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Iniziato il Forum Economico a Karpacz con ospiti italiani, assente Morawiecki

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Iniziato ieri, presso l’hotel Gołębiewski a Karpacz, il XXXII Forum Economico. Il tema di questa edizione è “I nuovi valori di Vecchio Continente- Europa all’alba dei cambiamenti”.

Ieri durante le sessioni plenarie  si è discusso sui temi: “Modellando un nuovo ordine del mondo”, “I vecchi debiti, nuovi orizzonti- l’economia del futuro”. I partecipanti hanno convenuto che il mondo si trova di fronte a grandi cambiamenti economici e politici e che è necessaria una ricerca delle nuove soluzioni non standard per affrontare le sfide del futuro. Tutti d’accordo che per raggiungere questo obiettivo, la cooperazione europea è fondamentale. Inoltre, si sono svolte decine di gruppi di discussione nei diversi moduli tematici, tra l’altro: Europa nel mondo, Forum di Sicurezza, Forum di Cybersicurezza, Nuove Tecnologie, Nuova Economia, Lo sviluppo Sostenibile e la Ricostruzione d’Ucraina. Durante le discussioni non sono mancati accenti italiani: nel gruppo “L’internet del futuro- Metaversum cambierà il mondo?” ha partecipato Mattia Fantenati, ex sottosegretario degli affari amministrativi nel governo Conte, e attualmente presidente di Internet Governance Forum Italia. Nel gruppo di discussione “Educazione del futuro- che cosa dovrebbe offrire l’istruzione” ha partecipato Marta Teresa Astorino, la fondatrice della società tech-media TMP Group e anche uno dei membri fondatori dell’associazione Italia4Blockchain. Durante la serata di gala, sono stati distribuiti diversi premi: come azienda dell’anno il premio è stato assegnato a Bank Gospodarstwa Krajowego,. Nella categoria “Uomo dell’anno della Scuola di Commercio” ha vinto Czesław Lang e il premio “L’uomo dell’anno del Forum Economico” lo ha vinto l’Ambasciatore americano in Polonia Mark Brzeziński.

Quest’anno è prevista la partecipazione a Karpacz di tanti ospiti illustri tra cui: il ministro della Cultura e del Patrimonio Nazionale Piotr Gliński, il senatore Stanisław Karczewski, il ministro dell’Agricoltura e dello Sviluppo rurale Robert Telus, il manager Janusz Cieszyński, il ministro della Digitalizzazione, Bogdan Borusewicz e Michał Kamiński vice maresciallo del Senato polacco e Krzysztof Gawkowski-Presidente del gruppo parlamentare della Sinistra. All’ultimo momento il primo Ministro Mateusz Morawiecki ha cancellato la sua partecipazione. Tra gli ospiti stranieri ci sono: Anna Rathsman, Direttrice Generale dell’Agenzia Spaziale Svedese, Halyna Janchenko, deputata del Consiglio Supremo di Ucraina, Mari Velsand, direttrice generale dell’Ufficio dei Media di Norvegia, il Generale Robert Spalding, pronipote di Nelson Mandela, l’autore dei libri e esperto nel campo dei relazioni tra gli Stati Uniti e la Cina, Ricardo Conde presidente dell’Agenzia Spaziale del Portogallo. Tra i personaggi italiani possiamo elencare Laura Ranalli, Vice Ambasciatore d’Italia in Polonia, Alessandro Saglio, direttore generale di Confindustria Polonia e Vincenzo Camporini, ex Capo di Stato Maggiore dell’esercito italiano.


Tutto pronto per l’atteso Forum Economico Internazionale di Karpacz

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Dal 5 al 7 settembre presso l’albergo Gołębiewski a Karpacz si svolgerà XXXII Forum Economico. Il tema principale di questa edizione è “I nuovi valori del Vecchio Continente- l’Europa allalba dei cambiamenti. Levento è organizzato dal 1992 dalla Fondazione “Istituto di Studi Orientali”. Inizialmente si svolgeva a Krynica-Zdrój, ma dal 2021 ad ospitare l’evento è Karpacz. Da una ristretta occasione d’incontro a livello nazionale il Forum è cresciuto fino a diventare uno dei più importanti eventi dincontro per i leader della vita politica, economica e sociale in Europa, in Asia e negli Stati Uniti. La missione del Forum è quella di creare un clima favorevole per lo sviluppo della collaborazione politica ed economica. In questa edizione sono previsti più di 350 dibattiti, oltre a conferenze ed eventi culturali. Ai vari incontri parteciperà circa 5000 persone. Gazzetta Italia anche quest’anno è uno dei media partner del Forum Economico.

