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L’eccellenza italiana del Reparto Sperimentale Volo stupisce i polacchi

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Francesco Filippini

 Il capitano Kopiel non credeva ai propri occhi quando, lo scorso sabato 24 agosto a Radom, insieme al fratello Pawel e agli altri membri della pattuglia acrobatica Iskry , hanno visto levarsi in volo il C27J SPARTAN dell’Aeronautica Militare Italiana, pilotato dai piloti del RSV (Reparto Sperimentale Volo) Magg. Fabio De Michele (pilota), Cap. Gianmarco Di Loreto (copilota), Maresciallo Ugo Sabeni (meccanico sperimentatore), non sembrava loro vero che un aeroplano da trasporto, dal peso a vuoto di oltre 30 tonnellate, si alzasse in volo dopo solo poche centinaia di metri di corsa sulla pista e salisse con una rampa di oltre trentacinque gradi tipica di un caccia. Lo stupore è aumentato quando, dopo il decollo, il C 27 ha livellato la salita e ha iniziato un vero e proprio programma acrobatico con i suoi oltre trenta metri di apertura alare, con virate a novanta gradi, tonneaux (rotazione completa sull’asse longitudinale) e poi su, sempre più su, fino al rovesciamento e chiudere il cerchio verticale (manovra detta looping) come niente fosse e ne aveva ben ragione, lui come tutti i suoi colleghi piloti sa benissimo che fare certe evoluzioni con un caccia moderno è relativamente facile, come ci ha confermato anche il pilota dimostratore del F16 turco che pur ha fatto una bellissima esibizione, ma con un aereo da trasporto occorre una professionalità ed una conoscenza perfetta dell’aereo come solo i piloti dell’italiano RSV hanno ed un velivolo con caratteristiche costruttive a dir poco eccezionali.

C27J SPARTAN

Il C27J Spartan è l’evoluzione del già noto Aeritalia G222, velivolo da trasporto militare di progettazione e costruzione interamente italiane (G sta per Gabrielli, noto progettista aeronautico e padre del già famoso Fiat G 91 che equipaggiava le Frecce Tricolori fino al 1982) il G 222 mostrò sin da subito le sue caratteristiche di robustezza e manovrabilità quando nelle mani del grande pilota collaudatore Manlio Quarantelli eseguì, primo al mondo per un aereo della sua categoria, un tonneaux cioè un giro completo intorno al proprio asse longitudinale, il successo commerciale di questo aereo ha indotto il consorzio Alenia ad ammodernare il progetto dotando l’aereo di motori potenziati con eliche innovative esapala con profilo a scimitarra, questo permette un aumento della potenza disponibile e nel frattempo è stato anche completamente ridisegnato il cockpit (plancia strumenti) con la dotazione completamente digitale dell avionica con tutti i vantaggi che questo comporta. Una sonda per il rifornimento in volo completano il restiling dell’aereo rinominato C 27J Spartan.

Il successo dell’ aereo è senzaltro dovuto alle doti di robustezza e manovrabilità cosi ben evidenziate dai piloti del Reparto Sperimentale Volo dell’ Aeronautica Militare Italiana, reparto che fa base all’aeroporto di Pratica di Mare (Roma) che impiega i migliori piloti di cui l’arma dispone per collaudare e sperimentare i velivoli che l’aeronautica ha in dotazione o che intende acquistare, spesso i piloti, che sono veri e propri tecnici esperti di volo, affiancano i progettisti delle case costruttrici sin dalle prime fasi del progetto per poi testare in volo quanto previsto dal programma sino a giungere ai limiti di prestazione del velivolo, aereo o elicottero che sia, vale la pena ricordare che dal RSV sono spesso usciti test-pilot che partecipano ai programmi di sviluppo più prestigiosi quali il V 22 Osprey, primo convertiplano cioè aereo da trasporto truppe in grado di decollare e atterrare come un elicottero. E dal RSV proviene anche Luca Parmitano, astronauta attualmente in orbita sulla stazione spaziale. I piloti sanno bene quanto sia difficile far evoluire un aereo di quelle dimensioni, un solo errore e porterebbe le forze in gioco a superare i limiti strutturali del velivolo con conseguenze disastrose, vale la pena ricordare che già in due occasioni prestigiose, l’esercitazione NATO RIATT che si tiene ogni anno a Fairford (GB) e a Zelmet (Austria) il C 27J Spartan ha ricevuto il primo premio quale riconoscimento per la miglio presentazione acrobatica in volo lasciandosi alle spalle caccia del calibro dell’ Eurofighter EFA 2000, F 16, F 18 nonchè Mirage e Rafale.

Tutto questo ha avuto ricadute industriali notevoli, sono decine le nazioni, Stati Uniti in testa, a dotarsi del velivolo dell’Aeritalia, con ricadute in termini di fatturato per l’export e posti di lavoro notevoli, senza dimenticare che ogni velivolo comporta dislocazione di personale tecnico, istruttori e ricambi sul posto.

EUROFIGHTER EFA 2000

Non meno interessante è stata la presentazione in volo del EFA 2000, il caccia multiruolo abilmente pilotato dal test-pilot Magg. Luca Campello del Reparto Sperimentale Volo, anche questa performance ha destato stupore per la potenza e l’agilità del velivolo messe in evidenza dal pilota collaudatore che in sette minuti di volo tutti a 9G con post-bruciatore acceso, iniettando cioè ancora un supplemento di carburante negli stadi finali del reattore permettendo così ai motori di sviluppare un supplemento di potenza cui il pilota ricorre.

Queste due esibizioni portate al Radom air show 2013 dal Reparto Sperimentale Volo dell’Aeronautica Militare Italiana con i suoi mezzi e uomini magistralmente coordinati dal comandante del 311 gruppo volo Ten. Col. SCABURRI Alessandro, hanno reso unica e indimenticabile anche questa partecipazione Italiana, non c’e’ che dire….dove ci sono competenza e professionalità spesso l’ITALIA METTE LA FIRMA!

