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Home Blog Page 56

I fondi dell’Ue a sostegno dell’ammodernamento della linea ferroviaria della Masuria

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Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

Il ministero dei Fondi e della Politica regionale ha appena firmato un accordo per il cofinanziamento del progetto di ammodernamento della linea ferroviaria della Masuria. L’obiettivo più importante è l’elettrificazione di questo percorso. L’investitore è PKP Polskie Linie Kolejowe. L’elettrificazione della linea cambierà la prospettiva dei trasporti in tutta la regione. Le attuali locomotive diesel gratuite vanno da Ełk a Giżycko ma la linea ha una scarsa capacità e i treni non possono viaggiare troppo spesso. L’elettrificazione della linea è importante sia per la comunità locale che per i turisti che visitano questa regione in massa e verrà attuato e consentirà ai treni di circolare a velocità fino a 160 chilometri all’ora. È prevista anche la costruzione di una stazione ferroviaria a Giżycko La prima fase dei lavori sarà cofinanziata dai 550 milioni di zloty  provenienti dal programma dell’UE per le infrastrutture e l’ambiente.

https://www.polskieradio24.pl/42/259/Artykul/2886337,Unijne-pieniadze-wespra-przebudowe-i-modernizacje-mazurskiej-trasy-kolejowej

Calo di incidenti e vittime sulle strade

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Le entrate massime per il bilancio dalle multe per il traffico potrebbero ammontare a circa 4 miliardi di PLN nel 2022 se i nuovi regolamenti sul miglioramento della sicurezza stradale non portano i risultati attesi, hanno detto gli analisti dell’Istituto economico polacco (PIE). Gli analisti hanno sottolineato che i cosiddetti incidenti stradali costano alla società polacca circa 50-60 miliardi di PLN all’anno, che è circa il 3% del PIL. Citando i calcoli del Consiglio nazionale per la sicurezza stradale basati sui dati del 2018, hanno indicato il costo degli incidenti stradali a 45 miliardi di PLN e altri 12 miliardi di PLN in costi di collisione stradale. Tuttavia nel 2021 il numero di persone morte sulle strade è stato 2.212, meno 11%, il più basso di sempre. Questo dato positivo è il risultato, tra l’altro, delle modifiche alle regole sulla priorità dei pedoni e la fissazione di un limite di velocità coerente nei centri abitati, che è entrato in vigore il 1° giugno 2021. Dal 1° gennaio di quest’anno è in vigore una nuova tariffa che aumenta l’importo massimo di una multa per eccesso di velocità da 500 PLN a 5.000 PLN. Tuttavia, PIE non esclude che il cambiamento avrà l’effetto atteso di migliorare la sicurezza stradale, simile a quello della Slovacchia, per esempio, dove, a causa di un aumento delle multe e dei cambiamenti nel regolamento stradale, il numero di incidenti è diminuito del 23% e il numero di vittime del 37%.

https://forsal.pl/gospodarka/finanse-publiczne/artykuly/8334162,pie-wplywy-z-mandatow-drogowych-w-2022-r-moga-siegnac-nawet-ok-4-mld-zl.html

Un fotografo in un negozio di antiquariato

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Napoli

Quando sfoglio le foto dei miei viaggi italiani le maggiori emozioni me le suscitano gli scatti fatti durante la mia prima visita in questo affascinante paese, nello specifico a Napoli. Penso che, essendo solo un appassionato che aveva poca conoscenza della cultura e della storia italiana, Napoli sia stato per me un battesimo di fuoco ma anche una esperienza che ha rivoluzionato la mia vita.