 

22 elicotteri AW-101, prodotti da Leonardo, per le Forze Armate polacche

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Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

“Ieri abbiamo inviato un invito a negoziare la consegna di 22 elicotteri multiruolo AW-101, che sostituiranno presto gli apparecchi post-sovietici”, ha scritto il ministro Mariusz Blaszczak su X (ovvero il “nuovo” Twitter). Così la Polonia si appresta ad acquistare 22 elicotteri multiruolo dal gruppo italiano Leonardo che andranno a sostituire gli apparecchi post-sovietici. Si tratta di un nuovo acquisto, di cui non è ancora noto il valore, nell’ambito di una lunga relazione tra il governo polacco e il gruppo Leonardo. Nel 2019 la Polonia aveva già ordinato quattro Aw-101 per la marina militare di cui due sono stati consegnati in questi giorni – che dovrebbero sfilare nella parata delle Forze Armate polacche il prossimo 15 agosto – e gli altri saranno consegnati nel prossimo autunno. Varsavia ha in programma il dispiegamento di 10.000 soldati per “proteggere a titolo dissuasivo” la frontiera con la Bielorussia. Il ministro Blaszczak ha spiegato che 4.000 uomini saranno impegnati direttamente in operazioni di sostegno alla polizia di frontiera mentre gli altri 6.000 avranno funzione di rinforzo.

https://forsal.pl/swiat/bezpieczenstwo/artykuly/9243667,blaszczak-agustawestland-moze-zostac-dostawca-smiglowcow-aw101-dla-po.html

Rafał Siwek al 100° Festival Arena di Verona

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Cantante lirico specializzato nell’interpretazione dei ruoli verdiani. Nel canto si sente discepolo della scuola bulgara, perché ha perfezionato le sue capacità vocali sotto la guida del maestro Kałudi Kałudov. Si esibisce regolarmente sui più importanti palcoscenici del mondo, in Italia ha cantato, tra l’altro, al Teatro alla Scala di Milano, all’Opera Romana, al Teatro Comunale di Bologna, al Teatro Regio di Torino, al Teatro del Maggio Musicale di Firenze, al Teatro Regio di Parma, al Teatro Lirico di Cagliari, al Teatro Massimo di Palermo e ai festival: Arena di Verona, Terme di Caracalla e Torre del Lago. Tra i ruoli da sogno per il basso gli manca solo Don Chisciotte dall’opera di Jules Massenet. In privato, appassionato di Stevie Wonder e della cucina italiana.

Oltre che all’Accademia di Musica (ora Università di Musica Fryderyk Chopin) di Varsavia, Siwek si è laureato in management e marketing alla Warsaw School of Economics (SGH) e, come ammette lui stesso, ha iniziato a cantare un po’ per caso. “Quando avevo 12 anni, è venuto nella nostra scuola con concerti un grande basso polacco, Bernard Ładysz, e mi piaceva molto come cantava. Ai tempi della scuola, cantavo anche nei cori ed ero molto bravo. Al secondo anno di liceo, un amico della scuola di musica mi ha chiesto se avessi voglia di iscrivermi alla classe di canto perché avevo una voce così interessante e bassa. Era già dopo la scadenza per la presentazione dei documenti. Tuttavia, il capo della sezione vocale li ha accettati e dopo gli esami mi ha preso nella sua classe. E così è cominciato tutto. Mi sono innamorato del canto e dell’opera. Quando fai ciò che ami, non lavori mai”.

fot. K. Karpati, D. Zarewicz

Quanto importanti sono stati l’Italia e l’opera italiana nei suoi studi?

L’Italia è presente fin dall’inizio del mio percorso artistico. Ho debuttato all’Accademia di Santa Cecilia a Roma nel 2005 nel “Requiem” di Verdi, condotto dal Maestro Zubin Mehta e trasmesso in mondovisione. In Italia ho avuto la maggior parte dei debutti nei ruoli di Giuseppe Verdi, e sono ormai 17 nel mio repertorio. Mi sono esibito in 27 città italiane e praticamente in tutti i teatri più importanti, ad eccezione del Teatro La Fenice di Venezia. Anche la mia discografia è legata soprattutto all’Italia e al repertorio italiano. L’Italia è la mia seconda patria, e se parliamo di carriera, allora la prima.

