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L’Ambasciatore De Pedys: “Essere italiani è un privilegio, non bisogna sciuparlo con divisioni e litigi inutili”

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Il messaggio di Buon Anno dell’Ambasciatore De Pedys ai connazionali in Polonia

Tra tante luci e qualche ombra si è chiuso un 2016 molto interessante e ricco di eventi per gli italiani in Polonia. Una comunità in continua crescita, declinata in quasi tutti i settori economici e culturali, che si conferma essere un attore fondamentale nello sviluppo delle relazioni tra Italia e Polonia. A parlarne con Gazzetta Italia, all’inizio di un 2017 portatore di grandi aspettative, è l’ambasciatore italiano in Polonia Alessandro De Pedys che in questi anni di lavoro nello splendido Palazzo Szlenkier in Plac Dabrawskiego 6 a Varsavia, sede della missione italiana dal 1922, si è distinto per una grande capacità di coesione e stimolo che sta aiutando la comunità italiana a diventare sempre più unita, forte e riconoscibile in un Paese che si conferma essere uno dei contesti più stimolanti in Europa.

Il 2016 va in archivio, che anno è stato per la comunità italiana in Polonia?
Il 2016 è stato un anno intenso, sotto vari profili. Dal punto di vista diplomatico, ad esempio, con il Vertice Nato, la visita a Varsavia del Presidente del Consiglio Renzi, le visite in Italia del Presidente Duda e del Ministro degli Esteri Waszczykowski, per citare solo alcuni casi. Sotto il profilo politico, con il cambio di governo e le trasformazioni che ne sono seguite qui in Polonia e, successivamente, il cambio di governo anche in Italia. Dal lato economico, con una presenza delle aziende italiane di tutto rilievo – vedi i recenti investimenti di Brembo e Fiat – e qualche brutta notizia, come la cessione della banca Pekao. Un anno intenso anche sotto il profilo culturale, con l’ampio programma di iniziative su cui tornerei più tardi. Inoltre vanno ricordate le giornate della gioventù di Cracovia, cui hanno partecipato decine di migliaia di giovani pellegrini italiani, e che hanno messo a dura prova il sistema di assistenza consolare, che però ha tenuto bene, con mia grande soddisfazione. Per quanto riguarda la comunità italiana, mi fa piacere constatare che è in continua crescita. Gli iscritti all’AIRE sono 5429. Nel 2014 erano 4632. Naturalmente i residenti veri sono molti di più, perché in tanti non si registrano, ed è per questo che con l’aiuto del Comites stiamo cercando di fare una stima più accurata delle reali dimensioni della comunità. Si tratta in ogni caso di una comunità non grande per gli standard italiani e relativamente ben integrata. Ci sono, purtroppo, alcuni casi di grave disagio sociale, che l’Ambasciata segue stabilmente, oltre ad un certo numero di emergenze consolari, ma nel complesso gli Italiani di Polonia mostrano di trovarsi bene in questo Paese, pur mantenendo i loro legami con l’Italia. Di questi legami abbiamo avuto prova in occasione delle due consultazioni referendarie che si sono tenute nel 2016, che hanno fatto registrare una percentuale di partecipazione notevolmente superiore alla media per il voto espresso all’estero, e con l’adesione massiccia al concerto di beneficenza per Amatrice organizzato in dicembre. È stato bello vedere gli Italiani di Polonia mobilitarsi per aiutare i loro connazionali in difficoltà. Anche la Festa della Repubblica è stata, come sempre, un momento di aggregazione, malgrado qualche polemica. Se mi permette, vorrei approfittare dell’occasione per spiegare che la Festa Nazionale è, per noi come per tutti gli altri paesi, un evento istituzionale, che ha anche una valenza diplomatica e non solo nazionale. Ad essa sono invitati il corpo diplomatico, le personalità del Paese ospitante e una rappresentanza dei connazionali. Una delle ragioni dello spostamento della Festa dai locali dell’Ambasciata, dove si teneva da tempi immemorabili, al Politecnico, fu proprio quella di avere più spazio e disposizione e poter invitare un numero maggiore di concittadini, cosa che è effettivamente avvenuta. Ovviamente non è materialmente possibile invitarli tutti, visti i numeri menzionati prima, ma posso dirle che alla nostra Festa partecipano di sicuro molti più connazionali di quanto non avvenga alle feste nazionali delle altre ambasciate, che accolgono principalmente diplomatici e personalità polacche. Fra l’altro, il carattere del nostro ricevimento, tolti i primi minuti istituzionali, ricorda molto più una festa in una piazza italiana che un ricevimento diplomatico, e questo succede, mi creda, solo da noi.