C27J SPARTAN

Tipo

aereo da trasporto tattico

Equipaggio

2piloi+1tecnico

Costruttore

*Alenia Aeronautica

Data primo volo

settembre 1999

Data entrata in servizio

settembre 2005

Utilizzatore principale

*Aeronautica militare

Altri utilizzatori

*USAFPolemikì Aeroporìa

altri 46 paesi

Esemplari

200 (a giugno 2012)

Dimensioni e pesi

Lunghezza

22,70 m

Apertura alare

28,70 m

Altezza

9,80 m

Superficie alare

82

Peso carico

30 500 kg

Peso max al decollo

31 800 kg

Propulsione

Motore

2 turboelica Rolls-Royce Allison AE2100-D2A

Potenza

4 637 (cavalli sull’albero motore) ciascuna

Prestazioni

Velocità max

602 km/h

Velocità di crociera

583 km/h

Autonomia

5 930 km a 500 km/h

Tangenza

9 144 m

EUROFIGHTER EF 2000

Tipo

caccia multiruolo

Equipaggio

1 pilota

Costruttore

*Eurofighter consorzio europeo

Data primo volo

27 marzo 1994

Data entrata in servizio

4 agosto 2003

Utilizzatore principale

*LuftwaffeRAFAMIEdA

Altri utilizzatori

*RSAFAAF

Esemplari

oltre 250

Dimensioni e pesi

Lunghezza

15,96 m

Apertura alare

10,95 m

Altezza

5,28 m

Superficie alare

51,20

Peso a vuoto

11 150 kg

Peso carico

16 000 kg

Peso max al decollo

23 500 kg

Propulsione

Motore

2 turboventola

EuroJet EJ200

con postbruciatore

Spinta

da 60 a 90 kN ciascuno

Prestazioni

Velocità max

2 Mach (2x velocita’ del suono)

(2 456 km/h in quota)

Velocità di salita

315 m/s

Autonomia

3 790 km

Raggio di azione

1 400 km

Tangenza

(Quota max)

18 300 m

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Turystyczny marketing czy szkoccy spryciarze?

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Nie będę oczywiście próbował podawać żadnych definicji dydaktycznych, lecz ograniczę się do opowiedzenia wam o moich doświadczeniach, pozostawiając wam dojście do pewnych wniosków.

Jedno jest pewne, a mianowicie to, że ja i moja towarzyszka przy wyborze miejsc do odwiedzenia sugerujemy się filmami widzianymi ostatnio w kinie.

W tym roku dwoma filmami, które wpłynęły na naszą końcową decyzję były Angel’s share i Skyfall. Tytuł pierwszego jest bardzo interesujący, ponieważ jego dosłowne tłumaczenie brzmi Whisky dla aniołów, a odnosi się do tzw. „daniny dla aniołów”, czyli tej części whisky, którą się traci w procesie dojrzewania trunku. Polecam! Ta brytyjska komedia opowiada o tym, jak to szkocki napój alkoholowy stał się przedmiotem zainteresowania kolekcjonerów, którzy w pewnych rzadkich przypadkach są gotowi wyłożyć niebagatelne kwoty, aby zdobyć niektóre cenne gatunki tego trunku.
Drugim filmem, ze wspaniałą ścieżką dźwiękową Adele, jest ostatnia część sagi o Jamesie Bondzie, w którym tenże tajny agent, uciekając przez kolejnym “czarnym charakterem” chroni się w domu z dzieciństwa nieopodal wzgórz Glencoe w Szkocji.

Kto czytał już moje artykuły wie, że moim wierzchowcem, na którym przemierzam tysiące kilometrów, przeżywając liczne przygody jest mój motocykl.

Przeglądając mapy przed wyjazdem natychmiast zdaję sobie sprawę, że podróż z Warszawy do szkockich Highlands z pasażerem i bagażami będzie długa i wymagająca oraz, że z pewnością nieraz zmoczy nas deszcz w tym północnym klimacie.

W tych trudnych dla dziennikarzy freelancerów czasach staram się skontaktować z przyjaciółmi mieszkającymi wzdłuż trasy, aby móc trochę zmniejszyć nakłady finansowe niezbędne do zorganizowania wycieczki dla „samodzielnego turysty” (z pewnością są one wyższe niż te przeznaczone na wycieczkę all inclusive w Egipcie).

Pierwszy etap: Warszawa – Hanower

850 kilometrów nudnej autostrady dzielą nas od spotkania z Beatą, drogą przyjaciółką mojej towarzyszki, która nie tylko ugości nas u siebie, ale również oprowadzi po mieście. Wieczorem Hanower jest pełen życia, a w lecie wzdłuż jeziora zbierają się tysiące młodych ludzi, aby wypić coś zimnego i poszukać bratniej duszy. Miasto jest uporządkowane i pomimo bombardowań z czasów drugiej wojny światowej zachowało swój dostojny ratusz, z którego można zobaczyć nadzwyczajną panoramę. Tym co od razu rzuca się w oczy są podobne i niewysokie ceny w barach i restauracjach, co jest dowodem na to, że Niemcy umiały zareagować na kryzys gospodarczy kilku ostatnich lat.

Kolejny etap rozpoczyna się w Belgii, gdzie mam tylko chwilę czasu, aby pokazać Annie miasteczko Bruges (nie do przegapienia). Flamandzka elegancja i te okazałe place blisko kanałów są prawdziwym dziedzictwem UNESCO.

Niestety, pierwszą „niespodziankę” robią mi kontrolerzy z Eurotunelu, kiedy proszą mnie o zapłacenie 110 euro za przejazd pociągiem przez jeden z rękawów tunelu. Pytam: „Jak to?” W Internecie było napisane 24 euro! Ech… dobrze, wynieśmy z tego jakąś lekcję na przyszłość.

Docieramy do Londynu. Jazda po lewej stronie, chaos i GPS, który traci orientację powodują, że następnego dnia decyduję się pozostawić motocykl i zwiedzać Londyn wszelkimi dostępnymi środkami miejskiego transportu. Zaczynamy metrem, płyniemy promem po Tamizie przy Big Benie, z kolejki obserwujemy dzielnicę portową, a następnie spacerujemy ulicami Soho, aż do upragnionego celu, tj. sieci restauracji „Lobsters and Burgers”, które podają jedynie doskonałe homary i hamburgery. Oczekiwanie na stolik może potrwać nawet dwie godziny, ale sycylijski kelner mówi mi, że lokal sprzedaje ponad 600 homarów dziennie!

Londyn – Glasgow i oberwanie chmury

Szczęście, które do tej pory nam sprzyjało opuszcza nas na granicy między Anglią a Szkocją. Coraz silniejszy deszcz i przeszywające zimno dopadają nas na 200 kilometrów przed Glasgow. Nasze buty są kompletnie mokre, nawet od środka. Zaczynam przewidywać, że ewentualne przeziębienie może mieć wpływ na dalszy ciąg podróży. Zatrzymujemy się na stacji benzynowej zmarznięci i przygnębieni niebezpieczną ilością wody, która mimo wszystko spływa po moich doskonałych oponach Metzeler tourrance.

