Slide
Slide
Slide
banner Gazzetta Italia_1068x155
Bottegas_baner
baner_big
Studio_SE_1068x155 ver 2
Nutella_Gazzetta_Italia_1068x155_px_final
Gazetta Italia 1068x155

Home Blog Page 141

Microsoft ha scelto la Polonia per un investimento da 1 miliardo di dollari

0

Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

eri Operator Chmury Krajowej OChK (l’Operatore della Nuvola Nazionale) ha annunciato che ha stretto una partnership strategica con la società tecnologica globale Microsoft. Questo accordo è l’inizio di una nuova fase di sviluppo della piattaforma costruita in Polonia che fornisce accesso alle soluzioni della nuvola informatica alle imprese ed alle istituzioni pubbliche. Nel quadro dell’accordo con OChK, Microsoft lancerà in Polonia la sua prima area di elaborazione dati in Europa centro-orientale. L’investimento nella tecnologia digitale raggiungerà 1 miliardo di dollari. Il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki ha scritto su Facebook, che “un altro attore globale, ovvero Microsoft, ha scelto la Polonia come luogo del suo investimento”. Secondo il premier questo mostra che il mercato digitale polacco resta attraente anche al tempo in cui le economie mondiali sono in crisi, e che gli ingegneri e programmatori polacchi sono apprezzati nel mondo. Morawiecki ha affermato che tale progetto permetterà agli ingegneri e programmatori di svolgere un ruolo chiave nell’economia mondiale senza lasciare il paese. Ha sottolineato che il progetto è parte della strategia di sviluppo responsabile e “la cooperazione con Microsoft è un ulteriore passo nel futuro per la Polonia”. Morawiecki ha aggiunto che la trasformazione digitale è una grande opportunità per uscire velocemente dalla crisi. Nel comunicato del OChK si legge che il nuovo centro data center farà parte della infrastruttura Microsoft globale costituita dai 59 regioni delle nuvole informatiche che mettono a disposizione il servizio Microsoft Azure in oltre 140 paesi. Questo fornirà l’accesso all’offerta completa dei servizi della nuvola Microsoft a livello locale.

Pap.pl

Justyna Bacz, lo straordinario potere delle canzoni

0

Cantantautrice, linguista, autrice delle traduzioni di canzoni. Justyna Bacz canta in Polonia, Francia e Germania. Ma ha tenuto concerti anche negli Stati Uniti e in Svizzera. Vincitrice di numerosi festival della canzone poetica e francese. Nel 2013 ha ricevuto il premio del pubblico al festival Journées Georges Brassens a Parigi e inoltre ha ricevuto l’onorificenza dell’arte e della letteratura del Ministero della cultura francese. Collabora con l’Istituto Francese, il Centro Alliance Française, con il Teatro Kamienica e con “Piwnica na Wójtowskiej” a Varsavia. Da tanti anni prende parte negli eventi culturali durante il Festival Francofonia e nel Festival Internazionale OPPA organizzato dall’Associazione di letteratura e musica “Ballada” di cui Bacz è membro. Inoltre, da anni la cantante è invitata al Festival G. Brassens di Berlino. Justyna Bacz collabora con noti musicisti polacchi e stranieri. Ha registrato cinque album: “Tête-à-tête” (2006), “Brassens mon amour” (2008), “Empatik” (2013), “Francuska Chanson française” (2014), “Dalida pieśń miłości” (2017).

Si sente più linguista o cantante?

Sono entrambe due grandi passioni che ho sviluppato parallelamente. Da una parte ho sempre sognato di cantare e da ragazzina immaginavo me stessa un giorno sul palco. Dall’altra invece mi piaceva imparare le lingue e apprendevo facilmente. È stata mia madre a decidere che dovevo studiare anche il francese che è diventato praticamente la mia seconda lingua e ha determinato tante cose nella mia vita. Alla fine linguistica e musica si sono unite perché adesso faccio spesso delle traduzioni dei testi dal francese in polacco e a volte viceversa.

Comunque la musica, non solo francese, rimane al primo posto nella sua vita?