Si sono celebrati 20 anni di attività della Camera di Commercio e dell’Industria Italiana in Polonia, di cui sono state aperte nuove delegazioni nel Paese, mentre parallelamente cresce anche il Comites come organo di rappresentanza politica degli italiani in Polonia. Segnali di una comunità che si sta sviluppando e consolidando?
La serata di celebrazione dei 20 anni di attività della Camera di Commercio ha fornito un’immagine, quasi fotografica, della solidità della presenza economica italiana in Polonia. Del resto i numeri parlano chiaro: con quasi 20 miliardi di euro di interscambio annuale, siamo di gran lunga il più importante partner commerciale della Polonia in Europa, dopo la Germania. Siamo anche tra i principali investitori, partecipiamo con ottimi risultati alle gare per le assegnazioni di commesse per lavori infrastrutturali e abbiamo un’ottima collaborazione industriale nel settore della difesa. Ricordo che una delle mie prime preoccupazioni, arrivato a Varsavia, fu proprio quella di rimuovere l’anomalia di una Camera di Commercio che non aveva ancora ottenuto, dopo quasi vent’anni, il riconoscimento del governo italiano. Diedi quindi parere favorevole, a determinate condizioni. Il conseguimento del riconoscimento ha a mio parere un effetto benefico perché costringe a confrontarsi con le altre Camere e a sottoporre la propria attività alla valutazione di una parte terza. È quindi uno stimolo importante ad accrescere efficienza e competitività. I risultati ottenuti mi sembrano molto soddisfacenti: la Camera ha migliorato l’offerta di servizi, ha ampliato la presenza sul territorio con le sedi periferiche a Breslavia e Katowice, ha una buona capacità di programmazione e dispone di abbondante liquidità. Merito del direttivo, certamente, ma anche di un ambiente più competitivo. Nel frattempo abbiamo ottenuto anche un rafforzamento dell’ufficio dell’Agenzia Ice, altro elemento estremamente importante nella promozione del Made in Italy. Si può sempre fare di meglio, ci mancherebbe, ma direi che non possiamo lamentarci. La presenza dell’Italia è molto forte, basta farsi una passeggiata per le strade delle principali città polacche per rendersene conto. Il Comites, che Lei giustamente citava, svolge una funzione diversa, quella di fare da punto di contatto tra le collettività e le istituzioni. Per questo, come Ambasciata, lo abbiamo sostenuto sin dall’inizio e continueremo a farlo. L’elaborazione di un portale di prima accoglienza è stata una prima iniziativa importante, cui ne seguiranno altre attualmente in discussione. Naturalmente ci vorrà un po’ di tempo prima che il Comites diventi un punto di riferimento, ma questo è del tutto normale. È una struttura giovanissima che muove adesso i primi passi, ma è destinata ad avere un ruolo importante.

