Da Cracovia la conferma che l’uomo cacciava i mammut

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Durante l’era glaciale gli uomini davano la caccia ai mammut con l’aiuto di armi. Ora se ne ha una conferma grazie all’identificazione di un frammento di una punta di lancia in selce, conficcata nella costola di uno di questi animali estinti. L’osso è stato rinvenuto nel 2002 nel sito archeologico nei pressi del Kopiec Kościuszki (il tumulo di Kościuszko, ndr) a Cracovia. Il sito ospita la maggior collezione di ossa di mammut in Europa, attribuite ad almeno 110 esemplari risalenti a circa 25mila anni fa. Poiché la lesione sulla costola non è immediatamente riconoscibile, il frammento di lancia è stato identificato soltanto nel febbraio 2018 dopo un’attenta analisi archeozoologica. A Cracovia sono state ritrovate numerose punte di lancia ma è la prima volta che se ne trova un pezzo dentro un osso di mammut. Si ipotizza che la lancia sia stata scagliata da una certa distanza, il che spiegherebbe la profondità della ferita: la punta aguzza ha penetrato la pelle per 2 cm e uno strato di grasso di 8 cm prima di toccare la costola. E’ improbabile che il colpo sia stato mortale. Da anni la comunità scientifica discute dei metodi adottati dai nostri antenati per cacciare i mammut: alcuni pensano che venissero guidati in inganno verso burroni e ripidi pendii; altri ritengono che venissero presi di mira gli esemplari più deboli e malati; altri ancora negano che l’uomo desse loro la caccia. Al momento gli unici ritrovamenti analoghi sono avvenuti in due siti in Siberia.

pap.pl