Decisamente si. Uno dei primi dischi che ho ricevuto in regalo era di Edith Piaf che mi ha subito conquistato anche se all’epoca avevo solo undici anni. Dopo ho avuto diverse fasi, ho cantato anche delle canzoni russe. Ma solo all’università ho iniziato la mia avventura seria con la canzone. Il punto decisivo è stato il Festival della canzone di Leonard Cohen a Cracovia dove ho partecipato con Kuba Michalski e il caso ha voluto che abbiamo vinto! Subito dopo abbiamo dovuto creare un programma delle canzoni, abbiamo iniziato i concerti nei club e locali per gli studenti. Era anche il momento in cui ho iniziato a esercitare la voce e suonare la chitarra. Dopo sono arrivati i festival della canzone francese in Polonia e in Francia. Nel mio repertorio ovviamente c’è anche posto per le canzoni italiane che un tempo sono state molto di moda e piacevano molto ai polacchi. Ho anche studiato l’italiano che mi aiuta molto nella ricerca degli artisti interessanti, la conoscenza della lingua mi era d’aiuto inoltre durante la fase di preparazione dello spettacolo “Dalida – Pieśń Miłości – Chant D’Amour”.

Perché ha deciso di dedicare uno spettacolo proprio a Dalida?

Mia madre ascoltava Dalida quando era incinta quindi la sua musica l’ho assorbita ancora prima della nascita. Però, parlando sul serio, era un’idea che da tempo volevo realizzare. Il primo passo l’ho fatto inserendo la straordinaria canzone “Parole, parole” nel mio disco d’esordio. È un pezzo italiano ma sono stati Dalida e Delon a renderlo veramente famoso. Per questo ho pensato che valesse la pena ampliare il repertorio dedicato a Dalida che è stata una indiscussa regina della canzone francese con una caratteristica particolare: l’accento italiano che è diventato il suo valore aggiunto. Un altro stimolo per avviare il progetto erano gli anniversari della morte di Dalida e di Luigi Tenco, il suo grande amore che purtroppo si è concluso in modo tragico. E infine il caso ha voluto che durante la prima del concerto c’era anche la prima polacca del film su Dalida.

Quale immagine di Dalida appare dalle canzoni che lei ha scelto?

Preparando lo spettacolo ho letto tanto su di lei e ho guardato numerose interviste da cui ho capito che era una persona estremamente sensibile, sincera, provata dalle esperienze di vita, in continua ricerca dell’amore ma anche una professionista perfezionista. Ho avuto un grande dilemma scegliendo le canzoni perché ne ha registrate quasi duemila in diverse lingue. Ci tenevo a far vedere la versatilità di Dalida e raccontare la sua vita con le canzoni che erano sempre legate alla sua biografia. In conseguenza nel programma ci sono quelle più conosciute e alcune che spero d’aver fatto conoscere al pubblico polacco. Alcune le ho tradotte in polacco come il famoso “Gigi l’Amoroso” e “Mourir sur scène “. Al progetto ho invitato anche il famoso tenore italiano Sergio Bettas che ha cantato in italiano la canzone di Luigi Tenco “Vedrai, vedrai”, e con me “Love in Portofino” e “Parole”. Il mio invito lo ha accettato anche la grande cantante Anna Riveiro con cui ho cantato in arabo e in spagnolo. In questo modo ho voluto sottolineare il multiculturalismo di Dalida che era di origini italiane ma era nata e cresciuta in Egitto per poi stabilirsi a Parigi. Prendere da tante culture diverse arricchisce e amplia gli orizzonti di tutti, non solo degli artisti.

A chi vorrebbe dedicare i prossimi progetti?

Mi affascina tanto Luigi Tenco che ho scoperto mentre stavo lavorando su Dalida. Secondo me scriveva delle canzoni belle e molto fini, era un poeta non adatto ai tempi in cui viveva. Ma un programma dedicato a questo cantante straordinario è stato già fatto da Alessandro Predari con la partecipazione di Jarek Wist. L’evento, a cui ho avuto il piacere di cantare “Ciao amore ciao”, è stato organizzato il 30 giugno a Prom Kultury a Varsavia. Un’altra personalità che mi incuriosisce è Mina. Chissà forse dedicherò a lei il mio prossimo progetto, per adesso invece sto finendo la registrazione del disco “Femmes czyli kobiety” dedicato a 16 cantanti francesi, dalla Piaf alla Zaz. Il tutto crea una storia che racconta i momenti importanti della vita di donna. Ho anche in programma un progetto d’autore francese-polacco.

