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Il Club di Cultura Italiana di Jelenia Gora

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Il Club di Cultura Italiana di Jelenia Gora presso la Fondazione Maxibene con il patrocinio dell’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia ha organizzato il 4 giugno 2022 un incontro in onore della 76^ Festa Nazionale della Repubblica Italiana, svoltasi il 2 giugno 2022. Il luogo d’incontro è stato la Galeria Izerska in una bella chiesa post-evangelica adattata ad ospitare attività culturali, diretta da Adam Spolnik. Gli appassionati d’Italia, i soci e tutti i membri del club si sono dati appuntamento con entusiasmo alla tavola imbandita di buon cibo italiano a tema per le regioni, questa volta protagonista è stata la bontà della Puglia. Cibi che Izabela Zobel, grande amante dell’Italia,  prepara personalmente avendo trascorso 40 anni in Italia, mentre ora vive nella regione di Karkonosze. Zobel per non farsi mancare niente del Bel Paese sta coltivando l’atmosfera italiana fondando il Club Italiano. Izabela Zobel (presidente e fondatrice del Club Italiano) porta per questi incontri i prodotti solamente e direttamente dall’Italia, tra cui naturalmente vino e olio.

All’incontro si sono cantati brani italiani interpretati dalla neodiplomata della Scuola di Musica di Jelenia Gora, promettente soprano, Karoline Bielecka, e dalla stella del palcoscenico classico ucraino di Rovno, la soprano, prof. Natalia Faryna che dopo i concerti in Italia è venuta per esibirsi per la nostra compagnia di appassionati italiani. Le due cantanti sono state accompagnate da Marcin Kostrzewski, alla chitarra, e Artur Rulewski al pianoforte. Tra gli ospiti c’erano Hubert Papaj, direttore del KARR e organizzatore di concerti per i giovani, rappresentanti della Direzione della Scuola di Musica, rappresentanti della Filarmonica della Bassa Slesia, il presidente del Rotary Club Jelenia Gora, Zbigniew Byczko (anche membro del Club e vice presidente) oltre a tanti amanti della cultura e dell’Italia.

I nostri incontri sono finalizzati alla diffusione della cultura Italiana e al mantenimento di una tradizione che per me è di grande valore, la più bella del mondo. L’Italia è un paese straordinario, bello e grande generatore di cultura.

Storia di una collezionista

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Peggy Guggenheim nella sala d'ingresso di Palazzo Venier dei Leoni accanto a una Maschera Yoka (Nimba) della sua collezione di sculture africane, Venezia, anni '60. Fondazione Solomon R. Guggenheim. Photo Archivio CameraphotoEpoche. Donazione, Cassa di Risparmio di Venezia, 2005 / Da sinistra, Antoine Pevsner, Superficie sviluppabile (1941, PGC), Alexander Calder, Arco di petali (1941, PGC), Georges Braque, Fruttiera con uva (1926, PGC).

Peggy Guggenheim nasce a New York il 26 agosto del 1898, da Benjamin Guggenheim e Florette Seligman. Benjamin Guggenheim (che nell’aprile del 1912 muore nell’affondamento del Titanic), contribuisce a creare, alla fine del XIX secolo, insieme al padre Meyer (di origine svizzera) e ai sette fratelli, un impero finanziario fondato sullo sfruttamento minerario. I Seligman sono invece un’importante famiglia di banchieri. 

Peggy cresce a New York e nel 1921 comincia a viaggiare in Europa. Grazie a Laurence Vail (suo primo marito e padre dei due figli Sindbad e Pegeen, futura pittrice), Peggy si ritrova ben presto nel cuore della vita bohémienne parigina, insieme a parte della società americana espatriata e molti degli artisti conosciuti allora, quali Constantin Brancusi, Djuna Barnes e Marcel Duchamp, che sarebbero poi divenuti suoi amici.

Nel 1938, consigliata dall’amica Peggy Waldman, Guggenheim apre una galleria d’arte a

Peggy Guggenheim con gli orecchini realizzati per lei da Alexander Calder; anni ’50. Fondazione Solomon R. Guggenheim. Photo Archivio CameraphotoEpoche. Donazione, Cassa di Risparmio di Venezia, 2005.