È più conosciuto in Italia che in Polonia nel mondo dell’opera?

Di sicuro, perché mi esibisco raramente in Polonia. Ora ho cantato in due concerti alla Filarmonica Nazionale, avevo anche un’offerta per fare un concerto al Gran Teatro di Varsavia, il “Requiem” di Verdi nell’anniversario dello scoppio della guerra in Ucraina, ma era alla vigilia della mia prima esibizione alla Royal Opera di Londra, quindi ho dovuto rifiutare.

fot. K. Karpati, D. Zarewicz

La lingua polacca facilita il lavoro dei cantanti lirici a causa delle proprietà del sistema fonico?

Non credo. Mi sembra che italiani e russi abbiano la massima facilità, perché sono le lingue più melodiche, in cui si parla naturalmente a diverse altezze. La maggior parte dei grandi cantanti, sia bassi che tenori, sono italiani. La lingua polacca non aiuta tanto con la pronuncia ma non disturba neanche. Invece le lingue come il francese, il giapponese e l’inglese non sono per niente melodiche.

Oltre ai ruoli dalle opere di Verdi, ce ne sono altri che le sono particolarmente vicini?

Oltre a quelli nelle opere di Verdi amo il Boris Godunov, il capolavoro di Modest Mussorgsky. Un grande ruolo, il sogno di ogni basso. Ho avuto il piacere di esibirmi come protagonista in Boris aprendo la stagione 2018/19 al Teatro Bolshoi di Mosca. Il 24 febbraio dell’anno scorso, subito dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, ho cancellato le esibizioni programmate lì. Il ruolo di Godunov
è molto complesso, richiede un bel canto e un enorme contributo emotivo e recitativo. È incomparabilmente più coinvolgente di un’altra grande parte di basso, Filippo II nel Don Carlos di Giuseppe Verdi. È necessaria una gamma ancora più ampia di mezzi esecutivi per trasmettere le emozioni del protagonista, che si esprimono sia nella parte vocale che nello strato orchestrale. A novembre di quest’anno avrò il piacere di debuttare al Teatro Lirico di Cagliari come Mefistofele nell’omonima opera di Arrigo Boito. È un altro ruolo da sogno. È esigente in termini di recitazione, voce e anche forma fisica, perché il personaggio è quasi tutto il tempo sul palco. Altri ruoli che amo sono solo dalle opere di Verdi: Filippo II in “Don Carlos”, Zaccaria in “Nabucco”che è il mio biglietto da visita, “Attila” o Fiesco dall’opera “Simon Boccanegra”.

Ci sono registi con cui le piace particolarmente lavorare?

Senz’altro Hugo de Ana, il regista argentino con cui ho avuto il piacere di lavorare al mio primo Filippo II al Teatro Regio di Torino, in seguito ci siamo conosciuti a “La sonnambula” al Teatro Verdi di Trieste e all'”Aida” di Madrid. Un regista meraviglioso che fa tutto il lavoro dalla scenografia, attraverso i costumi, la regia, le luci, il movimento scenico. Lavorare con lui mi ha insegnato molto. Ma devo dire che dal punto di vista pratico, i due registi che mi hanno formato e hanno avuto il maggiore impatto sul mio lavoro sono stati due polacchi: Marek Weiss-Grzesiński e Ryszard Peryt. Ho avuto la fortuna che durante i primi anni dei miei spettacoli teatrali ho potuto imparare il teatro da loro. Anche il lavoro dello scorso anno con il regista italiano Stefano Poda, al Teatro Colon di Buenos Aires, è stato molto stimolante. Sono contento perché quest’anno andrà in scena la sua versione di “Aida” in occasione della 100^ edizione del Festival Lirico di Verona. Ci sono già cinque diverse versioni di quest’opera e ogni anno una o due versioni vengono presentate a Verona, ovviamente ognuna da un regista diverso.

Aida / fot. EnneviFoto

Questo è un elemento molto interessante del Festival. L’opera è una forma artistica che va avanti nella sua forma originale da anni o si sta evolvendo?

