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Home Blog Page 68

[Aggiornamento 14.10.2021] Situazione attuale in Polonia rispetto all’epidemia di COVID-19

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In Polonia questa settimana si sono registrate ancora nuove infezioni da COVID-19, il numero complessivo dei casi attivi è 183.847 (settimana scorsa 175.337), di cui in gravi condizioni 248 (settimana scorsa 207), ovvero circa lo 0,1% del totale.

Gli ultimi dati mostrano 3.000 nuove infezioni registrate su 44.800 test effettuati, con 60 morti da coronavirus nelle ultime 24 ore.

Il numero delle vittime nell’ultima settimana è stato di 215 morti (settimana scorsa 153) e la situazione nelle strutture sanitarie polacche sta peggiorando, ma rimane sotto controllo.

Sono 2.796 i malati di COVID-19 ospedalizzati, con 248 terapie intensive occupate.

Prosegue la campagna vaccinale in Polonia, attualmente sono state effettuate 38.110.857 vaccinazioni per COVID-19 e la copertura complessiva delle persone che hanno completato il ciclo vaccinale sul totale della popolazione è di circa il 51,8%.

Sono in vigore fino a fine ottobre restrizioni tra cui l’obbligo di indossare la mascherina nei luoghi pubblici al chiuso.

Sono aperti bar e ristoranti e sono consentite riunioni fino a 150 persone. Sono aperti hotel, centri commerciali, negozi, saloni di bellezza, parrucchieri, musei e gli impianti sportivi, anche al chiuso.

Ogni attività è sottoposta a regime sanitario e sono previste limitazioni sul numero massimo di persone consentite, in linea generale 1 persona ogni 10 m2, con norme di distanziamento per limitare le occasioni di contagio.

Per quanto riguarda gli sposamenti, salvo per vaccinati o ingressi con presentazione di test COVDI-19 negativo PCR molecolare o test antigenico effettuato nelle 48 ore precedenti, resta in vigore l’obbligo di quarantena di 10 giorni.

Per gli ingressi in Polonia da paesi al di fuori dell’area Schengen è prevista quarantena automatica obbligatoria, fino alla presentazione di un test negativo effettuato in Polonia successivamente all’ingresso, ma non prima di 7 giorni dal momento dell’ingresso nel paese. Sono escluse dall’obbligo di quarantena le persone vaccinate per COVID-19 con vaccini approvati dall’EMA.

Si raccomanda di limitare gli spostamenti e monitorare i dati epidemiologici nel caso di viaggi programmati da e verso la Polonia.

Dal 17 luglio è stato introdotto anche in Polonia il Digital Passenger Locator Form (dPLF) – Karta Lokalizacji Podróżnego.

Per spostamenti all’interno dell’UE, si raccomanda di verificare le restrizioni nei singoli paesi sul portale:

https://reopen.europa.eu

***

Informazioni per i cittadini italiani in rientro dall’estero e cittadini stranieri in Italia tra cui le risposte alle domande:

  • Ci sono Paesi dai quali l’ingresso in Italia è vietato?
  • Sono entrato/a in Italia dall’estero, devo stare 14 giorni in isolamento fiduciario a casa?
  • Quali sono le eccezioni all’obbligo di isolamento fiduciario per chi entra dall’estero?
  • E’ consentito il turismo da e per l’estero?

Per gli spostamenti da e per l’Italia a questo link le informazioni del Ministero degli Esteri: https://www.esteri.it/mae/it/ministero/normativaonline/decreto-iorestoacasa-domande-frequenti/

La situazione Polonia verrà aggiornata all’indirizzo: www.icpartners.it/polonia-situazione-coronavirus/

Per maggiori informazioni:

E-mail: info@icpartnerspoland.pl
Telefono: +48 22 828 39 49
Facebook: www.facebook.com/ICPPoland
LinkedIn: www.linkedin.com/company/icpartners/

Tre italiani tra i 23 pianisti qualificati alla 3^ tappa del Concorso Chopin

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Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

