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[Aggiornamento 09.12.2021] Situazione attuale in Polonia rispetto all’epidemia di COVID-19

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In Polonia questa settimana si sono registrate ancora nuove infezioni da COVID-19, il numero complessivo dei casi attivi è 461.433 (settimana scorsa 445.617), di cui in gravi condizioni 2.053 (settimana scorsa 1.862), ovvero circa lo 0,4% del totale.

Gli ultimi dati mostrano 27.458 nuove infezioni registrate su 111.600 test effettuati, con 562 morti da coronavirus nelle ultime 24 ore.

Il numero delle vittime nell’ultima settimana è stato di 2.701 morti (settimana scorsa 2.470) e la situazione nelle strutture sanitarie polacche sta peggiorando, con l’occupazione dei posti letto in crescita negli ultimi giorni, anche se la crescita complessiva rispetto alla scorsa settimana sta rallentando. Si è registrato un amento settimanale dei casi del +0,3%, mentre i morti sono aumentati del +7%.

Sono 23.433 i malati di COVID-19 ospedalizzati (scorsa settimana 21.550), con 2.053 terapie intensive occupate (scorsa settimana 1.862).

Attualmente sono state effettuate 43.524.495 vaccinazioni per COVID-19 e 20.608.833 persone hanno completato il ciclo vaccinale.
La copertura sul totale della popolazione è di circa il 54,3%, media UE 66,8% (https://vaccinetracker.ecdc.europa.eu).

Sono state varate nuove restrizioni che saranno in vigore fino al 17 dicembre per contenere il crescere dei numeri della pandemia.

Resta in vigore l’obbligo di indossare la mascherina nei luoghi pubblici al chiuso, inoltre cambiano le regole per gli eventi e la capienza massima consentita nei locali, che subirà limitazioni dal 15 dicembre.

Restano aperti bar e ristoranti ma con capienza massima ridotta al 30% di non vaccinati dal 15 dicembre e sono consentite riunioni fino a 100 persone. Sono aperti hotel, centri commerciali, negozi, saloni di bellezza, parrucchieri, musei e gli impianti sportivi, anche al chiuso, ma con capienza massima ridotta al 30%, limite in cui non sono calcolate le persone vaccinate. Sono chiuse, ad eccezione che la notte di capodanno le discoteche e le sale da ballo. Ogni attività è sottoposta a regime sanitario e sono previste limitazioni sul numero massimo di persone consentite, in linea generale è consentita 1 persona ogni 15 m2, a capacità 50% (capacità 30% a partire dal 15 dicembre) con norme di distanziamento per limitare le occasioni di contagio. La capienza dei mezzi di trasporto pubblica sarà ridotta dal 15 dicembre al 75%.

Per quanto riguarda gli sposamenti, salvo per vaccinati o ingressi con presentazione di test COVDI-19 negativo PCR molecolare o test antigenico effettuato nelle 48 ore precedenti, resta in vigore l’obbligo di quarantena di 10 giorni.

Per gli ingressi in Polonia da paesi al di fuori dell’area Schengen è prevista quarantena automatica obbligatoria di 14 giorni, fino alla presentazione di un test negativo effettuato in Polonia successivamente all’ingresso, ma non prima di 7 giorni dal momento dell’ingresso nel paese. Sono escluse dall’obbligo di quarantena le persone vaccinate per COVID-19 con vaccini approvati dall’EMA, ma è necessario anche per i vaccinati sottoporsi a un test covid prima dell’ingresso in Polonia da paesi al di fuori dell’area Schengen.

 Si raccomanda di limitare gli spostamenti e monitorare i dati epidemiologici nel caso di viaggi programmati da e verso la Polonia.

Dal 17 luglio è stato introdotto anche in Polonia il Digital Passenger Locator Form (dPLF) – Karta Lokalizacji Podróżnego.

Per spostamenti all’interno dell’UE, si raccomanda di verificare le restrizioni nei singoli paesi sul portale: https://reopen.europa.eu

***

Informazioni per i cittadini italiani in rientro dall’estero e cittadini stranieri in Italia tra cui le risposte alle domande:

  • Ci sono Paesi dai quali l’ingresso in Italia è vietato?
  • Sono entrato/a in Italia dall’estero, devo stare 14 giorni in isolamento fiduciario a casa?
  • Quali sono le eccezioni all’obbligo di isolamento fiduciario per chi entra dall’estero?
  • E’ consentito il turismo da e per l’estero?

Per gli spostamenti da e per l’Italia a questo link le informazioni del Ministero degli Esteri:
https://www.esteri.it/mae/it/ministero/normativaonline/decreto-iorestoacasa-domande-frequenti/

La situazione Polonia verrà aggiornata all’indirizzo: www.icpartners.it/polonia-situazione-coronavirus/

Per maggiori informazioni:
E-mail: info@icpartnerspoland.pl
Telefono: +48 22 828 39 49
Facebook: www.facebook.com/ICPPoland
LinkedIn: www.linkedin.com/company/icpartners/

La Polonia è il terzo mercato in Europa per le macchine da caffè

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Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