Anna unosi nieśmiało palec i wskazuje na tabliczkę z napisem HOTEL, która jest dla nas tym czym oaza dla podróżujących po Saharze.

Druga lekcja „samodzielnego turysty”. Ponieważ hotel mieliśmy już zarezerwowany w Glasgow tracimy pieniądze za tamtą rezerwację, ale za to udaje nam się uniknąć przeziębienia. Pokój wydaje mi się rajem! Włączamy ogrzewanie (tak, dobrze zrozumieliście) i suszymy nasze przemoczone ubrania. Fantastyczna kolacyjka z polskimi kelnerami i kucharzami poprawia nam humor i sprawia, że znów czujemy się drużyną.

Oban to nadmorskie miasteczko w zachodniej części regionu Highlands, do którego docieramy bez większych problemów. Ceny są naprawdę ze szczytu sezonu. Nie można znaleźć nic poniżej 500 złotych, a i przy tej kwocie trzeba się zadowolić skromnymi i podniszczonymi hotelami czasami oferującymi kolację i dodatkowo wi-fi. Miejscowość skupiona przy brzegu morza z niesamowitymi pejzażami i odgłosami mew jest prawdziwym rajem. Mała fabryka Whisky Oban będzie naszym następnym celem, ale wcześniej w naszej pamięci zapisze się sycąca uczta na molo, składająca się z wielkiego kraba, ostryg i łososia. Także tutaj jesteśmy obsługiwani z uprzejmością przez polski personel, który po raz pierwszy nie wystawia nam rachunku przyprawiającego o zawrót głowy.

Staram się pohamować zapędy mojej towarzyski, która chciałaby wynieść cały sklep z souvenirami, kupując tweed, whisky, swetry z szetlandzkiej wełny i inne rzeczy. Wyjaśniam jej, że podróżujemy motocyklem a nie tirem i to ocala moją biedną kartę kredytową, już i tak uszczuploną.

W tych dniach staję się prawdziwym Anglikiem, ponieważ z wielką uwagą oglądam prognozy pogody, a z rana jak tyko się budzę natychmiast podchodzę do okna i spoglądam ku niebu, mając nadzieję na piękną pogodę.

Na trasie Oban-Glencoe-Edynburg włączam moje dwie kamerki “on board”. Pejzaże, które się przede mną rozpościerają warte są tych wszystkich przejechanych kilometrów. Te zielone wzgórza pełne są historii o stoczonych walkach. Naszymi kaskami tniemy zimne i świeże powietrze. Od czasu do czasu widzimy jeziora z lazurową wodą. Napotkamy niewielu motocyklistów, ale odkrywamy, że pozdrawiają się skinieniem głowy w odróżnieniu od zwykłego pozdrowienia ręką czy stopą.

Po dotarciu do Edynburga, pomimo wysokich cen w hotelu, znajdujemy się w mieście, gdzie czuje się ferment kulturowy (spójrzcie w sieci np. na te dwa wydarzenia: Fringe i Tattoo). Osobiście odczuwam lekkie ataki agorafobii, spacerując pomiędzy tymi rojami turystów, wśród których jest wielu Włochów. Jednak to co natychmiast rzuca się w oczy to obecność Polaków. Poza całą siecią sklepów z polskimi produktami mają również biura zajmujące się zatrudnieniem, rachunkowością i przeprowadzkami polskich obywateli. Gratulacje!

Przyszedł czas powrotu do Warszawy. Nie czuję się na siłach, aby pokonać całą trasę na motorze, a więc wybieram opcję podróży promem z Newcastle do Amsterdamu za „skromną” sumę 450 euro!

Wyjechawszy z Edynburga z bakiem mojej hondy w połowie pustym, udaję się na południe w stronę Newcastle drogą biegnącą wzdłuż morza. Po przejechaniu 40 kilometrów na rezerwie, zaczynam zastanawiać się czy ci panowie przede mną jadą na spacer, czy po prostu pchają swoje pojazdy. Pozostanie bez benzyny byłoby bardzo niebezpieczne i mogłoby spowodować, że straciłbym czas na holowanie i, że nie zdążyłbym na prom. Mam zimne poty, ale jadę 60 km/h na piątym biegu. Zdesperowany i bardzo zdenerwowany na pierwszym rozjeździe skręcam w wiejską drogę. Docieram do samotnego domku z zaparkowanym przed nim samochodem. Zatrzymuję się i naciskam dzwonek (był to naprawdę starodawny dzwonek), ale nikt nie otwiera. Drzwi są otwarte, a zatem pytam: „anybody there?”. Po pewnym czasie pojawia się potężny mężczyzna, któremu oferuję 10 funtów za podwiezienie mnie do najbliższej stacji benzynowej. Zgadza się i w ten sposób ratuje mi skórę. Z pełnym bakiem odkrywam, że nie dałbym rady inaczej dojechać do celu. Zła ocena dla szkockich dróg za brak oznaczeń dotyczących stacji benzynowych – przez ponad 100 kilometrów nie było żadnej

Pozostała część podróży powrotnej jest tylko formalnością.

To co mnie najbardziej martwi, to fakt, że dzień po przyjeździe do Warszawy zacząłem myśleć o następnej podróży, która mam nadzieję odbędzie się w Gruzji i Armenii. Planuję dotrzeć do góry Ararat.

Jeśli Bóg pozwoli.

Gli Amanti: In arrivo nuovo album “Strade e Santi”

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Se dovessimo suonare all’estero ci piacerebbe omaggiare la cultura del paese che ci ospita cantando uno dei nostri brani in un’altra lingua.

Gli Amanti è una nuova band italiana del filone cantautori nata nel 2011 a Milano. Il capoluogo della Lombardia è riuscito a riunire il talento di quattro ragazzi della Puglia, Sardegna e Calabria, amanti della vita e dell’amore, in un EP (extend play) omonimo prodotto da Sonorika.com nel 2012 e, recentemente, in un nuovo album in uscita quest’autunno intitolato “Strade e Santi”. I loro testi, piccoli gioielli poetici, scritti da Domi Tinelli e Piero D’Aprile, raccontano delle storie quotidiane, parlano con brividi dei sentimenti, delle delusioni e degli incontri inaspettati in città o in luoghi immaginari. I loro brani rock, blues, jazz, folk, sebbene siano cantati solo nella lingua italiana, nel sound e nella forma guardano alle realtà internazionali. La loro musica è fresca come  “La Primaveragattanera” (titolo di una delle canzoni) e coinvolge, chi li ascolta, in un viaggio emozionante pieno di contrasti e di un certo “drammatismo” lirico. Dopo un lungo tour per l’Italia (Napoli, Puglia, Sicilia, Bologna ecc.) Gli Amanti a maggio sono tornati a Milano, dove mi hanno concesso una veloce intervista nel loro locale preferito: il Bar Cuore.