Il 18° Concorso Chopin è a metà strada. Nella seconda tappa, in corso dal 9 ottobre al 12 ottobre, hanno partecipato 45 pianisti. La giuria del concorso, sotto la direzione della professoressa Katarzyna Popowa-Zydroń, ha deciso di ammettere più partecipanti ad ulteriori audizioni di quanto è stato previsto nel regolamento. Si sono così qualificati 23 pianisti da 11 paesi tra cui tre italiani: Leonora Armellini, Michelle Candotti, Alexander Gadijev. Come sottolinea sia il presidente di giuria che il direttore dell’Istituto Nazionale Chopin Artur Szklener i partecipanti sono ben preparati e il livello artistico è altissimo. Come ha spiegato Szklener: “non solo gli artisti che si sono qualificati per la terza fase sono artisti eccellenti, ma anche la stragrande maggioranza di quelli che purtroppo sono stati eliminati”. Il presidente della giuria aggiunge che “nel programma della terza fase del concorso, ci sono probabilmente i generi più difficili per quanto riguarda l’opera di Fryderyk Chopin, perché si tratta principalmente di Mazurche e delle forme più grandi, cioè le sonate”. La terza tappa si svolge dal 14 al 16 ottobre. Le audizioni si svolgeranno nella sessione mattutina (dalle 10) e nella sessione serale (dalle 17). I pianisti suoneranno un recital di 50 minuti durante il quale eseguiranno, tra le altre, una delle due sonate o un ciclo completo di Preludi op. 28 e un ciclo selezionato di mazurche. Il 18° Concorso Pianistico Internazionale Fryderyk Chopin si concluderà il 23 ottobre 2021.

https://www.pap.pl/aktualnosci/news%2C970250%2Ckonkurs-chopinowski-23-pianistow-zakwalifikowanych-do-iii-etapu.html

Domani all’Istituto Italiano di Cultura di Varsavia si inaugura la mostra “Andante Lento”

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Il 14 ottobre, alle 18.00, all’Istituto Italiano di Cultura di Varsavia aprirà la mostra fotografica “Andante lento” con le opere di Stefano Amantini, Massimo Borchi e Guido Cozzi, dalla cui iniziativa nel 1991 nacque Atlandide Phototravel, l’agenzia fotografica impegnata sia in ambito editoriale che nei reportage. Il titolo della mostra, “Andante lento” vuole porgere l’attenzione del pubblico sul tempo musicale il cui funzione è quella di preannunciare un grande finale, stimolando prospettive diverse e permettendo agli spettatori di riflettere sul valore attribuito all’attimo che precede il finale. “Andante lento” può anche riferirsi al modo in cui un camminatore o un viaggiatore fa un percorso prestabilito, soffermandosi di volta in volta in modo da poter cogliere ogni minimo dettaglio del suo percorso: sentire i suoni, i profumi, emozioni.  Essendo immerso totalmente in un particolare ambiente, il viaggiatore ha un’occasione straordinaria di vivere la sua esperienza a pieno, traendone tutti i benefici consapevolmente. Come ci suggerisse il titolo della mostra, la fotografia è un mestiere per cui sono portati tutti coloro i quali hanno la capacità di soffermarsi ad osservare i minimi dettagli della realtà in quanto l’atto di fare uno scatto dovrebbe essere ben ponderato piuttosto che istintivo. La mostra è composta da ventiquattro fotografie dell’Italia, conservate a lungo negli archivi, scattate dai fotografi dell’Athlandide Phototravel. La selezione delle fotografie analogiche nonché digitali crea una esposizione di luoghi famosissimi che però sono stati fotografati da una prospettiva atipica o da un angolo diverso all’insegna della filosofia dell’andare lento. La scelta del formato in cui le fotografie sono state scattate non è casuale. Si può sostenere che l’osservazione di una fotografia panoramica esiga una fatica maggiore a livello concettuale da parte dello spettatore, richiedendogli di collegare tra di loro l’insieme degli elementi presenti in uno scatto. Contemporaneamente però questo modo d’osservazione frammentato di una fotografia panoramica è perfettamente conforme alla maniera in cui esaminiamo quotidianamente la realtà che ci circonda. Le fotografie che fanno parte dalle mostra “Andante Lento” provengono dall’archivio di Atlantide Phototravel, che comprende oltre e 300.000 immagini da 118 paesi diversi che sono state scattate per le redazioni di: The New York Times, Le Figarò Magazine, Stern, Geo, Geo Saison, National Geographic, Bell’Europa, Travel Holiday. Le fotografie di Athlantide Phototravel sono state diffuse in tutto il mondo dalle principali banche di immagini, quali: Corbis, Getty Images, Age Fotostock, Simephoto.