Londra che inaugura con una mostra di opere di Jean Cocteau, cui segue la prima personale di Vasily Kandinsky in Inghilterra. Nel 1939, stanca della galleria, Peggy decide di “aprire un museo d’arte contemporanea a Londra” con l’amico Herbert Read come direttore. Il museo dovrebbe seguire un percorso storico e la collezione dovrebbe basarsi su una lista di artisti stilata da Read e successivamente rivista da Duchamp e Nellie van Doesburg. Tra il 1939 e il 1940 Peggy è impegnata ad acquistare opere per il futuro museo, con il proposito di “comprare un quadro al giorno”. È allora che vengono acquistati alcuni dei capolavori della collezione, quali le opere di Francis Picabia, Georges Braque, Salvador Dalí e Piet Mondrian. Peggy sorprende Fernand Léger comprando il suo Uomini in città nel giorno in cui Hitler invade la Norvegia, e acquista Uccello nello spazio di Brancusi quando i tedeschi arrivano a Parigi. 

Nel luglio del 1941 Peggy abbandona la Francia occupata dai nazisti e torna negli Stati Uniti insieme a Max Ernst che, pochi mesi più tardi, diventa il suo secondo marito (i due si separano nel 1943). Mentre continua ad acquistare opere per la sua collezione, Peggy cerca un nuovo spazio per il museo. Nell’ottobre del 1942 apre il museo-galleria Art of This Century sulla 57° strada, a New York. Ricordando la serata d’apertura Peggy scrive: “Indossai un orecchino di Tanguy e uno di Calder, per dimostrare la mia imparzialità tra Surrealismo e Astrattismo”. La galleria presenta la sua collezione d’arte cubista, astratta e surrealista, quella che oggi vediamo sostanzialmente esposta a Venezia. 

Nel 1947 Peggy ritorna in Europa. Nel 1948 la sua collezione viene esposta alla prima Biennale di Venezia del dopoguerra. Proprio a Venezia acquista Palazzo Venier dei Leoni, sul Canal Grande, dove si trasferisce e apre la sua collezione al pubblico, cominciando nel 1949 con una mostra di sculture esposte nel giardino. Durante i trent’anni trascorsi a Venezia, Peggy continua a collezionare opere d’arte e ad appoggiare artisti come Edmondo Bacci e Tancredi Parmeggiani, conosciuto nel 1951. Nel 1962 viene nominata Cittadina Onoraria di Venezia. 

Nel 1969 il Museo Solomon R. Guggenheim di New York la invita ad esporre lì la propria collezione, nella sede nella celebre struttura a spirale progettata da Frank Lloyd sulla Fifth Avenue. 

Peggy muore il 23 dicembre del 1979, all’età di 81 anni. Le sue ceneri sono sepolte in un angolo del giardino di Palazzo Venier dei Leoni, accanto al luogo in cui era solita seppellire i suoi adorati cani. Alla morte di Peggy, la Fondazione Solomon R. Guggenheim diventa proprietaria del palazzo e, da allora, ha ampliato la sua casa, trasformandola in uno dei più affascinanti musei d’arte moderna del mondo.

“…amavo l’Europa più dell’America e quando la guerra finì sentii che dovevo tornare per forza… In viaggio decisi che Venezia sarebbe stata la mia patria futura”. – Peggy Guggenheim

Reportage dal Forum Economico di Karpacz

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Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl.

