Alfa Romeo 8C 2900 B – Miss Italia

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Il piano era questo: il 22 maggio, prendere il volo per Bergamo, lì noleggiare una macchina e raggiungere Cernobbio, al Lago di Como. I seguenti due giorni dovevano essere un’avventura indimenticabile visto che la partecipazione al Concorso d’Eleganza Villa D’Este è come un santo Graal per gli amanti delle riunioni automobilistiche. Alla fine di febbraio tutto è iniziato a crollare.

Molto presto i titoli dei giornali di molti paesi hanno iniziato a proclamare che il mondo si è fermato, ferendo involontariamente le persone dal servizio sanitario e i volontari. Proprio per loro il mondo si è trasformato nella lotta più ardua con il prezzo più alto: la vita umana! Innumerevoli, senza adeguata attrezzatura, sottofinanziati, assonnati, hanno dovuto perdere molti dei primi giri di questa drammatica gara contro il tempo. Tuttavia, incrollabili, instancabili, senza paura, corrono avanti incessantemente e forse non ancora sulla via più rapida, ma comunque per vincere. Ascoltando Bono che canta “Let Your Love Be Known” e guardando tutti quegli sforzi, penso a ciò che Winston Churchill disse al riguardo dei piloti che parteciparono alla “Battaglia d’Inghilterra” nel 1940: “Mai, nel campo dei conflitti umani, così tanti dovettero così tanto a così pochi”. Tra l’altro penso, che oggi, anche in questa situazione eccezionale, sfortunatamente manchino i politici della sua statura. Ecco, abbiamo due facce della stessa medaglia, da un lato tutti quelli sottoposti al sacrificio e al rischio quotidiano della propria salute – beh della vita – e, dall’altro, coloro che per gli anni gli cucivano non le mascherine o le tute ma “un corto abitino” del sistema sanitario. Oltre a provocare le ovvie tragedie e perdite, Covid19 ci ha tolto anche la primavera, la  più bella, più colorata ed energica stagione dell’anno. È difficile, ma andiamo comunque avanti, un po’ preoccupati ma nonostante tutto pianifichiamo il futuro, non necessariamente “>>” basta premere “play” sul nostro lettore della vita.

Il piano è questo: partenza per Bergamo il 23 ottobre per trascorrere i seguenti due giorni tra l’aristocrazia automobilistica mondiale. Il Concorso d’Eleganza Villa D’Este è il più importante concorso delle auto d’epoca in Italia e uno dei più prestigiosi al mondo insieme al Pebble Beach Concours d’Elegance e il Goodwood Festival of Speed. Il primo evento sul Lago di Como sotto il nome di Coppa d’Oro Villa d’Este lo hanno organizzato insieme il 01/09/1929 Automobile Club di Como, Comitato di Cura di Como e Grand Hotel Villa d’Este. Negli anni successivi, con le numerose pause e sotto vari nomi, si presentava come una revisione delle idee correnti su come progettare le auto moderne, includendo una dimostrazione delle possibilità principalmente da parte delle case automobilistiche italiane. Gli organizzatori a rotazione si impegnarono costantemente a rendere le successive competizioni più attraenti, ad esempio nel 1934, sullo sfondo delle auto, viene organizzata una sfilata dei migliori sarti milanesi.