Abbiamo parlato della canzone francese, italiana, russa, ci sono invece canzoni polacche presenti nel suo repertorio?

La canzone poetica polacca occupa un posto importante nella mia carriera. Sul disco “Tête-à-tête” accanto alle canzoni francesi ho registrato anche delle canzoni poetiche polacche, tra le altre le poesie di Anna Piwkowska, una poesia di Jakub Należyty e una canzone di Agnieszka Osiecka “W żółtych płomieniach liści” nella traduzione francese di Stanisław Waszak. Molto spesso la canto durante i concerti perché piace molto ai polacchi e stranieri. Il disco “Empatik” invece è polacco con accenti francesi. Prevalgono le poesie di Piwkowska, un testo è la poesia di Julia Hartwig, ho sfruttato anche i miei testi polacchi e francesi. La musica è del pianista Mariusz Dubrawski, compositore e arrangiatore con cui collaboro da anni, si possono ascoltare anche le mie composizioni. Inoltre partecipo al progetto “Koncert umarłych poetów” creato da Marek Bartkowicz e Andrzej Ozga dedicato ai cantautori polacchi e stranieri che si svolge a “Piwnica na Wójtowskiej” a Varsavia. Invece quando sono all’estero cerco sempre di sottolineare l’unicità della canzone d’autore polacca. Non molto tempo fa durante un’intervista per una radio francese a Parigi ho raccontato del fenomeno di Ewa Demarczyk e il regista del programma per farmi piacere ha trovato la sua canzone “La Grande valse brillante” e l’ha messa in onda. È stato un momento tanto magico quanto magico è il potere delle canzoni.

I limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo

0

Ludwig Wittgenstein, nel “Trattato logico e filosofico”, ha detto che “I limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo”. Conoscendo la lingua dell’opera originale, le sue sfumature, la cultura da cui proviene e che descrive, comprendiamo meglio non solo il linguaggio della narrazione, ma siamo in un mondo diverso che diventa parte della nostra realtà ed esperienza. Da qui l’invito e l’ispirazione per imparare una lingua straniera, la cui conoscenza ci dà l’indubbio privilegio di aprirci ad un altro mondo, ad altre persone, allargando i nostri orizzonti.

Siccome da anni lavoro tra libri italiani, con piacere ho accettato l’invito della redazione di “Gazzetta Italia” di creare una rubrica che ricordasse agli amanti della lingua e della cultura italiana l’offerta della libreria Italicus. Il mercato polacco della lingua italiana è un mercato “di nicchia” ma è, senza dubbio, composto da persone con autentica passione per la lettura.

Ho aderito all’iniziativa di pubblicare su “Gazzetta Italia” con piacere, ma anche con soddisfazione, perché un tale invito dimostra che la nostra presenza in questa fascia di mercato non è temporanea né sporadica. Italicus è una libreria italiana che opera ininterrottamente da 28 anni, inizialmente come negozio per corrispondenza (forse ho intuito l’arrivo dell’era delle librerie online), e ora come libreria e caffetteria a Cracovia. E poiché lo sviluppo della tecnologia dell’informazione lo ha reso possibile, distribuiamo anche pubblicazioni come libreria online .

La gestione della rubrica “Leggo, vivo meglio” è anche un impegno a mantenere una buona qualità dell’offerta, a proporre nuove opere di autori di glottodidattica e letteratura italiana, ma anche a tenere il passo con il costante sviluppo della tecnologia, e scegliere cosa può interessare in un mercato di nicchia non è sempre facile. Dopotutto l’età matura (28 anni di attività) e il desiderio di essere una libreria d’autore è, ormai, un obbligo!

Italicus, in linea con l’idea della libreria d’autore, cerca e rende disponibili pubblicazioni necessarie, utili o interessanti in primo luogo per gli italianisti polacchi: insegnanti, studenti e traduttori. In questi anni di attività, Italicus è diventata un luogo in cui sono sempre stati disponibili i più importanti libri di testo italiani per l’apprendimento e l’insegnamento. E quando i nostri clienti hanno amato la lingua italiana, raggiunto un giusto livello di conoscenza e voluto conoscerne la bellezza a diretto contatto con le opere di scrittori e poeti italiani, abbiamo deciso di diventare divulgatori della letteratura italiana ampliando la nostra offerta di libri in versione originale.

