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Home Blog Page 33

Sotto di me, sopra di me, dinanzi a me…

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La comparsa di un’antologia di poesia lemka incentrata sul repertorio successivo all’Operazione Vistola costituisce per me un evento culturalmente ragguardevole che segna l’approdo del nostro universo sensibile in un nuovo ambiente ricettivo. Ciò non può che suscitare un profondo senso di soddisfazione e apprezzamento. Da studiosa e divulgatrice della letteratura lemka nonché scrittrice in seno alla medesima, ho accolto con decisa approvazione l’idea a monte del progetto e ne ho sostenuto l’autrice, Silvia Bruni, contribuendo, fin dove riuscissi, alla sua realizzazione. Appaga e accresce il mio entusiasmo la consapevolezza che a prendere in mano questo volume sarà un lettore deciso a raggiungere un mondo distante, ma per certi versi anche vicino. Sono infatti convinta che chiunque abbia un’inclinazione alla poesia possieda per natura una particolare intuizione sensibile rivolta alle immagini, alla metafora, e che sia dunque capace di una profonda empatia nell’accogliere l’Altro.

Egli accederà al nostro mondo: ad una realtà non facile da comprendere, profondamente scossa, ma al contempo dolce e immersa in un’esistenza compenetrata dalla natura e dal mito. Accogliendo il lettore in questo mondo desidero pronunciare, sulla soglia di un’escursione attraverso la poesia, alcune parole di iniziazione alla sostanza spirituale della nostra lirica che servano ad oltrepassare la soglia con prudenza e ad intraprendere il cammino con una motivazione fondata: i sentieri che egli ha dinanzi non sono stati ancora spianati e restano tuttora inaccessibili a molti, attendendo viaggiatori sensibili, desiderosi di raggiungere angoli di mondo lontani da strade asfaltate, pronti ad essere scoperti, preparati al delicato incontro.

Se la domanda derridiana Cos’è la poesia? venisse posta in riferimento alla lirica lemka postdeportazionale, una delle prime risposte sarebbe: una lotta tenace. Questa, a sua volta, susciterebbe una serie ininterrotta di domande che, esauriti determinati argomenti, aprirebbero al contempo un dialogo su ulteriori questioni. Un’eco della lotta sopra richiamata è, nel nostro caso, l’incompimento, un concetto profondo quanto quello di realtà, ambivalente quanto quello di vita, appartenente ad una complessa famiglia semantica in cui morire è consanguineo di compiere, ma anche finire, proseguire, costruire. All’essenza di tali accezioni giace un compimento, un costruire senza sosta. L’eventuale presenza del prefisso negativo ‘in’ è sintomo di una spaccatura, una crepa, un’interruzione verificatasi nel processo di durata, nel corso della vita. Poco più di settanta anni or sono il mondo lemko subì infatti una frattura che per tutti gli autori qui presentati costituisce la realtà preponderante di ogni giorno, inalienabile, viva nelle coscienze sebbene da tempo assimilata. Negli anni 1945-1947 si assistette alla scomparsa di un universo di persone le cui radici affondavano lungo i dolci declivi del Beskid Niski e che qui avevano creato un universo fondato sui concetti: valore di patria, amor patrio, Łemkowyna. Una politica unificatrice condotta senza compromessi, volta a neutralizzare la varietà culturale del paese, riuscì allora, in vario modo, a sradicare le comunità indigene. Ai Lemki spettò una delle soluzioni più impietose: l’abbandono forzato dei monti nativi e il trasferimento in Ucraina e negli ex territori orientali della Germania annessi alla Polonia dopo le due guerre mondiali. L’assimilazione così pianificata raggiunse gli effetti sperati non dimostrandosi tuttavia fino in fondo efficace.

Tocchiamo dunque direttamente la lotta cui si è accennato sopra. La poesia riesce non solo a definire lo stato di fatto della realtà lemka nel modo più completo e viscerale, ma anche, in virtù della sua portata performativa, a resistere alla scomparsa. Ogni comunità che subisca dislocazioni, trasferimenti, si trova costretta ad inseguire il proprio ideale di reinvenzione, a raccontare, esprimere se stessa in maniera sempre nuova, nel mito, nella narrazione. La reinvenzione lemka poggia fondamentalmente sulla lirica, che in rapporto alla dislocazione forzata assurge a simbolo di diniego, per cui i territori meta del trasferimento sono tuttora ‘terra straniera’ (чужына). Figura essenziale del diniego è l’antitesi Łemkowyna=sacrum contra esilio=profanum.