Si sta evolvendo, anche se molto dipende dal paese. In Italia o in Spagna, ad esempio, il pubblico è più conservatore e le produzioni eccessivamente moderne possono incontrare una reazione sfavorevole, compresi i fischi. In Germania, invece, non si inscenano quasi mai gli spettacoli classici. La cosa più importante, secondo me, è mantenere la coerenza logica delle prestazioni quando si cercano nuovi contenuti. Tuttavia, se ti allontani completamente dal testo e non c’è alcun messaggio, diventa difficile capire lo spettacolo. A mio parere, è importante che l’opera come genere si sviluppi rispettando il lavoro sia del compositore che del librettista.

Nabucco / fot. EnneviFoto

Che tipo di musica ascolta nel tempo libero?

Ascolto soprattutto buona musica. Un po’ quello che ascoltano i miei figli, ad esempio Amy Winehouse, Adele o i classici: Tony Bennett o persino Elvis Presley. Avendo tre figli, sono al corrente su ciò che ascoltano i giovani d’oggi. A casa nostra si può sentire anche Aretha Franklin o, il mio preferito, Stevie Wonder. Mi piace anche ascoltare musica classica e jazz. Per quanto riguarda l’opera, a causa della mia professione, la ascolto così tanto che nel tempo libero cerco di scegliere altri generi.

Nabucco / fot. EnneviFoto

Se avesse l’opportunità di vivere in Italia, quale città sceglierebbe?

Quando sono a Verona, mi fermo sempre a Colombare sul Lago di Garda, vicino a Sirmione. Da quando ho iniziato a cantare regolarmente a Verona, cioè dal 2014, affitto un appartamento lì e ci passo di solito più di un mese. Amo anche le Dolomiti, vado regolarmente a San Vito di Cadore. È difficile scegliere un posto. L’Italia e i sapori italiani sono meravigliosi. In nessun luogo il caffè ha un sapore così buono come in Italia, e le conversazioni più interessanti si svolgono dopo lo spettacolo o dopo le prove, quando otto italiani discutono su modi diversi di preparare lo stesso piatto. La cucina italiana è meravigliosa. Anche i miei figli, che dalla nascita passano in Italia diversi mesi all’anno la adorano. Hanno i loro piatti e dessert preferiti e conoscono i ristoranti dove si può mangiare di gusto.

Lucy, la moderatrice degli italiani

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In questa contemporaneità, profondamente intrisa di virtualità, tra le attività che si possono considerare psicologicamente usuranti c’è sicuramente quella di fare il moderatore di un gruppo Facebook, se poi sia tratta di un gruppo misto di italiani e polacchi allora l’impegno diventa titanico! A lanciarsi nell’impresa di moderare il Gruppo Italiani a Varsavia, che veleggia verso i 4 mila membri, è l’intrepida Lucy Rozlatowska.

In questo impegno quotidiano credo tu abbia modo di sfruttare quanto appreso negli studi di psicologia.

Ah, ah, bè sì ci vuole tanta calma, pazienza e savoir fare nel moderare un gruppo così variegato, è praticamente un lavoro anche se non retribuito!

Com’è entrata nella tua vita l’Italia?

La risposta ti piacerà… è successo dopo un viaggio a Venezia! Avevo 18 anni mi sono innamorata dell’Italia e ho pensato che se volevo veramente avvicinarmi alla cultura di questo Paese dovevo conoscerne la lingua. Così mentre studiavo psicologia ho cominciato ad imparare l’italiano da autodidatta e ad andare in Italia almeno una volta l’anno, soprattutto a Roma, ma ho visitato spesso anche Napoli, Milano e la Sicilia. Però la vera svolta è stata nel 2015 quando sono andata a lavorare ad Accenture, lì era pieno di italiani e si sa basta parlare con uno che poi dopo qualche giorno conosci tutti gli altri! In quei tempi un grande punto di aggregazione italo-polacca era anche il bar Stephanie Bistrò, lì ho fatto un sacco di amicizie e ho provato a creare dei tandem con italiani per praticare a vicenda italiano e polacco. Ma non funzionava perché il tutto assumeva un po’ l’aria di un appuntamento… Così sono passata ad organizzare degli incontri tra polacchi e italiani per parlare italiano, all’inizio però c’erano solo polacche, poi finalmente hanno cominciato a partecipare anche italiani.

Hai l’animo dell’organizzatrice?