La rubrica “Leggo, vivo meglio” è un’altra sfida in linea con la nostra filosofia. Presenteremo periodicamente pubblicazioni, autori, eventi degni di attenzione e raccomandazioni e recheremo il “marchio di qualità” in tutte le nostre proposte.

Per cominciare presentiamo la casa editrice fiorentina Alma Edizioni, il nostro fornitore “storico” (quasi coetaneo, anno 1994). Oggi Alma si ritrova bene nel mondo digitale, offrendo libri di testo, materiali multimediali, applicazioni, registrazioni video (Alma TV) resi disponibili online come supporti, ispirando insegnanti e attraendo studenti. Gli autori dei libri di testo e dei materiali di Alma sono professionisti, il che garantisce un alto livello di contenuto e l’adattamento dei materiali alle reali esigenze e aspettative degli studenti.

Quindi In bocca al lupo, ragazzi! (per citare uno dei corsi di Alma).

Inaspettatamente, in questo difficile periodo, ci è stato dato molto da trascorrere in modo diverso. Forse vale la pena cercare un buon libro italiano? I suggerimenti di lettura sono un classico facile come il “Decameron” di Boccaccio, e un’opera meno nota ma assolutamente da scoprire ovvero “Sessanta racconti” di Dino Buzzati.

Tartare di salmone e spuma di mozzarella

0
dav

Ricetta di Paweł Kulesza chef di Trattoria Piccola Italia

Ingredienti:

  • 120 g di salmone
  • 125 g di mozzarella
  • 20 g di burro
  • spremuta di un limone e un’arancia
  • buccia grattugiata di un limone e un’arancia
  • una fetta di pancarrè
  • acciughe
  • pepe rosso
  • sale
  • olio d’oliva

Procedimento:

Tagliate la mozzarella a cubetti, aggiungete il burro, sale e pepe e frullate fino ad ottenere una crema omogenea.

Dopo tagliate il salmone e marinatelo con la buccia e il succo di limone e arancia. Aggiungete pepe rosso, olio d’oliva e sale e mescolate. Tagliate una fetta di pancarré a piccoli cubetti e abbrustolite col burro e acciughe finché non diventa croccante.

Mettete il pane abbrustolito in un piatto, sopra appoggiate la schiuma di mozzarella e infine i pezzetti di salmone marinato.

Buon appetito!

L’italiana Saipem realizzerà il Baltic Pipe

0

Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

La costruzione del gasdotto Baltic Pipe comincerà simultaneamente in Polonia e Danimarca, consentendo a Varsavia, ma anche ad altri paesi della regione come l’Ucraina, di diventare energeticamente indipendenti dalla Russia. Il presidente polacco Andrzej Duda, il sottosegretario all’Infrastruttura energetica strategica Piotr Naimski e l’amministratore delegato di Gaz-System Tomasz Stepien hanno fatto una dichiarazione congiunta: “E’ una buona notizia per la Polonia e non solo nel breve periodo, bensì, credo, per i prossimi decenni. Inizia sul serio la costruzione del Baltic Pipe. Il gasdotto correrà dalla piattaforma continentale norvegese alla Danimarca e poi dalla Danimarca alla Polonia, lungo la nostra costa, fino a Trzesacz”, ha detto Duda, commentando la firma del contratto tra Gaz System e il gruppo italiano Saipem. Il capo dello Stato ha ricordato che la data prevista per la messa in funzione del gasdotto è il primo ottobre 2022. Una volta operativo, il gasdotto avrà una capacità annuale di 10 miliardi di metri cubi di gas. Si tratta di una quantità che eccede il fabbisogno polacco e consentirà al paese di diventare un “centro nevralgico per questa parte d’Europa”. Il Baltic Pipe consentirà di costruire interconnettori per l’approvvigionamento dei paesi limitrofi all’interno dell’Iniziativa dei Tre Mari, ma anche all’Ucraina. “Ciò che è fondamentale per la nostra sicurezza è giunto finalmente alla sua fase di realizzazione”, ha dichiarato Naimski. Saipem si è aggiudicata il contratto con Gaz-System S.A. per il trasporto e l’installazione del gasdotto tra Danimarca e Polonia. Il contratto, firmato dalla sua controllata nel Regno Unito Saipem Ltd, vale circa 280 milioni di euro.