Tutti i poeti presentati in questo volume appartengono alla corrente da me definita dell’autopresentazione lemka: oltrepassano la barriera dell’isolamento protettivo aprendosi al lettore esterno e recuperando per la Łemkowyna il tempo futuro. Tutti vivono e creano in patria, alla quale hanno fatto consciamente ritorno dall’esilio, confrontandosi ogni giorno con le conseguenze dello sradicamento sociale e le implicazioni del durare per virtù naturali. Ciò dà loro la forza e il coraggio di aprirsi. Anche per tali ragioni, ciò che nei loro brani tocca questioni di ordine storico, reca il segno del trauma, del dolore, della consapevolezza della devastazione, della rovina. Per contro, ogni riferimento alla terra, alla natura, nonché allo spirito e alla volontà degli avi, è rimando ad un’entità perenne, incorruttibile, rinascente. Da qui la mia scelta di definire la poesia lemka poesia del dolore, ma anche poesia della ricostruzione della propria dimora. Suo paradigma è l’ethos del durare, del resistere. È una lirica che penetra, e con lei i suoi lettori, negli strati culturali della tradizione, di cui saggezza e immaginario folclorico costituiscono da sempre i capisaldi, tenendo simultaneamente lo sguardo puntato al domani della Łemkowyna.

Quest’ultimo appare incantato nel “sarà” di Paweł Stefanowski, nel concetto di rinascita (“ecco la mia nuova casa / mia come il respiro”) evocato da Graban; nel desiderio che presenzia ai versi di Murianka; nella speranza declinata nelle mie poesie. È un repertorio che commuove e al tempo stesso induce ad una riflessione profonda; la dissonanza, la rottura predominano sull’armonia e sull’aggregazione. Come un fiume carsico scorre perennemente la domanda su come progredire, su “come potrà esser meglio?”

È questo il mio sguardo da partecipante interno impegnato nella lotta per resistere. Dietro mio suggerimento sono entrate a far parte di questo volume alcune delle poesie che più acutamente esprimono le aspirazioni di cui si è detto sopra. Un sentiero di scoperta in parte divergente è stato seguito dall’autrice del progetto. Essa ha ricercato quanto potesse restituire la Łemkowyna che lei ha conosciuto e vissuto attraverso racconti, immagini e il contatto diretto con il paesaggio, manifestando al contempo l’individuale sensibilità di ciascun poeta. Per me il suo sguardo è molto prezioso poiché consente di stemperare almeno in parte il saldo imperativo che io stessa serbo, rispecchiando non tanto i bagliori derivanti dalla spaccatura quanto invece i contorni di un’immagine artistica e spirituale sorprendentemente omogenea. In questa prospettiva le personalità artistiche degli autori vanno ad integrarsi, completarsi a vicenda sotto uno sguardo inedito, senza che con ciò ne vada perso il valore precipuo, ne venga alterato il significato, il quale risulta anzi approfondito.

Dunque Paweł Stefanowski, che la mia penna critica definisce il poeta più dichiarativo, manifestativo e narrativo ad un tempo, colui che per primo ha posto in luce la questione dei Lemki rivendicando il loro diritto ad un trattamento umano, spinto ad agire dall’intimo imperativo di dover raccontare, spiegare, mostrare “com’era, com’è” e come “dev’essere”, agli occhi della curatrice del volume appare altresì nelle vesti di sottile cantore del sentimento rivolto alla donna, espresso attraverso l’inconfondibile cifra paesaggistica lemka.

Petro Murianka ci consegna innanzitutto una lirica patriottica gonfia di emozioni fino al dolore, cui si è scelto di affiancare travolgenti espressioni di un senso del sacro che racchiude l’attaccamento a Dio, alla terra, agli avi.