Morawiecki al Forum Economico di Karpacz: “nei momenti di crisi l’Unione Europea deve poter decidere velocemente”

L’ospite speciale del forum economico in corso in questi giorni a Karpacz è il primo Ministro Polacco, Mateusz Morawiecki e il Primo Ministro della Repubblica Ceca, Petr Fiala. Durante il dibattito d’apertura Mateusz Morawiecki ha fatto riferimento alla politica energetica dell’Unione Europea. “La visione della politica energetica dell’UE, dopo l’aggressione della Russia contro l’Ucraina, è saltata. Occorre trovare nuove soluzioni che ci permetteranno di opporci alla politica aggressiva della Russia. Sono grato alla Repubblica Ceca per avere visioni simili alle nostre. Continueremo a lavorare insieme su questi temi chiave con la Repubblica Ceca e con l’intero gruppo di Visegrad” ha dichiarato Morawiecki. Il primo ministro polacco ha fatto cenno alle misure adottate dalla Commissione europea per limitare l’impatto della crisi causata dalla aggressiva politica della Russia. “Stiamo vivendo uno shock in tutta Europa. Attualmente l’UE dispone di strumenti normativi del tutto inadeguati rispetto alla nuova situazione geopolitica in Europa. Il problema di Bruxelles è la velocità di reazione. La Commissione europea sta agendo troppo lentamente. Per questo motivo, Polonia e Repubblica Ceca chiedono una riforma di questo sistema. Dal punto di vista economico l’Unione ha un grande valore, ma nei momenti critici la velocità è fondamentale” ha concluso Mateusz Morawiecki.

 

Pawel Kowal: con l’Ucriana in Europa avremo le stesse dinamiche di crescita?

Durante il Forum Economico a Karpacz in uno degli incontri dedicati allo sviluppo dell’Europa centrale e al suo futuro ha partecipato l’eurodeputato polacco Paweł Kowal e il presidente dell’Ufficio Nazionale di Statistica (GUS), Dominik Rozkrut. Il presidente di GUS ha citato i dati che mostrano un aumento del PIL dei Paesi dell’Europa centrale di circa 200% dal 1995 fino al 2021. Paweł Kowal ha fatto riferimento alla presentazione di Dominik Rozkrut. “Non sono convinto da questi dati perché non includono l’Ucraina. La chiave è vedere e confrontare l’Europa centrale e orientale fra 20 anni, ma con l’Ucraina nell’Unione Europea. Indispensabile sarà verificare se manterremo le stesse dinamiche di crescita degli ultimi anni. L’Europa centrale si sta sviluppando bene, ma non possiamo accettare le voci di alcuni politici che siamo in grado di affrontare tutti i problemi da soli. Abbiamo bisogno dell’Occidente, soprattutto quando si tratta di sicurezza”. Paweł Kowal ha anche fatto riferimento alle aspirazioni imperiali della Russia. “La Russia come impero crollerà, così come qualsiasi impero nella storia. L’URRS è il passato ed è impossibile tornarci. L’Ucraina fa parte dell’Europa centrale e occidentale” ha concluso Paweł Kowal.

energetyka.wnp.pl

 

Jarosław Kaczyński: l’Europa va bene come mercato ma non come valori

Jarosław Kaczyński è uno degli ospiti del Forum Economico a Karpacz durante il quale ha partecipato ad un dibattito dedicato alla visione della politica del partito Diritto e Giustizia (PIS). Kaczyński ha sottolineato che la tradizione polacca è di natura repubblicana. Il leader del PIS ha fatto riferimento alla politica di alcuni Paesi dell’Unione Europea. “È un grave errore dell’Occidente abbandonare la cultura cristiana. La civiltà cristiana è la più benevola del mondo, quindi va difesa e noi ci sforziamo per mantenerla”. Secondo Jarosław Kaczyński, ci sono differenze culturali significative tra la Polonia e l’Occidente, rappresentato dall’Unione Europea. “Ne eravamo consapevoli, ma la Polonia degli anni ’90 era uno stato del tutto incompetente. L’UE porta con se molti aspetti positive come, il mercato comune, la possibilità di libera circolazione del capitale. Eravamo consapevoli di queste differenze culturali, ma la decisone di entrare nell’UE era una decisione realistica e necessaria per la Polonia. Non volevamo invece assorbire gli elementi culturali dell’Occidente. Per questo motivo ci opponiamo a qualsiasi tentativo di imporci questi altri valori. L’unione economica ci ha aiutato, ma nell’Unione si applica la regola del più forte. Grazie a questo la Germania sta attuando i suoi piani neoimperiali. Lo scopo della Germania e di impedire alla Polonia di raggiungere lo stesso livello di sviluppo. Non vogliamo costruire una nuova cultura, vogliamo che quella vecchia fiorisca” ha concluso Jarosław Kaczyński.

