogo troviamo la chiesa dove abita il prete Pippo che arrivò in parrocchia del SS. Crocifisso della Buona Morte mezzo secolo fa, cioè nel momento in cui venne presa la decisione di cambiare Catania. Il grande padre Pippo ha anticipato Papa Francesco mettendo i banchi della chiesa a forma di cerchio in modo che fossero tutti uno accanto all’altro, non lontano dall’altare. Qui tutti vengono a confessarsi: prostitute, travestiti e omosessuali. Sarebbe bello importare questo clima di apertura anche in Polonia.

Era ovvio quindi che un luogo come la Sicilia, aperto a tutti, fosse meta anche per i rifugiati?

Jarosław Mikołajewski, fot. Maria Mikołajewska

Non è così, la comunità di Lampedusa non ha improvvisamente deciso di aprire le porte del paradiso. Lampedusa è una piccola isola della Sicilia ed è il punto d’Italia e d’Europa più vicino all’Africa. Quindi non è l’ospitalità degli abitanti che attira i rifugiati a Lampedusa, ma è per loro l’unica scelta geograficamente possibile. Il problema è che l’isola è completamente impreparata all’arrivo dei migranti ed è per questo che non sempre vengono trattati con apertura. Bisogna dire che molti lampedusani ed anche siciliani sono stati per generazioni dei pescatori. Poi la trasformazione economica ha portato molti ad investire per creare un paradiso per i turisti. Se quindi all’improvviso comincia a girare voce che davanti le coste di Lampedusa naufragano e muoiono migranti, questo distrugge l’attrattività turistica del luogo. Lampedusa è una porta sull’Europa dove arrivano barche con i rifugiati dalla Nigeria, dalla Siria o dalla Somalia, schiantandosi con la realtà che non è il paradiso sognato ovvero Germania, Francia o Svezia, paesi dove vogliono iniziare una nuova vita, qui invece c’è solo mare e il pensiero di un altro viaggio pericoloso verso una diversa meta. A Lampedusa solo un sacerdote e un medico possono dare il buon esempio a chi vuole accogliere i migranti. Queste sono persone che arrivano in Europa non hanno problemi di salute ma qualcosa di molto peggio, ovvero la vergogna. La vergogna che deriva dal trauma di stupri verso donne, bambini, uomini.

Sbarcano su un’isola senza alberi, ma con tartarughe e conigli. Un’isola su cui sono già passati oltre un milione di profughi in fuga dalla loro misera vita. Cosa hanno imparato i siciliani dopo il disastro del 3 ottobre 2013, quando 366 persone sono annegate al largo delle Isole Pelagie?

Ci sono traumi che lasciano un marchio indelebile. Innumerevoli bare, di legno scuro per gli adulti e di legno chiaro per i bambini. Cosa ha insegnato questa esperienza? Penso che ci ha fatto smettere di parlare con disprezzo dei nuovi arrivati. La parola “pietà” è molto importante nella lingua italiana, un concetto che noi polacchi non capiremo mai. È la misericordia, l’ospitalità e ogni bella esperienza con il prossimo. Se qualcuno viene guardato “con pietà” significa compassione. Hanno visto le vittime, arabi e persone di colore, e di certo non li hanno puniti, ma invece gli hanno asciugato le lacrime e gli hanno stretto la mano. Questa è l’essenza del cristianesimo.

E perché l’Europa non coglie questa lezione di umanesimo e cristianesimo? Dopotutto, stiamo assistendo a grandi cambiamenti nel Vecchio Continente e forse non ha senso chiedersi cosa fare ora, ma bisogna accettare i cambiamenti come un corso naturale delle cose.

L’autrice del murale è Diala Brisly

Questa è una domanda molto importante. Una domanda riguardante le nostre teste girate, i nostri occhi che si voltano dall’altra parte, una domanda che non si riferisce ad un problema, ma ad una situazione che sta accadendo e non può essere fermata. Quando alcuni anni fa ho parlato con il dottor Bartolo del nostro cattivo atteggiamento nei confronti degli immigrati, mi ha spiegato tutto ed era convinto che se lo avessi trasmesso agli altri, avrebbero capito. Ho scritto il libro “Wielki przypływ” (La grande marea), che ho mandato in regalo a Donald Tusk, il libro gli è stato consegnato dalla sua segretaria privata. Non c’è stata alcuna reazione. Poi ho pubblicato un articolo, che era una richiesta d’aiuto, sulle sepolture a Mussomeli, dove non c’era nemmeno terra sufficiente per accogliere tutte le tombe. Solo il sacerdote Lemański si è espresso. L’intera Chiesa e i politici sono rimasti in silenzio. Il dottor Bartolo crede che sappia ancora troppo poco, o in realtà nulla. Inoltre sono stupito da alcuni politici che si dicono indecisi se accettare solo i cristiani o anche i musulmani. Sono convinto che sia più facile per le persone non entrare nella sfera emozionale. Professiamo la fede ma non crediamo veramente, facciamo un atto di affidamento senza esserne realmente parte, non siamo nemmeno in grado di parlare dell’atto sessuale in termini di rapporto, ne parliamo solo in termini di fare sesso. Si fa la coltivazione della terra, non il sesso. Dovremmo innanzitutto introdurre cambiamenti nel nostro modo di parlare e poi nelle nostre azioni.

Perché abbiamo scambiato questo umanesimo per un’apparente libertà?

La regista italiana Liliana Cavani mi ha detto che negli ultimi anni non abbiamo prodotto nulla di prezioso per noi stessi. Leggeva costantemente sui giornali quanto la Polonia fosse un paese ricco che sa affrontare le sfide. Ma cosa ci facciamo con questi soldi? Dopotutto, la gioia di fare soldi è condividerli con persone che stanno peggio. Ci siamo completamente dimenticati che il gusto della libertà non è solo prendere ma anche dare.