Władysław Graban, straordinariamente sensibile alla bellezza e ai ritmi della natura è, ai miei occhi come a quelli della traduttrice, il poeta dell’unità cosmica pulsante di vitalità, del vibrare delle emozioni e del vento, che tocca la vita quanto la storia.

Stefania Trochanowska, altrettanto indivisibile nella sua femminile etereità, nei sensuali rapimenti in seno alla natura, nell’intima riflessione, nella aconicità e nell’esposizione essenziale dei concetti, appare sotto una prospettiva affine a quella che io stessa avrei valorizzato.

Infine, la mia personale tensione verticale ha assistito ad una differenziazione e ripartizione in fasci di pensiero, giochi linguistici, al risalto della negazione nella sua essenza, in un continuo approfondimento di concetti secondo un movimento circolare, ininterrotto. La selezione qui proposta reca quindi accenti in parte diversi da quelli che riterrei più tipici della mia autorappresentazione.

Il presente volume offre una duplice prospettiva: una visuale interna, creativa, analitica, identitaria, ed una esterna appartenente al lettore, estetica, universalizzante. Non ho dubbi che la curatrice abbia compiuto ogni sforzo per rendere il nostro mondo quanto più ampiamente accessibile al lettore italiano. Un mondo certo distante, ma anche, ne sono certa, vicino e travolgente per il suo tendere all’autorappresentazione e per la sua forte volontà di resistenza a dispetto del tempo. Ringrazio dunque sentitamente Silvia Bruni per il proposito perseguito, la fermezza nel realizzarlo e lo splendido compimento, il quale non può che appagare e commuovere. È mia speranza poter condividere con i lettori questo stesso apprezzamento.

traduzione it: Silvia Bruni

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Leggo, vivo meglio è una rubrica gestita da Krystyna Juszkiewicz-Mydlarz, la proprietaria della Libreria Italicus a Cracovia che opera ininterrottamente dal 1991, inizialmente come negozio per corrispondenza, e ora come libreria (anche online) e caffetteria. Italicus ha nella sua offerta oltre 2 mila titoli tra cui i più importanti libri di testo italiani per l’apprendimento e l’insegnamento, gli autori classici e contemporanei della letteratura italiana in lingua originale e in traduzione polacca nonché gli autori polacchi tradotti in italiano.

La Polonia presenta alla Corte Internazionale di Giustizia una dichiarazione a supporto dell’Ucraina contro la Russia

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Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl.

Il Ministero degli affari esteri (MSZ) ha informato che la Polonia ha presentato ieri alla Corte internazionale di giustizia una dichiarazione di intervento sull’Ucraina contro la Russia per violazione della Convenzione sul genocidio. Questo è un’espressione di sostegno e solidarietà all’Ucraina. Nella riunione di martedì, il Consiglio dei Ministri ha approvato la proposta della Polonia, progettata dal Ministero degli affari esteri in cooperazione con il Ministero della giustizia, da presentare alla Corte internazionale di giustizia dell’Aia. Nella sua denuncia del 26 febbraio 2022, l’Ucraina indica che la Russia ha falsamente affermato che l’Ucraina ha violato la Convenzione, cioè il genocidio dei russi. Per questo motivo la Russia ha iniziato l’invasione sull’Ucraina il 24 febbraio 2022. L’Ucraina nega che sia avvenuto un genocidio russo. Nel frattempo, la Russia sostiene di aver iniziato le azioni per “prevenire e punire il genocidio” e invita la Corte internazionale di giustizia a confermare la sua posizione.

https://www.wnp.pl/parlamentarny/wydarzenia/msz-polska-zlozyla-w-miedzynarodowym-trybunale-sprawiedliwosci-deklaracje-interwencji-ws-ukraina-przeciwko-rosji,622896.html