https://iicvarsavia.esteri.it/

Solaris rafforza la sua posizione di leader e-mobility in Italia

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Il produttore di autobus polacco Solaris è il leader indiscusso nella vendita di autobus elettrici in Italia. Nei giorni scorsi il costruttore si è aggiudicato una gara per la consegna di 30 e-bus alla ATM di Genova, che entro il 2025 sostituirà la propria flotta di autobus con una completamente elettrica. Il valore del nuovo contratto supera i 15 milioni di euro. I veicoli saranno consegnati al capoluogo ligure nel primo trimestre del 2022. Gli autobus Solaris operano a Genova dal 2013, ma per la prima volta Solaris fornirà alla città gli autobus elettrici. Alberto Fiore, Amministratore Delegato di Solaris Italia, ha annunciato di essere estremamente soddisfatto della vittoria nella gara nonostante una concorrenza molto agguerrita. Nella valutazione dell’offerta tecnica, i prodotti di Solaris hanno ricevuto il punteggio massimo. I veicoli ordinati dall’ATM di Genova si contraddistingueranno per dotazioni innovative (telecamere MirrorEye) e il più alto livello di sicurezza, oltre che per la silenziosità, l’assenza di emissioni nel luogo di utilizzo e la guida molto confortevole. Oggigiorno più della metà degli autobus elettrici che circolano sulle strade italiane sono veicoli Solaris. Nel 2020 il produttore deteneva quasi il 70% del mercato degli autobus elettrici.

https://automotivesuppliers.pl/pl/polska/solaris-umacnia-swoja-pozycje-lidera-e-mobilnosci-we-wloszech

GAZZETTA ITALIA 89 (ottobre – novembre 2021)

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Gazzetta 89: Il genio di Fibonacci, scopritore del rapporto matematico sotteso alla nostra vita, spiegato dal professore Massimo Marchiori, il regista Matuszyński candidato all’Oscar con “Żeby nie było śladów” che racconta ai lettori di Gazzetta il suo modo di fare cinema e poi ancora Tessa Capponi-Borawska che ci invita a mangiare insieme per celebrare la vita.

Viaggiamo poi tra la Sicilia, il labirinto di Franco Maria Ricci e il Museo dei Tarocchi. Ancora tanto cinema con l’approfondimento su Liliana Cavani e la seconda puntata del bellissimo resoconto sulla storia delle presenze polacche al Festival di Venezia. 

Poi oltre alle tradizionali rubriche culinarie, linguistiche e ai programmi degli istituti Italiani di Cultura, in questo numero tanta letteratura con articoli su Zanzotto, Baricco e l’illuminante articolo Homo narrans dello scrittore Stefano Redaelli. 

Ma questa è solo una parte dei contenuti del numero 89 di Gazzetta Italia, che vi invitiamo a scoprire cercandola da Empik o acquistandola online sul sito gazzettaitalia.pl

Calcetto da record per gli italiani in Polonia

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9 squadre, 117 giocatori, 4 arbitri, 24 partite, 96 gol segnati, 8 ore e mezza di gioco – su due campi contemporaneamente – sulle note di tre playlist che andavano da Rino Gaetano a Fedez, da Venditti ad Achille Lauro, alternate dai jingle di Champions League e Nations League fino al “We are the champions” delle premiazioni. E alla cerimonia d’apertura un inno italiano da pelle d’oca cantato perfettamente all’unisono da tutti i presenti. Questi i numeri record dell’8^ edizione del Torneo di Calcetto Italiani in Polonia, giocatosi il 9-10 ottobre sui campi dell’Akademicki Związek Sportowy di Łódź.

