IMU e italiani all’estero, una tassa controversa

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2007

Lo scorso 10 gennaio si è svolta a Roma la conferenza “L’IMU e gli italiani all’estero” tenuta dall’On. Narducci e dal Sen. Micheloni, entrambi del PD.

Le aliquote applicate al pagamento dell’IMU sulle case degli italiani all’estero, iscritti nell’apposito registro AIRE, sono state oggetto di discussione sin dal primo momento. Infatti, nell’80% dei casi essi sono obbligati a pagare l’aliquota più alta sulla casa posseduta in Italia, considerata abitazione secondaria; casa non affittata, non data in comodato d’uso e sulla quale  si pagano le utenze. Sin dall’inizio l’on. Narducci e il sen. Micheloni si sono opposti, a livello parlamentare, contro l’evidente discriminazione operata nei confronti dei connazionali all’estero e ora hanno raccolto le proteste degli italiani emigrati che “vogliono essere trattati costituzionalmente come quelli residenti in Italia” per quanto concerne il pagamento IMU”.

Si tratta di una discriminazione chiara ed evidente, in cui si ravvisano profili di incostituzionalità e di violazione dei Trattati UE.

Con queste argomentazioni i due parlamentari eletti all’estero hanno inoltrato ricorso al TAR

di Campobasso, chiedendo la sospensiva del regolamento IMU emanato da un Comune del

Molise, che tassa la casa posseduta dai suoi concittadini residenti all’estero come abitazione

secondaria (seconda casa). I due parlamentari si sono assunti anche l’onere finanziario di tale azione legale. Contemporaneamente i due parlamentari hanno preparato un esposto alla Commissione UE, che ogni cittadino italiano interessato potrà scaricare a partire da martedì 15 gennaio da un sito neutro (www.e-avvocato.com) e inviarlo al destinatario. Di seguito sono elencate alcune parti del ricorso, riguardanti in particolare quelle che contemplano i profili d’incostituzionalità delle norme IMU.

 

Profili di incostituzionalità e di violazione dei Trattati Ue per quanto concerne l’IMU degli italiani all’estero.

 

1) Incostituzionalità per violazione degli artt. 3 e 53 della Costituzione: violazione dei principi di uguaglianza e ragionevolezza e del principio di capacità contributiva.

 

2) Contrasto con i Trattati dell’Unione europea per violazione degli artt. 18, 21, 45 e 49 del Trattato sul funzionamento dell’Ue (TFUE): violazione del principio di non discriminazione e di libera circolazione e soggiorno negli Stati membri; violazione della libertà di circolazione delle persone, dei servizi e dei capitali.

 

3) Violazione dell’art. 1 comma 4 ter D.L. 23 gennaio 1993, n. 16 convertito in L. 24.03.1993 n. 75 […] per i cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato, si considera direttamente adibita ad abitazione principale l’unità immobiliare posseduta a titolo di proprietà o di usufrutto in Italia, a condizione che non risulti locata. […]