Zbigniew Boniek compie 60 anni

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Un esempio per tutti
Nato il 3 marzo 1956, Boniek lascia la squadra locale del Zawisza Bydgoszcz per trasferirsi al Widzew Łódź per 400.000 vecchie złoty polacche. Quella cifra era più di quanto potesse permettersi il club all’epoca, ma i veterani del Widzew uscirono di tasca propria dei soldi per arrivare alla cifra necessaria per l’acquisto del 20enne polacco, che in breve tempo diventa una delle colonne portanti della squadra. Dall’arrivo di Boniek, la squadra arriva tre volte al secondo posto in campionato, prima di vincere nel 1981 e 1982. ‘Zibi’ stava così diventando un calciatore di caratura mondiale.

Ha rappresentato la speranza nei momenti bui
La presenza della Polonia nella Coppa del Mondo FIFA 1982 ha coinciso con un periodo di tensione in patria. Il governo aveva approvato la legge marziale per contrastare il movimento di Solidarnosc che chiedeva maggiori diritti ai lavoratori e un cambiamento sociale. La nazionale in questo senso ha dato un pizzico di speranza alla Polonia durante España ’82. Boniek ha rappresentato infatti questo aspetto positivo vincendo la medaglia di bronzo e segnando una tripletta nel 3-0 sul Belgio. ‘Zibi’ nel 1981/82 è anche arrivato terzo nella corsa al Pallone d’Oro, dietro Paolo Rossi e Alain Giresse – l’unico calciatore polacco ad arrivare così in alto in classifica era stato Kazimierz Deyna nel 1974.

Il trasferimento all’estero
Quello strepitoso Mondiale diede alla Juventus la conferma di avere speso bene l’equivalente di $1,8 milioni per Boniek. La cifra pagata dai bianconeri al Widzew è rimasto un record per molti anni in Polonia. A Torino il polacco si intende alla perfezione in campo con Michel Platini. Boniek si esaltava nelle partite europee – che proprio allora come oggi si giocavano prevalentemente in notturna –, tanto che le sue prestazioni gli valgono il soprannome di ‘Bello di notte’.

Ha messo da parte il dramma personale per il bene della Polonia
Nonostante la tragedia nella Coppa dei Campioni del 1985, dove morirono 39 tifosi accorsi a vedere la finale vinta dalla Juventus sul Liverpool, Boniek il giorno dopo segna una rete nelle qualificazioni alla Coppa del Mondo contro l’Albania che aiuta la Polonia a qualificarsi alla fase finale del 1986. “Ricordo che ho preso un aereo privato la mattina dopo, ma non eravamo autorizzati ad atterrare a Tirana; erano le 5 del mattino e l’aeroporto apriva alle 7”, ha raccontato Boniek a UEFA.com. “Così il pilota mi ha fatto passare da Bari, in Italia. Abbiamo fatto colazione lì, e poi siamo andati a Tirana. Ho giocato, ho fatto gol e basta”. Tuttavia la tragedia dell’Heysel lo ha segnato talmente tanto che ha rinunciato al premio in denaro per devolverlo ai familiari delle vittime. “Avrei potuto comprare dozzine di case in Polonia con quei soldi all’epoca, ma mi sono rifiutato di prenderli”, ha raccontato.

La fama mondiale
Boniek non era un beniamino solamente dell’Italia e della Polonia. Il 4 settembre 1984, a Tegucigalpa in Honduras, infatti, nasce un bambino a cui viene messo il nome del nazionale polacco, e il destino vuole che sia diventato un calciatore e abbia poi vestito la maglia della nazionale. “Mio padre era innamorato di Zibi e ha voluto onorarlo mettendomi il suo nome”, ha detto il nazionale honduregno Boniek García a UEFA.com. “E non sono nemmeno l’unico Boniek in Honduras. Quando ero a scuola ricordo di aver incontrato un altro Boniek che mi ha detto che la ragione era esattamente la stessa, suo padre amava il calciatore polacco”.

Il calcio lo ha reso felice
Parlando mercoledì ai microfoni di UEFA.com, Boniek ha detto: “Ho una moglie meravigliosa che ho conosciuto quando avevo 17 anni; dei figli e dei nipoti fantastici. Sono un uomo felice. Ho realizzato i miei sogni in campo e fuori dal campo. Adesso sono persino il presidente della federcalcio polacca (PZPN). Abbiamo raggiunto numerosi traguardi e abbiamo 100.000 idee in mente. Per me tutto è fantastico”. Questo invece il suo messaggio ai lettori di UEFA.com: ‘Wszystkiego najlepszego’, ovvero ‘vi auguro il meglio’ in polacco.

(fonte: UEFA)

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