Nonostante siate una nuova band siete già riusciti a collaborare con artisti come Il Pan Del Diavolo, Green Like July, L’Officina della Camomilla, Paletti ecc. esibendosi su alcuni dei palchi più importanti d’Italia. Come vi siete conosciuti?

È nato tutto dalla semplice esigenza di fare musica che avevamo in comune con Piero, amico d’infanzia che non incontravo da tempo e che scherzando, mentre eravamo in Puglia per il BucoBum Festival, chiese di raggiungermi a Milano per suonare un po’ insieme. Di li iniziammo da subito a proporre pezzi nostri con il nome Gli Amanti ma eravamo soltanto in due… Poco dopo, al Massive Arts Studios di Milano, conoscemmo Fabio, il nostro attuale tastierista, con cui registrammo in pochissimo tempo il nostro primo EP omonimo grazie anche al supporto di Sonorika.com che ci ha aiutati ad emergere bene (si spera). Oggi siamo in quattro perchè sulla nostra barca abbiamo deciso di far salire il naufrago Peppe, batterista tanto atteso e con cui stiamo lavorando alla realizzazione del nostro prossimo disco “Strade e Santi”.

Qualche mese fa siete tornati da un lungo tour. Le vostre riflessioni?

L’Italia è davvero un bel Paese e ci piacerebbe portare la nostra musica ovunque… Questo dipende però da chi organizza gli eventi e quindi non siamo noi a scegliere dove suonare. Suoneremmo sempre e ovunque se solo fosse possibile…  I ragazzi che oggi vanno ai concerti e ascoltano musica dal vivo sono sempre più appassionati ed attenti, seguono molto le riviste di settore e sono apertissimi alle novità che gli vengono proposte. Fanno parecchio caso al testo e ai messaggi che si vogliono trasmettere, hanno voglia di ascoltare e lasciarsi trasportare e coinvolgere dalla musica stessa, sarà per questo che per ora ci è sempre andata bene?

Il produttore che ha creduto nel vostro talento è il Sonorika.com di Massimo Morgante. Come descriveresti la vostra collaborazione? Avete intenzione di fare un altro disco insieme?

Eravamo al Rocket per una data e a fine concerto si avvicina Massimo chiedendoci di poter contribuire al progetto. Scopriamo in quell’occasione di essere anche vicini di “Studio”. Di li è nata una grande amicizia prima che un rapporto lavorativo. Infatti più che una produzione vera e propria, ci siamo impegnati a collaborare visto che probabilmente è stato il nostro primo fan (è lui che si definisce così) e che come noi ha voluto credere nel progetto. Abbiamo stampato il disco e di li abbiamo iniziato il nostro lungo viaggio che speriamo di non concludere mai. Dobbiamo tanto a lui e Sonorika ma le nostre strade si sono divise per impegni vari e abbiamo deciso di registrare il nuovo disco in maniera completamente indipendente, supportati da chi, come Massimo, crede davvero nel nostro progetto. Infatti “Strade e Santi” – si chiamerà così –  cercheremo di realizzarlo con il sostegno di chi vorrà contribuire tramite il sito di crowdfunding Musicraiser, fondato da Giovanni Gulino – voce del gruppo Marta Sui Tubi – e dalla sua compagna Tania Varunie. Dobbiamo raggiungere un obiettivo per tirar su i soldi sufficienti alla sua realizzazione… Basta andare sul sito e acquistare il pacchetto che si desidera. Insomma, incrociamo le dita e contiamo su di voi!

Avete già suonato all’estero?

Al momento no, non c’è mai stata occasione ma sarebbe davvero una grande esperienza poter proporre la nostra musica, in lingua italiana, all’estero. Siamo davvero curiosi dell’effetto che potrebbe fare.
La Polonia è un Paese molto interessato alla cultura italiana come conferma il gran successo della nostra Gazzetta Italia. Ci siete mai stati? Verreste per un concerto?

Non siamo mai stati in Polonia ma siamo grandi viaggiatori e ogni nostro viaggio diventa un pezzo delle nostre canzoni. Ogni luogo ha culture e paesaggi che vale la pena di visitare e se ne avessimo la possibilità viaggeremmo sempre e ovunque! Suonare in un Paese come la Polonia e quindi confrontarci con una cultura differente, potrebbe essere davvero stimolante per noi. Crediamo sia un paese con una cultura e un storia che sono un tesoro da scoprire. Ha luoghi naturali che lascerebbero sicuramente senza fiato e che sarebbero di grande ispirazione per chiunque….e poi c’è anche la vodka polacca! Non è tra le migliori? Sì, ci suoneremmo davvero volentieri!
Avete intenzioni in futuro di cantare anche in inglese?

Per ora scriviamo e registriamo i nostri brani in italiano, ma non ci precludiamo nulla. In passato, per gioco, ci è piaciuto ad esempio cantare “Bonjour”, una delle nostre canzoni, addirittura in cinese. Per fortuna a questo esperimento goliardico hanno assistito solo pochi amici. In verità se dovessimo suonare all’estero ci piacerebbe omaggiare la cultura del paese che ci ospita cantando uno dei nostri brani in un’altra lingua. Crediamo che il pubblico gradirebbe e perdonerebbe eventuali errori di pronuncia!

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Festival Viva l’Italia, i sapori del business italiano

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Nei giorni 20-22 settembre si svolgerà a ?ód?  la seconda edizione del festival “Viva l’Italia”,organizzato dalla Fondazione Italo-Polacca InteRe.

Le imprese invitate a partecipare all’evento,rappresentanti del settore alimentare e vinicolo, provengono da diverse regioni d’Italia, tra l’altro Veneto, Campania, Emilia-Romagna, Sicilia, Puglia e Sardegna. Il pubblico potrà non solo assaggiare i tipici prodotti regionali, tra cui la pizza, i tortellini, la piadina o taralli, ma anche vedere la loro produzione dal vicino e naturalmente acquistarli.

