Irena Sendler, la terza madre del ghetto di Varsavia

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Lunedì 28 gennaio presso il Ridotto del Teatro Delle Muse di Ancona il Consolato Onorario della Polonia nelle Marche ha presentato “Irena Sendler, la terza madre del ghetto di Varsavia”. Lo spettacolo teatrale si è svolto con il patrocinio dell’Assemblea Legislativa della Regione Marche e del Comune di Ancona e si è inserito nella cornice delle celebrazioni per il Giorno della Memoria di quest’anno. La rappresentazione è stata preceduta da una breve discorso di Cristina Gorajski Visconti, Console onorario di Polonia per le Marche, che per l’occasione ha anche ricordato il sindaco di Danzica recentemente assassinato, Paweł Adamowicz, per il quale è stato osservato un minuto di silenzio. Gorajski Visconti ha ricordato la proiezione, durante le celebrazioni dell’anno scorso, del film “La signora dello zoo di Varsavia”, ispirato alla storia vera di due coniugi ribellatisi alla furia nazista. La loro figlia, oggi settantacinquenne, è stata premiata a Roma lo scorso 9 dicembre con una medaglia commemorativa.

Oltre al Console hanno speso qualche parola anche i rappresentanti della Regione Marche e del Comune di Ancona, Giorgio Marchetti e Susanna Dini, per poi lasciare la parola a Marco Ascoli Marchetti, copresidente della Comunità Ebraica Anconetana, che ha evidenziato l’importanza di ribellarsi all’ingiustizia, e all’insegnamento in tal senso dato dalla vicenda di Irena Sendler.

Lo spettacolo è stato ricevuto con molto apprezzamento e racconta la storia di questa giovane donna, Irena Sendler, infermiera e assistente sociale, che con il pretesto di occuparsi della prevenzione del tifo all’interno del ghetto di Varsavia riesce a salvare molti bambini ebrei, non senza una rete di collaboratori. Durante il saluto finale della compagnia teatrale, l’attore e regista Roberto Giordano, ricordando il successo riscosso dallo spettacolo anche in Polonia, ha sottolineaeto l’importanza di portare sul palcoscenico l’insegnamento di Irena e delle altre persone che hanno tenuto acceso il fuoco della dignità umana durante uno dei periodi più oscuri e drammatici della nostra storia.

A questo link è possibile leggere un’intervista realizzata con Roberto Giordano l’anno scorso.