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Home Blog Page 73

[Aggiornamento 02.09.2021] Situazione attuale in Polonia rispetto all’epidemia di COVID-19

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In Polonia questa settimana si sono registrate ancora nuove infezioni da COVID-19, il numero complessivo dei casi attivi è 156.868 (settimana scorsa 155.642), di cui in gravi condizioni 56 (settimana scorsa 48), ovvero circa lo 0,035% del totale.

Gli ultimi dati mostrano 390 nuove infezioni registrate su 39.200 test effettuati, con 7 morti da coronavirus nelle ultime 24 ore.

Il numero delle vittime nell’ultima settimana è stato di 35 morti e la situazione nelle strutture sanitarie polacche è sotto controllo, con 478 malati di COVID-19 ospedalizzati e 56 terapie intensive occupate.

Prosegue la campagna vaccinale in Polonia, attualmente sono state effettuate 36.335.572 vaccinazioni per COVID-19, di cui 19.307.400 prima dose e 17.028.172 seconda dose, oppure Johnson & Johnson.

Sono state confermate anche per settembre le restrizioni in vigore, rimane l’obbligo di indossare la mascherina nei luoghi pubblici al chiuso. Sono aperti al pubblico bar e ristoranti e sono consentite riunioni fino a 150 persone. Sono aperti hotel, centri commerciali, negozi, saloni di bellezza, parrucchieri, musei e gli impianti sportivi, anche al chiuso.

Ogni attività è sottoposta a regime sanitario e sono previste limitazioni sul numero massimo di persone consentite, in linea generale 1 persona ogni 10 m2, con norme di distanziamento per limitare le occasioni di contagio.

Per quanto riguarda gli sposamenti, salvo per vaccinati o ingressi con presentazione di test COVDI-19 negativo PCR molecolare o test antigenico effettuato nelle 48 ore precedenti, resta in vigore l’obbligo di quarantena di 10 giorni.

Per gli ingressi in Polonia da paesi al di fuori dell’area Schengen è prevista quarantena automatica obbligatoria, fino alla presentazione di un test negativo effettuato in Polonia successivamente all’ingresso, ma non prima di 7 giorni dal momento dell’ingresso nel paese. Sono escluse dall’obbligo di quarantena le persone vaccinate per COVID-19 con vaccini approvati dall’EMA.

Si raccomanda di limitare gli spostamenti e monitorare i dati epidemiologici nel caso di viaggi programmati da e verso la Polonia.

Dal 17 luglio è stato introdotto anche in Polonia il Digital Passenger Locator Form (dPLF) – Karta Lokalizacji Podróżnego.

Per spostamenti all’interno dell’UE, si raccomanda di verificare le restrizioni nei singoli paesi sul portale: https://reopen.europa.eu

***

Informazioni per i cittadini italiani in rientro dall’estero e cittadini stranieri in Italia tra cui le risposte alle domande:

  • Ci sono Paesi dai quali l’ingresso in Italia è vietato?
  • Sono entrato/a in Italia dall’estero, devo stare 14 giorni in isolamento fiduciario a casa?
  • Quali sono le eccezioni all’obbligo di isolamento fiduciario per chi entra dall’estero?
  • E’ consentito il turismo da e per l’estero?

Per gli spostamenti da e per l’Italia a questo link le informazioni del Ministero degli Esteri: https://www.esteri.it/mae/it/ministero/normativaonline/decreto-iorestoacasa-domande-frequenti/

La situazione Polonia verrà aggiornata all’indirizzo: www.icpartners.it/polonia-situazione-coronavirus/

Per maggiori informazioni:

E-mail: info@icpartnerspoland.pl

Telefono: +48 22 828 39 49

Facebook: www.facebook.com/ICPPoland

LinkedIn: www.linkedin.com/company/icpartners/

Prezzi cari nei ristoranti, i turisti preferiscono fast food e acquisti al supermercato

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Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