Nel corso della festa sono previsti tra l’altro laboratori e esibizioni di preparazione della pizza, condotti dalla Società Pizza Verace Napoletana del cuore della Campania, sia per adulti che bambini. Inoltre nel programma ci sono numerosi laboratori di sapore, che presentano le regioni e loro prodotti tipici, sessioni culinarie, presentazioni enologiche sotto la direzione di capocuochi e conoscitori di vino. L’intrattenimento sarà fornito da gruppi di musica folk italiani. Sabato sera nel Museo di Città ?ód? si terrà un concerto di due strumenti, pianoforte e fisarmonica, interpretato da Luca Amitrano.

Nel programma è previsto anche un concorso di mangiare pasta e divertimento per bambini. Il Festival sul mercato di Manufaktura sarà trasmesso in diretta dalla Radio Gazzetta Italia.

La Fondazione Italo-Polacca InteRe  è nata a ?ód?. Il suo scopo è di favorire la cooperazione italo-polacca nel campo di cultura, arte, scienza ed economia. La Fondazione organizza: dibattiti, laboratori, corsi, conferenze, concerti, seminari, mostre, rassegne cinematografiche, ma anche eventi d’intrattenimento. Offre una vasta gamma di servizi sia alle imprese italiane, sia quelle collegate con mercato italiano ed aziende polacche che desiderano stabilire contatti commerciali. Più informazioni su www.fundacjaintere.org

L’evento si svolge con il patronato di: Presidente della Città di ?ód? Hanna Zdanowska, Ufficio di Commercio dell’Ambasciata d’Italia a Varsavia, Istituto Italiano di Cultura a Varsavia e Camera di Commercio Benevento.

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Kupię, sprzedam, wypożyczę

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Jakub Swietochoski

Okres wakacji wszystkim kojarzy się z plażą, błękitnym niebem i niczym nie zmąconym spokojem wśród rodziny czy najbliższych przyjaciół. Nawet piłkarze mogli udać się na zasłużone, długo wyczekiwane wakacje, jednak dla dyrektorów sportowych i działaczy klubów piłkarskich zaczął się najbardziej burzliwy okres, czyli letnie okno transferowe przed sezonem 2013/2014.

Juventus w końcu naostrzył zęby.

Po zdobyciu mistrzostwa w sezonie 2011/12 wiele osób było ciekawych jak spisze się mistrz Włoch w nadchodzącej edycji Ligi Mistrzów. Mecze w fazie grupowej, jak i te w pucharowej obnażyły jedną, lecz bardzo poważną wadę w funkcjonowaniu drużyny Antonio Conte, czyli brak siły ofensywnej w postaci skutecznych napastników. Na szczęście, włodarze klubu wyciągnęli wnioski i zimą 2012 roku podpisali kontrakt z Fernando Llorente, który dołączył do Juventusu na zasadzie wolnego transferu latem 2013. Kolejnym, bardzo ważnym wzmocnieniem wydaje się Carlos Tevez, zakupiony przez „Starą Damę” za 9 milionów euro z Manchesteru City. Postanowiono zadbać również o piłkarzy już występujących w klubie, przedłużając kontrakt z Arturo Vidalem, który obok Pirlo jest podstawowym zawodnikiem środka pola w taktyce Conte. Juventus po raz kolejny zdobył mistrzostwo Włoch i z odświeżoną linią ofensywną na pewno będzie bił się o najwyższe cele na arenie międzynarodowej.

Napoli łata dziurę po Cavanim.

Niekwestionowanym hitem transferowym tego lata były przenosiny Edinsona Cavaniego z SSC Napoli do Paris Saint-Germain za bagatela 64,5 miliona euro. Mogłoby się wydawać, że klub po takim transferze spożytkuje pieniądze na uregulowanie jakichś braków finansowych, czy zainwestuje w szkółki młodzieżowe, jednak nic z tych rzeczy! Klub z południa Włoch nie próżnuje i sprowadza graczy najwyższej klasy chcąc pokazać, że Neapol, to nowa siła w Serie A. Najlepszym przykładem będzie zakup aż trzech piłkarzy Realu Madryt: Gonzalo Higuaina za 37 milionów, Jose Callejona za 9,5 miliona oraz Raula Albiola za 12 milionów. Sprowadzono również obiecujący talent z PSV Eindhoven, czyli Driesa Mertensa, który w barwach mistrza Holandii rozegrał 62 spotkania i strzelił 37 bramek. Po przejściu wspomnianego wcześniej Cavaniego do PSG wszyscy z miejsca skreślili zespół Napoli, jednak ruchy transferowe pokazują, że w nadchodzącym sezonie będzie głośno o zespole z południa Włoch nie tylko na rodzimym podwórku, ale również usłyszy o nim cała piłkarska Europa.

Babsk 3 settembre 1989: morte di un “libero” calciatore

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 Polonia, fine anni Ottanta, tramonto dell’egemonia sovietica, in una strada di campagna si consuma un tragico incidente stradale in cui muoiono tre persone, tra questi c’è un grande campione.

Parliamo di Gaetano Scirea,  ex giocatore della Juventus e pilastro della Nazionale Italiana.

Dopo aver appeso le scarpe al chiodo, intraprese la carriera di allenatore in seconda dell’amico e compagno di squadra Dino Zoff.

Ripercorrere la straordinaria carriera del giocatore, può essere cosa ovvia e scontata, ai tanti appassionati del calcio, e non voglio certamente farlo.

I giorni scorrono inesorabili, così come gli anni. È passato diverso tempo dal quel giorno, a volte certe situazioni rimangono impresse nella memoria, nella testa. E forse il mio entusiasmo per il calcio è scemato anche da quell’episodio.

Ero un “sfegatato”  tifoso juventino, ogni partita, allora si giocava esclusivamente la domenica, era una “battaglia” con sfottò e battute salaci, con i  miei numerosi fratelli e amici, rivali sportivi.

L’incidente automobilistico è ahinoi un evento frequente nella nostra società.

Ma a volte un incidente è diverso e per me quello occorso a Scirea lo fu. Un giocatore e un uomo che ha dato tante gioie e soddisfazioni, seppur effimere è vero, con lui c’era un piacere per il calcio come gioco che poi tanto “gioco” non è, e per lui non lo fu visto che la sua carriera si concluse in queste assurda maniera, un terribile incidente, in cui perse la vita.

Babsk era un piccolo paese di campagna, in Polonia, lontano da noi, e lontano da me, e chissà perchè un giorno questo paese mi è diventato familiare. 16  anni dopo quel tragico fatto, sono venuto a viverci in pianta stabile.