Si registra un notevole attivismo degli istituti di cultura di Varsavia e Cracovia, che vantano una feconda relazione con i mezzi di comunicazione italiana in Polonia, è il segnale che lingua e cultura italiane potrebbero diventare un importante traino per accrescere il valore della nostra comunità in futuro?
Indubbiamente. Con l’Istituto di Cultura di Varsavia è stata compiuta un’operazione analoga a quella dell’Agenzia Ice: al termine di una lunga procedura amministrativa è stata ottenuta l’elevazione dell’Istituto a livello dirigenziale, cosa che comporta l’assegnazione di un funzionario aggiuntivo, un addetto culturale in grado di coadiuvare il Direttore. Un rafforzamento importante, che consente una migliore pianificazione e gestione degli eventi. L’Istituto di Cracovia ha una circoscrizione più piccola, ma si trova in uno dei maggiori centri culturali della Polonia ed è molto attivo e ben inserito nella realtà locale. Fra l’altro, a Cracovia si è da poco costituito anche un nuovo Comitato Dante Alighieri. L’offerta culturale dei due Istituti, tra mostre, concerti, convegni e spettacoli è di ottimo livello ed estremamente variegata. Guardandomi intorno, osservando cosa propongono Istituti di altri paesi europei con risorse umane e finanziarie che noi possiamo solo sognarci, mi sembra che il paragone vada tutto a nostro vantaggio. Lingua e cultura sono importanti, ma fanno parte di un insieme, di un essere italiano che ha molte sfaccettature. Il mio approccio è stato, fin dall’inizio, quello di promuovere la massima sinergia tra tutti gli enti e le istituzioni presenti in Polonia, superando gli steccati e la nostra abituale tendenza alla frammentazione, con l’obiettivo di portare avanti, tutti insieme, un’azione di promozione dell’Italia coerente e onnicomprensiva. È la chiave per essere più efficaci. Le basi ci sono e i risultati di un maggiore coordinamento si vedono. Le numerose manifestazioni messe in campo per la Settimana della Lingua italiana nel mondo e la Settimana della Cucina italiana sono un buon esempio. Tra Ice, Camera di Commercio, Istituti di Cultura e Comites, con il coordinamento dell’Ambasciata, abbiamo gli strumenti per fare bene e per accrescere ulteriormente il peso e la presenza dell’Italia in questo Paese, a vantaggio anche della comunità. L’Ambasciata, peraltro, non si limita a coordinare ma gestisce in proprio una serie di attività, al di là di quelle diplomatica e consolare. Nel 2016, ad esempio, abbiamo organizzato due eventi scientifici importanti, uno dedicato all’aerospazio e l’altro alla collaborazione tra il Sincrotrone di Trieste e l’analoga struttura di Cracovia, Solaris. Sono convinto infatti che la cooperazione scientifica bilaterale con la Polonia, ora allo stato embrionale, abbia un discreto potenziale di sviluppo. Per non parlare dei tanti eventi culturali e dei seminari economici organizzati in Ambasciata, coinvolgendo ogni volta possibile le altre organizzazioni italiane. Siamo stati anche molto presenti nelle Università. Sono andato di persona più volte, nel corso dell’anno, ad incontrare gli studenti e i professori, a parlare dell’Italia e a tenere conferenze su temi di attualità come il governo dell’economia europea, le questioni di sicurezza o le migrazioni. Credo sia importante, anche perché il nostro punto di vista sui grandi temi internazionali si vede poco sulla stampa locale, così come credo sia importante collaborare strettamente con i dipartimenti di italianistica delle Università, che svolgono un compito essenziale.