La più famosa e partecipata manifestazione italiana in terra polacca è così finalmente tornata dopo la pandemia e la conferma della grande voglia di partecipazione viene non solo dal numero record di squadre iscritte, ben 9 da 6 città, ma anche dalle presenze a bordo campo di amici, mogli, figli, fidanzate, amanti, fotografi professionisti e dilettanti, massaggiatori, appassionati calciofili, tifosi, finti procuratori e bookmakers in erba. Una edizione autunnale, nella sede storica di Łódź, fortunatamente riscaldata da un bel sole a differenza della indimenticabile prima edizione dell’ottobre 2014, in cui si giocò con il barometro che segnava 2 gradi…, allora organizzata dall’imprenditore veneto Amedeo Piovesan a cui va l’imperituro merito di aver ideato questo splendido e inclusivo torneo. Sì inclusivo perché da regolamento ciascuna squadra può schierare due “non italiani” e così negli anni hanno giocato ragazzi provenienti da diverse nazioni e perfino da altri continenti.

Dopo nottate in bianco passate dagli organizzatori per scovare una formula per un torneo con 9 squadre che non ne escludesse una già al sabato e che consentisse di giocare a tutti quasi lo stesso numero di partite ecco il sorteggio dei tre gironi: A) Warszawa United, Italiani a Wrocław, Cracovia D.C.; B) A. C. Wawa, Poznań, F.C. KTM Łódź; C) Italiani a Łódź, Katowice, Regno di Varsavia. A questo punto di sicuro qualcuno si domanderà ma che significa F. C. KTM Łódź e Cracovia D. C.? Domanda lecita che ho posto anch’io al co-organizzatore Alessandro Lorenzini quando mi ha mandato le liste, risposta lapidaria “son ragazzi…” E se per scoprire il nome esteso Football Club KiTeMuort abbiamo dovuto attendere la rivelazione di un giocatore pugliese nella notte tra sabato e domenica per il Cracovia D.C. la spiegazione è stata subito chiara ed attiene alla divisione delle ere storiche in A.C. e D.C. dato lo strepitoso ritardo con cui sono arrivati al campo, ritardo cui il giorno seguente hanno cercato di rimediare andandosene con largo anticipo… evidentemente in Małopolskie hanno un loro peculiare fuso orario.

Vabbè parliamo di gol che è meglio. Pronti via ed è subito Wawa-Poznań in assoluto la sfida più calda della storia del Torneo. Due squadre che si conoscono a memoria con da una parte la storica band dei Genco-Caputo-Cenci e dall’altra quella dei Russo-Lucci-Caruso, e come da tradizione non se le mandano a dire: 1 ferito, 2 espulsi e 2-2 finale. Invece il F.C. KTM, coerente col proprio nome, punta a disorientare e dopo aver preso 8 gol dal Wawa va a battere Poznań mandandoli nel girone di recupero. Nel girone A il Warszawa United marcia spedito, seguito dagli Italiani a Wrocław che esibiscono una curiosa divisa giallo nera disegnata da un famoso stilista del Palio di Siena. Il Cracovia D.C. invece conferma il ritardo anche in campo. Nel girone C gli Italiani a Łódź, del capitan co-organizzatore e responsabile tecnico del Torneo Luigi Noto, rispettano i pronostici e volano ai quarti senza grosse difficoltà trascinati dal tornado forza “8” Simone Cicero, che sarà poi premiato a furor di popolo miglior giocatore del Torneo. Dietro di loro il Regno di Varsavia in cui Antonio Rispoli comincia a fare incetta di gol che lo porteranno a vincere la classifica marcatori. “Quei bravi ragazzi” di Katowice, guidati dall’inossidabile Erminio Bum-Bum Truncellito, finiscono invece nel girone infernale di recupero dove tra il sabato sera e la domenica mattina tre squadre giocano tre mini partite, tutte e tre finite tre a zero, sembra uno scioglilingua ma non lo è. Dagli inferi del girone dantesco escono bene i ragazzi del Cracovia, riagganciati al fuso orario di Łódź, e gli esperti marpioni del Poznań.