Le vacanze estive mostrano che i locali gastronomici stanno attraversando tempi difficili. Corrono voci che i turisti polacchi, durante un soggiorno al mare o in montagna, abbiano preferito fare la spesa al supermercato, anche quando si tratta del cibo, piuttosto che mangiare in un ristorante. Il motivo decisivo è il prezzo elevato dei piatti offerti, che è aumentato a causa della pandemia e ormai si è diffuso il detto “conto dell’orrore” per sottolineare gli aumenti di prezzi. Oltre ai supermercati i turisti si rifugiano nei ristoranti fast-food, in cui il prezzo e la qualità del cibo non sono peggiorati rispetto al periodo pre Covid. Secondo gli esperti i ristoratori non sono riusciti a sfruttare efficacemente la stagione estiva per farsi una buona reputazione anche se bisogna ricordare che tutto costa di più rispetto al passato.

https://www.horecatrends.pl/gastronomia/

Magda Stachula, la regina del domestic noir

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Nella vita privata moglie e madre di due figli, di professione scrittrice, autrice di sei thriller psicologici. Magda Stachula ha sempre voluto scrivere, ma è stato solo durante la maternità che è tornata al suo vecchio sogno e in poco tempo ha ottenuto un grande successo. Nel 2019 Giunti Editore ha pubblicato una traduzione italiana del suo primo libro, e sono previste altre traduzioni.

L’ispirazione per il romanzo d’esordio, “La donna perfetta” (casa editrice Znak, 2016), è stata l’osservare la vita a Praga attraverso una telecamera, posta su uno speciale tram Mazací tramvaj. Il libro presto è diventato un bestseller ed è stato definito noir domestico polacco. Quali sono caratteristiche di questo genere?

Domestic noir è una corrente che appartiene al romanzo criminale, o meglio al thriller, che non ha ancora una traduzione in polacco. Domestic ovvero associato alla casa, noir in quanto inquietante, buio. Queste due parole riflettono bene sia l’ambientazione del romanzo che l’atmosfera oscura prevalente. Romanzi di questo genere letterario sono vicini ai thriller psicologici, perché descrivono ossessioni e relazioni tossiche. L’azione si svolge di solito in un ambiente famigliare, dove succedono gli atti di violenza. Ciò che spaventa di più nei libri del genere è il fatto che il male accade dove dovremmo essere al sicuro, ovvero a casa.

Dove nasce il tuo fascino per le telecamere di sorveglianza?

Ho lavorato per un’azienda che importava le telecamere di sorveglianza per la città. Ne sapevo molto e da lì è nata una specie di fascinazione. Ho cominciato a osservare la vita in diverse parti del mondo attraverso le telecamere. Ho guardato il tempo, come si veste la gente e cosa succede nelle varie città. Una volta ho iniziato ad osservare la vita a Praga e lì ho trovato qualcosa di straordinario, perché la telecamera non era statica, come in altri luoghi, ma si muoveva montata su un tram che oliava i binari. Non è un tram con cui si può viaggare, ma grazie alla telecamera puoi vedere dal vivo cosa sta succedendo in tutta la città. Ho pensato che questo potrebbe essere un bel tema per un thriller e ho iniziato a scrivere. Ero molto determinata, scrivevo 7-8 ore al giorno, non sapendo se qualcuno avrebbe voluto leggere il mio romanzo. Mi sono dovuta organizzare perfettamente perché ho due figli. Il figlio maggiore all’epoca frequentava l’asilo e il più piccolo rimaneva con mia madre. Io invece mi chiudevo per scrivere nell’appartamento di mia madre, che chiamavo ”il mio ufficio”. Ho finito in tre mesi!