 

Presidente PFR: se non arriveranno gli attesi fondi europei siamo pronti ad emettere obbligazioni

Durante la discussione al Forum economico a Karpacz, Paweł Borys, il capo del Fondo di sviluppo polacco (PFR), ha sottolineato che i fondi dell’Unione europea per l’attuazione del Piano nazionale di ricostruzione (KPO) dovrebbero essere trasferiti alla Polonia. Borys ha aggiunto che se la Polonia no riceverà i fondi del Recovery Fund dovranno emettere obbligazioni per finanziare gli investimenti. Ha poi sottolineato che la legge di attuazione di KPO indicava che PFR aveva l’obbligo di ottenere finanziamenti per l’attuazione dell’investimento nel Piano. Il presidente ha ricordato che il denaro ricevuto dall’UE può essere utilizzato entro la fine dell’anno 2026, quindi i processi di investimento dovrebbero essere attuati nei prossimi mesi. Borys ha ammesso che i dati recenti indicano un aumento degli investimenti privati, ma il settore pubblico sta rallentando. Poi ha aggiunto che tutti i programmi lanciati (compresi i fondi dai programmi governativi, dalla politica di coesione dell’UE e KPO) possono causare che il valore di questi investimenti nel prossimo anno aumenterà di 30-40 miliardi di zloty, che aumenterà il tasso di crescita del PIL di oltre 1 punto.

https://www.pap.pl/aktualnosci/news%2C1418447%2Cszef-pfr-jesli-srodki-z-kpo-nie-trafia-do-polski-bedziemy-emitowac

 

Wroblewski: L’Europa sia produttivamente indipendente

Uno degli ospiti del Forum Economico a Karpacz è stato Bartłomiej Wróblewski, deputato del partito Diritto e Giustizia (PIS) e Presidente della Commissione Speciale per la Deregolamentazione. Durante il dibattito dedicato alla sicurezza nell’era della globalizzazione ha dichiarato: “l’Occidente ha capito che è stato un errore lasciare che la Cina diventasse la fabbrica del mondo. Ciò è stato particolarmente visibile durante la pandemia. La mancanza di produzione interna può avere gravi conseguenze per il nostro sviluppo. Bartłomiej Wróblewski ha sottolineato la necessità di preservare alcuni rami dell’economia nell’Unione Europea. La Polonia e l’Europa devono ora tutelare i propri interessi e non solo farsi guidare dal prezzo più basso. Pur realizzando la trasformazione ecologica nell’UE, dobbiamo tuttavia preservare i rami dell’economia che ci permettono di essere indipendenti. Intendo, ad esempio, il salvaguardare e non chiudere le centrali nucleari, o il mantenimento delle miniere di carbone in Polonia, che in una situazione di crisi consentirebbero ad una indipendenza energetica” ha concluso il deputato Bartłomiej Wróblewski.

SANA di Bologna come porta d’accesso ai mercati europei dei prodotti naturali

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La Camera d’ Affari Polacca in Italia CAPI, insieme alla Fiera di Cracovia e alla Camera di Commercio di Varsavia organizzerà degli incontri B2B per le aziende polacche dell’industria cosmetica e alimentare presenti alla fiera SANA dall’8 all’11 settembre e fornirà supporto presso lo stand CAPI PIBW (padiglione 29 stand B59). La Camera invita tutte le aziende italiane che desiderano stabilirsi sul mercato polacco a contattarla durante la fiera e offrirà la propria assistenza a tutti i livelli.

Il SANA, la fiera del Biologico e del Naturale, è giunto quest’anno alla sua 34a edizione. Nel 1988 è stata la prima fiera in Europa ad aprire le porte al mondo dei prodotti biologici e naturali, con l’intento di dare voce a prodotti di nicchia e altamente innovativi, sapendo che il futuro appartiene proprio a questo settore.