Quali speranze e per il 2017? Sia per la comunità italiana, sia per una Polonia le cui evoluzioni politiche inevitabilmente toccano anche la nostra comunità?
Non è compito mio commentare pubblicamente le evoluzioni politiche polacche, ma la Polonia è ormai la patria adottiva di tanti Italiani e quindi mi auguro che, quali che siano gli equilibri e gli sviluppi politici, il Paese non interrompa il suo processo di crescita sociale ed economica e continui a rappresentare un luogo accogliente e confortevole per i connazionali che risiedono e lavorano qui. Da parte mia sto riflettendo, insieme al Comites, su come rafforzare i legami tra la comunità e le istituzioni. È vero che l’Ambasciata è sempre stata aperta per i connazionali – in questi due anni e mezzo non c’è Italiano che abbia chiesto di vedermi o di parlarmi che io non abbia ricevuto, compatibilmente con gli impegni – ma è chiaro che c’è una conoscenza molto approssimativa di cosa fa l’Ambasciata. La maggioranza degli Italiani pensa che sia una specie di unità di crisi, il cui compito principale è occuparsi dei connazionali in difficoltà. Non è così, quel tipo di attività, di carattere consolare, è certamente importante ma in un paese come la Polonia è di fatto residuale, assorbe una parte modesta del nostro tempo. Si tratta di un problema di comunicazione difficilmente risolvibile, che in realtà non riguarda solo la Polonia ma tutta la rete diplomatica italiana. Una cosa su cui stavo riflettendo, per colmare un po’ questo vuoto informativo, è la possibilità di introdurre dei periodici “open days” in Ambasciata, degli incontri con i connazionali in cui scambiarsi idee ed avere anche la possibilità di spiegare cosa effettivamente facciamo. Nel corso dell’anno spero di concludere anche la ristrutturazione della rete consolare onoraria, che ho iniziato l’anno scorso. L’idea è quella di avere un numero maggiore di consolati onorari, o di corrispondenti consolari, in modo da poter meglio assistere i connazionali anche in zone dove siamo poco presenti, come l’Est del Paese, e disporre di antenne più sensibili per la promozione economica e culturale. Ho anche altre idee, ma è prematuro parlarne. Quello che mi auguro per la comunità è soprattutto maggiore coesione e armonia. Essere italiani è un privilegio, non bisogna sciuparlo con divisioni e litigi inutili. Approfitto di questo spazio che Lei cortesemente mi ha offerto per concludere queste riflessioni augurando a tutti gli Italiani in Polonia un 2017 ricco di soddisfazioni, personali e professionali. E buon anno nuovo anche a Gazzetta Italia, naturalmente!} else {

Polonia Oggi: Risvolti polacchi nell’attentato a Berlino

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Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

Ieri sera intorno alle 20 si è verificato un attentato terroristico a Berlino. Un tir a targa polacca si è riversato in mezzo alla folla dei mercatini di Natale in Breitscheidplatz, nel quartiere di Charlottenburg. Al momento il bilancio è di 12 morti e 48 feriti, molti dei quali in gravi condizioni. Secondo le prime informazioni, il giovane alla guida del camion sarebbe un 23enne pachistano, che ha tentato di fuggire ma è stato arrestato dalla polizia tedesca. All’interno del veicolo è stato rinvenuto il corpo di un uomo polacco, ucciso a colpi di arma da fuoco. Al momento, l’ipotesi avanzata è che il tir sia stato sequestrato: il camion è di proprietà di un’azienda di trasporti di Danzica, il cui proprietario sostiene di aver perso contatto con il guidatore ieri verso le 16. Secondo il proprietario, il tir era partito dall’Italia ed era in transito a Berlino, prima di fare ritorno a Danzica. Su Twitter, il Presidente Duda ha espresso il suo cordoglio in rispetto per le vittime e ha chiesto di pregare per loro.

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Polonia Oggi: La legge sui media infiamma lo scontro politico. Manifestazioni in tutto il paese