E poi tante persone hanno voluto leggere il romanzo…

Prendendo spunto dal mio manuale preferito ”Come scrivere un libro: Memorie di mestiere” di Stephen King, ho aspettato un mese prima di mandare il manoscritto alle case editrici. Poi l’ho riletto, ho fatte minime modifiche e l’ho inviato agli editori. Non potevo crederci quando il giorno dopo è arrivata una risposta positiva. È stato un segno meraviglioso, perché di solito ci vogliono diversi mesi per una risposta. Dopo 6 settimane ho firmato il contratto e ho avuto l’impressione che si stesse avverando un sogno della mia vita. Sono stata molto fortunata perché anche gli editori hanno voluto un rapido processo di pubblicazione. Era il momento in cui il mondo era dominato dai thriller psicologici nella tendenza domestic noir tipo ”La ragazza scomparsa” o ”La ragazza del treno”, e il mio romanzo era il primo di questo genere in polacco, quindi anche questa coincidenza ha aiutato al mio esordio. Il romanzo ”La donna perfetta” è stato pubblicato 9 mesi dopo che l’idea è nata nella mia testa. E poi tutto è successo a razzo: uscita del libro, campagna pubblicitaria, le recensioni positive della critica e un posto nella lista dei bestseller di Empik.

Dal 2016 ha pubblicato ben sei libri! Come fa a sfornarli così velocemente?

Ho deciso che voglio pubblicare un libro all’anno per i miei lettori e cerco di mantenere la parola. Quando ”La donna perfetta” è rimasta chiusa nel cassetto per un mese, per non stressarmi, ho iniziato a scrivere un altro libro. Quando ho ricevuto una risposta positiva a proposito del primo romanzo, avevo già gran parte di quello successivo, che è stato poi pubblicato con il titolo ”Trzecia” (casa editrice Znak, 2017). Ho sempre voluto scrivere, già da bambina scrivevo i primi racconti che chiudevo nel cassetto. Quindi possiamo dire che avevo leggerezza della parola e inoltre leggevo molto che sicuramente poi mi ha facilitato a scrivere il primo romanzo. L’unico problema era l’organizzazione. Ho dovuto trovare un giusto equilibrio tra la vita professionale e quella privata. Non volevo scrivere sacrificando la vita familiare. I bambini crescono così in fretta, non volevo e non voglio perdere nulla del loro sviluppo, perciò ho pensato che un libro all’anno fosse un piano realizzabile. Verso il mio mestiere ho un atteggiamento molto professionale e ambizioso, lo tratto come un lavoro vero e proprio e ho un sacco di storie nella mia testa. Inoltre mi piace molto il processo di creazione, quindi credo che sia un altro motivo per cui i miei romanzi escono abbastanza regolarmente.

Le sue storie nascono come frutto dell’immaginazione o le consulta con gli esperti?

Tutte le storie nascono nella mia testa. L’ispirazione per ”La donna perfetta” era il tram di Praga. Prima di iniziare il secondo romanzo, ho iniziato a chiedermi cosa sarebbe successo se ad una psicoterapeuta arrivasse una donna che le assomiglia ma ha 15 anni in più. Il rapporto tra una psicoterapeuta e il paziente è particolare, alcune domande non si possono fare, ero quindi curiosa su che cosa potrebbe nascere nella mente della persona che conduce una terapia e ho iniziato a tracciare la trama attorno a questa domanda. La prima scena del terzo romanzo l’ho sognata. Appena sveglia ho buttato giù gli appunti perché sapevo che poi sarebbero diventati l’inizio di “W pułapce” (casa editrice Znak, 2018). Durante la scrittura faccio anche ricerche approfondite, ma la tappa più importante è andare nella città in cui si svolge l’azione. Molto spesso è la mia città natale, Cracovia, ma hos critto anche su Praga, Berlino, Porto e Copenaghen. Visito ogni città per carpire la sua atmosfera e immaginare meglio dove dovrebbero muoversi i miei protagonisti.

Forse il successo dei libri è legato anche al fatto che le protagoniste sono donne con cui si identificano le sue lettrici?

La stragrande maggioranza dei miei lettori sono donne, ma scelgo le donne come mie eroine perché è più facile per me immedesimarmi con la protagonista. So come sono le donne, cosa pensano, cosa vogliono e cosa temono. Credo che le donne siano psicologicamente più complesse, fanno più conversazioni con se stesse, hanno più dilemmi e visioni, ed è estremamente interessante per l’autore entrare in questo tipo di personalità. Nel maggio 2021 è stato pubblicato il mio ultimo thriller „Odnaleziona” (Edipresse Books, 2021), che è una continuazione delle avventure di Lena di „Oszukana” (Edipresse Books, 2019), il personaggio principale è una giovane ragazza che fugge dal suo passato a Copenaghen. In questa storia ho accennato, tra gli altri, il problema del traffico di esseri umani e dopo l’uscita di „Oszukana” ho ricevuto molte e-mail da lettori che hanno scritto di aver acquistato questo libro come avvertimento per le loro figlie o nipoti, quindi sì, i miei libri parlano di donne e sono scritti principalmente per le donne, anche se ho anche fedeli lettori tra gli uomini.