– Presso il nostro stand, creeremo opportunità per i marchi bio cosmetici nazionali, green ed eco per incontrare potenziali partner italiani che possono introdurre le aziende polacche nel mercato italiano. Presenteremo un progetto simile nel padiglione degli alimenti salutari, delle tisane e degli integratori alimentari dove la Fiera di Cracovia presenterà la sua offerta invitando le aziende internazionali a Cracovia per la fiera HoReCa di novembre – ha dichiarato Ewa Trzcińska, Presidente della CAPI e ha aggiunto:

– Sono lieta di annunciare che la Fiera SANA ha accettato con entusiasmo la nostra proposta di organizzare il “FOCUS DAY POLONIA”, come aveva annunciato Claudia

Castello, responsabile dell’organizzazione della fiera, durante la conferenza stampa. Sabato 10 settembre la nostra Camera avrà l’occasione di presentare su uno dei palchi principali della fiera a un vasto pubblico internazionale il potenziale dell’industria cosmetica e alimentare polacca, ma anche di presentare i pregi dell’economia polacca. Saranno presenti Agnieszka Szymecka – Wesołowska, esperta mondiale di diritto alimentare, Barbara Minczewa, direttrice della sede di Roma dell’Organizzazione Turistica Polacca, e Grażyna Grabowska, presidente della Fiera di Cracovia. Saranno presenti anche un rappresentante della Camera di Commercio Polacca in Italia CAPI (Agnieszka B. Gorzkowska, vicepresidente della Camera) nonché uno dei distributori italiani che avevano introdotto con successo il marchio RESIBO su questo mercato, ovvero Brazzale Distribuzion

SANA IN PILLOLA

La 34a edizione del SANA, Salone Internazionale dei Prodotti Biologici e Naturali, riunirà espositori e acquirenti di settori quali l’alimentazione, la cosmesi naturale e biologica e lo stile di vita biologico. Accanto al SANA si svolgerà anche Sanatech, un salone professionale dedicato ai settori dell’alimentazione e dell’agricoltura biologica e sostenibile, della zootecnia e del benessere.

Cura e bellezza del corpo – SANA è il punto di riferimento per la cosmesi certificata e naturale, con un’area interamente dedicata alla cura del corpo, agli integratori e alle erbe. Nel 2022, sarà il punto d’incontro chiave per il mondo degli affari nel settore della cosmesi e degli integratori naturali e sostenibili, che sta diventando sempre più importante sia per i professionisti che per la vita quotidiana.

CAPI fornirà supporto logistico e sostanziale in ogni fase della preparazione della fiera, come la traduzione professionale dei materiali, l’assistenza nei rapporti con l’organizzatore, la fornitura di traduttori e hostess per tutta la durata dell’evento.

– Si dice che l’Italia sia un mercato per i migliori. Si tratta certamente di un mercato per le imprese che hanno una posizione consolidata e stabile nel loro paese d’origine L’Italia è un mercato maturo, che in molti settori è ancora ricettivo, ma che richiede una preparazione e una strategia adeguata. Per questo è necessario un supporto specifico, che noi, come Camera, possiamo fornire, e la fiera SANA può diventare un biglietto d’ingresso per le aziende nel nostro mercato e in quelli limitrofi – ha aggiunto Ewa Trzcińska, invitando a contattare la Camera direttamente in fiera – padiglione 29, stand B59 o via e-mail (et@capiplit.eu).

Il Focus Day Polonia si terrà sabato 10 settembre dalle ore 14.30 presso l’OPEN THEATRE, padiglione 28.

Grattachecca, da Roma a Żoliborz

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Chi indovina cosa possono combinare una pialla da carpenteria, un blocco di ghiaccio e una certa romana capricciosa sarà generosamente ricompensato. Da una tale combinazione può derivare qualche buon risultato?