Esercitazioni militari interforze nel Mar Baltico

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La Marina Militare ha annunciato che le manovre con nome in codice Rekin-22 inizieranno oggi nel Mar Baltico. Quasi 20 navi da Polonia, Lituania, Lettonia ed Estonia prenderanno parte alle operazioni tattiche. Il portavoce del Centro Operazioni Marittime – Comando della Componente Mare, il capitano di corvetta, Piotr Dulas, ha riferito che le manovre integreranno le attività delle unità tattiche operanti nelle acque come la 3a flottiglia navale o la brigata dell’aviazione navale. Inoltre, le operazioni delle navi in mare saranno supportate, ad esempio, da aeroplani ed elicotteri dell’Aeronautica Militare e delle Forze Speciali. Dulas ha sottolineato che, nell’ambito delle manovre Rekin-22, verrà effettuata un’operazione per proteggere le rotte marittime, prevenendo un blocco statale dal mare e garantendo il libero flusso di merci verso i paesi alleati. Dulas ha affermato che una serie di episodi sono stati pianificati durante le manovre per riflettere lo spettro più ampio possibile di minacce in mare. È stata inoltre pianificata la partecipazione delle forze necessarie per fornire una protezione completa nella regione baltica, tra gli altri, una fregata missilistica, una corvetta di pattuglia e una nave missilistica. Dulas ha sottolineato che gli equipaggi delle navi condurranno il fuoco dell’artiglieria di superficie, la difesa dagli attacchi aerei e la copertura per il trasporto marittimo strategico. Scopo delle manovre è anche quello di svolgere azioni antimine o di rifornire navi in mare.

https://www.pap.pl/aktualnosci/news,1425728,na-baltyku-odbeda-sie-manewry-pod-kryptonimem-rekin-22.html

Grande festa per i bambini ucraini ospitati a Łowicz

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L’azienda italiana Partnerspol Group fin dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina ha messo a disposizione, per chi scappava dalla guerra, un suo hotel a Łowicz dove già ospitava operaie ucraine.

Una solidarietà diretta verso mamme e bambini che, oltre all’organizzazione di corsi di lingua, di sale adibite allo studio ed ai giochi, di uscite in piscina e varie altre attività, si è arricchita di un bellissimo evento in occasione della Festa della Mamma che in Ucraina, come in Italia, si festeggia la seconda domenica di maggio. Un centinaio di bambini e bambine dai 4 ai 17 anni hanno così preparato sotto la guida di Tatiana Safiullina, che per 14 anni è stata direttrice di un centro educativo per bambini e giovani nella città di Khmelnytsky, un intenso programma di esibizioni soprattutto canore che hanno coinvolto tanti ospiti dell’albergo. Allo spettacolo sono intervenute anche le cantanti di Łowicz Maja Ciesielska e Patrycja Kierzkowska. Tra il folto pubblico presente, composto da familiari dei bambini, c’erano naturalmente i titolari della Partnerspol Group Umberto Magrini e Riccardo Caruso, il sindaco di Łowicz, Krzysztof Kaliński, lo starosta di Łowicz, Marcin Kosiorek e gli studenti dell’Università di Łowicz della terza età, che tengono lezioni di polacco per i bambini ucraini. All’evento sono intervenuti anche Francesco Paolo Montefusco e Olga Młynarska del Lions Club Warszawa Centrum che hanno portato doni ai bambini e allestito all’interno dell’albergo una piccola biblioteca a disposizione dei rifugiati.

Bavarese alle fragole e frutti di bosco

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Ingredienti:
250 gr di fragole
150 gr di zucchero
5 gr di colla di pesce in fogli
250 ml di panna fresca

Per la gelée di frutti di bosco:
150 gr di frutti di bosco (mirtilli, more, lamponi)
70 gr di zucchero semolato
4 gr di colla di pesce in fogli
1 cucchiaio di succo di limone

Procedimento:
Procuratevi innanzitutto uno stampo da bavarese in silicone o alcuni stampi monoporzione. Per prima cosa preparate la geleè di frutti di bosco: frullate con un mixer o un frullatore ad immersione i frutti di bosco e passate la purea attraverso un colino per eliminare tutti i semi. Prendetene una parte e fate scaldare a microonde o in un pentolino con 50 gr di zucchero. Quando il composto è ancora caldo aggiungetevi la colla di pesce lasciata in ammollo per 5 minuti in acqua fredda e ben strizzata e fatela sciogliere mescolando. Aggiungete i rimanenti 20 gr di zucchero semolato e il succo di limone.