In Italia è uscita la traduzione de “La donna perfetta”, ci sono in programma traduzioni in altre lingue?

La prima traduzione era in ceco a causa del tram che è molto famoso a Praga, quindi anche tutta la promozione è stata costruita attorno al tram ed il titolo è stato cambiato in „Mazací tramvaj”. Poi c’è stata la traduzione in italiano fatta da perfettamente da Marcin Wyrembelski. Ora è in preparazione una traduzione in ucraino e sono in corso colloqui abbastanza avanzati con la Romania. Per ora è stato tradotto solo il mio primo romanzo, ma sono già in corso gli accordi per pubblicare il sequel, “Strach, który powraca” (Znak, 2020).

Come è stato accolto il tuo libro in Italia?

Molto bene. Ho notato una grande risposta da parte dei lettori sui social. L’editore italiano ha costruito molto bene la promozione. Marcin mi ha mandato le foto di Bologna e di Firenze, dove si può vedere il romanzo esposto in vetrina delle librerie. Anch’io, prima della pandemia, sono stata a Torino, sono entrata in una piccola libreria dell’aeroporto e ho visto il mio titolo in prima fila. È bello vedere il frutto del proprio lavoro apprezzato in questa maniera.

C’è una città italiana che potrebbe diventare in futuro un’ambientazione per un tuo romanzo?

Amo l’Italia in modo incondizionato. Mi piacciono molto Bologna, Firenze e Milano. Mi piace anche Torino che è completamente diversa dal resto delle città italiane. Mi piace molto l’atmosfera e l’approccio alla vita. Ho studiato francese a scuola e Parigi è sempre stata il mio sogno, ma quando finalmente ci sono andata mi ha un po’ deluso. Verso l’Italia non avevo particolari aspettative e forse per questo quando sono arrivata a Roma mi sono innamorata a prima vista, quindi è possibile che ambienterò uno dei miei prossimi thriller proprio lì.

foto: Maja Kupidura 

Introdotto lo stato d’emergenza per un mese lungo il confine con la Bielorussia

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Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

Ieri il consiglio dei ministri ha deciso di chiedere al presidente di introdurre uno stato di emergenza per un periodo di 30 giorni nella zona di confine con la Bielorussia, ovvero in parte dei voivodati della Podlachia e di Lublino, ha affermato il primo ministro Mateusz Morawiecki. Le restrizioni si applicano a 183 località, tuttavia, non devono interferire con la vita professionale degli abitanti delle suddette aree. Lo stato di emergenza prevede di aumentare la sicurezza al confine orientale della Polonia. Le limitazioni devono introdurre “restrizioni significative per gli estranei”. Esercito polacco, guardie di frontiera e polizia devono mantenere l’ordine nella zona di confine, dove non sarà possibile organizzare manifestazioni, viaggi e happening. Dopo l’approvazione del regolamento da parte del presidente, sarà determinato l’esatto ambito delle restrizioni introdotte.

https://www.pap.pl/aktualnosci/news%2C938420%2Cpremier-wystapilismy-o-wprowadzenie-stanu-wyjatkowego-na-granicy-z

“Killing the Boredom”, proiezione dei film di Wilhelm Sasnal a Venezia

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Sasnal, "Litany", 2015

La Fondazione Signum presenta “ Killing the Boredom”, una mostra di quattro cortometraggi (tra cui due inediti) è la prima esposizione personale a Venezia di Wilhelm Sasnal che avrá luogo nel Palazzo Donà Brusa in Campo San Polo.