Sì e a darmi un grande aiuto in questa missione di incontri italo-polacchi è stato “UpTo”, l’app ideata da Fabio Morelli, Alessandro Marchionni e Pierluigi Zaccaria, che fino alla pandemia ha funzionato benissimo, organizzavamo anche quattro eventi la settimana. Poi la pandemia ha congelato le relazioni per un lungo periodo e quando siamo tornati alla normalità ho ricominciato da sola ad organizzare dalla mia pagina Facebook o dentro il Gruppo Italiani a Varsavia degli incontri ed eventi che avevano un successo crescente tanto che ad un certo punto un amministratore del Gruppo mi ha chiesto se volevo fare la moderatrice e ho accettato con entusiasmo!

Cosa ti ha sorpreso negli italiani?

Il fatto che si lamentano! Quando vai in Italia sembra sempre che tutti siano felici e sorridenti ma da quando ho cominciato a gestire il Gruppo ho capito che non è così. Ero convinta che noi polacchi fossimo campioni di lamentele ma gli italiani non sono da meno.

Fare la moderatrice dev’essere stancante anche perché i gruppi Facebook spesso sono degli sfogatoi.

Sì, insieme a tante persone simpatiche e aperte ce ne sono anche molte di invidiose, gelose, frustrate. A volte sembra che non facciano altro che aspettare che qualcuno scriva un post per aggredirlo. Per esempio c’è stata una mamma che ha chiesto innocentemente consigli per sua figlia che doveva arrivare a Varsavia ed è stata massacrata di commenti sul fatto che sua figlia doveva svegliarsi e informarsi da sola. A volte devo intervenire rapidamente e togliere i commenti più maleducati. Alcuni mi hanno scritto in privato dicendo che non erano d’accordo sul mio modo di amministrare e che non sapevo certe cose perché sono polacca… Bisogna armarsi di tanta pazienza. Una cosa che funziona sono i post fissi in cui ho scritto alcune notizie base che rispondono alle domande più frequenti che vengono fatte, tipo modalità di spostamento tra aeroporto Modlin e centro di Varsavia, oppure suggerimenti su ristoranti italiani e polacchi o luoghi da visitare.

Se dovessi descrivere la tipologia degli iscritti al Gruppo Italiani a Varsavia?

Diciamo che c’è un gruppone di persone tra 25-40 anni che lavorano soprattutto nelle corporation, poi ce ne sono di più maturi impegnati in altri settori tra cui principalmente nella ristorazione. Per quanto riguarda la provenienza prevalgono quelli del sud Italia, soprattutto pugliesi e siciliani ma recentemente è in aumento il numero di milanesi ed in particolare neolaureati che cercano subito lavoro fuori dell’Italia, in Polonia o comunque in Europa.

E i polacchi del Gruppo?

Sono tanti e a volte fanno più gli italiani degli italiani! Mi spiego: se uno dall’Italia chiede consigli per venire a vivere in Polonia gli italiani di Varsavia in genere lo scoraggiano mentre i polacchi lo invitano a venire, così come quando si parla del Bel Paese per alcuni polacchi, soprattutto membri che risiedono in Italia, non si può dire nulla contro l’Italia mentre gli italiani del Gruppo spesso sostengono che si vive meglio in Polonia. Insomma c’è un bel da fare nel moderare, così come nell’organizzare gli incontri, che facciamo una volta la settimana, perché da un lato i ristoranti storcono il naso, invece che essere contenti, se siamo più di trenta e dall’altro perché tanti si lamentano se mi azzardo ad organizzare un incontro che non sia in centro o che non sia in un ristorante italiano. L’ultima volta una ragazza polacca appena iscritta al Gruppo si è lamentata perché l’incontro era in un ristorante americano e non italiano!

Da psicologa esperta di social network non hai l’impressione che in molti siano avviluppati in questa bolla di virtualità che ti fa vivere in un eterno presente in cui ogni necessità sembra soddisfabile con un click?

Assolutamente sì! Ma forse qualcosa sta cambiando, sono sempre più richieste le applicazioni che ti calcolano quanto tempo passi su Facebook o su Instagram, in certi bar si sconsiglia l’uso del telefono e anche ai miei incontri con gli amici mettiamo da parte lo smartphone. Ho 36 anni e credo che la mia generazione abbia voglia di valorizzare di più gli incontri in presenza, sono quelli più giovani che sembrano più dipendenti dalla virtualità. Calcoliamo poi che la pandemia ha ulteriormente incentivato la distanza tra le persone, ad esempio una iscritta al Gruppo mi ha detto che dopo la pandemia non riesce a partecipare ad incontri in cui ci sono più di dieci persone.

