In Gołkowska 19, nel quartiere varsaviano di Sadyba, c’è un inatteso quanto curioso angolo di Sicilia. Varcata la soglia di SikulaGente vieni accolto da Agnieszka Sawicka, italianista e traduttrice, e se sei fortunato anche da Diego Giannetto siciliano DOC, esperto nella coltivazione di ulivi, entrambi pronti a raccontarti la storia di ciascuno degli oltre 600 prodotti che riempiono gli scaffali del piccolo ma fornitissimo negozio. Una bella storia quella di SikulaGente nata quasi per caso quando degli amici hanno consigliato a Diego Giannetto di provare a portare in Polonia un po’ di autentici prodotti siciliani.
Il successo è stato immediato: “Ogni volta che partecipavamo con qualche stand in Konoser o in Hala Gwardii i nostri prodotti erano richiestissimi e così abbiamo deciso di aprire un punto vendita fisso”, raccontano Agnieszka e Diego. Un progetto che si concretizza all’inizio del 2020 poco prima lo scoppio della pandemia. “Nonostante la situazione complicata abbiamo resistito vendendo online e organizzando corsi di italiano a distanza”, racconta Agnieszka che col passare del tempo e, soprattutto, finita la pandemia, ha creato una vera scuola d’italiano in uno spazio a pochi passi dal negozio. SikulaGente diventa così qualcosa di più di una rivendita di ottimi prodotti siciliani, è un progetto di diffusione di italianità a tutto tondo con la scuola e poi anche degli istruttivi viaggi esperienziali in Sicilia.
“Organizziamo piccoli gruppi di polacchi che vogliono vivere una esperienza autentica in Sicilia, lontano dalle mete turistiche, li facciamo provare la raccolta delle olive e mangiare nelle fattorie”, racconta Agnieszka che è appassionata di viaggi e tour leader. Un lavoro premiato dalla clientela crescente, sia al negozio che alla scuola, mentre l’anno scorso è arrivato anche il riconoscimento ufficiale da parte della Camera di Commercio e dell’Industria Italiana in Polonia, SikulaGente entra infatti a far parte della rete di negozi certificati “Buy Italy”. Ma il 2022 è un anno di svolta anche perché ad Agnieszka e Diego viene l’idea di organizzare laboratori di cucina siciliana non solo per svelare i segreti antichi di una cucina meravigliosa ma anche per far conoscere i prodotti e mostrare come utilizzarli nelle ricette. SikulaGente è quindi un progetto articolato tra negozio, scuola, viaggi e laboratori in cui gioca un ruolo centrale la volontà di diffondere prodotti autentici siciliani di alta qualità a partire da quelli realizzati dallo stesso Diego ovvero l’olio extravergine d’oliva e le arance bionde, due degli oltre 600 prodotti originali siciliani presenti in negozio tra cui spiccano il caffè, una vasta scelta di pesti e di sughi per la pasta e, ovviamente, la pasta stessa in 70 formati diversi e poi ancora conserve sott’olio e patè, formaggi di latte di pecora, salumi, prodotti ittici, tra cui fantastiche acciughe inserite a mano nei vasetti, e poi tanti dolci tra cui creme di pistacchio, il cannolo e la granita siciliana, e poi vini e perfino oggetti tradizionali di ceramica siciliana.
“Ogni prodotto, prima di essere inserito in negozio, viene provato e studiato perchè per noi è importante saper raccontare l’origine del prodotto al cliente. Tutto quello che proponiamo nel nostro negozio ha una sua storia. Il cibo è cultura e noi vogliamo raccontare quella siciliana smentendo abitudini sbagliate come quella diffusa in Polonia secondo cui l’olio d’oliva extravergine è un prodotto di lusso che si usa solo a freddo”, racconta Diego discendente da generazioni di produttori d’olio siciliani. Così l’olio che trovate a SikulaGente è la spremuta di olive autoctone, prevalentemente Biancolilla e Nocellara. La raccolta delle olive avviene in modo tradizionale, manuale, con l’aiuto di attrezzi speciali detti “abbacchiatori”. Per garantire la qualità dell’olio, le olive raccolte devono essere trasportate al mulino entro 48 ore e molite. L’olio così prodotto risulta giallo paglierino con riflessi verdi, odora di erba, pomodoro verde e presenta un gusto piacevole ma leggermente “pizzicoso”. Chi non è esperto pensa che il pizzicore e la sensazione di amaro siano difetti. Con il nostro lavoro quotidiano, con le degustazioni e le spiegazioni ai clienti, siamo riusciti a cambiare la loro percezione e convincerli che queste caratteristiche sono dei valori importanti per distinguere un buon olio extravergine di oliva da uno di dubbia qualità.