Wilhelm Sasnal (nato a Tarnów nel 1972, attualmente lavora a Cracovia) è un artista polacco, conosciuto sia per le sue opere pittoriche sia per i suoi film. Le sue produzioni sono molto personali, radicate nell’esistenza dell’artista e attingono alla tradizione polacca del XX secolo del cinema personale, concentrata sulla registrazione delle banalità della vita quotidiana e sulle fantasie della gente. I suoi film sono molto influenzati dall’estetica delle varie culture  musicali e dai video non mainstream.

Sasnal lavora abitualmente su cortometraggi caratterizzati dalla forma destrutturata, insieme alla moglie Anka realizza invece lungometraggi narrativi. Parlando delle sue opere dice: “realizzo i film come i dipinti lasciando scorrere il loro flusso”.

Programma

  1. Cristoforo Colombo, 2014/27′
    Produzione: Lismore Castle Arts
    Sasnal inizió ad approfondire la storia di famoso Cristoforo Colombo, dopo aver letto i vari documenti sulla salute mentale del famoso esploratore italiano. Sasnal racconta la sua storia del viaggio nel Nuovo Mondo attraverso affermazioni laconiche, fatti storici e sue invenzioni fantastiche. Il film parla dello stato d’animo, la sua forte personalità e la grande l’eredità che ha lasciato.
  2. Killing the Boredom, 2021/5’33’’
    Il film ci porta in un modo visuale ed intuitivo in un viaggio psichedelico. Attingendo alla tradizione di questo genere di cinema Sasnal attraverso l’uso di filmati d’archivio personali, distorsioni visive e narrazioni sperimentali, dipinge una esperienza psichedelica inquietante.
  3. Developing Tank 2015/14′
    Produzione: Johnen Galerie / Esther Schipper Galerie , Berlin
    Developing Tank prende come punto di partenza la visita in una vecchia casa di famiglia. Entrando nella casa, vuota, il protagonista trova una bobina di un film non sviluppato con il materiale che aveva girato 25 anni prima. Il film fonde i ricordi di quando gli fu insegnato a maneggiare e sviluppare il materiale cinematografico con il contenuto misterioso della bobina ritrovata.
  4. Litania, 2015/2’43’’
    Litania è un film molto poetico e visivamente affascinante in cui l’artista confronta la religione con la cultura pop. L’uso di una litania e di una canzone popolare di un gruppo rock alternativo degli anni Ottanta riflette e confronta due mondi diversi ed i temi principali del film.

Autori della mostra

CURATORI DELLA MOSTRA: Małgorzata Kozioł, Paulina Przyborowska

CONCETTO CURATORIALE: Małgorzata Kozioł

ASSISTENTE DELL ‘ARTISTA: Paweł Gardynik

SUPPORTO TECNICO: Giovanni Slongo

PROGETTO DEL POSTER: Wilhelm Sasnal

RINGRAZIAMENTI SPECIALI A: Andrzej Przywara, Foksal Gallery Foundation

FINANZIATO DA: Signum Foundation/ Fondazione Signum

GIORNI DELLA MOSTRA: 07-12.09.2021
ORARI: 10.00-18.00
Proiezioni ogni ora
(La ultima proiezione alle 17:00)
Ingresso gratuito, obbligatorio prenotazione del posto: palazzodonabrusa@gmail.com +39 334 912 3495

Indirizzio: Palazzo Dona Brusa, San Polo 2177, 30125 Venezia

www.palazzodonabrusa.it, signum.art.pl

Biografia dell’artista

La carriera di Wilhelm Sasnal è stata costantemente divisa in due correnti artistiche: pittura e film. Negli ultimi anni l’artista con la moglie Anka ha diretto i lungometraggi: Swineherd (2008), It looks pretty from a distance (2011), Alexander (2013), Huba (2013), The Sun, the sun blinded me (2016). Queste opere sono state presentate in alcuni dei festival di cinema più prestigiosi come il Rotterdam International Film Festival e il Berlin Film Festival. Inoltre, Wilhelm e Anka Sansal hanno vinto il premio per il Miglior Film Polacco al New Horizons Film Festival. Per la creazione dei suoi film l’artista usa principalmente bobine di pellicola da 16 mm.

