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Esercitazioni militari interforze nel Mar Baltico

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Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl.

La Marina Militare ha annunciato che le manovre con nome in codice Rekin-22 inizieranno oggi nel Mar Baltico. Quasi 20 navi da Polonia, Lituania, Lettonia ed Estonia prenderanno parte alle operazioni tattiche. Il portavoce del Centro Operazioni Marittime – Comando della Componente Mare, il capitano di corvetta, Piotr Dulas, ha riferito che le manovre integreranno le attività delle unità tattiche operanti nelle acque come la 3a flottiglia navale o la brigata dell’aviazione navale. Inoltre, le operazioni delle navi in mare saranno supportate, ad esempio, da aeroplani ed elicotteri dell’Aeronautica Militare e delle Forze Speciali. Dulas ha sottolineato che, nell’ambito delle manovre Rekin-22, verrà effettuata un’operazione per proteggere le rotte marittime, prevenendo un blocco statale dal mare e garantendo il libero flusso di merci verso i paesi alleati. Dulas ha affermato che una serie di episodi sono stati pianificati durante le manovre per riflettere lo spettro più ampio possibile di minacce in mare. È stata inoltre pianificata la partecipazione delle forze necessarie per fornire una protezione completa nella regione baltica, tra gli altri, una fregata missilistica, una corvetta di pattuglia e una nave missilistica. Dulas ha sottolineato che gli equipaggi delle navi condurranno il fuoco dell’artiglieria di superficie, la difesa dagli attacchi aerei e la copertura per il trasporto marittimo strategico. Scopo delle manovre è anche quello di svolgere azioni antimine o di rifornire navi in mare.

https://www.pap.pl/aktualnosci/news,1425728,na-baltyku-odbeda-sie-manewry-pod-kryptonimem-rekin-22.html

Grande festa per i bambini ucraini ospitati a Łowicz

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L’azienda italiana Partnerspol Group fin dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina ha messo a disposizione, per chi scappava dalla guerra, un suo hotel a Łowicz dove già ospitava operaie ucraine.

Una solidarietà diretta verso mamme e bambini che, oltre all’organizzazione di corsi di lingua, di sale adibite allo studio ed ai giochi, di uscite in piscina e varie altre attività, si è arricchita di un bellissimo evento in occasione della Festa della Mamma che in Ucraina, come in Italia, si festeggia la seconda domenica di maggio. Un centinaio di bambini e bambine dai 4 ai 17 anni hanno così preparato sotto la guida di Tatiana Safiullina, che per 14 anni è stata direttrice di un centro educativo per bambini e giovani nella città di Khmelnytsky, un intenso programma di esibizioni soprattutto canore che hanno coinvolto tanti ospiti dell’albergo. Allo spettacolo sono intervenute anche le cantanti di Łowicz Maja Ciesielska e Patrycja Kierzkowska. Tra il folto pubblico presente, composto da familiari dei bambini, c’erano naturalmente i titolari della Partnerspol Group Umberto Magrini e Riccardo Caruso, il sindaco di Łowicz, Krzysztof Kaliński, lo starosta di Łowicz, Marcin Kosiorek e gli studenti dell’Università di Łowicz della terza età, che tengono lezioni di polacco per i bambini ucraini. All’evento sono intervenuti anche Francesco Paolo Montefusco e Olga Młynarska del Lions Club Warszawa Centrum che hanno portato doni ai bambini e allestito all’interno dell’albergo una piccola biblioteca a disposizione dei rifugiati.

Bavarese alle fragole e frutti di bosco

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Ingredienti:
250 gr di fragole
150 gr di zucchero
5 gr di colla di pesce in fogli
250 ml di panna fresca

Per la gelée di frutti di bosco:
150 gr di frutti di bosco (mirtilli, more, lamponi)
70 gr di zucchero semolato
4 gr di colla di pesce in fogli
1 cucchiaio di succo di limone

Procedimento:
Procuratevi innanzitutto uno stampo da bavarese in silicone o alcuni stampi monoporzione. Per prima cosa preparate la geleè di frutti di bosco: frullate con un mixer o un frullatore ad immersione i frutti di bosco e passate la purea attraverso un colino per eliminare tutti i semi. Prendetene una parte e fate scaldare a microonde o in un pentolino con 50 gr di zucchero. Quando il composto è ancora caldo aggiungetevi la colla di pesce lasciata in ammollo per 5 minuti in acqua fredda e ben strizzata e fatela sciogliere mescolando. Aggiungete i rimanenti 20 gr di zucchero semolato e il succo di limone.