Pap.pl

Archeologi: la siccità potrebbe far riapparire antichi manufatti

0

Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl
Gli idrologi e i metereologhi riferiscono che se non ci saranno piogge regolari e prolungate nel prossimo futuro, una delle più grandi siccità della storia della Polonia potrebbe aspettarci in quest’estate. L’archeologo Piotr Wroniecki dice che se una situazione simile persiste fino all’estate, potremmo trovarci di fronte a una vera e propria ondata di scoperte archeologiche. Wroniecki sta pianificando di volare su małopolskie e śląskie. Molte scoperte più o meno accidentali sono attese anche dagli scienziati nei fiumi o nei laghi. L’archeologo subacqueo Artur Brzóska, che da diversi anni esplora il fiume Vistola nella zona di Varsavia, continuerà il suo lavoro a maggio. Brzóska ritiene che la siccità sia una grande minaccia per i relitti e le altre strutture che cominciano ad emergere da laghi o fiumi. Ma grazie all’abbassamento del livello dell’acqua potranno emergere anche altri manufatti – ad esempio – vecchi ponti e persino case. Brzóska avverte che quando il legno è sott’acqua, è soggetto a un processo di conservazione naturale, mentre quando viene portato all’aria si asciuga rapidamente e si disintegra, e aggiunge che i manufatti in pelle sono ugualmente in pericolo perchè resistono meglio in un ambiente umido. Nel 2014 Krzepkowski ha scoperto una città medievale perduta nella regione Wielkopolska Dzwonowo. Secondo l’archeologo, la siccità di quest’anno potrebbe contribuire alla scoperta di molte altre città e insediamenti perduti.

Pap.pl

Italicus: un angolo di Bel Paese

0

In via Kremerowska 11, a pochi passi dal Rynek di Cracovia, c’è una splendida e accogliente libreria in cui, sorseggiando un buon caffè, si può partecipare a incontri, presentazioni di libri, corsi di lingua e soprattutto trovare tante pubblicazioni italiane. Ideata e gestita dalla dinamica Krystyna Juszkiewicz-Mydlarz, una delle prime laureate di italianistica della capitale della Małopolska, la libreria Italicus è da anni un punto di riferimento per gli appassionati del Bel Paese.

“Abbiamo molti libri di glottodidattica, linguistica, dizionari ma anche narrativa, guide, audiolibri e film DVD”, racconta Krystyna che è stata capace di trasformare una passione nel suo lavoro. “Nel 1973 mi iscrissi all’Università Jagellonica, Facoltà di romanistica che proprio in quell’anno, in seguito ad un accordo bilaterale italo-polacco, inaugurava un corso di italianistica. C’erano 15 posti, io non ci pensai più di tanto e mi iscrissi”.

Una scelta che le avrebbe cambiato la vita dato che una volta laureata iniziò ad insegnare prima al XIII Liceo di Cracovia e a vari corsi, poi all’Università Jagellonica come lettrice. “Nel frattempo facevo anche l’interprete e la traduttrice per aziende italiane, lavoro che mi ha dato l’opportunità di imparare molte cose su come gestire un’azienda. Così nel 1992, poco dopo la fine del sistema socialista, decisi di investire i miei risparmi in una attività di importazione di libri dall’Italia alla Polonia. In realtà era una scelta un po’ azzardata, oltre che una conseguenza della mia esperienza come insegnante, perché i libri italiani erano assenti sul mercato polacco, quelli importati erano cari per i polacchi, senza contare che la lingua di Dante era considerata una sorta di lingua esotica. Ma in realtà si scoprì subito che in Polonia c’era bisogno di moderni materiali per insegnare l’italiano; anche se qualcosa cominciava a fornirci l’Istituto Italiano di Cultura. In quell’epoca praticamente creammo dal nulla il percorso di studio per insegnare l’italiano. Io credevo molto nel progetto e mi sono detta: “a me i libri piacciono, li compro e se non li vendo me li tengo”. Così partì per Perugia e Per Roma, per andare alla sede della Guerra Edizioni e Bonacci Editore, investì i miei pochi risparmi in libri. La notizia si sparse velocemente tra italianisti e iniziarono ad arrivarmi richieste di libri italiani da tutta la Polonia. I primi libri in conto vendita li mandai anche ad una libreria di Varsavia specializzata in linguistica. Da quei primi anni eroici, con le casse di libri sotto il tavolo del soggiorno-cucina e l’eterno imbarazzo, quando capitavo in Italia, se far shopping comprando una bella gonna o investendo in un ennesimo libro”, Mydlarz arriva all’apertura della sua prima libreria nel 1999 in via Grzegórzecka, poi il trasloco nel 2004 in via Bronowicka fino al definitivo trasferimento nel 2012 nell’odierna bella sede di via Kremerowska dove nella sala centrale è possibile bersi un caffè sfogliando pubblicazioni in offerta della libreria, incontrare amici e ascoltare i tanti autori italiani che vengono di volta in volta presentati.