Colate la gelèe negli stampi in silicone fino a raggiungere uno spessore di 3/4 mm. Mettete in freezer a raffreddare mentre preparate la bavarese alle fragole. Frullate bene le fragole con il mixer o il frullatore ad immersione, poi scaldatene una parte con lo zucchero. Aggiungete la colla di pesce ben ammollata in acqua fredda e strizzata e mescolate. Aggiungetevi quindi la restante purea di fragole Fate raffreddare a temperatura ambiente il composto. Intanto montate la panna fino ad una consistenza liscia e amalgamatevi il composto di fragole, mescolando delicatamente dal basso verso l’alto con una spatola di gomma.

Riprendete gli stampi in silicone e, aiutandovi con una sac a poche o con un cucchiaio, inserite la bavarese dentro i singoli stampi o lo stampo grande. Rimettete in freezer fino a completo congelamento. Sformate la o le bavaresi e portate a temperatura di 4/5° gradi in frigorifero. Servite decorando con qualche macaron rosa o con una fragola tagliata a metà.

Giornata polacca alla 34a Fiera internazionale SANA di Bologna

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FOCUS DAY POLONIA: Relazioni italo-polacche – sfide e opportunità

Durante la 34ª edizione della fiera Sana per i prodotti biologici e naturali di Bologna, la Camera d’Affari Polacca in Italia CAPI, insieme alla Fiera di Cracovia, ha avuto l’opportunità di presentare la Polonia alle aziende internazionali dell’industria cosmetica e alimentare.

Dall’8 all’11 settembre, lo stand CAPI PIBW (padiglione 29 stand B59) ha ospitato numerosi incontri B2B, tra cui quelli con le aziende cosmetiche polacche Ava Cosmetic Laboratory, Yappco e Senelle.

Sabato 10 settembre, nell’OPEN THEATRE (dove la fiera era stata inaugurata ufficialmente due giorni prima), si è tenuta la conferenza FOCUS DAY POLONIA – Le relazioni italo-polacche: sfide e opportunità. L’organizzatore, la Camera d’Affari Polacca in Italia CAPI, ha presentato la Polonia come paese interessante sia per il turismo che per gli affari.

Iniziando con i saluti del Console Onorario della Repubblica di Polonia a Bologna, Pasquale Laurenzano, il moderatore dell’evento, Ewa Trzcińska, Presidente del CAPI, ha detto:

– Oggi la Polonia intrattiene rapporti commerciali con più di 200 Paesi nel mondo, l’Italia è un partner molto importante per la Polonia. Maggiore conoscenza significa anche maggiore consapevolezza di ciò che si può fare insieme da un punto di vista industriale e commerciale. Viviamo in un periodo particolare, dominato da una pandemia e, negli ultimi mesi, dalla guerra in Ucraina, che ha rallentato l’economia mondiale, ma le tendenze non stanno cambiando: l’espansione globale delle aziende non si sta fermando, ma solo eventualmente rallentando.

La conferenza mirava a presentare la Polonia come un partner interessante dal punto di vista economico, ma anche come destinazione turistica. Quest’ultimo ruolo è stato perfettamente assolto dalla presentazione di Barbara Minczewa, diretrice Ente Nazionale Polacco per il Turismo (Polish Tourism Organisation in Rome), che ha presentato la Polonia con le sue bellezze naturali e città storiche. CAPI aveva distribuito agli stand di espositori e prima della conferenza i cataloghi forniti dalla Ente Nazionale Polacco per il Turismo con la presentazione della Polonia.

“Prodotti naturali: la prospettiva del mercato polacco” è il titolo della presentazione di Agnieszka Szymecka – Wesołowska, FOOD LAW Centre, che ha tenuto una presentazione molto interessante sulla prospettiva del mercato polacco dei prodotti naturali.