Colate la gelèe negli stampi in silicone fino a raggiungere uno spessore di 3/4 mm. Mettete in freezer a raffreddare mentre preparate la bavarese alle fragole. Frullate bene le fragole con il mixer o il frullatore ad immersione, poi scaldatene una parte con lo zucchero. Aggiungete la colla di pesce ben ammollata in acqua fredda e strizzata e mescolate. Aggiungetevi quindi la restante purea di fragole Fate raffreddare a temperatura ambiente il composto. Intanto montate la panna fino ad una consistenza liscia e amalgamatevi il composto di fragole, mescolando delicatamente dal basso verso l’alto con una spatola di gomma.

Riprendete gli stampi in silicone e, aiutandovi con una sac a poche o con un cucchiaio, inserite la bavarese dentro i singoli stampi o lo stampo grande. Rimettete in freezer fino a completo congelamento. Sformate la o le bavaresi e portate a temperatura di 4/5° gradi in frigorifero. Servite decorando con qualche macaron rosa o con una fragola tagliata a metà.

Giornata polacca alla 34a Fiera internazionale SANA di Bologna

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FOCUS DAY POLONIA: Relazioni italo-polacche – sfide e opportunità

Durante la 34ª edizione della fiera Sana per i prodotti biologici e naturali di Bologna, la Camera d’Affari Polacca in Italia CAPI, insieme alla Fiera di Cracovia, ha avuto l’opportunità di presentare la Polonia alle aziende internazionali dell’industria cosmetica e alimentare.

Dall’8 all’11 settembre, lo stand CAPI PIBW (padiglione 29 stand B59) ha ospitato numerosi incontri B2B, tra cui quelli con le aziende cosmetiche polacche Ava Cosmetic Laboratory, Yappco e Senelle.

Sabato 10 settembre, nell’OPEN THEATRE (dove la fiera era stata inaugurata ufficialmente due giorni prima), si è tenuta la conferenza FOCUS DAY POLONIA – Le relazioni italo-polacche: sfide e opportunità. L’organizzatore, la Camera d’Affari Polacca in Italia CAPI, ha presentato la Polonia come paese interessante sia per il turismo che per gli affari.

Iniziando con i saluti del Console Onorario della Repubblica di Polonia a Bologna, Pasquale Laurenzano, il moderatore dell’evento, Ewa Trzcińska, Presidente del CAPI, ha detto:

– Oggi la Polonia intrattiene rapporti commerciali con più di 200 Paesi nel mondo, l’Italia è un partner molto importante per la Polonia. Maggiore conoscenza significa anche maggiore consapevolezza di ciò che si può fare insieme da un punto di vista industriale e commerciale. Viviamo in un periodo particolare, dominato da una pandemia e, negli ultimi mesi, dalla guerra in Ucraina, che ha rallentato l’economia mondiale, ma le tendenze non stanno cambiando: l’espansione globale delle aziende non si sta fermando, ma solo eventualmente rallentando.

La conferenza mirava a presentare la Polonia come un partner interessante dal punto di vista economico, ma anche come destinazione turistica. Quest’ultimo ruolo è stato perfettamente assolto dalla presentazione di Barbara Minczewa, diretrice Ente Nazionale Polacco per il Turismo (Polish Tourism Organisation in Rome), che ha presentato la Polonia con le sue bellezze naturali e città storiche. CAPI aveva distribuito agli stand di espositori e prima della conferenza i cataloghi forniti dalla Ente Nazionale Polacco per il Turismo con la presentazione della Polonia.