Mi convinsero gli amici, che posso tranquillamente chiamare italofili, a fare il viaggio in Italia. Ovviamente, subito dopo aver deciso la destinazione, cominciai ad approfondire la mia conoscenza su questo Paese. Le cattedrali, i palazzi, i vicoli incantevoli, le antiche città. Luoghi che potrei elencare all’infinito ma di cui non voglio parlarne qui, poiché leggere in un libro o su internet è una cosa, vedere con i propri occhi e sperimentare in prima persona un’altra. Fu un completo shock per me perchè mi imbattei nella diversità di architettura, cultura, cibo e addirittura regole della strada. Ne rimasi incantato e cercai di esplorare quanto più possibile. Forse è la ragione per cui le foto di quel viaggio mi piacciono così tanto. Fotografavo tutto ciò che avevo davanti agli occhi, come un turista impazzito: dai paesaggi ai murales, fino alla gente che faceva la spesa al mercato. Adesso lo ricordo con divertimento, però chiunque abbia visitato l’Italia per la prima volta e ne sia rimasto affascinato, sa di quali emozioni e stato d’animo parlo.

Non è l’unico motivo per cui ho un debole per quel viaggio. Gli abitanti di Napoli hanno fatto su di me un’ottima impressione, ma anche il solo Vesuvio, insieme al golfo di Napoli, mi hanno colpito a tal punto che già la prima sera sapevo che l’Italia sarebbe diventata una parte integrante della mia vita.

Fu proprio allora che scattai la foto più importante per me. Erano le prime ore della sera. Da un lato del golfo il sole tramontava pigramente, mentre dall’altro in una penombra sottile il Vesuvio, bagnato dalle sfumature rosa-viola del cielo, dominava tutto e appena sopra di esso sorgeva la luna. Il poco visibile confine fra la terra e l’acqua cominciava ad essere tracciato dall’ampia sequenza delle luci dei lampioni e delle finestre delle case che si illuminavano lungo la baia. Un’immagine da cartolina kitsch che però, quando la si osserva dal vivo e si percepisce il mutare dei colori del giorno in quelli della notte, si ha l’impressione di sperimentare una incomprensibile sorta di magia.

L’intensità e la policromia dell’Italia fanno sì che stando in un solo posto possiamo fare foto che riguardano tutti i campi della fotografia: dai paesaggi ai ritratti, fino a i reportage e agli scatti di architettura. Eppure i miei viaggi non si limitano solo al correre con la macchina fotografica.

La pianificazione di ogni viaggio comincia con il segnare sulla mappa i punti dove si trovano i negozi di antiquariato. Grazie a ciò posso allontanarmi dalle vie battute e visitare luoghi meno conosciuti, dove si svolge la vita quotidiana, lontano dalle folle di turisti, dalle bancarelle con i souvenir e dai ristoranti. Sono state queste divagazioni di percorso a mostrarmi qual è la quotidianità degli abitanti di città come Bergamo, Roma o Bari, e a farmi capire che non è sempre tutto così splendido come raccontano gli opuscoli turistici.

Locorotondo

Sia i negozi di antichità che i loro proprietari sono per me un giacimento di conoscenza. Grazie alle conversazioni con gli antiquari ho potuto conoscere meglio la letteratura e la musica italiana, e anche praticare la lingua. Così ho scoperto artisti come Lucio Battisti, Mina, Miranda Martino e molti altri. Però devo ammettere che le prime chiacchierate non andarono lisce come l’olio. Gli antiquari non parlavano l’inglese, io, invece, non parlavo l’italiano, e ciò portava al mescolarsi di tutte le lingue del mondo che conoscevamo oltre alla gesticolazione e al coinvolgimento nella conversazione di altre persone (anche di strada) soltanto per poterci capire.

Ad esempio rido ancora al pensiero di quando in un negozio di antiquariato in Sardegna, per 10 minuti, tre persone cercavano di dirmi che i prezzi di tutti i prodotti erano dimezzati. “Metà. Metà!”, dicevano, urlavano, mostravano, finchè alla fine scrissero su un foglio e allora riuscimmo ad intenderci. Un’altra volta, alcuni anni dopo, durante una visita a Catania, mentre ascoltavo un vinile di Raffaella Carrà, il proprietario del negozio mi invitava a cantare insieme a lui “E salutala per me”.