Jenny Zannoni, Brazzale Distribuzion, che da diversi anni rappresenta con successo il marchio polacco RESIBO in Italia, ha parlato di quanto sia difficile introdurre sul mercato italiano prodotti cosmetici provenienti da altri Paesi. Gli italiani sono noti per il loro attaccamento ai marchi nazionali, all’alta qualità ma anche all’estetica delle confezioni. I marchi polacchi non temono le sfide e hanno l’esperienza necessaria sia in patria che in altri mercati per competere anche in Italia, come ha dimostrato l’interessante presentazione di Agnieszka Piotrowska, Ava Cosmetic Laboratory.

“Il successo inizia con un incontro”: questo il titolo della presentazione di Grażyna Grabowska, Presidente della Fiera di Cracovia, che ha invitato i visitatori a Cracovia (una città con 1800 ristoranti e 190 alberghi, una città apprezzata dall’UNESCO) e alla fiera stessa, presentando il vasto programma di eventi della sua azienda.

Agnieszka B. Gorzkowska, Vicepresidente di PIBW CAPI, rifacendosi agli interventi dei suoi predecessori, ha mostrato come la CAPI possa supportare le aziende italiane e di altri Paesi nell’ingresso nel mercato polacco, poiché non c’è bisogno di convincere nessuno di quanto sia importante e strategico un partner esperto.

– Siamo molto contenti che la prima conferenza della tradizione di 34 anni della Fiera SANA dedicata alle relazioni italo-polacche, alle opportunità e alle sfide, abbia suscitato così tanto interesse. Vorrei dire che, come Camera, stiamo già pianificando ulteriori eventi – ha concluso Ewa Trzcińska, moderatrice della conferenza, ringraziando sia gli ospiti (in particolare la professoressa Carla Faralli dell’Università di Bologna) sia gli organizzatori (Claudia Castello e Carolina d’Alessandro).

Agnieszka Gorzkowska ha aggiunto:

– Si dice che l’Italia sia un mercato per i migliori. L’Italia è un mercato maturo, ancora ricettivo in molti settori, ma che richiede la giusta preparazione e strategia, che noi come Camera possiamo fornire.

Foto: Aneta Malinowska

Fragole: il falso frutto pieno di sorprese

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Dolci, profumate, di colore rosso brillante: alzi la mano chi non ama le fragole! Sono certa che tutti, o quasi, l’avrete tenuta ben abbassata, perché in fatto di golosità le fragole sono seconde forse solo alle ciliegie. Un frutto così amato da avere dei musei dedicati: il primo Museo della Fragola si trova a Wépion, in Belgio, fondato negli anni Settanta e apprezzato dai turisti di tutto il mondo. Nel 2017 si è aggiunto un altro museo tutto italiano: si trova a Parete, in provincia di Caserta, all’interno degli antichi ambienti di Palazzo Ducale. Cinque sale ispirate a differenti temi: botanica e alimentazione, ma anche economia, storia, arte e pubblicità.

E se vi dicessi che nonostante la fama e i tanti estimatori, le fragole sono un frutto… falso? Ebbene sì, ma solo per una questione di terminologia: in botanica i veri frutti sono solo quelli che si sviluppano dall’ovario, cioè dall’apparato riproduttivo del fiore femminile. Molte piante però si sono evolute in modo diverso, e i frutti si possono generare da parti del fiore differenti: in tutti questi casi si parla di frutti falsi. Esempi di frutti falsi sono la mela (dove il vero frutto è costituito dal torsolo che normalmente viene scartato), e i fruttiaggregati, formati cioè da tanti piccoli frutticini uniti a formare un unico corpo, come le more, il fico e per l’appunto: le fragole. Osservando la superficie di una fragola si può notare che questa è ricoperta da tanti minuscoli semini neri, gli acheni: solo questi sono in realtà i veri frutti della pianta, raggruppati insieme nella polpa carnosa che tanto piace.

Le fragole non sono quindi un vero frutto e non sono nemmeno bacche, nonostante la traduzione inglese “strawberry” possa essere fuorviante (berry in inglese significa bacca): sempre secondo la botanica, infatti, le bacche sono solo quei frutti che nascondono i semi all’interno della polpa, come ad esempio il kiwi, i mirtilli e persino il pomodoro.