Ma quali sono i libri italiani più venduti in Polonia?

“Italicus vive soprattutto di pubblicazioni dedicate alla didattica dell’italiano ma con grande piacere da qualche anno promuovo una sezione di narrativa, spesso cercando di abbinare le versioni italiana e polacca di uno stesso titolo. Tra gli scrittori italiani più noti e tradotti in Polonia ci sono Fallaci, Saviano, Eco, Camilleri, Terzani, Tabucchi, Rodari con le sue fiabe, e poi nuovi come Mazzantini, Carofiglio, Ferrante, Martigli e Patrignani, tra i polacchi tradotti in italiano – oltre a colonne della cultura polacca come Miłosz, Kapuścinski, Lem, Szymborska, Twardowski – segnalo Olga Tokarczuk, Marek Krajewski e le poesie di Ewa Lipska.”

L’italiano oggi non è più una lingua esotica?

“Direi di no, c’è un ampio pubblico fatto di insegnanti, studenti, intellettuali, traduttori e amanti della cultura italiana, ma resta comunque un settore di nicchia, ma una nicchia bellissima in cui sono felice d’aver costruito la mia vita.”

Falla finita!

0

Una grande confusione la fanno nelle teste degli studenti d’italiano le parole come fine o finire. Già a prima vista si vede che hanno qualcosa in comune ma non necessariamente tutti si ricordano che esiste la fine ed il fine e che poi il verbo finire vuol dire nello stesso tempo finire qualcosa e che qualcosa finisce, e non si deve per niente aggiungere la particella si. In più si può pure fare fine oppure descrivere qualcosa con un aggettivo fine.

Proviamo ad ordinare un po’ queste cose:

1. FINIRE vuol dire kończyć coś lub kończyć się. Si coniuga in modo regolare, nel terzo gruppo con la desinenza– sco: finisco, finisci, finisce, finiamo, finite, finiscono

Finisco il lavoro alle 19. – Kończę pracę o 19.

Il lavoro finisce alle 19. – Praca kończy się o 19.

Primo: non ci si mette assolutamente mai la particella si – się, secondo: ricordiamoci che nei tempi composti questo verbo in polacco ha un significato del verbo riflessivo ed in italiano si coniuga con il verbo ausiliare essere.

Ho finito il lavoro alle 19. – Skończyłem pracę o 19.

Il lavoro è finito alle 19. – Praca skończyła się o 19.

Ed a questo punto non posso non parlare di un altro uso interessante del verbo finire – kończyć nel significato appunto diverso, vuol dire…guardate questa frase:

Dove sono finiti i miei occhiali? In polacco sarebbe qualcosa tipo Gdzie się podziały moje okulary?

Oppure: Ma dov’è finita la tua amica? Il che in polacco non è facile tradurre, forse proviamo semplicemente Gdzie jest twoja przyjaciółka? A może co się z nią stało?

Questa struttura è tipica per la lingua parlata, frequente e contiene un messaggio particolare che mette insieme la curiosità con la sorpresa, di sicuro non è una semplice domanda su dove uno sta o dove si trova.

2. LA FINE vuol dire

a) koniec, zakończenie ad esempio la fine del mese – koniec miesiąca, la fine del mondo – koniec świata
b) koniec, rezultat, wynik ad esempio la fine dell’inchiesta – koniec, wynik śledztwa
c) oppure infine la fine che significa la morte – śmierć, la fine è vicina – zbliża się koniec.

E proprio per questo che si dice alla fine – cioè na koniec, per informare che qualcosa è accaduto proprio in quel momento. Ad es.

Alla fine della vita ha incontrato suo padre. – Pod koniec życia spotkał swojego ojca.