Ma il problema della carenza di umanesimo non è solo in Polonia. Ho l’impressione che tutta l’Europa abbia perso i suoi valori e l’unica soluzione è quella di cui ha parlato il regista Krystian Lupa durante la sua ultima performance. Dobbiamo tornare all’inizio, alla grotta per imparare a usare di nuovo gli strumenti della vita.

Ne ho parlato nel mio libro “Terremoto”, ossia del fatto che il cristianesimo dovrebbe essere “ribattezzato”. Sfortunatamente penso che sia necessaria una tragedia. L’Europa per capire e cambiare ha bisogno di una tragedia di una gravità pari a quella successa a Lampedusa, dove non bastava la terra per seppellire i corpi.

Tutti i tuoi libri parlano della Sicilia che profuma di gelsomino e di zuppa di pesce. Ma che impressione ti ha fatto questa terra durante il tuo primo viaggio nel 1986?

Non direi di esservi affogato ma piuttosto mi sono sciolto nell’isola. Ho sempre avuto bisogno di esplorare il mondo attraverso i miei sensi. Ne parlano le mie poesie e il mio libro su Zuzanna Ginczanka. Conoscere con il tatto toccando i piedi, le scarpe, entrando nella vasca da bagno. Non so perchè, ma ne ho un disperato bisogno. Il mio primo approccio con la Sicilia è stato durante una visita guidata, una gita che non ha colto il mio interesse, sentivo che da qualche parte c’erano strade e luoghi dimenticati dal turismo e molto più interessanti di quelle mostratemi. Fu allora che sentì per la prima volta questa meravigliosa caratteristica siciliana, a volte invadente, ovvero l’ospitalità. Voglio dire, vuoi andare da qualche parte? ti ci portiamo! vuoi vedere qualcosa? te lo mostriamo! Quindi con il tempo ho capito le parole di Ryszard Kapuściński, che mi aveva confessato che non avrebbe mai portato sua moglie in un viaggio del genere, perché sapeva che avrebbe passato tutto il tempo a porgerle il cappotto. Io volevo riscoprire la Sicilia metaforica. Siamo abituati al fatto che se chiamiamo qualcosa una metafora, dobbiamo prima sapere cos’è una metafora, ma la Sicilia è diversa perché composta da tante metafore e non è detto che tutte si capiscano. Il primo approccio che ho avuto con la Sicilia è stato toccando il frutto maturo dei limoni, delle arance e annusando i fiori di gelsomino. E in più tutto questo era inondato di sole. Ho scattato molte foto e le ho inviate ai miei genitori.

Che cosa ti ha fatto rimanere in Sicilia?

In Sicilia c’è una sorta di sfacciataggine se si parla di sensi. Non sono un fan del prendere sole sulla spiaggia, mi affascina piuttosto lo stare al sole e percepire lo scontro tra il calore esterno e la freschezza interna del vino appena bevuto. Ricordo ancora il gusto del primo sorso di vino siciliano, il Regaleali e poi il Corvo Duca di Salaparuta che innaffiavano cene a base di aragosta che non sapevo mangiare. Allora ero un ragazzino tra vecchi siciliani che mi portavano a queste feste. Emozioni incorniciate da forti raffiche di vento e neve rossa con secrezioni vulcaniche e polvere dall’Africa. So sempre che in questa terra incontrerò un amico che magari mi legge ad alta voce le poesie, perché amo la lingua siciliana. Non ne ho la prova, ma mi sembra che Mickiewicz si sia innamorato della Crimea, non per la natura, ma per la parola ”czatyrdah”. Quindi ad attrarmi sono la lingua, il vino, il sole e il bene che si può trovare in Sicilia. Questo è il mio mondo.

Quando sei in Sicilia che sogni fai?

Vi parlerò di uno dei primi sogni che ho avuto, era l’anno 1986. È stato dopo i primi giorni in cui avevo visitato alcune città, strade, piazze e luoghi della Sicilia. Stavo camminando in questo paesaggio soleggiato e ho visto cicogne ovunque, sulle case, sui marciapiedi e quelle che fluttuavano nel cielo. Quindi di nuovo una metafora, ma questo è meno importante.

traduzione it: Natalia Kogut, Agata Pachucy

DiscoverUE: trasporti gratuiti per i 18enni che si muovono in Europa

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Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

Già oltre 70.000 diciottenni hanno colto l’opportunità di viaggiare gratuitamente in tutta Europa nel quadro del programma DiscoveryEU dal giugno 2018. I partecipanti al programma europeo possono viaggiare per un massimo di un mese verso uno o più paesi europei. Il viaggio può avvenire in treno, traghetto, autobus e aereo (quando il viaggiatore proviene da un paese molto lontano). L’idea del viaggio gratuito per diciottenni (per la precisione i nati dal 1 luglio 2001 al 31 dicembre al 2003) ha incontrato un profondo sostegno da parte del Parlamento europeo. Si può far domanda per i biglietti fino al 26 ottobre. Il programma è dedicato anche alle persone disabili e nel loro caso è stato previsto che possono viaggiare in compagnia di un assistente, in caso di bisogno, gratuitamente. Il Parlamento Europeo ha ideato il DicoverEU per far conoscere meglio ai giovani la diversità culturale degli stati membri Ue, sperando che questo programma influisca sullo sviluppo della identità europea e che ne rafforzi i valori. Gli interessati a partecipare al DicoverEU possono trovare i biglietti a questo link: https://europa.eu/youth/discovereu/apply_pl

https://www.pap.pl/europap/970953%2Cpe-18-latkowie-chcacy-zwiedzic-europe-moga-ubiegac-sie-o-darmowe-bilety-kolejowe-w