Ed eccoci al tabellone dei quarti, parte alta: Italiani a Łódź contro Cracovia e poi Regno di Varsavia contro F.C. KTM Łódź, parte bassa Warszawa United-Poznań e A.C. Wawa-Wrocław, una composizione che fa paventare due derby nelle semifinali. Ma facciamo un passo alla volta. Campo 1: Regno di Varsavia-F.C. KTM Łódź partita equilibratissima, il Regno prende un clamoroso doppio palo e Łódź risponde subito con un altro palo, a quel punto uno dal pubblico, evocando il mitico ragionier Fantozzi, urla “Chi ha fatto palo?”, per fortuna nessuno gli tira un pugno in faccia (citazione per cinefili incalliti). Reti inviolate anche nei supplementari. Si va ai rigori. In porta del F.C. KTM c’è Enrico Daniel (Mari e) Monti che ha il merito, quale co-organizzatore del Torneo, d’aver controllato sabato sera, rectius domenica mattina, tutti i locali della Piotrkowska per scongiurare la presenza di giocatori sulle piste da ballo. Svolto egregiamente il compito si è direttamente presentato al campo (con ancora al polso il braccialetto dell’entrata VIP al Kokoo), permettendosi il lusso di parare 2 rigori al Regno di Varsavia lanciando così la neonata, ma già casinista, F.C. KTM in semifinale! Prestazione che gli farà vincere il premio di miglior portiere del Torneo, nonostante qualcuno faccia notare lo stile un po’ “Garellik” delle parate (citazione comprensibile solo ai calciofili ultra quarantenni).

In contemporanea sul campo 2 l’A. C. Wawa si scontra contro il MURO di Wrocław che cede (e non poteva essere diversamente) al minuto 19.89 (citazione questa per tutti, se non la capite tornate sui banchi di scuola!). Seguono gli altri 2 quarti, nella parte alta il Cracovia è una furia, va in vantaggio e fa soffrire la favorita It. a Łódź, tanto che c’è bisogno dei supplementari per il 3-2 finale per Łódź in una delle più belle partite del Torneo. Nella parte bassa invece i vecchi leoni di Poznań tornano a ruggire, battono il Warszawa United e si lanciano verso l’eterna sfida con l’A.C. Wawa. E siamo alle semifinali: da una parte il primo storico derby di Łódź, dall’altra ancora e sempre Wawa-Poznań. Partiamo da quest’ultima, la tensione è alta, il Poznań sfoggia l’arma segreta ovvero un fisioterapista che massaggia intensamente gli arti inferiori degli azzurri della Wielkopolskie, facendo guadagnare al Torneo la fama di “zona favorevole alla LGBT”. Una mossa non sufficiente ad arginare il Wawa che finalmente si decide di spedire in maniera stabile in area avversaria Long John Cenci che ripaga con una doppietta nel 4-0 finale. Dall’altra parte è un derby al cardiopalma, equilibrio in campo e tensione tra il pubblico, una tragedia greca decisa dalla doppietta di Ioannis Farmakis di Salonicco che regala al F.C. KTM la finale alla sua prima partecipazione!