Alla fine d’altronde viene spesso confuso con infine i finalmente ma è un’altra storia per un altro incontro con Angolo linguistico.

3. FARE FINE – è già un’espressione che si usa per ricevere informazione su qualcosa o qualcuno di cui non abbiamo notizie o abbiamo perso di vista. È un po’ simile a fare fine di cui si parlava di sopra.

Che fine hai fatto? Vuol dire più o meno Co się z tobą działo? Gdzie się podziewałeś?

Così c’è anche un’espressione FARE UNA BRUTTA FINE – simile a quella in polacco źle skończyć nel senso morire umrzeć in modo tragico oppure finire nel senso del fallimento economico o sociale. In questo secondo significato si può tradurlo per il polacco stoczył się.

Ad es. Il mio vicino ha fatto una brutta fine, è morto drogato. – Mój sąsiad źle skończył, zmarł naćpany.

4. DARE, METTERE FINE a qualcosa – zakończyć coś. Visto che si può fare fine si può pure metterla.

Qualcuno deve mettere fine a questi pettegolezzi. – Ktoś musi wreszcie zakończyć te plotki. In altre parole: Qualcuno deve farla finita.

Eccolo uno dei modi più italiani di dire farla finita – skończyć coś, skończyć z czymś. dove la si dice per la cosa.

5. IL FINE significa semplicemente cel. Ma avrà qualcosa in comune con la parola la fine; beh insomma il fine si trova alla fine in un certo senso ma a dire il vero è una cosa che soprattutto disturba nello studio agli studenti perché crea confusione. Il fine in italiano è di genere maschile come in polacco; la fine è femminile…non aiuta molto perché in polacco non lo è.

Conosciamo tutti però una famosa frase di Machiavelli Cel uświęca środki. Studiamola allora in italiano – Il fine giustifica i mezzi.

6. FINE – finalmente è pure un aggettivo che vuol dire molte cose:

cienki ad es. cienkie włosy – capelli fini
delikatny, drobny ad es. sabbia fine. – drobny piasek
wysublimowany, elegancki ad es. ironia fine – wysublimowana ironia, żart

7. C’è pure FINO A – cioè aż do in riferimento al tempo o allo spazio.

ad es. Devi andare fino all’incrocio. – Musisz iść aż do skrzyżowania.
Lavoriamo fino a tardi. – Pracujemy do pozna.

È finita qui? To może to byłoby na tyle? ☺

Gowin: “Nessuno crede più alla data del 10 maggio per le elezioni”

0

Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

“Tutti sanno già che le elezioni presidenziali di quest’anno non si terranno il 10 maggio. Nessuno ci crede più” ha dichiarato Jarosław Gowin, Presidente del partito conservatore Accordo (Porozumienie). Gowin si è dimesso dalla carica di Vicepremier e Ministro della Scienza e dell’Istruzione Superiore il 9 aprile scorso, a causa di disaccordi col governo sullo svolgimento delle elezioni per corrispondenza. “Il 23 maggio potrebbe essere la data più propensa per lo svolgimento delle elezioni. Ci raccomandiamo che le schede elettorali siano provviste di una conferma di ricevuta, benché Jacek Sasin, il responsabile di queste elezioni, non abbia ancora fornito agli uffici postali un elenco degli elettori. Alle votazioni del 5 e 6 maggio confermerò la mia appartenenza alla destra”. Nei prossimi giorni il Senato deciderà se respingere o approvare la proposta di legge sullo svolgimento delle elezioni per corrispondenza, sostenuto dal partito di maggioranza Diritto e Giustizia e dagli altri partiti di destra, che attualmente contano 235 membri.

Pap.pl

GAZZETTA ITALIA 80 (maggio 2020)

0

Gazzetta Italia 80: È la speciale Gazzetta Italia 80 che in tempi di Coronavirus regaliamo al grande e affezionato pubblico che ci segue da anni in forma digitale. Un numero diverso e unico che lancia la prossima Gazzetta Italia cartacea, numero 81, che sarà in vendita a giugno.

Copertina è dedicata alle celebrazioni dell’anno di Raffaello Sanzio e si apre con una intensa intervista a Karolina Porcari che si racconta senza veli per i lettori di Gazzetta! A seguire una infinità di articoli, interviste, rubriche ricette, note linguistiche.