Dopo la seconda guerra mondiale nel 1947 e nel 1949, sono state organizzate altre due competizioni nella precedente forma, durante l’ultima la votazione del pubblico, a differenza della giuria, riconosce l’Alfa Romeo 6C 2500 SS Touring come l’auto più bella tra quelle presenti, portando al modello l’orgoglioso nome di Alfa Romeo Villa d’Este. A parte i singoli tentativi di ripristinare il concorso [1986, 1996 e 1997], solo dopo mezzo secolo nel 1999 grazie al Grand Hotel Villa d’Este e il BMW Group è stato organizzato il Concorso d’Eleganza come competizione delle auto d’epoca, anche se nel 2002 è stata aggiunta la categoria di prototipi e concept car. Ogni anno, durante l’ultimo weekend di maggio [quest’anno spostato alla fine di ottobre] nello scenario spettacolare di Villa d’Este e Villa Erba, il pubblico ha l’opportunità di “sfiorare” presentate nelle 8 categorie, curate alla perfezione, pienamente funzionanti, macchine uniche. Non riesco ad elencare d’un fiato e non credo che Michael Phelps con i suoi polmoni da 12 litri riuscisse a menzionare ciò che si poteva vedere qui negli ultimi anni. Un altro fenomeno del Concorso è il pubblico. Sebbene le auto di questa classe e di questo valore non siano separate dai visitatori da barriere, nessuno ma nessuno, compresi i bambini, non abusa della fiducia dei proprietari e degli organizzatori di questo meraviglioso evento all’aperto. Come si può vedere il buon gusto va di pari passo con la cultura personale. Una situazione simile la possiamo anche vivere in Polonia durante i raduni di Forza Italia, dove c’è sempre un’atmosfera rilassata e amichevole. Incrocio le dita per l’edizione 2020, Forza!

Nel 2019, sia la giuria che il pubblico hanno deciso che il titolo di “Miss Italia” nella categoria delle auto è stato vinto dalla nera Alfa Romeo 8C 2900 B Lungo Touring. A proposito di “Miss Italia”, so che è una sorta di sciovinismo, pensando a #metoo è uno scandalo, ma manteniamo la ragione e un po’ di misura tra “ah!” e “ble!” Non diamo fuoco alle opere di Rubens o Egon Schiele, non vietiamo il mini o il bikini, non lapidiamo la Venere di Milo e non tagliamo in piccoli semi di papavero tutte le copie di “E Dio creò la donna” di Vadim, altrimenti ci sveglieremo in “Sexmission” di Machulski e vi assicuro che nessuno ne sarà contento. Il concorso “Miss Italia” è quasi coetaneo dell’Alfa descritta oggi, considerando il fatto che la sua prima edizione si è svolta nel 1939 e per i primi tre anni si svolgeva sotto la forma di … corrispondenza. L’evento è’ stato chiamato “5000 Lire per un sorriso” e visto che gli italiani canticchiavano “se avessi mille lire al mese” non si doveva trattare allora di una piccola somma. L’ideatore era Dino Villani e tutto serviva a pubblicizzare una delle aziende produttrici di un dentifricio, il che spiega la presenza di un sorriso nel nome originale.

Dal 1946 abbiamo a che fare con “Miss Italia” nella sua formula attuale. L’usanza della competizione annuale è quella di consegnare la corona alla prescelta miss da quella uscente, nel corso degli anni è variata molte volte la forma di questo simbolo di vittoria. La corona più usata è quello del 1970, trasmessa alle successive miss per i seguenti 10 anni, ma un recente modello di corona, sebbene molto modesto, ha la possibilità di battere questo record perchè è in uso dal 2011. La regina della bellezza italiana, come negli altri paesi, lo è per un anno, nonostante ciò nel 2013 Giusy Buscemi ha regnato un mese in più a causa dei ritardi legati all’acquisizione dei diritti TV dalla RAI1 alla LA7.

Torniamo però alla nostra “Miss”, nel 1934 Vittorio Jano progettò il motore in linea a 8 cilindri in alluminio con una capacità di 2905 cm³ da cui deriva la designazione 8C 2900 dell’auto. Tuttavia, all’inizio ottenne la denominazione di Tipo B, poiché sostituì il modello di Tipo A nel 1931 durante la gara del Grand Prix. Nonostante le grandi prestazioni dell’Alfa, 255 CV e oltre 260 km/ h, Mercedes e Auto Union, sovvenzionati dal governo tedesco, sono stati in grado di mettere in gara le auto ancora più potenti. Nel 1935 i tedeschi hanno dominato il Gran Premio, erano talmente convinti della loro egemonia diffusa con l’orgoglio della propaganda nazista, che dopo il GP di Germania sulla pista di Nurburgring, dove l’Alfa Tipo B guidata da Tazio Nuvolari vinse per l’ultima volta, non sono riusciti a trovare il disco con l’inno italiano per onorare il vincitore. L’ulteriore partecipazione dell’Alfa Tipo B [7 esemplari costruiti] al Grand Prix aveva perso senso, tuttavia, era necessario in qualche modo utilizzare decine di motori pronti e centinaia di altri pezzi. Gli italiani hanno pensato alla GT classe rally e sulla base di questi componenti costruirono 6 spider 8C 2900 E. Un motore eccellente, sebbene la potenza sia stata ridotta a 220 CV [230 km/h], una sospensione indipendente senza precedenti sia nella parte anteriore che in quella posteriore, un leggero telaio tubolare del corpo brevettato da Carrozzeria Touring con il nome di “Superleggera”, ha contribuito alle fenomenali vittorie. Mille Miglia 1936: i primi due, più il quarto posto. Nel 1937 di nuovo il posto più alto sul podio. Il potenziale dell’auto raggiunge rapidamente gli autisti civili con ambizioni sportive, fatto che l’Alfa Romeo utilizza immediatamente lanciando un ulteriore modello: 8C 2900 B [180HP, 185 km/h]. 