Dopo 8 ore di gioco e 23 partite (in realtà 22 perché una si è decisa a tavolino perché qualcuno, indovinate voi chi, doveva rientrare a casa in tutta fretta) siamo arrivati alla finalissima: A. C. Wawa-F.C. KTM Łódź. I bookmakers in erba, fidandosi dell’8-1 nei gironi scommettono su una goleada per i blaugrana capitolini. Prima del fischio si verificano due fatti inattesi: per la prima volta dal 2014 i solitamente ingestibili calciatori delle finaliste vengono facilmente riuniti per una foto di gruppo pre-match a centrocampo! Mai successo! Qualcuno maliziosamente sostiene che per compiacere lo sguardo della fotografa Natalia si sarebbero messi pure a piramide umana, ma sono illazioni. L’altro fatto, assolutamente decisivo, è che il portiere Mari e Monti perde il braccialetto-feticcio del Kokoo. Fischio d’inizio il Wawa manovra stile Barcellona di Guardiola ma il Łódź (mi sono stufato di scrivere tutto il nome!) colpisce in contropiede e prima il greco e poi l’attaccante-gigante Pirmiani sfiorano il gol. Ma il Wawa non arretra e dai e dai ecco il gol anzi la doppietta del medianone Omarowski. Nei minuti finali il greco sfiora il gol ma stavolta niente tragedia per gli avversari, nonostante Andrea Versino da Giaveno accorci le distanze all’ultimo minuto, e così il Wawa vince per la terza volta il Torneo.

Classifica finale:

  1. A.C. Wawa,
  2. F.C.KTM Łódź,
  3. It. a Łódź,
  4. Poznań,
  5. Regno di Varsavia,
  6. It. a Wrocław,
  7. Warszawa United,
  8. Cracovia D.C.,
  9. Katowice.

Una ottava edizione resa indimenticabile grazie all’enorme impegno degli organizzatori (Alessandro Lorenzini, Luigi Noto, Enrico Daniel Monti, Silvia Rosato, Alessandro Vanzi e lo scrivente), e di chi ha sostenuto l’iniziativa: Comites, Fondazione Italo-Polacca InteRe, La Bottega Da Enrico, Gazzetta Italia.

P.S.: questo articolo è frutto della fantasia dell’autore, ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale.

foto Natalia Zdziebczyńska
(l’integrale foto-racconto del Torneo sarà caricato un po’ alla volta, stay tuned!)

La Polonia europeista si ribella, Tusk: “difendiamo il nostro futuro”

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Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

Donald Tusk guida la protesta dei polacchi che vogliono restare in Europa, una protesta diretta sia verso il l’attuale governo polacco guidato dai conservatori del PiS, sia verso il Tribunale Costituzionale, responsabili di politiche e sentenze che danno la possibilità ai governanti di trasgredire i diritti umani fondamentali nonché le più basilari leggi democratiche. Ieri in Piazza del Castello a Varsavia si è svolta una grande manifestazione organizzata dallo stesso Tusk in risposta alla sentenza del Tribunale Costituzionale, secondo cui le norme giuridiche contenuti nel Tratto dell’Unione europea sarebbero contrarie alla Costituzione polacca. Secondo quanto ha deciso il Tribunale costituzionale polacco le istituzioni dell’UE opererebbero non conformemente alla costituzione polacca e nella gerarchia delle fonti la normativa europea sarebbe meno importante di quella polacca, e questo rende di fatto impossibile all’Europa chiedere il rispetto della separazione dei poteri al governo polacco la cui riforma della giustizia secondo la Corte di Giustizia Europea viola l’indipendenza della magistratura. “Denuncio queste pericolose manovre qui insieme a Voi”, ha detto il leader del PO, rivolgendosi alla folla che ieri sera gremiva Piazza del Castello “lancio questo allarme perché qui si tratta di difendere il nostro futuro, quello dei nostri figli e nipoti.” Oltre a salutare e ringraziare le migliaia di persone che sono scese in piazza in centinaia di città in Polonia e all’estero, Tusk ha colto l’occasione per ringraziare anche tutte le organizzazioni e movimenti sociali che in questi anni hanno manifestato e combattuto per difendere i diritti fondamentali umani in Polonia che sono messi in discussione da questo governo. Riferendosi al partito al potere, Tusk non ha lesinato una graffiante critica nei loro confronti, definendo i politici del PIS “un gruppo di persone travestite che indossano delle toghe di giudice e che sulla richiesta del capo del partito al potere, hanno deciso di spingere la Polonia fuori dall’UE, violando la costituzione polacca. In seguito al discorso di Tusk, anche il Presidente della Camera dei deputati, Tomasz Grodzki, ha assicurato i manifestanti riuniti in Piazza del Castello che il Senato opera a favore dei cittadini e che i politici, essendo al servizio dei polacchi, combatteranno per l’indipendenza dei tribunali dal potere esecutivo. Sul palco in piazza del Castello sono intervenuti a sostegno della permanenza della Polonia in Europa anche Rafal Trzaskowski, sindaco di Varsavia, Robert Biedron, leader di Wiosna e Marta Lempart guida del movimento Strajk Kobiet.

