La moderna Varsavia non dimentica il suo passato

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Varsavia il centro al tramonto

Harry di Prisco

Varsavia, nonostante abbia alle spalle una storia particolarmente travagliata, ha conservato caratteristiche, che l’accomunano alle altre capitali dell’occidente europeo. Il brillante connubio tra antico e moderno e il suo spirito giovane la rende una città unica, esuberante, movimentata e piena di vita, in cui vivono moltissimi giovani. Situata nel cuore dell’Europa, il Paese è stato in passato un luogo di unione e di divisione tra l’Europa dell’est e dell’ovest. Oggi la Polonia, che conta otto milioni di visitatori all’anno, è il paese che meglio risponde alle aspettative del turista. Varsavia è collegata con Roma con numerosi voli e dopo meno di due ore e mezzo si arriva comodamente all’aeroporto Warsaw Chopin, situato a soli 13 chilometri dal centro cittadino, che si raggiunge con un efficiente servizio ferroviario metropolitano. La stazione ferroviaria principale “Centralina” si trova nel cuore della città, a pochi passi dal Palazzo della Cultura e della Scienza, eretto in soli tre anni quale dono dell’Unione Sovietica e per questo non molto amato. Una favola metropolitana vuole che i grattacieli, costruiti all’indomani della liberazione dall’Unione Sovietica, sono stati collocati in modo da coprire quel gigante alto 231 metri con oltre ottomila stanze. Per le informazioni turistiche di Varsavia è attivo il sito www.warsawtour.pl. dell’Ufficio turistico di Varsavia diretto da Barbara Tekieli. Per informazioni sulla Polonia si può consultare il sito dell’ Ente Nazionale Polacco per il Turismo: www.polonia.travel/it.

[cml_media_alt id='111649']i grandi magazzini di Varsavia[/cml_media_alt]
i grandi magazzini di Varsavia

Per visitare la capitale è consigliabile l’inizio dell’autunno quando si svolgono molte manifestazioni. Chopin, il più prestigioso figlio di questa terra, da bambino prodigio, fu educato a Varsavia e tanti sono i concerti, che propongono la sua musica, come quelli che si tengono fino alla fine di settembre nel parco reale di Lazienki, sotto il monumento a lui dedicato. Il parco è una delle mete preferite delle passeggiate dei cittadini di Varsavia e dei turisti, dove non è consentito circolare in bici per non disturbare i numerosi scoiattoli. Incantevoli sono gli edifici storici al suo interno: il Palazzo sull’Acqua, che si riflette con il suo colore bianco nel laghetto artificiale; l’Anfiteatro estivo e l’Orangerie, in cui è collocato il teatrino di corte. Il centro storico di Varsavia, per la sua perfetta ricostruzione post bellica, è stato inserito nel Patrimonio mondiale dell’Umanità dall’UNESCO. Nella piazza della città vecchia vi è il Castello Reale, costruito agli inizi del XV secolo. Fu trasformato più volte e poi completamente distrutto durante gli eventi bellici della II Guerra Mondiale. All’indomani del disastro i cittadini, salvarono piccoli e grandi frammenti per ricostruirlo ed oggi è diventato un museo. Le perle della collezione sono rappresentate dai due dipinti di Rembrandt, nonché dalle vedute settecentesche del Canaletto, che furono di grande aiuto durante la ricostruzione della città.

[cml_media_alt id='111647']Varsavia monumento a Chopin[/cml_media_alt]
Varsavia monumento a Chopin

Per poter meglio comprendere la storia e la forza di ripresa del popolo polacco occorre visitare anche “Il Museo dell’Insurrezione di Varsavia” che risale a dieci anni fa e a tutt’oggi ha registrato cinque milioni di visitatori. Su di una superficie di tremila metri quadrati si possono vedere mille reperti oltre ad un filmato in 3D che mostra la città distrutta dalla furia nazista. All’interno sono anche esposti macchine tipografiche che servivano per stampare manifesti di propaganda e giornali ciclostilati. Per non dimenticare il lavoro di tanti che sacrificarono la loro vita, oggi ci sono alcuni anziani che da volontari prestano il loro aiuto, testimoniando con silenziosa dignità il dramma dei campi di concentramento da cui sono riusciti a fuggire, come Henryk Wasilewski, che all’epoca aveva 26 anni.

Forte è il fervore religioso dei polacchi e sono tanti i nostri connazionali che vengono qui sulla scia dei ricordi di San Giovanni Paolo II, il primo Papa polacco nella storia della Chiesa cattolica e il primo vescovo di Roma non italiano dopo 450 anni. Il primo pellegrinaggio in Polonia di San Giovanni Paolo II fu proprio fatto a Varsavia nella piazza Pitsudski nel giugno del 1979 quando la Polonia era sotto il dominio sovietico e, durante la Santa Messa, davanti a cinquecentomila persone, pronunciò le significative parole «Venga il tuo Spirito e rinnovi il volto della terra, di questa terra! ». Prima della messa il Papa depose dei fiori presso la Tomba del Milite Ignoto, scrivendo sul registro “Al Milite Ignoto della Polonia – Giovanni Paolo II, figlio di questa terra”. La caduta del comunismo possiamo dire è iniziata con la visita del Papa e le parole pronunciate che portarono alla nascita del sindacato Solidarnosc ed al riscatto del popolo.

[cml_media_alt id='111648']Cambio della guardia a Varsavia[/cml_media_alt]
Cambio della guardia a Varsavia