“E poi c’è la scuola di italiano che” ricorda Agnieszka “coerentemente con l’approccio di SikulaGente viene organizzata in piccoli gruppi sulle esigenze dei singoli iscritti, utilizzando a volte due insegnati, uno polacco e uno italiano, nella stessa lezione. Spesso organizziamo anche lezioni fuori classe, al parco o al centro commerciale, dove creiamo delle situazioni per parlare l’italiano o favorire l’apprendimento naturale del lessico. E poi cerchiamo di partecipare con i nostri gruppi agli eventi culturali legati all’Italia: tipo visite alle mostre dedicate agli artisti italiani, partecipazioni alle rassegne cinematografiche o a spettacoli italiani e serate conviviali alla scoperta del cibo italiano, preparandoci per fare poi un viaggio di gruppo in Italia! Insomma noi di SikulaGente, nel nostro piccolo, portiamo nelle case dei polacchi i sapori e i saperi della tradizione siciliana quella vera e autentica”.




















Elencando i vari modi di affrontare il mondo, Calvino non smette mai di sorprenderci, esprimendosi costantemente con la sua pacata e sofisticata ironia. È quindi importante, secondo l’autore, imparare le poesie, poiché sono proprio le opere in versi, registrate e ripetute, a dover accompagnarci costantemente, sviluppando la nostra memoria e assicurando che quest’ultima non scompaia mai. Lo stesso Calvino, tra l’altro, amava la poesia, così come il racconto: due forme letterarie sostanzialmente brevi e ritmate alle quali egli stesso ha dato voce ad esempio in “Marcovaldo, ovvero le stagioni in città” (1963) o ne “Le cosmicomiche” (1965). Quest’ultima raccolta costituisce anche un omaggio al rapporto tra letteratura, scienza e mito, questioni che per lo scrittore non si escludono, non entrano mai in competizione e, tanto meno, in conflitto tra di loro. Si tratta insomma di un approccio comprensibile per un autore nato e cresciuto in una famiglia di matematici e botanici (non solo i genitori di Calvino, ma anche i suoi parenti più lontani si occupavano di scienze esatte), ottenendo già in giovane età una sorta di imprinting che influenzò in modo decisivo il suo approccio al lavoro e alla propria attività letteraria. Calvino, pur dedicandosi inizialmente a studi scientifici, non orientò però mai la sua carriera in questa direzione e nel 1947 discusse la sua tesi di laurea dedicata all’autore inglese di origine polacca, Joseph Conrad. Il fascino per la scienza, tuttavia, rimase un sentimento e un elemento che accompagnò sempre lo scrittore e la sua opera e che si manifestava, ad esempio, in una costante necessità di controllare la narrazione. In effetti, quella di Calvino, lo “scoiattolo della penna” come lo definì Cesare Pavese rimasto fortemente colpito dal suo primo romanzo, non è una narrazione che esplode all’improvviso e che scorre liberamente abbandonandosi inconsapevolmente ai meandri del flusso di coscienza, ma si basa su un lungo ed equilibrato studio della parola. Non a caso un importante modello di scrittura per l’autore ligure, a prescindere dalle fasi che la sua stessa opera abbia attraversato, rimase sempre Galileo, scienziato e, al contempo, narratore, così come Giacomo Leopardi con le sue “Operette morali” e il loro stile scolpito con cura e precisione.
Non c’è da stupirsi dunque che il successivo e apparentemente banale consiglio, che dovrebbe servire come un’ulteriore chiave per comprendere il mondo moderno, di Calvino, grande amante delle scienze esatte, sia di stampo “matematico”. Si tratta dell’atto di fare i calcoli, anche quelli più complessi, a memoria, scrivendo a mano, su un pezzo di carta. Ciò consente, secondo Calvino, di imparare a superare l’eccessiva astrazione, la mancanza di limiti e di cornici, nonché l’esorbitante fluidità che, a loro volta, portano alla scomparsa di ogni essenza delle cose. Quanto anticonvenzionali e, al tempo stesso, quanto attuali paiono le linee guida di questo autore, considerato l’ultimo classico nella storia della letteratura italiana (come lo definì enfaticamente lo studioso e amico Alberto Asor Rosa), di cui quest’anno si festeggia il 100 anniversario della nascita (così come, tra l’altro, della già menzionata Szymborska).