“Prodotti naturali: la prospettiva del mercato polacco” è il titolo della presentazione di Agnieszka Szymecka – Wesołowska, FOOD LAW Centre, che ha tenuto una presentazione molto interessante sulla prospettiva del mercato polacco dei prodotti naturali.

Jenny Zannoni, Brazzale Distribuzion, che da diversi anni rappresenta con successo il marchio polacco RESIBO in Italia, ha parlato di quanto sia difficile introdurre sul mercato italiano prodotti cosmetici provenienti da altri Paesi. Gli italiani sono noti per il loro attaccamento ai marchi nazionali, all’alta qualità ma anche all’estetica delle confezioni. I marchi polacchi non temono le sfide e hanno l’esperienza necessaria sia in patria che in altri mercati per competere anche in Italia, come ha dimostrato l’interessante presentazione di Agnieszka Piotrowska, Ava Cosmetic Laboratory.

“Il successo inizia con un incontro”: questo il titolo della presentazione di Grażyna Grabowska, Presidente della Fiera di Cracovia, che ha invitato i visitatori a Cracovia (una città con 1800 ristoranti e 190 alberghi, una città apprezzata dall’UNESCO) e alla fiera stessa, presentando il vasto programma di eventi della sua azienda.

Agnieszka B. Gorzkowska, Vicepresidente di PIBW CAPI, rifacendosi agli interventi dei suoi predecessori, ha mostrato come la CAPI possa supportare le aziende italiane e di altri Paesi nell’ingresso nel mercato polacco, poiché non c’è bisogno di convincere nessuno di quanto sia importante e strategico un partner esperto.

– Siamo molto contenti che la prima conferenza della tradizione di 34 anni della Fiera SANA dedicata alle relazioni italo-polacche, alle opportunità e alle sfide, abbia suscitato così tanto interesse. Vorrei dire che, come Camera, stiamo già pianificando ulteriori eventi – ha concluso Ewa Trzcińska, moderatrice della conferenza, ringraziando sia gli ospiti (in particolare la professoressa Carla Faralli dell’Università di Bologna) sia gli organizzatori (Claudia Castello e Carolina d’Alessandro).

Agnieszka Gorzkowska ha aggiunto:

– Si dice che l’Italia sia un mercato per i migliori. L’Italia è un mercato maturo, ancora ricettivo in molti settori, ma che richiede la giusta preparazione e strategia, che noi come Camera possiamo fornire.

Foto: Aneta Malinowska

Fragole: il falso frutto pieno di sorprese

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Dolci, profumate, di colore rosso brillante: alzi la mano chi non ama le fragole! Sono certa che tutti, o quasi, l’avrete tenuta ben abbassata, perché in fatto di golosità le fragole sono seconde forse solo alle ciliegie. Un frutto così amato da avere dei musei dedicati: il primo Museo della Fragola si trova a Wépion, in Belgio, fondato negli anni Settanta e apprezzato dai turisti di tutto il mondo. Nel 2017 si è aggiunto un altro museo tutto italiano: si trova a Parete, in provincia di Caserta, all’interno degli antichi ambienti di Palazzo Ducale. Cinque sale ispirate a differenti temi: botanica e alimentazione, ma anche economia, storia, arte e pubblicità.

E se vi dicessi che nonostante la fama e i tanti estimatori, le fragole sono un frutto… falso? Ebbene sì, ma solo per una questione di terminologia: in botanica i veri frutti sono solo quelli che si sviluppano dall’ovario, cioè dall’apparato riproduttivo del fiore femminile. Molte piante però si sono evolute in modo diverso, e i frutti si possono generare da parti del fiore differenti: in tutti questi casi si parla di frutti falsi. Esempi di frutti falsi sono la mela (dove il vero frutto è costituito dal torsolo che normalmente viene scartato), e i fruttiaggregati, formati cioè da tanti piccoli frutticini uniti a formare un unico corpo, come le more, il fico e per l’appunto: le fragole. Osservando la superficie di una fragola si può notare che questa è ricoperta da tanti minuscoli semini neri, gli acheni: solo questi sono in realtà i veri frutti della pianta, raggruppati insieme nella polpa carnosa che tanto piace.