Il passato dei vecchi dischi e libri è affascinante. Spesso portavo in Polonia dei vinili o dei libri italiani, ma mi succedeva pure di imbattermi nelle cose polacche in Italia, come ad esempio un disco di Irena Santor in un negozio di antichità a Genova. Ad avere un valore storico non è solo l’oggetto in sé, ma anche il suo passare di mano in mano, oppure da un paese all’altro. Ogni volta che prendo un vecchio oggetto in mano mi chiedo quale tragitto abbia percorso, come sia finito qui o chi sia stato il suo proprietario precedente.

Però l’uomo non vive di sola musica in un antiquariato! I vecchi album fotografici che presentano le località italiane sono frequentemente oggetto delle mie ricerche. A differenza della Polonia, dove la storia non è stata molto gentile, l’Italia ancora oggi stupisce con la sua sequenza di monumenti secolari, tanto che anche un libro di cent’anni fa può servire come guida della città. Le fotografie negli album hanno un tipo di bellezza e universalità simile a quello degli edifici e delle sculture italiane. Anch’io cerco di approcciarmi così alle mie fotografie. Giuseppe Leone, un fotografo siciliano di cui acquistai un album a Ragusa, è per me una fonte incessante di ispirazione, sia per quanto riguarda l’approccio all’architettura, sia per la relazione tra il costruito e l’uomo.

Un libro sul cinema polacco in uno dei negozi di antiquariato italiani

Ci sono delle similitudini tra la fotografia e gli oggetti nell’antiquariato. Ossia non abbiamo la minima idea in che cosa ci imbatteremo, cosa diventerà oggetto delle nostre osservazioni o cosa vorremo tenere più a lungo. Per di più è una sorte di viaggio fisico, ma anche spirituale, visto che sia le fotografie sia i pezzi d’antiquariato sono una testimonianza del passato, dell’inesorabile scorrere del tempo e soprattutto sono una conferma dell’esistenza di qualcuno. Che cos’è infatti qualche decennio di vita di un piccolo uomo rispetto all’eterno Pantheon oppure a Pompei?

foto: Michał Łukasik
traduzione it: Marta Myszkowska

Linzer torte

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Ingredienti:

Per la pasta frolla:
250 gr di farina 00
250 gr nocciole in farina
220 gr di burro a pezzetti
1 tuorlo e 1 uovo intero
160 gr di zucchero a velo
1 cucchiaino abbondante di cannella in polvere
1 pizzico di noce moscata (solo se piace)
1 cucchiaino di lievito in polvere per dolci
1 cucchiaino scarso di sale fino
la scorza di 1 limone grattugiata

Per la farcitura e decorazione:
400 gr di marmellata di lamponi o di frutti rossi
mandorle in scaglie
1 tuorlo
2 cucchiai di latte
biscotti secchi sbriciolati

 

 

Procedimento:
Innanzitutto preparate la frolla. In una capiente ciotola inserite la farina, il sale, le nocciole in polvere, lo zucchero, la cannella, la noce moscata, il lievito per dolci e la scorza di limone. Mescolate bene poi inserite il burro a pezzetti, iniziando a lavorare il burro con la punta delle dita. Quando il composto sarà umido e “sabbioso”, unite l’uovo intero e il tuorlo, amalgamando bene fino ad ottenere una frolla compatta.

Appiattitela, trasferitela in frigo rivestita di pellicola trasparente per circa 3-4 ore. Preriscaldate quindi il forno a 180° in modalità ventilata. Su un piano di lavoro pulito e ben infarinato, stendete più della metà della frolla Linzer aiutandovi con il matterello, cercando di infarinare (senza esagerare) il più spesso possibile l’impasto. Trasferite poi la sfoglia dentro una teglia di 26 cm di diametro, imburrata sul fondo e sui bordi e rivestita di carta forno alla base. Regolate i bordi in modo uniforme. Bucherellate il fondo della crostata e poi sbriciolatevi sopra un po’ di biscotti secchi: vanno bene i classici da colazione ma anche i digestive o biscotti alla cannella: serviranno a proteggere la base di frolla dall’umidità della confettura. A questo punto versatevi la confettura di frutti rossi e di lamponi e distribuita bene aiutandovi con una spatola o un cucchiaio.

Con la rimanente frolla create dei rotolini di pasta stretti e lunghi o delle strisce e create la classica griglia sopra la crostata. Spennellate con il misto di tuorlo e latte e ricoprite con le lamelle di mandorle. Cuocere in forno per 40/50 minuti o fino a colorazione desiderata. Fate raffreddare bene prima di sformare e servire.

La priorità della presidenza polacca dell’OSCE sarà la risoluzione pacifica dei conflitti in Europa Orientale

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Ieri a Vienna ha avuto luogo la prima riunione del Consiglio Permanente dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) del 2022. Durante l’incontro, il Capo del Ministero degli Affari Esteri polacco, il Presidente in carica dell’OSCE, Zbigniew Rau, ha definito le priorità della presidenza polacca: un impegno per la risoluzione pacifica delle questioni di sicurezza nell’Europa Orientale, un’apertura al dialogo e la presentazione di nuove iniziative che portino alla comprensione. Rau ha sottolineato che sia l’elevato numero delle truppe nella regione che l’intensificarsi delle sfere di influenza, portano al più grande rischio di guerra nell’Europa Orientale negli ultimi trent’anni. Il Presidente ha sottolineato che le recenti tensioni internazionali sono esacerbate dai prolungati dai conflitti, dagli scontri militari, dalla radicalizzazione, dal terrorismo, dalla progressiva erosione di controllo delle armi, dalle profonde violazioni dei diritti umani e delle fondamentali libertà individuali, alimentati dagli effetti della pandemia Covid-19. A causa della crescente incertezza, dell’imprevedibilità, delle divisioni e delle paure nelle società europee, la presidenza polacca dichiara la sua volontà di attuare la soluzione pacifica del conflitto, attraverso l’impegno in loco: in Ucraina (chiedendo un’estensione della Missione Speciale di Monitoraggio dell’OSCE in Ucraina e agendo in conformità con i Protocolli di Minsk, rispettando la sua sovranità e integrità territoriale), in Georgia, Transnistria, Nagorno – Karabakh, e Kazakistan. Rau ha ricordato che le tensioni nella regione rappresentano una sfida alla stabilità e alla sicurezza dell’intero sistema europeo e richiedono un’adeguata valutazione internazionale con una risposta fondata sui principi del diritto internazionale.

https://www.pap.pl/aktualnosci/news,1050589,szef-msz-ryzyko-wojny-na-obszarze-obwe-wieksze-niz-kiedykolwiek-w-ciagu

 

Scienziati polacchi scoprono il gene responsabile del decorso grave del COVID-19

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Gli scienziati dell’Università di Medicina di Białystok (UMB) hanno annunciato martedì di aver identificato una variante genetica che predispone al decorso grave del COVID-19. “Si stima che fino al 14% dei polacchi ce l’abbia, anche se nella popolazione europea complessiva è presente con una frequenza di circa il 9%”, ha riferito l’università. È stato evidenziato che la ricerca conferma che i geni hanno un’influenza significativa su come subiamo l’infezione da coronavirus: “Avere una delle versioni del gene situata sul cromosoma 3 significa che in caso di infezione da coronavirus, abbiamo il doppio delle probabilità di soffrire di COVID-19 grave e persino fatale”. Gli scienziati sottolineano che la scoperta fatta è la base per lo sviluppo di un test che identificherebbe le persone con una tale variante genetica. Il presidente dell’Agenzia per la Ricerca Medica dott. Radosław Sierpiński sottolinea che grazie ai risultati di tale ricerca è possibile fermare lo sviluppo della pandemia. La scoperta è stata effettuata nell’ambito di un progetto finanziato dall’Agenzia di ricerca medica in collaborazione con l’Istituto di malattie polmonari e tubercolosi di Varsavia e la società tecnologica ImageneMe. Il progetto è stato condotto dal dott. Marcin Moniuszko e il dott. Mirosław Kwaśniewski. L’università ha annunciato che sono stati testati 1,5 mila pazienti con COVID-19. I dettagli della scoperta saranno presentati giovedì a Białystok in una conferenza stampa con la partecipazione, tra gli altri, di Ministro della Salute Adam Niedzielski.

https://www.pap.pl/aktualnosci/news%2C1048844%2Cprzelomowe-odkrycie-polskich-naukowcow-zidentyfikowali-wariant-genetyczny

Corte d’Appello di Varsavia: via libera ai documenti in polacco nelle cause contro Facebook

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La Corte d’Appello di Varsavia ha emesso una dichiarazione storica nella causa di Krzysztof Czabański contro Facebook. Secondo la Corte, nel trattamento di una causa contro Facebook l’utente non è obbligato alla traduzione in inglese dei documenti processuali. La denuncia intentata da Krzysztof Czabański è stata depositata nel 2019 presso la Corte Distrettuale di Varsavia e riguardava la violazione dei diritti personali attraverso la censura dei contenuti condivisi dalla piattaforma. La controversia sulla traduzione è stata posta per la prima volta a settembre 2021, quando il Tribunale Distrettuale ha sospeso tutto il procedimento della causa, per un mancato pagamento dell’anticipo per la traduzione della denuncia legale in inglese (dell’importo di 2 000 zloty) che dovrebbe essere a carico di Czabański. In seguito alla decisione della Corte, Facebook ha rifiutato di accettare la denuncia (per il fatto che il documento non è stato presentato nella lingua ufficiale dello stato del destinatario della controversia) e tutto è avvenuto in conformità del diritto dell’UE. Nel dicembre 2021 l’avvocato di Czabański ha presentato un reclamo alla Corte d’Appello, contro la decisione di settembre, e la Corte facendo il riferimento alla decisione della Corte Regionale Superiore di Düsseldorf (del 18 dicembre 2019: che annullava l’obbligo dell’utente tedesco di Facebook di tradurre i documenti processuali in inglese) ha deciso di accogliere il reclamo. Secondo la Corte di Varsavia, pur essendo un’entità straniera, Facebook Irleand Ltd a Dublino, crea i documenti in polacco (regolamenti d’uso, politiche sulla privacy, accordi con gli utenti), dunque ha accesso al personale qualificato che capisce il polacco. La sentenza della Corte d’Appello di Varsavia apre le porte alle possibili future controversie con gli utenti, essendo un atto simbolico di uguaglianza davanti alla legge sia dei cittadini comuni che delle grandi corporazioni. Nel risultato della recente dichiarazione della Corte d’Appello, il caso di Czabański sarà riaperto e Facebook durante il procedimento dovrà spiegare le sue azioni di censura contro gli account degli utenti nei social media.

https://www.pap.pl/aktualnosci/news%2C1048897%2Csad-w-sporze-z-facebookiem-nie-trzeba-tlumaczyc-pozwu-na-angielski

Il Museo dei Tarocchi di Riola, un angolo esoterico nell’Appennino bolognese

Antiche carte indiane (Ganjifa) e africane dall'Archivo del Museo

L’Emilia-Romagna è uno scrigno non solo di bellezze e luoghi interessanti da visitare, ma anche di misteri. Il solo capoluogo, Bologna, ne ha da scoprire ben sette. I turisti, infatti, vanno alla ricerca dei segreti della città che vengono promossi sia su internet che sulle guide locali. Tuttavia, quando si visita questa zona vale la pena cercare anche altre attrazioni, magari meno conosciute. Un’autentica chicca da scoprire è il Museo dei Tarocchi nella frazione di Riola, un’esposizione ideata da Morena Poltronieri ed Ernesto Fazioli che in quasi trent’anni di attività hanno accumulato un’impressionante collezione di opere d’arte, manufatti e mazzi di carte provenienti da tutto il mondo. Conviene davvero vedere tutto ciò con i propri occhi, soprattutto perché i tarocchi hanno origine italiana. A Riola, quindi, li andiamo a trovare, per così dire, a casa e l’atmosfera unica del Museo insieme all’ospitalità dei proprietari non fanno che intensificare questa sensazione.

Come è nata l’idea di creare il Museo dei Tarocchi in un luogo lontano dalle grandi città?

Ernesto Fazioli: L’incontro con Morena risale al 1992, in seguito al quale abbiamo creato un’associazione culturale con l’intento di approfondire lo studio sui tarocchi. Dopo vari anni di collaborazione abbiamo sentito l’esigenza di dare vita a un vero centro che potesse riunire gli studi sulle tematiche di nostro interesse. La ricerca di un luogo adatto a ospitare le nostre attività ci ha portato a trovare questo casale del 1600 che ha immediatamente incontrato il nostro apprezzamento.

Come è nata in voi la passione per i tarocchi?

Per quanto mi riguarda, l’incontro con i tarocchi è avvenuto casualmente quando avevo 10 o 11 anni. Un mazzo di tarocchi era il gadget di una bottiglia di liquore acquistata dai miei genitori. Avere tra le mani quelle carte instillò in me una grande curiosità che, poi, non mi ha più abbandonato. In seguito divenne motivo di studio e approfondimento.

La storia di Morena invece?

Anche per lei è stato un incontro antico. Attraverso un mazzo di tarocchi che casualmente ha avuto tra le mani, ha cominciato a leggere le carte come se le conoscesse da sempre. Probabilmente si trattava di un canale che era già ricettivo in questo senso.

Quindi leggete le carte?

Certo. Tutti e due.

Avete più la passione per la storia dei tarocchi o per la divinazione?

Sono due aspetti imprescindibili dello studio dei tarocchi. Dedicarsi ai tarocchi significa approfondire l’epoca storica in cui sono nati, densa di significati che comprendono alchimia, ermetismo, ecc., e di conseguenza il mondo del simbolismo; questo porta con sé anche la ricerca di una chiave per la loro interpretazione.

Tarocchi in esposizione dall’Archivo del Museo

Allora, secondo lei, è possibile conciliare il mondo esoterico con quello scientifico?

Quella che oggi è magia una volta era scienza. Sono due cose che si possono conciliare e sostenere. Analizzando la vita dei grandi scienziati, non è difficile imbattersi in personaggi come Newton che comprendeva nei suoi studi anche l’alchimia, oppure scoprire che l’astrologia era una materia studiata all’interno della Facoltà di Medicina nelle università.

Tornando al Museo quali sono state le prime opere raccolte?

Le prime opere sono giunte dalla Nuova Zelanda, consegnateci da Fern Mercier del centro studi Tarot Aotearoa, divenuta poi la corrispondente del Museo per l’Oceania.

E come avete pubblicizzato quell’evento?

Prima del Museo abbiamo creato un sito web. Morena si è occupata delle relazioni pubbliche, divulgando la notizia dell’imminente apertura del Museo. Molti artisti, soprattutto da paesi esteri, hanno accolto con favore l’iniziativa. Tra questi, dobbiamo annoverare l’incontro con Arnell Ando, che è diventata nostra collaboratrice, oltreché amica e corrispondente per gli Stati Uniti. Arnell ha anche organizzato dei tour in Italia nei luoghi legati ai tarocchi. Questi incontri hanno riunito persone provenienti da tutto il mondo.

Com’è stata la risposta del pubblico?

I tarocchi sono un argomento di nicchia, ma i visitatori restano incantati per la varietà di argomenti che possono lambire: storia, arte e cultura. Inoltre ci viene spesso comunicato che in questo luogo si percepisce la passione con la quale portiamo avanti questo progetto.

Tarocchi Fine dalla Torre (XVII sec.)

Qual è per lei l’oggetto più prezioso del Museo?

Sicuramente le opere più particolari come i Tarocchi da Pranzo e da Colazione [tarocchi a forma di biscotto – N.d.R], le tisane ispirate agli Arcani, e i mazzi che abbiamo restaurato: i Tarocchi Francesi e i Tarocchi Fine dalla Torre (XVII secolo). Questi ultimi contengono l’anima del nostro lavoro e hanno richiesto una lunga elaborazione. Per il mazzo Fine dalla Torre è occorso un anno e mezzo di lavoro. L’opera di “restauro” ha comportato l’esigenza di ridare vita ai colori sbiaditi delle carte nel rispetto degli originali e l’inserimento delle carte mancanti per creare un mazzo completo. Il nome Fine dalla Torre deriva dalla stamperia che realizzò per la prima volta il mazzo di carte.

Quali sono gli eventi più importanti a cui avete partecipato?

Come Museo in passato abbiamo avuto delle esperienze davvero importanti. Una di queste è stata organizzata presso la prestigiosa Biblioteca Universitaria di Bologna (BUB), dove è stato esposto il foglio più antico al mondo che descrive la divinazione: è datato alla prima metà del ‘700 e riporta 35 significati del tarocchino bolognese. Abbiamo spesso collaborato con il comune di Bologna, e ora anche con quello di Vergato.

E adesso che progetti avete?

Siamo stati fermi molto tempo a causa della pandemia. Però ora abbiamo ripreso le nostre attività, riaperto il Museo (su prenotazione) e stiamo promuovendo i nostri due ultimi testi: i Segreti dell’Appennino e Bologna e i Tarocchi – Un patrimonio italiano del Rinascimento – Storia Arte Simbologia Letteratura curato dal prof. Andrea Vitali. Dall’ultima pubblicazione, attraverso la presentazione di fonti documentali reperite con severi criteri storico-filologici, risulta evidente che l’invenzione dei tarocchi è avvenuta nella città felsinea. Il libro ha visto la partecipazione di storici ritenuti a livello accademico tra i maggiori esperti internazionali sull’argomento. Presto vedrà la luce la versione in lingua inglese.

Prima dell’intervista ha menzionato la vostra casa editrice…

Si, Mutus Liber. Prima di dedicarci a testi sui tarocchi, sull’astrologia o comunque relativi ad argomenti connessi all’ermetismo e al simbolismo, il nostro obiettivo era creare guide di viaggio da un punto di vista magico. Abbiamo iniziato con Bologna e poi siamo passati a Ferrara, Modena, Parigi, Londra, Santiago de Compostela, Praga, Budapest, ecc.

Varsavia no?

Non ancora.

Come invitare i polacchi a Riola?

Innanzitutto penso che il Museo possa interessare gli appassionati di tarocchi perché prevede un percorso tra opere d’arte che, partendo dal passato, arrivano a raccontare la contemporaneità. Si possono ammirare le opere in originale che artisti di tutto il mondo hanno voluto donare al Museo ed entrare così in un mondo senza confini, dove l’unico denominatore comune è la passione per i simboli arcani contenuti nei tarocchi. Poi nella zona circostante il Museo è possibile trovare dei luoghi unici poco conosciuti, oltre che una natura ancora intatta. Tutto ciò permette un soggiorno dove è possibile scoprire tante meraviglie naturali, artistiche o storiche. Riola si trova a metà strada tra Bologna e Pistoia. La dimora storica dove si trova il Museo sorgeva su un tracciato viario che era una deviazione dal cammino del pellegrinaggio verso Santiago de Compostela. Ed era la locanda
che ospitava i viandanti.

Non lo trova un po’ un destino visto che arrivano ancora tante persone a visitarlo?

Sì. Credo che questa casa ci abbia cercato e chiamato. Infatti, l’acquisto è stato denso di peripezie, ma alla fine siamo riusciti nell’impresa.

Małgosia e Marcello gestiscono quotidianamente un profilo Instagram dedicato ai tarocchi, @radiant_traveling_tarot

Medici Senza Frontiere se ne va dalla Polonia dopo mesi di ostruzionismo da parte della Polizia