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La Camera dei Deputati si è riunita venerdì pomeriggio per lavorare sulla legge di bilancio 2017. Durante il dibattito è entrato in aula Michał Szczerba, deputato di PO, sventolando dei fogli con la scritta “media liberi”, per contestare la decisione del governo di limitare la presenza di giornalisti in aula, con un decreto che entrerà in vigore il primo gennaio. Szczerba è stato allontanato dal Presidente della Camera, Marek Kuchciński. Tuttavia, alla protesta di Szczerba si sono uniti i deputati di PO, Nowoczesna e PSL, costringendo Kuchciński a spostare il dibattito sul bilancio in un’altra sala. Nel frattempo, in via Wiejska, davanti al Parlamento, hanno iniziato a radunarsi diverse persone guidate da Mateusz Kijowski, leader del KOD, per protestare contro la seduta avvenuta senza i membri dell’opposizione e contro la nuova legge sui limiti di accesso ai media in Parlamento. I manifestanti hanno bloccato l’uscita dei deputati del PiS dal Parlamento, che sono riusciti ad allontanarsi solo grazie all’aiuto delle forze dell’ordine. Diverse manifestazioni contro il governo si sono svolte ieri a Varsavia e in altre città. A Cracovia, alcune persone hanno bloccato l’entrata del castello di Wawel a Jarosław Kaczyński, venuto a visitare la tomba del fratello. Per ciò che concerne la legge di bilancio, questa è stata approvata nella notte tra venerdì e sabato, ma la votazione potrebbe essere ripetuta. Tutte le principali testate giornalistiche hanno contestato la legge sui limiti ai media.

Polonia Oggi: Il governo vuole comprare La Dama con l’ermellino

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Il Ministero della Cultura polacco sta pensando di acquistare la collezione della famiglia Czartoryski, gestita dalla Fondazione dei Principi Czartoryski, che include “La Dama con l’ermellino” di Leonardo da Vinci, il quadro più prezioso in territorio polacco. La direttrice del Museo Nazionale di Cracovia sostiene che il valore della Dama si stima attorno a un miliardo di złoty. Non è la prima volta che viene avanzata questa proposta dal Ministro Gliński e, recentemente, anche il Museo Nazionale aveva espresso l’interesse per acquistare il famoso quadro. Ora si svolgeranno le trattative tra la Fondazione e il Ministero.

pb.pl

Polonia Oggi: Un portale d’accoglienza per gli italiani in Polonia

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Il Comites Polonia ha presentato il portale accoglienza www.vivereinpolonia.pl lo scorso 7 dicembre presso l’Istituto Italiano di Cultura a Varsavia, in presenza di S.E. Alessandro De Pedys, del Direttore IIC Roberto Cincotta, dei media italiani in Polonia e di altri esponenti della comunità italiana. Il portale di prima accoglienza ha lo scopo di illustrare le principali differenze tra Italia e Polonia ed offrire un’informativa pratica e concreta su materie di potenziale interesse per i connazionali per orientarsi nella società e nei rapporti con l’amministrazione polacca, quali: lavoro, scuola, sanità, famiglia, vita sociale e pratica. Il portale si rivolge in particolare all’italiano appena approdato in Polonia o interessato a trasferirsi in Polonia, ma anche al turista, allo studioso, all’utente commerciale o a chi vive in Polonia da più tempo e vuole soddisfare alcune curiosità o condividere le proprie esperienze. Il progetto è stato finanziato dal MAECI, coordinato da Silvia Rosato, Vice Presidente del Comites e sviluppato dalla società Wedjaa Polska. Per i contenuti hanno collaborato la Camera di Commercio e dell’Industria Italiana in Polonia, GiGroup e membri della comunità italiana a Varsavia. È possibile visualizzare il video della presentazione a questo link: https://www.facebook.com/comitesvarsavia/videos/

Polonia Oggi: L’attore Piotr Adamczyk premiato a Roma

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L’attore polacco Piotr Adamczyk, conosciuto in Italia per aver recitato nel ruolo di Papa Giovanni Paolo II nel film “Karol, un uomo diventato papa”, ha ricevuto ieri a Roma il premio “personalità europea 2016”, assegnato a varie personalità del mondo della cultura e dello spettacolo. Insieme a Adamczyk, sono stati premiati anche Lina Wertmüller, Carla Fracci, Maria Grazia Cucinotta, Gigi D’Alessio, Pietro Valsecchi e tanti altri. Il premio è promosso dal Centro Europeo di turismo, sport e cultura e quest’anno è arrivato alla sua 46° edizione.