Le fragole non sono quindi un vero frutto e non sono nemmeno bacche, nonostante la traduzione inglese “strawberry” possa essere fuorviante (berry in inglese significa bacca): sempre secondo la botanica, infatti, le bacche sono solo quei frutti che nascondono i semi all’interno della polpa, come ad esempio il kiwi, i mirtilli e persino il pomodoro.

Non sono un vero frutto, non sono una bacca, e cosa ancora più curiosa: appartengono alla famiglia delle Rosacee, e sono quindi strettamente imparentate con le rose. E per finire, non tutte le fragole sono rosse: esistono anche alcune varietà albine. È il caso ad esempio della Pineberry, nota come fragola ananas e originaria del Cile, che si presenta bianca con i semini rossi. Un frutto pieno di sorprese!

Dal punto di vista nutritivo, le fragole contengono molti elementi importanti, tanto da essere considerate un superfood, un cibo eccezionale per la salute: poche calorie, ricche di acqua, fibre e flavonoidi antiossidanti, magnesio, calcio, potassio e vitamina C, con proprietà diuretiche e sazianti.

Sono buone per la linea, non solo perché contengono solo 5,3 gr di carboidrati su una porzione di 100 gr di frutta (la banana ne contiene ben 60 gr), ma anche perché gli antiossidanti contenuti aumentano la produzione di adiponectina, un ormone che stimola il metabolismo e riduce l’appetito, oltre a controllare il livello di zucchero nel sangue e quindi prevenire il diabete e la formazione di grasso addominale. Se consumate all’interno di una dieta equilibrata, le fragole aiutano l’organismo a ristabilire la naturale capacità di perdere peso. A patto però di mangiarle al naturale, condite solo con succo di limone, e non “rinforzate” con lo zucchero o la panna montata!

Sono buone anche per il cuore, perché sono in grado di regolare i livelli di colesterolo nel sangue e abbassare la pressione sanguigna, con un’efficace azione antiossidante e antinfiammatoria. Inoltre sono ricchissime di vitamina C: ben 58 gr su 100, più di quella contenuta nelle arance, e pochi frutti sono sufficienti a coprire il fabbisogno giornaliero che è di 60 gr.

Contengono anche lo xilitolo, una sostanza che previene la formazione della placca dentale e uccide i germi responsabili dell’alitosi. Perfette quindi come dolce di fine pasto, leggero e goloso.

Come tutta la frutta e la verdura, per poterne apprezzare al meglio il sapore e i benefici è importante consumare le fragole quando sono di stagione, quindi in primavera e estate,

nonostante sul mercato si trovino praticamente tutto l’anno. Possono essere portate a tavola più volte a settimana, anche tutti i giorni, e la loro versatilità le rende adatte a ricette sia dolci che salate, a crudo ma anche in cottura. Sono naturalmente perfette per tutti i tipi di dessert, per la decorazione così come per la farcitura: ad esempio per una versione più estiva del tradizionale Tiramisù, oppure come ripieno in una torta di pasta frolla. Dolci e delicate, sono un ottimo ingrediente nelle insalate, ad esempio con rucola, funghi champignon crudi e succo di limone. Oppure abbinate a spinaci crudi, feta greca e foglie di menta, da gustare come contorno fresco oppure per farcire piadine e tramezzini. Schiacciate e cotte con zucchero e aceto, diventano una salsina morbida e agrodolce adatta a essere servita con formaggi saporiti, morbidi o stagionati.

Per una cena veramente sorprendente, provate un risotto con fragole e vino bianco. Aromatico e originale, le fragole vanno mondate del picciolo, tritate e aggiunte al risotto solo agli ultimi minuti di cottura: in questo modo verrà mantenuto tutto il profumo e la dolcezza.

Fidatevi della vostra fantasia e sperimentate tante altre ricette: se lo desiderate, inviatemi le foto dei vostri piatti a base di fragole!

Domande o curiosità inerenti l’alimentazione? Scrivete a info@tizianacremesini.it e cercherò di rispondere attraverso questa rubrica!