https://www.pap.pl/aktualnosci/news%2C968255%2Cwiec-poparcia-dla-obecnosci-polski-w-ue-tusk-o-podnoszeniu-alarmu-w

Teatro, theatrum, θέατρον

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Le culture greca e latina sono considerate i secolari fondamenti della nostra cultura europea. Infatti abbiamo ereditato tantissimo dai greci e dai romani: l’alfabeto, il diritto, le tradizioni, letterarie, architettoniche e teatrali. Non ci si può quindi sorprendere che questo enorme lascito culturale sia tuttora vivo nei vocaboli delle nostre lingue contemporanee. Il teatro che conosciamo oggi non è una rappresentazione ideale di quel teatro che conobbero i greci. Nel corso dei secoli e delle correnti artistiche è cambiato molto riguardo il contenuto delle opere teatrali e anche della loro forma: sono cambiate regole e ruolo del coro etc. Ma l’eredità della rappresentazione teatrale è rimasta la base del teatro che noi conosciamo oggi. Questa è anche la ragione per cui la maggior parte delle parole legate a questo tema derivano dal greco antico.

Teatroea
All’inizio guardiamo un po’ alla parola base: teatro. Però per capire cosa vuol dire teatro, dobbiamo comprendere prima cos’era il teatro per i greci. Generalmente la cosa più importante è che per i greci il teatro era connesso strettamente con le celebrazioni religiose. Secondo Aristotele le prime recite teatrali si sarebbero svolte durante le feste in onore di Dioniso. Anche il teatro dei più notevoli autori teatrali: Eschilo, Sofocle ed Euripide faceva parte di celebrazioni in onore di Dioniso. La parola italiana “teatro” proviene dal latino “theatrum” che deriva direttamente dal greco antico “θέατρον”, che significa letteralmente “il posto per guardare”. Il nucleo di questa parola sarebbe il verbo “θεάομαι” che significa “osservo” o “guardo”. Ma qui ci sarebbe la differenza che viene dal contesto. Originalmente la parola “θέατρον” significava soprattutto il pubblico, da cui si guardava lo spazio (ὀρχήστρα=orchestra) su cui era situato l’altare di Dionisio (θυμέλη=timele). Questo non era solo il guardare un show. In questo caso il guardare sarebbe l’osservazione della celebrazione eseguita in onore di uno dei più importanti dei del pantheon ellenico.

Tragedia
Oggi conosciamo molti generi teatrali. Tanti furono inventati nel Medioevo e nel Rinascimento. Uno dei generi base del teatro è la tragedia che fu inventata dagli elleni (anche se ovviamente ci sono tante differenze tra la tragedia di Eschilo e di Racine) e proviene anch’essa dal culto di Dionisio. La parola “tragedia” proviene per il latino “tragoedia” dal greco antico “τραγῳδία”. Il sostantivo “τραγῳδία” è composto da due parole: “τράγος” (capro) e “ᾠδή” (canto), ma il problema sarebbe l’interpretazione di questa parola. La vera provenienza è incerta, ci sono però tantissime teorie. La teoria più popolare è basata sulla Poetica di Aristotele, secondo cui la tragedia proviene dagli autori dei ditirambi cioè i canti in onore di Dionisio, che erano interpretati dai fedeli vestiti da satiri, che portavano una maschera da capri. Ma secondo altre fonti questa interpretazione è sbagliata perché i satiri non erano associati con i capri e la vera interpretazione sarebbe che il capro era il premio per il vincitore dell’agone drammatico, oppure il capro era l’oggetto sacrificale della cerimonia in onore di Dionisio e quindi tragedia come canto del capro sacrificale e quindi il canto tragico.