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Polonia Oggi: Anche un ricordo italiano tra le tante commemorazioni dello Stan Wojenny

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13.12.1981, Zb¹szyñ. Wprowadzenie stanu wojennego - przejazd kolumny wojsk z garnizonu w Sulechowie ulic¹ Œwierczewskiego (obecnie Senatorska) w Zb¹szyniu. Zdjêcie wykonane w godzinach przedpo³udniowych z okna mieszkania prywatnego autora. Fot. Grzegorz ¯o³nierkiewicz, zbiory Oœrodka KARTA [stan wojenny, wojsko, ulica, czo³gi, uzbrojenie]

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Come ogni anno il 13 dicembre si ricorda in Polonia quello stesso giorno del 1981 che fu uno dei momenti più significativi e drammatici della storia del paese dopo la Seconda Guerra Mondiale. 35 anni fa alle 6 del mattino, il generale dell’esercito Wojciech Jaruzelski dichiarò in TV l’imposizione della legge marziale in Polonia (Stan Wojenny) che durò fino al 22 luglio 1983. A ricordo di quel periodo oggi in tutta la Polonia si svolgeranno diversi eventi, solo a Varsavia sono previsti 17 appuntamenti tra cui anche manifestazioni. Durante la legge marziale tante persone hanno perso la vita e altrettante sono state soggette a dure repressioni. Il regime non risparmiò nessuno, anche gli stranieri in Polonia dovettero vivere tra numerose restrizioni. Tra questi c’era lo storico dell’arte Alberto Rizzi, allora attaché culturale dell’Ambasciata Italiana a Varsavia, che proprio oggi (alle 17.30) presenta nella capitale, presso la libreria B. Prusa in Krakowskie Przedmiescie, la traduzione del suo interessante libro “I topolini di Nowy Swiat”, in cui racconta aneddoti ed emozioni di quel periodo dello Stan Wojenny. Una pubblicazione arricchita dalla trascrizione di alcuni rapporti che la Polizia militare fece allora sullo stesso Rizzi che quale diplomatico straniero fu costantemente tenuto sotto controllo.

Polonia Oggi: EFA a Breslavia: “Fuocoammare” di Rosi è il miglior documentario

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Il film “Toni Erdmann” del regista Maren Ade ha trionfato alla 29° edizione degli European Film Awards svoltisi sabato a Breslavia. Il film si è aggiudicato cinque premi in tutte le categorie più importanti, quali miglior film, regia, scenario, attore e attrice protagonisti. Il premio del pubblico polacco per il miglior film è stato assegnato a “Ciało” di Małgorzata Szumowska, mentre l’italiano Granfranco Rosi ha vinto il premio per il “miglior documentario” per “Fuocoammare”, già Orso d’oro a Berlino. Il festival è stato dedicato al grande regista polacco Andrzej Wajda, scomparso questo ottobre.

culture.pl

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Ferzan Özpetek “Rosso Istanbul”

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“Ricordate, la cosa più importante non è quella che tipo di vita conducete. L’importante è come ve la racconterete, e, soprattutto, come la racconterete agli altri. Solo in questo modo si può dare un senso agli errori, al dolore, alla morte”.

Una citazione dal film “Harem Suare”, Ferzan Özpetek

Rosso Istanbul, tradotto dall’italiano al polacco da Gabriela Hałat, è un racconto personale di Ferzan Özpetek, regista con doppia identità: turca ed italiana; è un racconto in cui le storie autobiografiche si intrecciano con racconti di fantasia. Questa è la storia del ritorno del regista alla sua città natale e la storia di una donna, accidentalmente incontrata in aereo, che ad Istanbul proverà dei sentimenti completamente nuovi.

Nel racconto il dolore si mescola con la gioia, il presente con i ricordi, una vecchia Istanbul con quella nuova e una tempesta personale nella vita dei protagonisti con le rivolte contro il governo nel 2013. Troviamo sia la città, sia i personaggi nel momento di svolta. Özpetek ci porta in un viaggio nostalgico ad Istanbul, la città dove è nato e cresciuto. La città gli esce incontro, evocando i ricordi d’infanzia: la nonna, “una principessa osmanica”, zie, donne mai sposate, indipendenti, affamate di vita, la madre, bella, che coltivava un segreto, il padre che appare dopo molti anni di assenza, l’assaggio del primo amore proibito.