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Tiziana Cremesini, diplomata in Naturopatia presso l’Istituto di Medicina Globale di Padova. Ha frequentato la Scuola di Interazione Uomo-Animale ottenendo la qualifica di Referente per intervento di Zooantropologia Assistenziale (Pet-Therapy), attività in cui si sposano i suoi interessi: supporto terapeutico e miglioramento della relazione fra essere umano e ambiente circostante. Nel 2011 ha vinto il premio letterario Firenze per le culture di pace in memoria di Tiziano Terzani. Attualmente è iscritta al corso di Scienze e Tecnologie per Ambiente e Natura presso l’Università degli Studi di Trieste. Ha pubblicato due libri  “Emozioni animali e fiori di Bach” (2013), “Ricette vegan per negati” (2020). Con Gazzetta Italia collabora dal 2015 curando la rubrica Siamo ciò che mangiamo. Per più informazioni visitate il sito www.tizianacremesini.itv

NBP comunica la crescita sia delle esportazioni che delle importazioni

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Secondo i dati forniti dalla Banca Nazionale di Polonia (NBP), le esportazioni polacche sono aumentate del 19,9% su base annua, 26.010 milioni di euro nel luglio 2022, mentre le importazioni sono aumentate del 23,5% su base annua a 27.462 milioni di euro. La NBP ha dichiarato che, secondo una stima preliminare, il valore delle esportazioni di beni nel luglio 2022 ammontava a 124,1 miliardi di zloty e le importazioni a 131 miliardi di zloty. Questo rappresenta un aumento del 25,4% e del 29,1%, rispetto allo stesso periodo del 2021. I maggiori aumenti di prezzo sono stati osservati per i carburanti e i prodotti alimentari. Nelle esportazioni di servizi i ricavi sono stati pari a 32,4 miliardi di zloty e sono aumentati di 6 miliardi di zloty, pari al 22,7%, rispetto allo stesso mese del 2021. Le esportazioni sono ammontate a 20 miliardi di zloty e sono aumentate di 3,5 miliardi di zloty, con un incremento del 20,9%. Il saldo positivo dei servizi (12,4 miliardi di zloty) è costituito da saldi positivi di altri servizi (5,6 miliardi di zloty), servizi di trasporto (4,2 miliardi di zloty) e viaggi all’estero (2,6 miliardi di zloty).

https://forsal.pl/gospodarka/aktualnosci/artykuly/8536374,eksport-i-import-w-gore-nbp-podal-dane-za-lipiec.htm

Il PIS presenta il conto delle riparazioni di guerra da chiedere alla Germania

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Il 1° settembre 2022, nell’ottantatreesimo anniversario dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, i membri del partito PIS hanno presentato un rapporto sui danni subiti dalla Polonia a causa dell’aggressione e dell’occupazione da parte della Germania dal settembre 1939 al maggio 1945. Secondo questo documento, le perdite totali della Polonia ammontano a più di 6 bilioni e 200 miliardi di zloty. Negli ultimi tempi il PIS ha presentato un progetto di risoluzione che fa riferimento alla risoluzione del governo del 10 settembre 2004, che indicava che la Polonia non aveva ancora ricevuto riparazioni di guerra per le perdite subite durante la Seconda Guerra Mondiale. La risoluzione fa riferimento a valori quali la giustizia e la verità e chiede la riparazione dei danni commessi. Gli autori della risoluzione sottolineano che la Polonia non ha mai ricevuto risarcimenti e che non ha mai rinunciato alle sue pretese nei confronti della Germania. Il partito PO preparerà una propria risoluzione per chiedere riparazioni sia alla Germania sia alla Russia.

https://www.money.pl/pieniadze/reparacje-wojenne-od-niemiec-pis-sklada-projekt-uchwaly-6811957426870880a.html