Babsk: una frazione, una strada, una chiesa, un fiume, la vita si consuma dietro tanti

sogni, tante speranze, ma in questo luogo il destino ha portato via per sempre Gaetano Scirea.

Babsk è al confine di  due voivodati, nel cuore della Polonia, con neppure 700 abitanti. Una domenica pomeriggio di inizio settembre, questo dimenticato paese sale improvvisamente agli onori della cronaca internazionale per l’incidente mortale occorso a Gaetano Scirea indimenticato Campione del Mondo e capitano della Juventus.

Chissà quanti oggi a Babsk si ricordano di questo fatto.

Ma la memoria di Gaetano Scirea è viva. Sono sorte diverse iniziative a carattere benefico, e gli sono state dedicate vie, stadio, curve.

Ha lasciato tanto, anche per chi non era tifoso della Juventus, il grande giornalista Gianni Brera lo ricordò cosi: “Il povero Scirea era dolce e composto, di una moderazione tipica del grande artista. Non era difensore irresistibile né arcigno, era buono, ma completava il repertorio con sortite di esemplare tempestività, a volte erigendosi addirittura a match winner».”

Il 3 settembre 1989, Gaetano Scirea, l’interprete Barbara Januszkiewicz, l’autista Henryk Paj?k, perirono.

 

A breve nei cinema: “La leggenda di Kaspar Hauser”

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Magdalena Radziszewska

Il 4 ottobre ci sarà la prima di “Leggenda di Kaspar Hauser”, il film con la regia di Davide Manuli. L’improvviso arrivo del misterioso personaggio di Kaspar Hauser nel XIX secolo a Norimberga resta un mistero fino ad oggi.

Il protagonista, vestito con una tuta e con le cuffie, appare su una spiaggia quasi deserta, sull’isola “X”, nel mare “Y” nell’anno “0”. Lo sceriffo (in questo ruolo Vincent Gallo) che nello stesso tempo fa anche il DJ, riconosce in Kaspar un Messia. La duchessa che governa quella piccola società, avverte il pericolo portato dal parte del ragazzino biondo e manda contro lui un criminale affinché risolva “il problema” di Kaspar.

“La leggenda di Kaspar Hauser” è un techno-wester, pieno di musica del francese virtuoso d’elettronica, DJ Vitalic. Nel cast vedremo Vincent Gallo, Claudia Gerini e Silvia Calderoni. Il film ha ricevuto molti premi, tra cui quello dell’Internazionale Festival dei Film a Rotterdam, ed ha vinto nella categoria “Il migliore film sperimentale” nell’Arizona Underground nel 2012, e poi ancora ha ottenuto una speciale menzione d’onore dalla Giuria sull’Internazionale Festival di Film a Ginevra nell’anno scorso ed anche quest’anno ha ricevuto il premio della Giuria del Film Festival a San Francisco.

“La leggenda di Kaspar Hauser” verrà presentato il 4 ottobre sugli schermi delle maggiori città polacche: Varsavia, Cracovia, Katowice, Danzica, Pozna? e Breslavia. Per ottenere maggiori informazioni vi invitiamo a visitare il sito: www.spectator.com.pl ed anche la pagina del film su FB : https://www.facebook.com/events/589260521137204/.

 

“Gazzetta Italia” diventa oggetto di una tesi di laurea

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La storia della creazione della tesi di laurea intitolata “La stampa bilingue sull’esempio del mensile  Gazzetta Italia – studi monografici” è frutto del mio interesse verso le pubblicazioni periodiche in due versioni linguistiche.

Al termine di una sua lezione, il direttore della facoltà di Italianistica dell’Università di Stettino,  Angelo Rella, mi ha regalato una copia di una rivista polacco-italiana che ha immediatamente attirato il mio interesse per via del suo interessante formato. Il giorno dopo ho deciso che avrei spiegato il fenomeno di questo periodico nella mia tesi di laurea per terminare la prima tappa dei miei studi nella facoltà di giornalismo e comunicazione sociale. Per raggiungere questo scopo ho studiato per diversi mesi i materiali relativi alle gazzette bilingue, i numeri d’archivio di “Gazzetta Italia” e i filmati presenti sul canale YouTube del mensile. De facto questo tempo mi è stato utile per prepararmi all’incontro con i vertici di Comunicazione Polska, che si è svolto il 10 aprile di quest’anno a Varsavia, nella sede della redazione. Alessandro Vanzi e Enrico Buscema (che insieme a Sebastiano Giorgi sono i tre soci titolari di Gazzetta Italia) mi hanno dato la massima libertà per la consultazione di tutti i numeri di GI, raccontandomi dell’attività di  Comunicazione Polska e degli esordi del nuovo mensile sul mercato polacco della stampa. Anche i giornalisti e le traduttrici che lavorano all’interno della redazione della “Gazzetta Italia” hanno espresso la loro disponibilità ad aiutarmi. Grazie a loro ho chiarito tutti i miei dubbi via mail in tempo quasi reale. Nel momento in cui la mia tesi era pronta per la stampa mi sono incontrato ancora una volta con Enrico Buscema per dissipare gli ultimi dubbi.

Ho scritto la mia tesi sotto la supervisione del signor Ireneusz Sokalski – il fondatore della Radio AS di Stettino e poi lo scorso 4 luglio l’ho discussa ricevendo il massimo dei voti. Nella sua valutazione la professoressa Ewa Pajewska mi ha consigliato di continuare la mia ricerca sull’argomento che fino ad oggi non è stato approfondito da molti. Nonostante alcune piccole imperfezioni, il mio lavoro è stato considerato come interessante e ispirante per le future ricerche. Durante la discussione ho risposto a delle domande legate alla stampa bilingue in Polonia e ai criteri della tipologia della stampa.

La mia tesi è composta da due capitoli: nel primo ho raccontato la storia della stampa bilingue pubblicata in Polonia. Successivamente ho presentato la storia del periodico esaminato e l’attività della Comunicazione Polska. Ho inoltre elencato i punti di distribuzione della gazzetta in Polonia e i membri della redazione. In questo capitolo ho descritto anche i profili professionistici delle persone che hanno collaborato con “Gazzetta Italia”. Nel secondo capitolo ho presentato i cambiamenti nella nel format della pubblicazione esaminando tutti i numeri, ponendo una particolare attenzione al numero “0” della gazzetta. Ho anche analizzato alcuni numeri in termini di qualità e quantità di articoli. Un lettore attento potrà saperne di più leggendo dei grafici dettagliati. All’inizio ho scritto un’introduzione della tesi, mentre alla fine si trova una parte in cui vengono presentate le prospettive per il futuro di questo mensile italo-polacco  che si occupa di cultura, società e economia. A causa della mancanza delle pubblicazioni su questo campo, una buona parte della bibliografia proviene da internet.

