Fondi strutturali Ue – rafforzare cooperazione tra Italia e Polonia

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“Utilizziamo i fondi strutturali Ue in maniera esemplare e siamo disposti a condividere con l’Italia know-how ed esperienze”. E’ quanto dichiarato daTomasz Or?owski, neo ambasciatore di Polonia in Italia.

“Durante le due legislature in cui ha guidato il governo, Donald Tusk (ex primo ministro polacco, oggi alla guida del Consiglio europeo, ndr) ha fatto un lavoro apprezzato da molti, non solo in Polonia: in un periodo di profonda crisi economica è riuscito a far mantenere alla Polonia un notevole tasso di crescita. Speriamo che possa contribuire anche al risveglio economico del nostro continente”, dichiara a Tribuna economicaTomasz Or?owski, neo ambasciatore di Polonia in Italia dal 2 aprile 2015. “L’obbligo del presidente del Consiglio europeo è di ascoltare la voce di ogni singolo Paese membro; credo che il presidente Tusk abbia capito molto bene questa realtà”.

Ma Tusk ha saputo anche concentrarsi su temi più internazionali: “La più grande sfida a cui Tusk deve far fronte sono le crisi internazionali e il mantenimento della coerenza dell’Ue” prosegue l’ambasciatore. “Vogliamo che svolga un ruolo politico importante, da vero leader dell’Unione”.

A proposito di Europa, quali sono i temi di maggiore interesse del Paese?

L’Ue dovrebbe rendere la sua politica di sicurezza e difesa comune più ambiziosa, credibile e concreta. I ministri degli Affari esteri e di Difesa di Francia, Germania e Polonia hanno ultimamente firmato una lettera comune indirizzata all’Alto rappresentante Federica Mogherini in cui hanno presentato idee concrete su come può essere raggiunto quest’obiettivo. Bisognerebbe poi aumentare non solo la propria capacità di reagire, ma anche la propria base tecnologica e industriale.

L’Europa deve, inoltre, uscire da un circolo vizioso di crisi economica e intraprendere sforzi e azioni eccezionali concentrandosi su riforme strutturali e su un ulteriore approfondimento del mercato unico. Ci aspettiamo che durante il Consiglio europeo di giugno venga affrontato un dibattito sostanziale sulla strategia per il Digital Single Market che avrà un ruolo chiave nell’innovazione, la crescita e lo sviluppo dell’Europa. Inoltre, in quanto promotrici del gruppo “Amici dell’Industria”, Italia e Polonia portano insieme avanti il progetto della reindustrializzazione dell’Europa come importante fattore della crescita dell’economia comunitaria.

Un altro punto importante è l’idea di un’Unione energetica, presentata dal nostro ex primo ministro Donald Tusk e diventata una delle priorità dell’agenda strategica dell’Ue.

In previsione della futura entrata nell’eurozona, la Polonia vuole partecipare al processo di rafforzamento dell’Unione economica e monetaria che deve essere immune agli choc esterni ed essere in grado di generare crescita e occupazione.

Polonia-Italia: come si posizionano i rapporti commerciali?

Secondo i dati preliminari 2014 del Ministero dell’Economia polacco nel 2014 il valore dell’interscambio commerciale ha superato i 16 miliardi di euro ed è aumentato del 8,3% rispetto all’anno precedente. L’Italia è il quinto Paese di sbocco per le esportazioni polacche verso l’Ue e il secondo Paese fornitore per il volume di importazioni della Polonia, rispettivamente con 7,4 miliardi di euro (+10% rispetto al 2013) e 8,9 miliardi di euro (+7% rispetto al 2013). Il saldo della bilancia commerciale da svariati anni rimane negativo per la Polonia, nel 2014 ammontava a 1,5 miliardi di euro. Un fenomeno che ci rallegra molto è l’esportazione dalla Polonia in Italia dei prodotti tecnologicamente avanzati.

Va notato che l’Italia vanta anche un’ottima posizione sul mercato polacco come sesto principale Paese investitore. L’ammontare degli IDE italiani in Polonia alla fine del 2013 era pari a 9,2 miliardi di euro, secondo le stime della nostra Banca Nazionale. Oltre 1.300 aziende sono presenti sul nostro mercato.

La presenza delle imprese italiane prevale nelle quattro Zone economiche speciali (ZES) soprattutto nelle aree di Katowice, ?ód? e Wa?brzych. I principali settori in cui le aziende sono attive sul nostro territorio, anche con impianti produttivi, sono i settori automobilistico, meccanico, metallurgico, finanziario e della logistica.

Su quali fronti si sta lavorando al fine di intensificare le relazioni bilaterali?

Considerando i nostri dati dell’interscambio commerciale, può sembrare che l’ambito economico prenda il sopravvento nelle relazioni tra i nostri Paesi. Desidero però mettere in evidenza il fatto che – innanzitutto al livello politico – abbiamo degli ottimi rapporti. La collaborazione politica procede anche nel formato Big 6 (i 6 più grandi Paesi dell’Ue) di cui la Polonia fa parte.

Avendo assunto da pochi giorni l’incarico di ambasciatore di Polonia in Italia, accolgo questa sfida con fiducia e con la convinzione che il miglioramento sia sempre fattibile quando ci sono volontà e interesse reciproco e questi non ci mancano.

La Polonia utilizza i fondi strutturali Ue in maniera esemplare. Siamo disposti a condividere con l’Italia il nostro know-how e le nostre esperienze. Un’altra iniziativa da lanciare potrebbe riguardare lacollaborazione sui mercati dei Paesi terzi. Sono tante le opportunità per creare sinergia, per facilitare l’entrata nel mercato alle nostre aziende e ai nostri imprenditori. Bisognerebbe approfittare della conoscenza che abbiamo dei Paesi extra-europei e incentivare le aziende polacche e italiane a costituire delle joint-venture. Qui mi soffermo su un punto chiave: la nostra collaborazione nell’ambito degli investimenti. Il feedback delle aziende che hanno investito in Polonia è molto positivo.

La capacità che abbiamo di attrarre il capitale è davvero considerevole. Dobbiamo sfruttare al meglio le possibilità che vi da il piano europeo per gli investimenti e istituzionalmente dobbiamo capitalizzare lo stretto contatto stabilito tra la nostra banca nazionale di promozione Bank Gospodarstwa Krajowego (BKG) e Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e il buon lavoro che hanno già svolto.

Intendo infine rafforzare la collaborazione tra Polonia e Italia nei settori che ritengo essere di grande importanza: istruzione, ricerca e cultura. In quanto umanista per carattere e istruzione, tengo molto a rinvigorire e intensificare le relazioni culturali tra i nostri Paesi.

Viola De Sando – www.fasi.biz – Intervista a cura di Tribuna economica