Commedia
L’altro dei due più importanti generi teatrali è ovviamente la commedia. La parola “commedia” che viene dal latino “comoedia” dal greco antico “κωμῳδία” ha struttura simile alla “tragedia”. La parola greca è composta dal “κῶμος” che significa “banchetto festivo” oppure “κώμη” che significa “villaggio” e “ᾠδή” (canto). L’origine di questo significato sarebbero state, similmente alla tragedia, le feste in onore di Dioniso, durante cui nel corteo di fedeli c’erano rappresentazioni spontanee di mimi insieme con canti dei satiri, oppure derivando il significato dal “κώμη” quindi il villaggio erano i canti bucolici agresti. Al contrario della tragedia però la commedia preservò il suo carattere festoso, non diventando un genere così elevato. Parlando di queste origini non è possibile ignorare il fatto che anche la commedia aveva una forma molto differente da quella che conosciamo oggi. Nei secoli entrambi i generi si modificarono in tanti modi, cambiando forma, tema delle opere etc. Nonostante siano passati millenni dai culti di Dionisio quando guardiamo una commedia dobbiamo pensare che le origini dello spettacolo risalgono all’Antica Grecia. E se la tragedia è il canto (tragico) del capro sacrificale, la commedia è il canto del banchetto festivo e bucolico.

Venice Design Week 2021 con sei aziende polacche

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Venice Design Week 2021, 9- 17 ottobre

Venice Design Week è un evento che da dodici anni attira idee, progetti e artisti da tutto il mondo. La pandemia ci ha costretti a sfruttare le nuove tecnologie grazie cui possiamo raggiungere un pubblico più ampio, sia in Italia che all’estero. Questo ci ha permesso di allargare i nostri orizzonti offrendo esperienze completamente nuove: tour e presentazioni utilizzando la realtà aumentata, conferenze in streaming, oltre a incontri personali, visite e mostre.

Il tema della XII edizione è “Design x Tutti” che fa riferimento al design adatto a tutte le età e a persone con diverse abilità, ma anche all’applicazione delle nuove tecnologie nel campo del vedere, toccare, sentire, gustare e annusare. Dal 9 al 17 ottobre, la Venice Design Week offrirà occasioni di riflessione, iniziando con le installazioni site-specific realizzate negli straordinari luoghi di Venezia, mostre in gallerie e musei, hotel e partecipazione ai workshop dove ognuno potrà scoprire i segreti dell’artigianato secolare che vive nel design contemporaneo.

Design Market

Per la prima volta nella storia, la Venice Design Week fa un ulteriore passo in avanti. Al termine della Design Week, dal 16 al 17 ottobre 2021, si svolgerà il Design Market. Per due giorni il giardino del Ca’ Nigra Lagoon Resort si trasformerà in uno spazio allestito da artisti e ricco del miglior design. Durante il Design Market saranno presentati 12 marchi tra cui ben 6 brand di ceramica polacchi: Aoomi Studio, MUKO, Projectorium, Projekt Ładniej, Sintered Ceramic e Ania Link. L’edizione di quest’anno di Design Market sarà arricchita da una performance artistica di Giovanni Dinello e da un aperitivo e dj Set a fine giornata.

MUKO:

https://www.instagram.com/muko_studio/

PROJECTORIUM:

https://www.instagram.com/projectorium/

ANIA LINK:

https://www.instagram.com/anialinkceramics/

PROJEKT ŁADNIEJ:

https://www.instagram.com/projekt.ladniej.ceramika/

SPIEK CERAMICZNY:

https://www.instagram.com/spiekceramiczny/

AOOMI STUDIO:

https://www.instagram.com/aoomistudio/

Partnerzy/Partner del Design Market: