Wawel, il castello che conserva la storia della Polonia

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Cracovia non è più città capitale dall’inizio del Seicento, ma il suo castello reale e la cattedrale, che formano il complesso architetonico in cima alla collina nota come Wawel, sono tuttora uno dei maggiori simboli del paese, un monumento alla sua storia e alla sua cultura. Le collezioni di opere d’arte che conservano sono tra le più preziose in Polonia, a cui si aggiungono le reliquie e la cripta della Cattedrale, luogo in cui riposano le spoglie mortali di eroi e sovrani.

Il nome Wawel deriva forse da wąwel, che anticamente indicava un colle con ripidi pendii. Le testimonianze paiono indicare che ancora nel XVIII secolo il termine veniva utilizzato per riferirsi ad alture circondate da terreni acquitrinosi. Il primo castello fu edificato sul Wawel nell’XI secolo. All’epoca degli Jagelloni i vecchi edifici romanici furono rimodellati in stile rinascimentale. E’ allora che appaiono i caratteristici chiostri e i portici che circondano il cortile interno, così come la cripta della cappella nei pressi della Cattedrale di san Venceslao e Stanislao, costruita per re Sigismondo il Vecchio. Altrettanto risalenti sono gli arazzi francesi che ne abbelliscono le stanze.

Il colle non fu risparmiato dalla follie della guerra. Nel corso della storia non è mai stato danneggiato in maniera irreparabile ma è stato più volte saccheggiato da vari invasori: gli svedesi all’epoca del Diluvio, gli austriaci durante le Spartizioni e i nazisti durante la seconda guerra mondiale. Ciò avveniva non solo per le ricchezze che conservava ma anche perché razziarlo voleva dire profanare il tempio simbolico della nazione polacca.

In ogni caso il complesso sopravvisse tutto sommato intatto alla seconda guerra mondiale. Nel corso dei decenni successivi molti oggetti rubati sono stati restituiti. Oggi la Cattedrale e il Castello conservano due tesori di valore particolare: la lancia di san Maurizio, che Boleslao il Prode ricevette in dono dall’imperatore Ottone III durante la sua visita in Polonia nell’anno Mille, e le insegne regali, tra le quali spicca Szczerbiec, la spada usata per le incoronazioni dei sovrani dal 1320 alla fine del Settecento. Le salme dei re costellano la cripta e le navate della Cattedrale, in sarcofagi ornati da capolavori di varie epoche. Qui riposano però anche grandi personaggi della storia polacca che non indossarono la corona: Józef Poniatowski, Tadeusz Kościuszko, Władysław Sikorski, Józef Piłsudski, Adam Mickiewicz e Juliusz Słowacki.

Dieci campane rintoccano in cima alla torre della Cattedrale, una è probabilmente la più antica del paese, Herman, risalente al Duecento. Altrettanto celebre è la campana di Sigismondo, così chiamata per commemorare il sovrano che la fece fabbricare. Pesa 12,6 tonnellate e suona durante le festività e gli eventi più importanti.