Ricordi, colori, passioni. E si può anche dire che è proprio Istanbul, una città d’arte e d’avanguardia, ad essere la vera protagonista di questa storia.

In Italia “Rosso Istanbul” è stato ristampato tre volte nel corso di poche settimane. Attualmente Ferzan Özpetek sta concludendo i lavori sul film, basato sul libro.

Sull’autore

Ferzan Özpetek, regista e sceneggiatore, è nato a Istanbul il 3 febbraio del 1959. Dal 1976 vive a Roma, dove si è trasferito per studiare storia del cinema, storia dell’arte, arte di costumi e regia. Nel 1977 ha fatto il suo debutto cinematografico, Il bagno turco, seguito da: Harem Suare, Le fate ignoranti, La finestra di fronte, Cuore sacro, Saturno contro, Un giorno perfetto, Mine vaganti, Magnifica Presenza e Allacciate le cinture. Özpetek ha ricevuto premi in tutto il mondo per la regia e le sceneggiature. Nel 2008 presso MoMA (Museo dell’Arte Moderna di New York) ha avuto luogo una retrospettiva dei suoi film. È stato Direttore d’opera (Aida e La Traviata), membro della giuria durante i festival cinematografici di Venezia e Torino, maestro di film d’autore.

Le pellicole di Özpetek, chiamato non senza ragione un mago del cinema, raccolgono i motivi dalle sue esperienze personali, mostrando la fragilità dei sentimenti, l’amicizia, la malattia, le varie sfumature di amore, l’omosessualità, la perdita di una persona cara.

Claroscuro è una casa editrice indipendente, creata dalla passione di due persone. Non abbiamo alcun “passato editoriale”, ci unisce la passione per la parola scritta e l’interesse per le altre culture e per le altre lingue, nonché la necessità di condividere le esperienze letterarie con un pubblico più vasto. Siamo autentici: i nostri libri ruotano attorno alle questioni che ci riguardano, che abbiamo vissuto noi stessi o dei nostri cari. Indirizziamo i nostri libri ad un lettore “di strada”, un lettore-viaggiatore, un lettore-esploratore che decide di abbandonare la strada battuta per scegliere quelle meno frequentate, però magari più interessanti.

Il nostro ultimo libro è Rosso Istanbul di Ozpetek, in un eccellente traduzione di Gabriela Hałat. Siamo molto felici che sia proprio la nostra casa editrice a poter avvicinare questo libro ai lettori polacchi. Noi amiamo il cinema di Ozpetek. Ora, grazie al libro, possiamo guardare nella sua anima, conoscere il mondo in cui è cresciuto, e percepire i suoi film in modo completamente diverso. È una lettura obbligatoria per i fan di Ozpetek, per ogni cinefilo, per gli amanti di Istanbul, per tutti in cerca di amore e delle storie vere.

Polonia Oggi: Domani gli Oscar europei a Breslavia

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Si svolgerà domani al Forum Nazionale della Musica di Breslavia il 29° gala per la consegna degli European Film Awards. La capitale europea della cultura 2016 ospiterà molti personaggi famosi legati alla cinematografia continentale, tra cui Pedro Almodovar, Hugh Grant e Pierce Brosnan, che riceverà il premio onorario Contributo europeo al cinema mondiale. La cerimonia dei cosiddetti Oscar europei sarà presentata da Maciej Stuhr e saranno presenti circa 200 giornalisti provenienti da tutto il mondo. Il gala non sarà aperto al pubblico, ma sarà possibile assistervi su TVN e al Kino Nowy Horyzonty di Breslavia in via Kazimierza Wielkiego. Il prezzo del biglietto è di 10 złoty.

gazetawroclawska.pl