L’ultima raccomandazione di Calvino che riassume e, contemporaneamente, mette in discussione, in parte ironicamente, i due consigli precedenti, riguarda la consapevolezza che tutto ciò che abbiamo raggiunto e ottenuto ci può essere tolto da un momento all’altro. Ciononostante, l’obiettivo di questa affermazione, come sottolinea lo scrittore, non è quello di suscitare rassegnazione, ma di “non farsi mai troppe illusioni” (per citare “La giornata di uno scrutatore” [1963]), nonché di richiamare l’attenzione al fatto che tutto ciò che abbiamo, anche se ci sembra concreto, nitido e ben definito, potrebbe improvvisamente allontanarsi e scompare, inghiottito, come ci dice lo stesso autore, da una nuvola di fumo.


A Varsavia Franchetti Pardo ha vissuto, diplomaticamente parlando, un battesimo di fuoco con l’arrivo in Polonia delle massime cariche istituzionali italiane: il Presidente della Repubblica Mattarella, due visite del Presidente del Consiglio Meloni, il Ministro del Made in Italy Urso, il Ministro dello Sport e della Gioventù Abodi, il Ministro per il Made in Italy Adolfo Urso, il Ministro della Cultura Sangiuliano, senza contare l’organizzazione della imponente e partecipata Festa della Repubblica Italiana con circa mille ospiti.
Oggi la Polonia, vista la sua nuova centralità geopolitica, è un paese ancora più strategico per l’Italia?
La presenza degli italiani in Polonia è in effetti in crescita e mi auguro che questo fenomeno contribuisca a far da volano alle relazioni tra i due paesi. Tra l’altro sappiamo bene che la presenza e la crescita superano ampiamente i dati ufficiali. Come ambasciatore cerco di sviluppare quella che il Vice Primo Ministro del Consiglio e Ministro degli Esteri Tajani chiama “diplomazia della crescita”, ovvero una diplomazia che aiuti l’Italia a crescere economicamente all’interno e nel mondo dove c’è domanda della nostra cultura, economia e lingua: i tre pilastri sinergici dell’italianità all’estero. Per questo siamo attenti anche alla prospettiva di aumentare nei licei polacchi le sezioni in cui si insegni l’italiano e, perché no, anche un istituto integralmente in italiano.





Avremo modo di conoscere il Gorgonzola DOP con l’Azienda Si INVERNIZZI, rappresentata da Marco Invernizzi quarta generazione della famiglia Invernizzi, che propone presso lo stand B31 il Gorgonzola più famoso in Italia: per informazioni, accedere al sito web dell’azienda gestito anche in polacco, con molte curiosità e ricette:
Dal nostro desk: Il Gorgonzola e gli altri formaggi a pasta filata sono ottimi alleati della salute. Lo conferma uno studio dell’Università di Copenhagen, pubblicato sulla rivista American Journal of Clinical. I ricercatori danesi hanno studiato tre gruppi composti da 39 volontari a cui sono state servite tre diete diverse per 12 settimane. Un gruppo ha consumato almeno 80 grammi di formaggio duro al giorno, tra cui il gorgonzola. Al termine dello studio, nessuno dei volontari di questo esperimento ha registrato un aumento di peso o di zuccheri nel sangue o di colesterolo cattivo LDL. Al contrario, si è registrato un aumento della quantità di colesterolo “buono” HDL. Si potrebbe essere tentati di dire che mangiare gorgonzola vale il peccato! L’occasione per provarne uno di altissima qualità sarà la fiera HoReCa di Cracovia (
Programmiamo anche una visita a VYARA con il suo marchio AQUAMARIS, stand E40, rappresentato da Bruno Patanè, che propone uno straordinario gin a base di acqua di mare del Mediterraneo, e l’anteprima assoluta del prodotto dell’azienda in fiera – vi invitiamo a scoprire insieme cosa sarà. Una cosa è certa: un’esperienza incredibile per le papille gustative garantita (





























La suggestiva copertina di Gazzetta 101, disegnata da