Firmato contratto da 312 milioni di zloty per nuove forniture militari

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La società JELCZ ha firmato due contratti con l’Agenzia degli armamenti durante l’evento chiamato “XXX Międzynarodowy Salon Przemysłu Obronnego”. Il primo contratto riguarda 382 veicoli JELCZ 442.32 di medio tonnellaggio ad alta mobilità e 763 di questi camion secondo la cosiddetta “prawo opcji”. L’ordine deve essere completato negli anni che vanno dal 2023 al 2026. Il valore del contratto è di quasi 564 milioni di PLN. Il secondo contratto riguarda 167 veicoli JELCZ P/S662D.43 di alto tonnellaggio e mobilità aumentata e 820 di questi camion. L’ordine deve essere eseguito negli anni 2023-2027. Il valore del contratto è di circa 312 milioni di PLN.

https://automotivesuppliers.pl/pl/polska/jelcz-z-duzymi-kontraktami-na-pojazdy-442-i-662

Il Club di Cultura Italiana di Jelenia Gora

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Il Club di Cultura Italiana di Jelenia Gora presso la Fondazione Maxibene con il patrocinio dell’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia ha organizzato il 4 giugno 2022 un incontro in onore della 76^ Festa Nazionale della Repubblica Italiana, svoltasi il 2 giugno 2022. Il luogo d’incontro è stato la Galeria Izerska in una bella chiesa post-evangelica adattata ad ospitare attività culturali, diretta da Adam Spolnik. Gli appassionati d’Italia, i soci e tutti i membri del club si sono dati appuntamento con entusiasmo alla tavola imbandita di buon cibo italiano a tema per le regioni, questa volta protagonista è stata la bontà della Puglia. Cibi che Izabela Zobel, grande amante dell’Italia,  prepara personalmente avendo trascorso 40 anni in Italia, mentre ora vive nella regione di Karkonosze. Zobel per non farsi mancare niente del Bel Paese sta coltivando l’atmosfera italiana fondando il Club Italiano. Izabela Zobel (presidente e fondatrice del Club Italiano) porta per questi incontri i prodotti solamente e direttamente dall’Italia, tra cui naturalmente vino e olio.

All’incontro si sono cantati brani italiani interpretati dalla neodiplomata della Scuola di Musica di Jelenia Gora, promettente soprano, Karoline Bielecka, e dalla stella del palcoscenico classico ucraino di Rovno, la soprano, prof. Natalia Faryna che dopo i concerti in Italia è venuta per esibirsi per la nostra compagnia di appassionati italiani. Le due cantanti sono state accompagnate da Marcin Kostrzewski, alla chitarra, e Artur Rulewski al pianoforte. Tra gli ospiti c’erano Hubert Papaj, direttore del KARR e organizzatore di concerti per i giovani, rappresentanti della Direzione della Scuola di Musica, rappresentanti della Filarmonica della Bassa Slesia, il presidente del Rotary Club Jelenia Gora, Zbigniew Byczko (anche membro del Club e vice presidente) oltre a tanti amanti della cultura e dell’Italia.

I nostri incontri sono finalizzati alla diffusione della cultura Italiana e al mantenimento di una tradizione che per me è di grande valore, la più bella del mondo. L’Italia è un paese straordinario, bello e grande generatore di cultura.

Storia di una collezionista

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Peggy Guggenheim nella sala d'ingresso di Palazzo Venier dei Leoni accanto a una Maschera Yoka (Nimba) della sua collezione di sculture africane, Venezia, anni '60. Fondazione Solomon R. Guggenheim. Photo Archivio CameraphotoEpoche. Donazione, Cassa di Risparmio di Venezia, 2005 / Da sinistra, Antoine Pevsner, Superficie sviluppabile (1941, PGC), Alexander Calder, Arco di petali (1941, PGC), Georges Braque, Fruttiera con uva (1926, PGC).

Peggy Guggenheim nasce a New York il 26 agosto del 1898, da Benjamin Guggenheim e Florette Seligman. Benjamin Guggenheim (che nell’aprile del 1912 muore nell’affondamento del Titanic), contribuisce a creare, alla fine del XIX secolo, insieme al padre Meyer (di origine svizzera) e ai sette fratelli, un impero finanziario fondato sullo sfruttamento minerario. I Seligman sono invece un’importante famiglia di banchieri. 