Wilhelm Sasnal è nato a Tarnow, Polonia, e vive e lavora a Cracovia. Pittore, disegnatore, regista e fumettista ha presentato i suoi lavori in mostre personali e collettive in tutta Europa e negli Stati Uniti, tra queste: Take Me To The Other Side, Lismore Castle Arts, Irlanda (2014); Haus der Kunst, Monaco di Baviera, Germania (2012); Whitechapel Art Gallery, Londra (2011); K21, Düsseldorf, Germania, e Centro De Arte Contemporàneo, Málaga, Spagna (entrambi 2009); Wilhelm Sasnal – Anni di lotta, Zacheta Narodowa Galeria Sztuki, Varsavia (2008); Matrix, Museo d’arte di Berkeley, Berkeley, California (2005); e Kunsthalle Zurigo, Svizzera (2003).

Fondazione Signum

La Fondazione Signum si occupa di beneficenza ai bambini ed ai giovani e della promozione internazionale dell ‘arte moderna e contemporanea con un particolare interesse per l’arte polacca. La Fondazione cerca di unire queste attività nei progetti legati all’educazione attraverso l’arte e all’arte impegnata nei temi sociali. La Fondazione è attiva in Polonia, con sede presso la Fabrica di Zeyland e a Venezia presso Palazzo Donà che ospita dal 2009 lo spazio espositivo permanente della Signum Foundation. http://signum.art.pl/en/wydarzenie/wilhelm-sasnal-killing-the-boredom/

Palazzo Donà Brusa / Fondazione Signum

Palazzo Donà Brusa è un palazzo gotico, un luogo unico nel cuore di Venezia, in Campo San Polo. Le origini di Palazzo Donà risalgono al XIV secolo. Il luogo ha una ricca storia, essendo sede di artisti, anche molto prima che la Fondazione Signum ne abbracciasse lo spirito e lo trasformasse in un luogo d’arte a tempo pieno. Palazzo Donà Brusa fu prima casa della famiglia aristocratica Donà di Aquileia. Doppo era abitato da diversi artisti, tra cui il compositore italiano Giovanni Francesco Brus. Dal 2009 è di proprietà della Fondazione Signum, che promuove l’arte contemporanea. Le attività della fondazione a Venezia sono state inaugurate con la mostra “Svegliati e Sogna”, con le opere di artisti come: Mirosław Bałka, Nicolas Grospierre, Grupa Sędzia Główny, Tadeusz Kantor, Eustachy Kossakowski, Katarzyna Kozyra, Natalia LL, Dominik Lejman, Jacek Malczewski, Kasimir Malevich, Michał Martychowiec, Roman Opałka, Ignacy Stanisław Witkiewicz, Krzysztof Wodiczko.

Nel 2010 ha avuto luogo un’altra mostra della Fondazione Signum: Luce e movimento /lumière et mouvement, mostra – omaggio all’arte cinetica e a grandi personalità del mondo dell’arte della seconda metà del XX secolo: Madame Denise René, Carlos Cruz-Diez, Jesus Rafael Soto, grazie ai quali l’arte cinetica ha cambiato non solo il nostro pensiero, ma anche lo spazio privato e pubblico che ci circond. Sono state presentate le opere degli artisti: Martha Boto, Carlos Cruz-Diez, Horacio Garcia Rossi, Werner Graeff, Julio Le Parc, László Moholy-Nagy, Józef Robakowski, Nicoals Schöffer, Jesús Rafael Soto, Gregorio Vardanega.

Gierczynski: finanziare maggiormente le cure mediche per dare una maggiore aspettativa di vita

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“L’aspettativa di vita in Polonia è di 3 anni inferiore alla media dell’UE” ha detto Jakub Gierczyński, esperto di salute. In tutti i paesi post-socialisti la vita è più breve che nell’Europa occidentale. Gli spagnoli e i norvegesi, tra gli altri, vivono più a lungo in Europa, mentre la Polonia è tra gli ultimi nell’UE. L’esperto ha anche menzionato che in Polonia le donne vivono quasi 8 anni in più degli uomini. Le principali cause di morte sono le malattie cardiovascolari e il cancro. “La nostra nazione si sta spegnendo”, ha detto il dottore Jakub Gierczyński. Ha citato proiezioni che mostrano che se non cambierà niente, nel 2100 potrebbero esserci solo 27 milioni di polacchi. Secondo Gierczyński è possibile migliorare la salute e l’aspettativa di vita dei polacchi grazie a finanziamenti delle cure mediche. “Naturalmente, la condizione fondamentale è un maggiore finanziamento e ottimizzando il funzionamento del servizio salute”, ha sottolineato.