Probabilmente qualcuno di voi darebbe risposte più o meno sensate, ma io conosco quella giusta che fa parte di una certa leggenda metropolitana sulla creazione di una bevanda rinfrescante romana, chiamata grattachecca. Secondo uno dei racconti, la moglie di un carpentiere romano, una certa Francesca, afferrò la pialla del marito nella concitazione del momento e cominciò a piallare un blocco di ghiaccio che allora veniva utilizzato, tra l’altro, nelle case come frigorifero. Quando le emozioni si placarono Checca (diminutivo italiano del nome Francesca), davvero stanca e assetata, si accorse che il ghiaccio, grattugiato così, era perfetto per dissetarsi, e con l’aggiunta di sciroppo era una vera prelibatezza. E così, secondo alcuni, Checca grattando il ghiaccio creò la prima grattachecca al mondo. Invece, una teoria meno romantica spiega che il nome di questo dolce rinfrescante è legato a un blocco di ghiaccio, che in dialetto romano veniva chiamato “checca”, che in combinazione con il verbo grattare (pl. drapać) ci dà grattachecca. La bevanda stessa, oltre a dissetare perfettamente e portare sollievo nelle giornate calde, è molto facile da preparare. Basta grattare un pezzo di ghiaccio, con l’aiuto della grattugia speciale, poi basta mettere il ghiaccio grattugiato in un bicchiere, versare sciroppo di ciliegia, menta o mandorle a discrezione, aggiungere un po’ di frutta a fette, infilare una cannuccia e buon appetito! Trovandosi a Roma, non confondete la grattachecca      con la granita, perché sebbene entrambe queste specialità abbiano un denominatore comune, cioè il dissetarsi nelle giornate calde combinato con un piacere del palato, le loro somiglianze finiscono qui. La grattachecca, come già detto sopra, ha come base del ghiaccio appena grattugiato, su cui viene versato dello sciroppo, i cui pezzi si sentono in bocca mentre si mangia. La granita, invece, è una mescolanza di acqua, sciroppo, zucchero e altri ingredienti che vengono raffreddati fino a quando diventano una massa ghiacciata e relativamente liscia. Inoltre la granita è un dolce siciliano servito spesso a colazione, mentre i romani mangiano il loro dolce ghiacciato il pomeriggio e la sera. Nonostante siano sempre meno i locali a Roma che servono grattachecca originali e fatte a mano, dall’inizio del XX secolo è stata venduta ininterrottamente in diversi chioschi. Uno dei più antichi a servire questa bontà dissetante è “Alla fonte d’oro”, attiva dal 1913 situata in Lungotevere Raffaello Sanzio. Lungo il Tevere, e più precisamente in Lungotevere Degli Anguillara, si trova un altro storico chiosco il “Sora Mirella”, invece in via Trionfale c’è “Sora Maria”, dove la grattachecca è servita dal 1933. Oggi sempre più spesso, tra l’altro per motivi igienici, al posto della grattugia tradizionale viene utilizzato un dispositivo speciale per tritare il ghiaccio. Tuttavia, nonostante questo, il dolce non perde il suo valore e la sua consistenza è ancora alla pari con l’originale. Per coloro che patiscono il caldo nella città di Wars e Sawa e vogliono provare questa specialità ghiacciata italiana, abbiamo un’ottima informazione. Nel verde quartiere di Żoliborz a Varsavia, “Flaminia Gelateria” ha iniziato la sua avventura con grattachecca. Come vuole, non la leggenda, ma la ricetta originale, per fare la grattachecca a Varsavia vengono utilizzati solo ingredienti italianioriginali. Abbiamo quindi la garanzia che il tutto sia preparato con un temperamento altrettanto italiano e impreziosito da un sorriso sincero e, con un po’ di fortuna, possiamo scambiare una parola in dialetto romano con il proprietario di Flaminia. Cosa si può volere di più in una calda giornata in città? Probabilmente solo un’altra porzione di grattachecca.

Tłumaczenie it: Wojciech Wróbel

Progetto di oleodotto transfrontaliero polacco-ucraino

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Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl.