Nel momento della presentazione della mia tesi di laurea, “Gazzetta Italia” aveva già una propria radio ed era distribuita presso le librerie Empik. Lo sviluppo di queste attività mi permetterà in futuro di esaminare la gazzetta ancora una volta. Dal momento che questo mensile non è monitorizzato dall’ente Polskie Badania Czytelnictwa i Zwi?zek Kontroli Dystrybucji Prasy, i dati provenienti dalla pubblicazione della mia tesi potranno essere d’aiuto per preparare altro materiale sull’argomento e magari aiutare i redattori a riflettere su possibili migliorie da apportare alla gazzetta.

La tesi come fonte per nuove ricerche è accessibile nell’archivio dell’Università di Stettino mentre un esemplare è stato regalato alla redazione. Essa non sarebbe stata mai scritta senza la gentilezza di alcune persone che ringrazio tantissimo per il tempo che mi hanno dedicato, per la loro pazienza e i loro preziosi suggerimenti.

SINNERS, WHICH ONE IS YOU? – pierwszy serial Davida Petrucci zainspirowany Bosk? Komedi? jest ju? w sieci

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„Sinners, Which one is you?” to pierwszy serial internetowy zainspirowany Bosk? Komedi? Dantego, stworzony przez Davida Petrucciego, m?odego rzymskiego re?ysera znanego z produkcji licznych teledysków, filmów krótkometra?owych i filmów Canepazzo (2011), Hellis Silence (2013) oraz Night to night (2014). Ka?dy odcinek nakr?cony zosta? w innym stylu i j?zyku i opowiada historie postaci zach?conych do grzeszenia przez si?y nieczyste. Jedynym wyj?ciem dla grzeszników jest… znoszenie kar rodem z dantejskiego Piek?a. „Sinners. Which one is you?” – opowiada re?yser – „to dla mnie wielkie wyzwanie. Ci??ko jest wywo?a? mocne emocje w ci?gu zaledwie pi?ciu minut. Stopniowo jak schodzimy w g??b Piek?a, kara za grzechy staje si? bardziej okrutna, co przenosi nas w wymiar oniryczny i magiczny. Ka?dy grzech jest ukazany w inny sposób i w krótkim czasie, co pozwoli?o mi na stworzenie fantastycznych scen, trudnych do zlepienia w jeden d?ugometra?owy film”. Na razie przewidujemy sze?? pi?ciominutowych odcinków, które b?d? online na moim kanale youtube: http://www.youtube.com/davidpetruccifilms. Trzeci odcinek zatytu?owany „?ar?ocy” rozgrywa si? w Polsce. Mi?ego ogl?dania i … uwa?ajcie na demony!

Jak zrodzi? si? pomys? na serial?

„Któ? si? nie rozmarzy? czytaj?c pie?ni Piek?a Dantego Alighieri? Pewnego dnia surfuj?c po Internecie zda?em sobie spraw?, ?e jeszcze nikt nie wpad? na pomys?, by zaadaptowa? to ?redniowieczne dzie?o do dzisiejszej formy filmu „fiction”. By?o to ambitne wyzwanie, któremu ja i mój team stawili?my czo?a z najwi?ksz? pokor?. W „Sinners. Which one is you?” koncentruj? si? na pojedynczym grzeszniku i karze przedstawionej zgodnie z dantejska wizj?. W zaledwie pi?ciu minutach staramy si? opisa? wi?cej historii.  Grzesznicy wracaj? w ró?nych odcinkach pod ró?nymi postaciami, co wzbogaca ca?o?ciowy obraz o dodatkowy metaforyczny sens”.

To mi?dzynarodowy serial. Ka?dy odcinek rozgrywa si? w innym kraju i j?zyku. Jaki grzech dotyka W?ochów?

„Tak jak autorzy Twin Peaks, zdecydowali?my si? na kr?cenie ka?dego z odcinków zaraz po tym poprzedzaj?cym. W ten sposób testujemy nasz? publiczno?? i mo?emy sobie pozwoli? na zaostrzenie stylu, podtrzymuj?c ten sam wielki entuzjazm. J?zyk w?oski na razie zosta? u?yty tylko do komentarzy zamykaj?cych ka?d? cz???. Pod tym charyzmatycznym w?oskim g?osem kryje si? Pino Insegno”.

By nakr?ci? pewne sceny musieli?cie skorzysta? z efektów specjalnych.

“Tak. Efekty specjalne to kolejna rzecz, która sk?oni?a mnie do nakr?cenia tego serialu. W poprzednich filmach nie uda?o mi si? ich wykorzysta?. Lubi? dobre kino, cho? ostatnio poci?ga mnie ‘kino, które pozwala marzy?’. Digilie Studio i Diego Arciero s? moimi starymi wspó?pracownikami i równie? oni zdecydowali si? podj?? wyzwanie nakr?cenia tego serialu”.

Kim s? twoi aktorzy?

„Prawie wszyscy aktorzy, których zobaczycie w serialu, brali udzia? w moich poprzednich filmach. Nie mia?em potrzeby wprowadzania znanych nazwisk. Wola?em da? szans? nowym aktorom, którzy wed?ug mnie zas?uguj? na sukces. The Sinners wychodzi poza ramy typowego w?oskiego serialu. Pierwszy epizod zatytu?owany „Indolent” (Leniwy) z Federico Palmierim, Andre? Togan i Mariusem Bizau powsta? w j?zyku rumu?skim. Po nim nastepuj? odcinki w j?zyku hiszpa?skim, francuskim, angielskim, niemieckim i polskim”.

Czym zaskoczysz w?osk? publiczno?? po The Sinners? Przygotowujesz co? dla telewizji lub kina?

„Czekam na wa?ne odpowiedzi dotycz?ce nowych filmów, wychodz?cych w tym miesi?cu. W sierpniu wyszed? na skale ?wiatow? mój pierwszy niezale?ny film Canepazzo (2012), do którego scenariusz napisa? Igor Maltagliati, wyprodukowany przez Eagle Pictures Home Video. W tym momencie dokonuj? post produkcji Hellis Silence z Maxem Amato. Jest to historia ‘noir-spy’ nakr?cona w Rumunii podczas burzy. Podczas, gdy we W?oszech wszystko idzie wolno, ?wiat wirtualny daje mi wiele satysfakcji. Nie wukluczam dystrybucji cyfrowej tego filmu. To jest przysz?o??”.