https://www.pap.pl/aktualnosci/news%2C937216%2Cpolacy-zyja-o-trzy-lata-krocej-niz-statystyczny-europejczyk-co-jest

 

XXX FORUM ECONOMICO

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“L’Europa in cerca di leadership”

Il Forum Economico a Karpacz è l’incontro dei leader politici ed economici più grande  nell’Europa centro-orientale, durante il quale vengono discussi temi legati alla sicurezza, prospettive per lo sviluppo economico, sfide contemporanee e superamento delle crisi, ma si presentano anche soluzioni concrete e idee innovative. La dimensione internazionale del Forum Economico ci da opportunità di sostituire stereotipi con fatti e di formare pareri basati su ragionevole scambio di opinoni.

Data: 7-9 settembre 2021 r.
Luogo: Hotel Gołębiewski, Karpacz

Come ogni anno, la redazione di Gazzetta Italia è uno dei media partner dell’evento. Il programma dettagliato del Forum Economico si trova sul sito web: https://www.forum-ekonomiczne.pl/forum-ekonomiczne-2021/?lang=en

“L’Europa in cerca di leadership”, il 7 settembre al via il Forum Economico Internazionale a Karpacz

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Il Forum economico internazionale inizierà il 7 settembre a Karpacz e durerà tre giorni. In questi giorni nella città di Karpacz saranno presenti circa 3 mila ospiti provenienti da Europa, Asia Centrale e USA. Durante il forum sono previste sessioni plenarie e dibattiti di gruppo. La partecipazione al forum è stata annunciata dal Vice Primo Ministro Piotr Gliński,  dal Ministro della famiglia, del lavoro e delle politiche sociali, Marlena Maląg, e da molte altre personalità del mondo della politica e dell’economia come il Direttore Generale delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura Vladimir Rakhmanin e il leader del Partito Riformista del Regno Unito Richard Tice. Durante questo evento verranno consegnati i premi per “l’uomo dell’anno”, “l’azienda dell’anno” e “ONG dell’Europa centrale e orientale”. Lo slogan del forum di quest’anno è “L’Europa in cerca di leadership”. L’Economic Forum è organizzato da 30 anni dalla Fondazione “Istituto per gli Studi Orientali”. Come negli anni precedenti Gazzetta Italia seguirà l’evento e sarà uno dei partner media del Forum.

Polonia Oggi

Perché a Bologna si vive felici?

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A Bologna si può ammirare il centro storico: due torri, la Basilica di San Petronio, il Santuario della Madonna di San Luca. Ci vuole una mezz’ora per attraversare l’intera città, ma la cosa più bella è che o questo ti basta oppure ci resterai per tutta la vita.

Ho scelto un bel compito: incantare i turisti polacchi con una città di mattoni rossi! I collegamenti aerei dalla Polonia sono frequenti, così è facile programmare una visita di un paio di giorni. Quindi va male in ogni caso perché non si tratta né di stare mezz’ora e neanche una vita intera, quindi dall’inizio è una causa persa. Forse prima di prenotare i biglietti, e sicuramente prima di imbarcarsi sull’aereo, leggerete che vale la pena passare a Bologna al massimo 2 giorni. Il primo per la passeggiata in centro, il secondo per una gita al Santuario di San Luca sulla collina, anche se questo non è per tutti, perché è lontano (i portici più lunghi del mondo!), si va in salita, senza senso (oggi il pellegrinaggio in ginocchio dei bolognesi è una leggenda, una volta almeno la gente credeva in qualcosa!), e poi o fa troppo caldo o troppo freddo (e in autunno e in inverno è anche nebbioso!). Perlomeno al bar fa sempre bel tempo.