Peggy cresce a New York e nel 1921 comincia a viaggiare in Europa. Grazie a Laurence Vail (suo primo marito e padre dei due figli Sindbad e Pegeen, futura pittrice), Peggy si ritrova ben presto nel cuore della vita bohémienne parigina, insieme a parte della società americana espatriata e molti degli artisti conosciuti allora, quali Constantin Brancusi, Djuna Barnes e Marcel Duchamp, che sarebbero poi divenuti suoi amici.

Nel 1938, consigliata dall’amica Peggy Waldman, Guggenheim apre una galleria d’arte a

Peggy Guggenheim con gli orecchini realizzati per lei da Alexander Calder; anni ’50. Fondazione Solomon R. Guggenheim. Photo Archivio CameraphotoEpoche. Donazione, Cassa di Risparmio di Venezia, 2005.

Londra che inaugura con una mostra di opere di Jean Cocteau, cui segue la prima personale di Vasily Kandinsky in Inghilterra. Nel 1939, stanca della galleria, Peggy decide di “aprire un museo d’arte contemporanea a Londra” con l’amico Herbert Read come direttore. Il museo dovrebbe seguire un percorso storico e la collezione dovrebbe basarsi su una lista di artisti stilata da Read e successivamente rivista da Duchamp e Nellie van Doesburg. Tra il 1939 e il 1940 Peggy è impegnata ad acquistare opere per il futuro museo, con il proposito di “comprare un quadro al giorno”. È allora che vengono acquistati alcuni dei capolavori della collezione, quali le opere di Francis Picabia, Georges Braque, Salvador Dalí e Piet Mondrian. Peggy sorprende Fernand Léger comprando il suo Uomini in città nel giorno in cui Hitler invade la Norvegia, e acquista Uccello nello spazio di Brancusi quando i tedeschi arrivano a Parigi. 

Nel luglio del 1941 Peggy abbandona la Francia occupata dai nazisti e torna negli Stati Uniti insieme a Max Ernst che, pochi mesi più tardi, diventa il suo secondo marito (i due si separano nel 1943). Mentre continua ad acquistare opere per la sua collezione, Peggy cerca un nuovo spazio per il museo. Nell’ottobre del 1942 apre il museo-galleria Art of This Century sulla 57° strada, a New York. Ricordando la serata d’apertura Peggy scrive: “Indossai un orecchino di Tanguy e uno di Calder, per dimostrare la mia imparzialità tra Surrealismo e Astrattismo”. La galleria presenta la sua collezione d’arte cubista, astratta e surrealista, quella che oggi vediamo sostanzialmente esposta a Venezia. 

Nel 1947 Peggy ritorna in Europa. Nel 1948 la sua collezione viene esposta alla prima Biennale di Venezia del dopoguerra. Proprio a Venezia acquista Palazzo Venier dei Leoni, sul Canal Grande, dove si trasferisce e apre la sua collezione al pubblico, cominciando nel 1949 con una mostra di sculture esposte nel giardino. Durante i trent’anni trascorsi a Venezia, Peggy continua a collezionare opere d’arte e ad appoggiare artisti come Edmondo Bacci e Tancredi Parmeggiani, conosciuto nel 1951. Nel 1962 viene nominata Cittadina Onoraria di Venezia. 

Nel 1969 il Museo Solomon R. Guggenheim di New York la invita ad esporre lì la propria collezione, nella sede nella celebre struttura a spirale progettata da Frank Lloyd sulla Fifth Avenue. 

Peggy muore il 23 dicembre del 1979, all’età di 81 anni. Le sue ceneri sono sepolte in un angolo del giardino di Palazzo Venier dei Leoni, accanto al luogo in cui era solita seppellire i suoi adorati cani. Alla morte di Peggy, la Fondazione Solomon R. Guggenheim diventa proprietaria del palazzo e, da allora, ha ampliato la sua casa, trasformandola in uno dei più affascinanti musei d’arte moderna del mondo.

“…amavo l’Europa più dell’America e quando la guerra finì sentii che dovevo tornare per forza… In viaggio decisi che Venezia sarebbe stata la mia patria futura”. – Peggy Guggenheim