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L’organizzazione umanitaria internazionale ha deciso dopo tre mesi di lasciare la frontiera polacco-bielorussa, dove contribuiva a salvare la vita e la salute dei migranti che la attraversavano. “Da ottobre abbiamo costantemente cercato di accedere alla zona proibita e ai posti di guardia di frontiera polacchi, ma senza successo”, scrivono Medici senza frontiere. Fanno notare che il loro team che stazionava finora vicino al confine polacco-bielorusso ha sentito molte testimonianze di prima mano di violenze, furti, distruzione di oggetti e umiliazioni dei migranti su entrambi i lati del confine. Anche i medici hanno visto lesioni che confermano questi racconti. L’organizzazione sottolinea che ha chiesto ripetutamente alle autorità polacche, lituane e bielorusse di accedere alla zona di confine, ma non ha ricevuto il permesso da nessuno di questi tre paesi. Da settembre a dicembre 2021, in Polonia è entrato in vigore lo stato di emergenza in una striscia di terra larga diversi chilometri vicino al confine con la Bielorussia, entro la quale il governo ha vietato l’ingresso, tra gli altri, alle organizzazioni umanitarie e giornalisti. Dall’inizio di dicembre, questo divieto è stato mantenuto da una nuova legge. Nonostante l’ostruzione da parte dei servizi statali, le organizzazioni umanitarie e i media hanno documentato negli ultimi mesi numerosi casi di cosiddetti pushback, cioè persone che volevano presentare domande di protezione internazionale in Polonia sono state portate al confine con la Bielorussia. Questa pratica è illegale secondo il diritto internazionale.

https://wiadomosci.onet.pl/kraj/lekarze-bez-granic-wycofuja-sie-z-polskiej-granicy-sytuacja-jest-nieludzka/tteqgzy

 

La Federazione Calcio Polacca incontra Cannavaro, sarà lui il nuovo ct biancorosso?

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Giorni intensi per la Federcalcio Polacca (PZPN) dopo la rottura con Paulo Sousa. I candidati per diventare allenatore della nazionale polacca sono tanti. Secondo la maggior parte degli giornalisti sportivi ed commentatori che sono vicini al PZPN la Federcalcio Polacca  sta valutando seriamente l’opzione di scegliere un allenatore polacco. In pole position potrebbe esserci Adam Nawałka, ex ct dei biancorossi negli anni 2013-2018. Questa sarebbe una scelta logica e prudente in vista degli spareggi per i mondiali di marzo contro la Russia. Però se fosse Nawałka il nuovo allenatore forse sarebbe già stato annunciato. Il problema, oltre alla questione della tempistica del contratto è che PZPN teme il fatto che finora il ritorno di un ex sulla panchina nazionale non si è mai rivelata una scelta giusta (è successo con Antoni Piechniczek che nel 1996/97 per la seconda volta è tornato sulla panchina biancorossa). Bisogna essere sinceri e oggettivi, oggi come oggi tra i candidati polacchi Nawałka è l’unico con una certa esperienza che svolgere questo ruolo. PZPN lo sa e per questo deve valutare in maniera seria una candidatura straniera. Tra i nomi di potenziali allenatori stranieri girano quelli famosi come Jurgen Klinsmann (al presidente della PZPN Kulesza però non piace), lo svizzero Marcel Koller (dal 2011 al 2017 allenatore della  Austria), o il croato Slaven Bilić dal 2006 al 2012 allenatore della Croazia.
Tra i candidati stranieri non mancano gli italiani tra questi Fabio Cannavaro, Roberto Donadoni e Andrea Pirlo. Di questo terzetto Fabio Cannavaro è il candidato più vicino alla nazionale polacca. Sabato scorso Cannavaro era a Varsavia per presentare la sua candidatura. Il colloquio con Cezary Kulesza, presidente di PZPN, è durato un’ora e mezzo e secondo voci il presidente era sorpreso dalla preparazione di Cannavaro. ” Abbiamo parlato della visione e del sistema del gioco” ha detto Kulesza davanti a Viaplay (una piattaforma video streaming). In un’altra intervista alla TVP Sport Kulesza ha detto che le decisioni non sono ancora state prese e che Cannavaro è uno dei candidati. Secondo la stampa italiana, ovvero secondo la Gazzetta dello Sport, Cannavaro dovrebbe firmare un contratto per tre anni (fino a Euro 2024) con un stipendio mensile di 167 mila euro. Secondo Wirtualna Polska PZPN presenterà il nuovo allenatore il 19 gennaio.

Polonia Oggi