Sono state prodotte nella versione spider 20 copie con l’interasse corto e 10 con quello lungo. Le carrozzerie delle auto, sono state fatte ovviamente a mano a Torino da Stabilimenti Farina e a Milano da Carrozzeria Touring. I milanesi firmano anche 5 versioni di Lungo Berlinetta, il cui modello sto presentando oggi. Nel 1938 le tre spider non lasciano salire nessuna delle concorrenti sul podio, mentre nel 1947 il modello berlinetta dell’Alfa vince per l’ultima volta la Mille Miglia. Certo, un’auto del genere non poteva mancare nella prestigiosa Le Mans 24H, nel 1938 è stata preparata una versione speciale della Berlinetta Touring Lungo con una carrozzeria del peso di soli 180 kg. Quando l’Alfa di colore bordò con il numero 19 doppia tutte le altre auto per la 14^ volta [Sic!], con un’ora e mezza di vantaggio e 189 km davanti al seguente equipaggio, la vittoria era già garantita. Sfortunatamente, a causa del fallimento del differenziale, l’auto non è stata in grado di terminare la gara. Negli anni ’30, la produzione di 30 auto era già considerata come una produzione in serie, per questo motivo l’Alfa 8C 2900 B è stata dichiarata come la più veloce auto prodotta in serie nel periodo prebellico. Ciò si riflette oggi nei successi delle aste da collezione: due Alfa 8C 2900B vendute nel 2016 [19,8 milioni $] e nel 2019 [18,7 milioni $], sono tra le tre auto prebelliche più costose al mondo.

Alla fine, mettendo insieme tutte le notizie scioccanti, Bono, il concorso di bellezza e persino prendendo in considerazione perversamente l’anno 1939, ho davanti agli occhi il concerto all’Arena di Verona del 1993 e il suo momento più toccante, quando il maestro Pavarotti insieme a The Passengers [U2 con B.Eno] hanno cantato “Miss Sarajevo”. Per quanto riguarda il modello, una copia dell’auto è esposta al Museo Storico Alfa Romeo di Arese. Questa volta Minichamps realizza il modellino accuratamente e con precisione nei dettagli ed ha un’elegante scatola. Grazie alle sue dimensioni originali, il modello si distingue per essere il più grande dell’intera collezione SOMA, quindi l’Alfa 8C 2900 B è di nuovo in cima al podio. Tra i modelli dell’Alfa, il capolavoro assoluto è la versione Le Mans proposta da CMC, composta da 1577 elementi estremamente precisi e purtroppo con un costo simile.

Anni di produzione: 1937-1938
Esemplari prodotti: 10 Lungo; 20 Corto; 1 Le Mans
Motore: 8 cilindri in linea
Dislocamento: 2.905 cm3
Potenza / rpm: 180 CV / 5200
Velocità massima: 175 km / h
Accelerazione: 0-100 km / h (s): 9.4
Cambio: 4
Peso in ordine di marcia: 1250 Kg
Lunghezza: 5150 mm
Larghezza: 1770 mm
Altezza: 1500 mm
Interasse: 3000 mm

traduzione it: Amelia Cabaj
foto: Piotr Bieniek