Mi spieghi il pensiero di quei giovani che fanno un’ora di
coda per mangiare in un certo locale?

Anche a me piace fare foto di cibo o di locali ma non sarei mai disposta a perdere un’ora della mia vita in coda solo per entrare in un ristorante che in un certo momento sembra essere il top. Quelli che vedi in coda invece sono disposti ad aspettare pur di taggarsi e fotografarsi in un locale che secondo alcuni è di moda, basta questo a farli sentire importanti.

Pensi di andare a vivere in Italia?

No, a Varsavia sto bene e il mio fidanzato si è trasferito qui da Torino quasi due anni fa. In questi anni che stiamo vivendo ho la sensazione che sia più facile costruirsi una vita in Polonia che in Italia.

400 milioni di zloty di investimento per il deposito di carburante di Debogórze

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Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

Quasi 400 milioni di złoty saranno investiti da PERN e dall’Autorità portuale di Gdynia per aumentare la capacità del deposito di carburante di Debogórze (Pomerania), le due società hanno firmato un accordo in tal senso. Grazie ai progetti, un maggior numero di combustibili raggiungerà la Polonia attraverso la base di PERN. PERN ha sottolineato che il suo obiettivo principale è quello di scaricare navi cisterna con una capacità di carico di oltre 120.000 tonnellate e di essere in grado di stoccare e distribuire rapidamente i prodotti nell’entroterra. PERN ha spiegato il significativo aumento della domanda di movimentazione e del crescente numero di navi cisterna, che consegnano prodotti petroliferi in Polonia, anche a causa delle turbolenze del mercato dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. Il direttore generale di PERN, Mirosław Skowron, ha sottolineato che il mondo dell’energia, compreso il settore del petrolio e dei combustibili, è cambiato in modo significativo dal 24 febbraio 2022 e attualmente i combustibili che arrivano in Polonia provengono da fuori della Russia. Secondo Jacek Sadaj, presidente dell’Autorità portuale di Gdynia, la firma dell’accordo, nell’ambito della cooperazione a lungo termine con PERN, rappresenta un ulteriore passo in avanti verso l’aumento della capacità di movimentazione del porto, attraverso l’espansione e la modernizzazione delle sue infrastrutture, oltre a contribuire alla sicurezza energetica del Paese.

https://polskieradio24.pl/42/273/artykul/3229877,kolejna-inwestycja-pern-w-debogorzu-w-rozwoj-bazy-paliw-wlaczy-sie-tez-morski-port-gdynia

Collaborazione tra Agenzia delle Ricerche Mediche e Harvard Medical School Postgraduate

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La preparazione avanzata nell’ambito della sanità e delle ricerche scientifiche sarà svolta dall’Agenzia delle ricerche mediche in collaborazione con Harvard Medical School Postgraduate. Questi addestramenti mirano all’ampliamento delle competenze degli scienziati polacchi nell’ambito dei trial clinici, inoltre, svilupperanno le loro capacità nello scrivere le richieste per la borsa di studio. I pazienti polacchi saranno i destinatari dei cambiamenti positivi che derivano dalla realizzazione del programma. 500 scienziati polacchi parteciperanno al programma che è la missione dedicata ad attenuare i sintomi ed al miglioramento della salute e del benessere di tutti i pazienti.

https://www.wnp.pl/parlamentarny/wydarzenia/agencja-badan-medycznych-i-harvard-medical-school-wprowadza-do-polski-szkolenia-z-zakresu-badan-klinicznych,744389.html