Polonia e Ucraina si adopereranno per sviluppare congiuntamente un progetto per la costruzione di un oleodotto transfrontaliero per il trasporto di oli vegetali dall’Ucraina al porto di Danzica. Entrambi i paesi formeranno un gruppo di lavoro che presenterà varianti della localizzazione del progetto. Secondo la Cancelleria del primo ministro, il governo ha accettato di concludere un memorandum d’intesa sulla preparazione di questa bozza. L’attuazione del memorandum contribuirà allo sblocco parziale delle esportazioni ucraine e all’aumento della sicurezza alimentare nei paesi in via di sviluppo minacciati di carestia. Di conseguenza, ciò dovrebbe ridurre la pressione migratoria verso l’Europa. Il protocollo avrà durata triennale, con proroga automatica per ulteriori trienni. Il documento può essere risolto, ma non oltre sei mesi prima della fine del periodo successivo. Il Memorandum non costituirà un accordo internazionale ai sensi del diritto internazionale pubblico.

https://www.wnp.pl/finanse/kprm-polska-i-ukraina-beda-dazyc-do-opracowania-projektu-rurociagu-do-transportu-olejow-roslinnych,616948.html

In arrivo la rivalutazione delle pensioni

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Secondo il progetto di bilancio adottato dal governo, l’inflazione determinerà una un’indicizzazione delle pensioni di oltre il 13%. Si tratterà dell’aumento più elevato dall’introduzione del nuovo sistema pensionistico nel 1999. Per fare un confronto, la valorizzazione di quest’anno ammonterà solo al 4,24%. La ragione più importante per un aumento pianificato così elevato nel 2023 è l’inflazione. La formula per gli aumenti delle pensioni presuppone che aumentino del tasso di inflazione dell’anno precedente e di almeno il 20% del tasso medio di crescita dei salari. Il beneficio minimo aumenterà da 1338 PLN a oltre 1523 PLN, cioè di oltre 184 PLN. A sua volta, la pensione media, che nel periodo da gennaio a luglio ammontava a 2844 PLN, aumenterà a oltre 3236 PLN, cioè meno di 400 PLN. L’indicatore dato è solo una previsione invece l’importo effettivo sarà noto nel febbraio del prossimo anno e sarà determinato sulla base degli indicatori forniti dall’Ufficio centrale di statistica del 2022.

https://forsal.pl/finanse/finanse-osobiste/artykuly/8526654,waloryzacja-rent-i-emerytur-2023-podwyzki-najwyzsze-od-1999-roku.html

Scarsa produttività delle aziende polacche rispetto a quelle del resto d’Europa

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Ieri il Polski Instytu Ekonomiczny ha pubblicato un rapporto sulla produttività del lavoro delle aziende polacche. Secondo il rapporto, le aziende di medie dimensioni sono caratterizzate da una estrema cautela nell’intraprendere azioni in materia di finanze aziendali, di occupazione e di remunerazione dei dipendenti. Le medie imprese hanno registrato una diminuzione (confronto 2010 con 2019), tra l’altro, nei loro investimenti (dal 24% al 21%) o una diminuzione nella creazione del PIL polacco (dal 10,4% al 10,2%). Inoltre, i manager delle medie aziende presumono che investire nei dipendenti sia rischioso. Allo stesso tempo, queste imprese sono aperte all’integrazione e al consolidamento con una società esterna, a rafforzare le relazioni con i clienti e investono nel riconoscimento del marchio. Secondo il rapporto, le aziende di medie dimensioni hanno meno probabilità di introdurre nuove tecnologie o di espandersi nei mercati esteri. Inoltre, PIE ha informato che la produttività del lavoro nelle aziende polacche di medie dimensioni è di 30.000 EUR per dipendente. Ciò significa che la Polonia è al di sotto della media europea ed è uno degli ultimi posti nella classifica della produttività. Un altro fattore incluso nel rapporto è la quota di imprese innovative sul totale delle imprese di medie dimensioni. La Polonia è anche qui significativamente al di sotto della media dell’UE (63%). Ciò mostra chiaramente la divisione tra Europa occidentale e centro-orientale. PIE ha osservato che nel rapporto sono state incluse le imprese di medie dimensioni con aziende che assumano da 50 a 249 dipendenti. Le società costituiscono lo 0,6% di tutte le imprese e il 21% delle piccole, medie e grandi imprese (MSDP).