Non sono un vero frutto, non sono una bacca, e cosa ancora più curiosa: appartengono alla famiglia delle Rosacee, e sono quindi strettamente imparentate con le rose. E per finire, non tutte le fragole sono rosse: esistono anche alcune varietà albine. È il caso ad esempio della Pineberry, nota come fragola ananas e originaria del Cile, che si presenta bianca con i semini rossi. Un frutto pieno di sorprese!

Dal punto di vista nutritivo, le fragole contengono molti elementi importanti, tanto da essere considerate un superfood, un cibo eccezionale per la salute: poche calorie, ricche di acqua, fibre e flavonoidi antiossidanti, magnesio, calcio, potassio e vitamina C, con proprietà diuretiche e sazianti.

Sono buone per la linea, non solo perché contengono solo 5,3 gr di carboidrati su una porzione di 100 gr di frutta (la banana ne contiene ben 60 gr), ma anche perché gli antiossidanti contenuti aumentano la produzione di adiponectina, un ormone che stimola il metabolismo e riduce l’appetito, oltre a controllare il livello di zucchero nel sangue e quindi prevenire il diabete e la formazione di grasso addominale. Se consumate all’interno di una dieta equilibrata, le fragole aiutano l’organismo a ristabilire la naturale capacità di perdere peso. A patto però di mangiarle al naturale, condite solo con succo di limone, e non “rinforzate” con lo zucchero o la panna montata!

Sono buone anche per il cuore, perché sono in grado di regolare i livelli di colesterolo nel sangue e abbassare la pressione sanguigna, con un’efficace azione antiossidante e antinfiammatoria. Inoltre sono ricchissime di vitamina C: ben 58 gr su 100, più di quella contenuta nelle arance, e pochi frutti sono sufficienti a coprire il fabbisogno giornaliero che è di 60 gr.

Contengono anche lo xilitolo, una sostanza che previene la formazione della placca dentale e uccide i germi responsabili dell’alitosi. Perfette quindi come dolce di fine pasto, leggero e goloso.

Come tutta la frutta e la verdura, per poterne apprezzare al meglio il sapore e i benefici è importante consumare le fragole quando sono di stagione, quindi in primavera e estate,

nonostante sul mercato si trovino praticamente tutto l’anno. Possono essere portate a tavola più volte a settimana, anche tutti i giorni, e la loro versatilità le rende adatte a ricette sia dolci che salate, a crudo ma anche in cottura. Sono naturalmente perfette per tutti i tipi di dessert, per la decorazione così come per la farcitura: ad esempio per una versione più estiva del tradizionale Tiramisù, oppure come ripieno in una torta di pasta frolla. Dolci e delicate, sono un ottimo ingrediente nelle insalate, ad esempio con rucola, funghi champignon crudi e succo di limone. Oppure abbinate a spinaci crudi, feta greca e foglie di menta, da gustare come contorno fresco oppure per farcire piadine e tramezzini. Schiacciate e cotte con zucchero e aceto, diventano una salsina morbida e agrodolce adatta a essere servita con formaggi saporiti, morbidi o stagionati.

Per una cena veramente sorprendente, provate un risotto con fragole e vino bianco. Aromatico e originale, le fragole vanno mondate del picciolo, tritate e aggiunte al risotto solo agli ultimi minuti di cottura: in questo modo verrà mantenuto tutto il profumo e la dolcezza.

Fidatevi della vostra fantasia e sperimentate tante altre ricette: se lo desiderate, inviatemi le foto dei vostri piatti a base di fragole!

Domande o curiosità inerenti l’alimentazione? Scrivete a info@tizianacremesini.it e cercherò di rispondere attraverso questa rubrica!

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Tiziana Cremesini, diplomata in Naturopatia presso l’Istituto di Medicina Globale di Padova. Ha frequentato la Scuola di Interazione Uomo-Animale ottenendo la qualifica di Referente per intervento di Zooantropologia Assistenziale (Pet-Therapy), attività in cui si sposano i suoi interessi: supporto terapeutico e miglioramento della relazione fra essere umano e ambiente circostante. Nel 2011 ha vinto il premio letterario Firenze per le culture di pace in memoria di Tiziano Terzani. Attualmente è iscritta al corso di Scienze e Tecnologie per Ambiente e Natura presso l’Università degli Studi di Trieste. Ha pubblicato due libri  “Emozioni animali e fiori di Bach” (2013), “Ricette vegan per negati” (2020). Con Gazzetta Italia collabora dal 2015 curando la rubrica Siamo ciò che mangiamo. Per più informazioni visitate il sito www.tizianacremesini.itv

NBP comunica la crescita sia delle esportazioni che delle importazioni

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Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl.