In calo il mercato degli affitti

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La situazione sul mercato degli affitti immobiliari sembra molto migliorata rispetto a un anno fa. La percentuale degli appartamenti disponibili è aumentata bruscamente e, in seguito, i proprietari degli appartamenti sono più disposti alle negoziazioni ed a diminuire i prezzi grazie a cui è più facile da trovare un appartamento da affittare. Gli studenti hanno più possibilità di trovare un appartamento al prezzo più basso rispetto al 2022 e lo è stato causato dalle molte offerte sul mercato degli affitti, ad esempio, il 115% degli appartamenti di più rispetto al 2022 ha registrato a Breslavia ed il 118% degli appartamenti di più rispetto all’anno scorso ha registrato a Lodz.  A Varsavia l’aumento del numero degli appartamenti ammonta al 54%. La diminuzione della domanda da parte degli Ucraini e anche i nuovi appartamenti apparsi sul mercato degli affitti sono i motivi principali per cui il numero degli appartamenti sul mercato è più alto. Come risulta delle analisi del Gruppo Morizon-Gratka, i prezzi di offerta sono diminuiti in 10 di 20 categorie. In 5 categorie rimangono allo stesso luogo e solo in 5 categorie sono aumentati. La diminuzione maggiore è stata registrata a Danzica perché l’affitto degli appartamenti di tutte le dimensioni è più basso. A Varsavia l’affitto del monolocale e dell’appartamento di due stanze costa di meno, ma l’affitto degli appartamenti maggiori è più costoso.

https://businessinsider.com.pl/twoje-pieniadze/to-moze-byc-dobry-rok-dla-studentow-takiej-sytuacji-na-rynku-najmu-dawno-nie-bylo/rk0hmrv

L’industria automobilistica rappresenta l’8% del PIL, ottime prospettive per il Voivodato di Opole

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L’industria automobilistica è uno dei settori più importanti dell’economia polacca. Attualmente rappresenta l’8% del PIL. Inoltre, dal rapporto dell’Associazione polacca per i combustibili alternativi, risulta che la Polonia si trova al 10° posto nella lista dei maggiori esportatori di componenti nel mondo, con un valore delle esportazioni di 12,3 miliardi di dollari. “Lo sviluppo dell’industria automobilistica ha un enorme impatto sul mercato degli spazi industriali e di magazzinaggio in Polonia. Secondo i calcoli di Newmark in Polonia circa il 10% della domanda totale registrata nella Bassa Slesia sono aziende del settore automobilistico”, ha affermato Jakub Kurek, direttore del dipartimento industriale e di magazzinaggio di Newmark Polska. Anna Domańska, consulente presso il Dipartimento industriale e di magazzinaggio di Newmark Polska, ha aggiunto che “grazie alla sua posizione tra Wrocław e Katowice, il Voivodato di Opole è anche un luogo molto attraente per le aziende automobilistiche, soprattutto quelle che collaborano con controparti su entrambi i mercati”. Un fattore importante che influenza lo sviluppo del settore automobilistico nella Bassa Slesia è la presenza di grandi entità come Toyota, Gates, Lear e Faurecia. Marchi rinomati che hanno contribuito ad aumentare la competitività e il saper fare tecnologico della regione. Gli analisti di mercato vedono buone prospettive per la crescita dell’industria automobilistica a Wrocław e Opole, il potenziale e le prospettive di sviluppo del settore in quest’area sono indicati, tra l’altro, da investimenti di Mercedes-Benz a Jawor.

https://www.wnp.pl/motoryzacja/rynek-automotive-rosnie-we-wroclawiu-i-w-opolu-deweloperzy-zabezpieczaja-dzialki,743690.html

Morawiecki si candiderà alle prossime elezioni parlamentari in Slesia, opposizione all’attacco

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Ieri si è svolta una conferenza stampa del primo ministro Mateusz Morawiecki alla fine della seduta del Consiglio dei Ministri. Il primo ministro ha annunciato durante la conferenza che alle prossime elezioni parlamentari si candiderà a Katowice, in Slesia. Durante la conferenza il capo del governo è stato interrogato sull’intervento del capo del gruppo parlamentare Koalicja Obywatelska (KO) Borys Budka, sulla radio TOK FM, che ha detto “Morawiecki è l’unico primo ministro nella storia che non ha mai avuto un dibattito politico”. Ha inoltre dichiarato che Morawiecki “semplicemente muore dalla paura” e che vorrebbe “dibattere con lui sulla Slesia”. Il primo ministro ha risposto che è attivo in tutte le parti del Paese e discute con gli oppositori sui tutti possibili temi. Quando gli è stato chiesto se ci sarà il suo dibattito con Budka ha risposto che è una decisione del quartier generale del partito e che lui prenderà parte alla campagna elettorale. Le elezioni parlamentari si svolgeranno il 15 ottobre.

https://businessinsider.com.pl/wiadomosci/premier-zdradzil-skad-bedzie-startowac-to-nie-warszawa/4p8k6dp