Europejskie tournee z okazji dwusetnej rocznicy narodzin Giuseppe Verdiego

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W?oska Narodowa Orkiestra Konserwatriów Muzycznych pod batut? Antonina Foglianiego wyst?pi w Krakowie i Warszawie. G?ówni organizatorzy tego wydarzenia to: Ministerstwo Spraw Zagranicznych, Ministerstwo Edukacji, Konserwatorium Muzyczne im. Tartiniego w Trie?cie oraz Konserwatorium Muzyczne im. Caselli w l’Aquila.

Narodowa Orkiestra Konserwatoriów Muzycznych zosta?a utworzona w 2008 r. z inicjatywy Generalnej Dyrekcji ds. Szkolnictwa Artystycznego, Muzycznego i Ta?ca, Ministerstwa Edukacji, Szkolnictwa Wy?szego i Bada? Naukowych, a jej za?o?ycielami s? w?oskie Konserwatoria Muzyczne.

W jej sk?ad wchodz? najlepsi studenci kszta?c?cy si? w konserwatoriach muzycznych, którym przynale?no?? do tej?e orkiestry daje niepowtarzaln? szans? na wyspecjalizowanie i zbli?enie si? do doskona?o?ci artystycznej.

Narodowa Orkiestra Konserwatoriów Muzycznych stanowi rodzaj portretu W?och, ?ywych pod wzgl?dem kulturalnym, twórczych, nakierowanych na przysz?o?? oraz uznawanych na ca?ym ?wiecie za ojczyzn? nieoszacowanego dziedzictwa artystycznego i muzycznego.

Orkiestra zadebiutowa?a w 2008 r. w Ko?ciele Naj?wi?tszej Marii Panny Matki Zbawiciela w Rzymie Koncertem Bo?onarodzeniowym pod batut? José Collaudo, z udzia?em sopranistki Montserrat Caballé. W 2009 r. orkiestra kontynuuje swoj? dzia?alno?? w Auditorium Parco della Musica w Rzymie, we wspó?pracy z  Akademi? Muzyczn? ?w. Cecylii, w czasie wiosennej sesji “Opera Studio” 2009; w Teatrze Greckim w Taorminie trzykrotnie prezentuje “Aid?”, w Pa?acu Venaria Reale nieopodal Turynu oraz w  Auli Paw?a VI w Watykanie trzykro? wykonuje koncerty symfoniczne.

W L’Aquila w czerwcu 2010 r., w ramach Festiwalu Muzyki Romantycznej “Suona Francese”, orkiestra dyrygowana przez Fabiena Gabela zagra?a koncert muzyki Luigiego Cherubiniego oraz Hectora Berlioza. W pa?dzierniku, w Teatrze im. Verdiego w Brindisi, orkiestra pod batut? Xu Zhonga wykona?a nagrodzony gromkimi brawami koncert muzyki z repertuaru Ravela i  Musorgskiego/Ravela. W marcu 2011 r. orkiestra pod dyrygentur? Piera Bellugiego odegra?a koncert muzyki Berlioza, Ravela i Griega w Ko?ciele ?w. Jakuba Starszego w Bolonii. Nast?pnie w ramach Mi?dzynarodowego Festiwalu w  Roccella Jonica Narodowa Orkiestra Konserwatoriów Muzycznych pod dyrygentur? Nicoli Piovaniego wykona?a koncert, na który z?o?y?y si? jego w?asne kompozycje. 10 wrze?nia w Operze Comique w Pary?u orkiestra dyrygowana przez Franco Piersantiego wykona?a utwory Piersantiego i Piovaniego w czasie spektaklu re?yserowanego przez Nanniego Morettiego, wystawionego ponownie w Auditorium Parco della Musica w Rzymie w pa?dzierniku oraz w Bolonii w marcu nast?pnego roku.

We wrze?niu 2011 r. i 2012 r. orkiestra wzi??a udzia? w uroczystej inauguracji roku szkolnego graj?c pod dyrygentur? Leonarda De Amicis, w obecno?ci prezydenta Republiki W?oskiej Giorgio Napolitano. Mi?dzy 18 pa?dziernika a 2 listopada 2011 r. orkiestra odby?a tournee po Chinach i Korei Po?udniowej. W czasie koncertów zosta?y wykonane utwory z repertuaru Ravela, Respighiego, Musorgskiego/Ravela, Mao Yuan i Tieshan Liu, a orkiestr? dyrygowa? Xu Zhong.

W lutym 2012 r. w Auditorium Parco della Musica w Rzymie orkiestra pod batut? Fabia Mastrangelo wykona?a koncert sk?adaj?cy si? z utworów Mameliego, Mozarta, Beethovena, Mendelssohna. W lipcu tego samego roku, w ramach Festiwalu Muzyki Belliniego, orkiestra dwa razy wykona?a “Norm?” oraz koncert symfoniczny w Teatrze Greckim w Taorminie; w Termach Karakalli w Rzymie odby? si? koncert, w czasie którego orkiestra dyrygowana przez Leonarda De Amicis odegra?a utwory Riccardo Cocciante; w Villa Giulia w Rzymie odby? si? koncert symfoniczny pod dyrygentur? Bruno Aprea, w czasie którego orkiestra wykona?a dzie?a Ludwiga van Beethovena i Piotra Iljicza Czajkowskiego. 15 wrze?nia w L’Aquila, w ramach Festiwalu “Musica Futura”, orkiestra prowadzona przez Francesca Ivana Ciampa zagra?a koncert muzyki Beethovena.

W 2013 r. ?e?ski Ansambl Smyczkowy orkiestry, pod dyrygentur? Laury Simionato, zagra? w obecno?ci prezydenta Republiki W?oskiej Giorgio Napolitano. Pod koniec sierpnia odby? si? koncert sekcji smyczkowej w ramach 63. edycji festiwalu Sagra Musicale Malatestiana w Rimini.

Daty koncertów w Polsce:

Kraków, Sala Koncertowa Akademii Muzycznej, czwartek 12 wrze?nia 2013 r., g. 19. Wst?p wolny, do wyczerpania miejsc.

Warszawa, Teatr Polski, sobota 14 wrze?nia 2013 r., g. 19.00. Bilety b?dzie mozna zakupi? w kasie teatru.