Secondo i dati forniti dalla Banca Nazionale di Polonia (NBP), le esportazioni polacche sono aumentate del 19,9% su base annua, 26.010 milioni di euro nel luglio 2022, mentre le importazioni sono aumentate del 23,5% su base annua a 27.462 milioni di euro. La NBP ha dichiarato che, secondo una stima preliminare, il valore delle esportazioni di beni nel luglio 2022 ammontava a 124,1 miliardi di zloty e le importazioni a 131 miliardi di zloty. Questo rappresenta un aumento del 25,4% e del 29,1%, rispetto allo stesso periodo del 2021. I maggiori aumenti di prezzo sono stati osservati per i carburanti e i prodotti alimentari. Nelle esportazioni di servizi i ricavi sono stati pari a 32,4 miliardi di zloty e sono aumentati di 6 miliardi di zloty, pari al 22,7%, rispetto allo stesso mese del 2021. Le esportazioni sono ammontate a 20 miliardi di zloty e sono aumentate di 3,5 miliardi di zloty, con un incremento del 20,9%. Il saldo positivo dei servizi (12,4 miliardi di zloty) è costituito da saldi positivi di altri servizi (5,6 miliardi di zloty), servizi di trasporto (4,2 miliardi di zloty) e viaggi all’estero (2,6 miliardi di zloty).

https://forsal.pl/gospodarka/aktualnosci/artykuly/8536374,eksport-i-import-w-gore-nbp-podal-dane-za-lipiec.htm

Il PIS presenta il conto delle riparazioni di guerra da chiedere alla Germania

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Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl.

Il 1° settembre 2022, nell’ottantatreesimo anniversario dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, i membri del partito PIS hanno presentato un rapporto sui danni subiti dalla Polonia a causa dell’aggressione e dell’occupazione da parte della Germania dal settembre 1939 al maggio 1945. Secondo questo documento, le perdite totali della Polonia ammontano a più di 6 bilioni e 200 miliardi di zloty. Negli ultimi tempi il PIS ha presentato un progetto di risoluzione che fa riferimento alla risoluzione del governo del 10 settembre 2004, che indicava che la Polonia non aveva ancora ricevuto riparazioni di guerra per le perdite subite durante la Seconda Guerra Mondiale. La risoluzione fa riferimento a valori quali la giustizia e la verità e chiede la riparazione dei danni commessi. Gli autori della risoluzione sottolineano che la Polonia non ha mai ricevuto risarcimenti e che non ha mai rinunciato alle sue pretese nei confronti della Germania. Il partito PO preparerà una propria risoluzione per chiedere riparazioni sia alla Germania sia alla Russia.

https://www.money.pl/pieniadze/reparacje-wojenne-od-niemiec-pis-sklada-projekt-uchwaly-6811957426870880a.html

Firmato contratto da 312 milioni di zloty per nuove forniture militari

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La società JELCZ ha firmato due contratti con l’Agenzia degli armamenti durante l’evento chiamato “XXX Międzynarodowy Salon Przemysłu Obronnego”. Il primo contratto riguarda 382 veicoli JELCZ 442.32 di medio tonnellaggio ad alta mobilità e 763 di questi camion secondo la cosiddetta “prawo opcji”. L’ordine deve essere completato negli anni che vanno dal 2023 al 2026. Il valore del contratto è di quasi 564 milioni di PLN. Il secondo contratto riguarda 167 veicoli JELCZ P/S662D.43 di alto tonnellaggio e mobilità aumentata e 820 di questi camion. L’ordine deve essere eseguito negli anni 2023-2027. Il valore del contratto è di circa 312 milioni di PLN.

https://automotivesuppliers.pl/pl/polska/jelcz-z-duzymi-kontraktami-na-pojazdy-442-i-662