Non venite mai a Bologna in agosto! È la città più triste del mondo. Ogni volta devo sottolinearlo, tutti pensano che io esageri e scherzi come sempre ma, davvero, è un consiglio che vi do dal cuore. Tutto chiuso, gli italiani al mare, gli studenti al mare, è una città fantasma e si muore di caldo. Lo dice una che ama stare al caldo.

Come vedete è meglio informarsi bene prima di venirci. Però alla definizione di turista spesso non corrisponde quella di persona informata! Arrivando per qualche giorno, sicuramente prima o poi la città vi annoierà e salirete sul treno, sorprendentemente ben funzionante, per visitare Rimini, Ravenna o Ferrara. È questo infatti il problema. Probabilmente uno può essere perdutamente innamorato di Bologna solo… vivendo lì.

Secondo la classifica del quotidiano Sole 24 Ore del 2020, Bologna è la città con la miglior qualità della vita in Italia, battendo la favorita Milano. Come spiegarlo? Primo, si può facilmente attraversare tutta la città a piedi. Ecologicamente, senza calarsi nel traffico con la macchina, potete anche saltare su una bici e fare un po’ di sport. Secondo, molti servizi qui funzionano bene. Terzo, è la capitale culinaria della penisola. Ogni italiano dirà che il cibo proveniente dalla propria regione è il più buono, però basta essere onesti con se stessi e si deve ammettere che le tagliatelle al ragù e i tortellini sono i migliori nel mondo. Quarto (?), la cosa che mi incanta di più è la libertà e un certo spirito di iniziativa della città. Probabilmente il merito è delle migliaia di studenti, menti libere, ingegneri, sognatori, scrittori e stranieri, si ha la sensazione di poter essere chiunque si voglia essere, che sei bello così come sei. L’anima della Resistenza si aggira per le strade di Bologna, questo concetto tradotto in polacco, secondo me, non rifl ette completamente l’essenza della questione. Un giorno senza una contestazione è una giornata sprecata, ma non confondete la protesta con una rissa o instabilità. Quinto, sesto, settimo, si possono moltiplicare le ragioni. Non ho ancora conosciuto un cittadino di Bologna che si lamenti della città. E i bolognesi purosangue, difficili da trovare (forse in Piazza Santo Stefano?) sono così orgogliosi della loro città! Hanno tutto e niente.

A Bologna ci sono cose inspiegabili. I piccoli delinquenti in Piazza Verdi e una macchina della polizia parcheggiata lì a pochi metri. Fumi di marijuana che ti arrivano in faccia insieme ad una produttività stimolante. Un atteggiamento sinistroide verso la vita e al contempo la posizione forte della Chiesa. L’incomprensione delle contraddizioni può dare una sensazione negativa. Ma a Bologna si vive felici e contenti, dovete credermi sulla parola. Lo so, non tutti dopo simili dichiarazioni saranno pronti per fare le valigie. Scrivo e racconto per quelli che non hanno paura di rischiare. Come vedete, col cuore, in modo caotico, provo a mostrarvi il contesto, darvi un consiglio su come muovervi in città, fisicamente e metafisicamente. Come vivere un po’ da bolognese. Se volete saperne di più ho scritto un e-book su Bologna. Buona lettura!

traduzione it: Klaudia Nieszporek

Perla Negra

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Perla Negra si occupa di importare e distribuire prodotti di marchi italiani ed internazionali di bevande, dolci (e biscotti) nonchè prodotti cosmetici certificati bio. Il loro impegno è di soddisfare le esigenze del cliente attraverso proposte di prodotti di alta e garantita qualità, qualità che viene assicurata grazie alla selezione di produttori che sanno coniugare tradizione ed innovazione ed in possesso di certificazioni internazionali

Tra le marche distribuite da Perla Negra sono: Galvanina, Zuegg, Amaretti Virginia e la linea di cosmetici Bio Alteya Organics.

Sito web: https://perlanegra.pl/
Facebook: https://www.facebook.com/PerlaNegraBoutique/