Il Club di Cultura Italiana di Jelenia Gora presso la Fondazione Maxibene con il patrocinio dell’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia ha organizzato il 4 giugno 2022
un incontro in onore della 76^ Festa Nazionale della Repubblica Italiana, svoltasi il 2 giugno 2022. Il luogo d’incontro è stato la Galeria Izerska in una bella chiesa post-evangelica adattata ad ospitare attività culturali, diretta da Adam Spolnik. Gli appassionati d’Italia, i soci e tutti i membri del club si sono dati appuntamento con entusiasmo alla tavola imbandita di buon cibo italiano a tema per le regioni, questa volta protagonista è stata la bontà della Puglia. Cibi che Izabela Zobel, grande amante dell’Italia, prepara personalmente avendo trascorso 40 anni in Italia, mentre ora vive nella regione di Karkonosze. Zobel per non farsi mancare niente del Bel Paese sta coltivando l’atmosfera italiana fondando il Club Italiano. Izabela Zobel (presidente e fondatrice del Club Italiano) porta per questi incontri i prodotti solamente e direttamente dall’Italia, tra cui naturalmente vino e olio.
All’incontro si sono cantati brani italiani interpretati dalla neodiplomata della Scuola di Musica di Jelenia Gora, promettente soprano, Karoline Bielecka, e dalla stella del palcoscenico classico ucraino di Rovno, la soprano, prof. Natalia Faryna che dopo i concerti in Italia è venuta per esibirsi per la nostra compagnia di appassionati italiani. Le due cantanti sono state accompagnate da Marcin Kostrzewski, alla chitarra, e Artur Rulewski al pianoforte. Tra gli ospiti c’erano Hubert Papaj, direttore del KARR e organizzatore di concerti per i giovani, rappresentanti della Direzione della Scuola di Musica, rappresentanti della Filarmonica della Bassa Slesia, il presidente del Rotary Club Jelenia Gora, Zbigniew Byczko (anche membro del Club e vice presidente) oltre a tanti amanti della cultura e dell’Italia.
I nostri incontri sono finalizzati alla diffusione della cultura Italiana e al mantenimento di una tradizione che per me è di grande valore, la più bella del mondo. L’Italia è un paese straordinario, bello e grande generatore di cultura.



















Cura e bellezza del corpo – SANA è il punto di riferimento per la cosmesi certificata e naturale, con un’area interamente dedicata alla cura del corpo, agli integratori e alle erbe. Nel 2022, sarà il punto d’incontro chiave per il mondo degli affari nel settore della cosmesi e degli integratori naturali e sostenibili, che sta diventando sempre più importante sia per i professionisti che per la vita quotidiana.
moglie di un carpentiere romano, una certa Francesca, afferrò la pialla del marito nella concitazione del momento e cominciò a piallare un blocco di ghiaccio che allora veniva utilizzato, tra l’altro, nelle case come frigorifero. Quando le emozioni si placarono Checca (diminutivo italiano del nome Francesca), davvero stanca e assetata, si accorse che il ghiaccio, grattugiato così, era perfetto per dissetarsi, e con l’aggiunta di sciroppo era una vera prelibatezza. E così, secondo alcuni, Checca grattando il ghiaccio creò la prima grattachecca al mondo. Invece, una teoria meno romantica spiega che il nome di questo dolce rinfrescante è legato a un blocco di ghiaccio, che in dialetto romano veniva chiamato “checca”, che in combinazione con il verbo grattare (pl. drapać) ci dà grattachecca. La bevanda stessa, oltre a dissetare perfettamente e portare sollievo nelle giornate calde, è molto facile da preparare. Basta grattare un pezzo di ghiaccio, con l’aiuto della grattugia speciale, poi basta mettere il ghiaccio grattugiato in un bicchiere, versare sciroppo di ciliegia, menta o mandorle a discrezione, aggiungere un po’ di frutta a fette, infilare una cannuccia e buon appetito! Trovandosi a Roma, non confondete la grattachecca
con la granita, perché sebbene entrambe queste specialità abbiano un denominatore comune, cioè il dissetarsi nelle giornate calde combinato con un piacere del palato, le loro somiglianze finiscono qui. La grattachecca, come già detto sopra, ha come base del ghiaccio appena grattugiato, su cui viene versato dello sciroppo, i cui pezzi si sentono in bocca mentre si mangia. La granita, invece, è una mescolanza di acqua, sciroppo, zucchero e altri ingredienti che vengono raffreddati fino a quando diventano una massa ghiacciata e relativamente liscia. Inoltre la granita è un dolce siciliano servito spesso a colazione, mentre i romani mangiano il loro dolce ghiacciato il pomeriggio e la sera. Nonostante siano sempre meno i locali a Roma che servono grattachecca originali e fatte a mano, dall’inizio del XX secolo è stata venduta ininterrottamente in diversi chioschi. Uno dei più antichi a servire questa bontà dissetante è “Alla fonte d’oro”, attiva dal 1913 situata in Lungotevere Raffaello Sanzio. Lungo il Tevere, e più precisamente in Lungotevere Degli Anguillara, si trova un altro storico chiosco il “Sora Mirella”, invece in via Trionfale c’è “Sora Maria”, dove la grattachecca è servita dal 1933. Oggi sempre più spesso, tra l’altro per motivi igienici, al posto della grattugia tradizionale viene utilizzato un dispositivo
speciale per tritare il ghiaccio. Tuttavia, nonostante questo, il dolce non perde il suo valore e la sua consistenza è ancora alla pari con l’originale. Per coloro che patiscono il caldo nella città di Wars e Sawa e vogliono provare questa specialità ghiacciata italiana, abbiamo un’ottima informazione. Nel verde quartiere di Żoliborz a Varsavia, “Flaminia Gelateria” ha iniziato la sua avventura con grattachecca. Come vuole, non la leggenda, ma la ricetta originale, per fare la grattachecca a Varsavia vengono utilizzati solo ingredienti italianioriginali. Abbiamo quindi la garanzia che il tutto sia preparato con un temperamento altrettanto italiano e impreziosito da un sorriso sincero e, con un po’ di fortuna, possiamo scambiare una parola in dialetto romano con il proprietario di Flaminia. Cosa si può volere di più in una calda giornata in città? Probabilmente solo un’altra porzione di grattachecca.