https://www.pulshr.pl/zarzadzanie/dwa-razy-mniejsza-produktywnosc-slabiutka-innowacyjnosc-oto-polskie-firmy,92085.html

La situazione nel fiume Odra

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Ieri doveva essere presentata una relazione dettagliata sul disastro del fiume Odra. Per il momento, i responsabili del disastro sono ancora sconosciuti e anche i dettagli sul futuro sistema di monitoraggio, che ha lo scopo di prevenire situazioni simili nei fiumi polacchi. Tra le possibili cause del disastro ci sono il mesitilene o il mercurio. L’Ispettorato ambientale riferisce solo sull’aumento dei valori di mercurio nelle acque dei canali Gliwice e Kędzierzyn. Come spiega l’Ispettorato questo è “un fenomeno causato da metalli pesanti che si depositano sul fondo, che è tipico dei siti industriali”. Scienziati tedeschi dell’Istituto per l’ecologia delle acque dolci e la pesca interna Leibniz a Berlino, hanno annunciato di aver rilevato la presenza di Prymnesium parvum nel fiume Odra, chiamato anche alghe dorate. È noto che queste alghe producono tossine, che sono particolarmente dannose per i pesci e i molluschi. La professoressa Justyna Wolińska spiega i risultati ottenuti finora nel caso del fiume Odra e ha confermato che il fattore direttamente responsabile dei pesci finiti in stato semi-cosciente è la fioritura di Prymnesium parvum. Wolińska sottolinea che se lo stato dell’acqua nell’Odra fosse più alto, non ci sarebbe alcun disastro. Il carico di sale che è entrato nel fiume molto probabilmente non sarebbe in grado di portare alla fioritura delle alghe se ci fosse stata più acqua. La causa del disastro è anche l’alta temperatura. L’Istituto di Berlino sottolinea inoltre che il rischio per l’Odra è rappresentato dalle “attività di espansione per il trasporto sulle vie navigabili interne”. L’attuale attività dell’approfondimento del bacino idrografico sta aumentando i depositi e i nutrienti, così come i depositi di sostanze inquinanti come il mercurio. Gli scienziati del gruppo “La Scienza per la Natura” hanno scritto un appello al governo, chiedendo la tutela dei fiumi polacchi per evitare disastri simili. “Gli ecosistemi fluviali hanno una capacità naturale di rigenerarsi, ma più un determinato ecosistema viene trasformato dall’attività umana, meno è in grado di recuperare. La rinascita dei fiumi non è altro che la correzione degli errori commessi in passato” hanno scritto gli scienziati.

https://oko.press/zlote-glony-niemieckie-badania/

Nel 2023 quasi 100 miliardi di zloty per la difesa

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Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl.

Il governo ha adottato ieri la legge di bilancio per il 2023. In una conferenza stampa, il primo ministro, Mateusz Morawiecki, ha annunciato una rivoluzione di ampia portata, ciò riguarda in particolare le forze armate, per le quali saranno stanziati circa 58 miliardi di zloty quest’anno e circa 98 miliardi di zloty l’anno successivo. Inoltre, si prevede di spendere tra i 30 e i 40 miliardi di zloty per l’acquisto di armi all’estero. Mateusz Morawiecki ha sottolineato che il bilancio proposto per il 2023 è il bilancio per la sicurezza nazionale della Polonia. È previsto anche il reclutamento di 20 mila militari a sostegno dell’esercito di difesa territoriale. Un tale rafforzamento dell’esercito è possibile grazie alla stabilità delle finanze pubbliche. Il Ministro della Difesa nazionale, Mariusz Błaszczak, ha commentato su Twitter le informazioni fornite dal Primo Ministro e indica che la situazione è conseguente alla legge sulla difesa della patria.

https://www.pap.pl/aktualnosci/news,1411234,szef-mon-rekordowy-budzet-na-sily-zbrojne-rp-w-2023-roku.html