Negli ultimi anni, la percentuale di acquirenti di caffè ha oscillato a poco più del 95% delle famiglie. Dai dati compresi tra ottobre del 2020 e settembre del 2021 presentati dagli esperti del GfK, si evince che le categorie più importanti, sia in termini di valore che in termini di numero di tazzine, erano quelle del caffè macinato e solubile. Tuttavia, nonostante tali buoni risultati, la forza di queste categorie di prodotti sul mercato si sta gradualmente indebolendo e per entrambe si registra un lento ma sistematico deflusso di acquirenti, in media di circa 1 punto percentuale all’anno. Allo stesso tempo, c’è uno sviluppo dinamico della categoria dei chicchi di caffè, e questa tendenza si è rafforzata durante la pandemia, quando i consumatori volevano provare caffè di alta qualità nelle proprie case. Per quanto riguarda la vendita di caffè in capsule, nonostante la base di acquirenti di questo tipo di prodotti sia recentemente aumentata leggermente, ancora una volta si registra un calo del valore degli acquisti di capsule da casa. Secondo gli esperti, la causa di questo fenomeno è principalmente una diminuzione del prezzo medio per chilogrammo del prodotto, che deriva dalla crescente offerta di molti sostituti più economici, cioè di cosiddette capsule compatibili. Il rapporto di ricerca mostra che i consumatori sono sempre più disposti ad acquistare anche macchine da caffè. Attualmente, secondo i dati del GfK, la Polonia è il terzo mercato più grande per macchine da caffè in Europa. Nella prima metà del 2021, il valore di questo segmento è aumentato a 116,4 milioni di euro. La Polonia è dietro solo a Germania e Francia, ma in questo senso la Polonia ha già superato mercati grandi e sviluppati come il Regno Unito, l’Italia e la Spagna. Nella classifica europea delle macchine da caffè automatiche, invece, la Polonia si colloca ancora più in alto, in seconda posizione, appena dietro la Germania.

https://polskieradio24.pl/42/273/Artykul/2864307,Polska-trzecim-rynkiem-w-Europie-ekspresow-do-kawy-Nowe-badanie-GfK

GAZZETTA ITALIA 90 (dicembre 2021 – gennaio 2022)

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Gazzetta Italia 90: il 2022 sarà l’anno di Antonio Canova, lo straordinario artista autore della scultura “Amore e psiche”, che campeggia, dipinta da Dorota Pietrzyk, sulla nostra copertina! A scrivere di Canova è la professoressa Kubicz dell’Accademia delle Belle Arti di Cracovia, facoltà di cui proponiamo anche l’iniziativa un manifesto per Dante. 

Ma non potevamo non parlare di Sorrentino e del suo ultimo film “La mano di Dio” che è arrivato ora nelle sale polacche. Ed ecco la moda con la geniale stilista Natasha Pavluchenko protagonista dello splendido Festival UrBBanfusion di Bielsko-Biała. Gazzetta ci porterà poi nella Sicilia più remota sulle orme del Commissario Montalbano. Una lunga, interessante intervista ci farà invece conoscere Monika Bułaj, eccezionale fotografa polacca che vive a Trieste. 

Il nostro approccio alla musica potrebbe cambiare grazie ad un flauto magico? Lo scoprirete leggendo dell’invenzione italiana del re.corder. Come sempre tanto spazio alla letteratura con l’intervento del professore Luigi Marinelli su Tadeusz Rożewicz, l’articolo sul neo vincitore del Premio Leopold Staff, Adam Szczuciński, e l’approfondimento sulla traduzione in polacco di “Lessico Famigliare” di Natalia Ginzburg. Segnaliamo poi l’ampio resoconto fotografico sul Torneo di Calcetto Italiani in Polonia, oltre a tutte le nostre consuete rubriche di lingua, cucina, salute. Insomma tantissimi motivi per cercare la vostra copia di Gazzetta Italia negli Empik! (per info contattateci al numero 505.269.400) 

Carenza energetica in Polonia, chiesto supporto a quattro paesi europei

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btroz

Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

Lunedì sorso, la società Polskie Sieci Energetyczne (Reti energetiche polacche) è stata costretta a rivolgersi a 4 paesi: Svezia, Germania, Lituania e Ucraina, per chiedere supporto in termini di energia viste le difficoltà nel bilanciare il sistema nazionale. Il deficit di riserva di potenza è ammontato ai 1000 MW, il che significa che la carenza a livello energetico era sostanziale. Il giorno successivo la situazione era ugualmente critica però, grazie alle importazioni di energia, le riserve di energia necessarie sono state mantenute. Come sostenuto dalla professoressa Krystyna Bobińska dell’Istituto Sobieski, il sistema energetico polacco richiede investimenti rapidi in quanto non è più efficace. Come chiarito da Dawid Piekarz, vicepresidente dell’Istituto Staszic e docente presso L’Accademia delle Finanze e Biznes Vistula, non si trattava di una carenza strutturale di energia, ovvero di un blackout, in quanto non è stata una mancanza di elettricità ma una mancanza di riserva. Come spiegato da Piekarz, secondo le normative, gran parte delle risorse energetiche devono essere disponibili nel caso in cui nella fabbrica di uno dei grandi produttori nazionali avvenga un guasto o un attacco hacker. Perciò, come evidenziato da Piekarz, il paese avrebbe dovuto disporre di una riserva ma la Polonia non era in grado di generarla da sola. Come sottolineato dagli esperti non dovrà affrontare il problema di un vero blackout. Inoltre, come affermato dagli esperti, prima che si verifichi l’interruzione delle consegne di energia effettiva, verranno attivati ulteriori meccanismi di sicurezza, tra i quali l’introduzione del cosiddetto “stato di emergenza sul mercato dell’energia”, la messa in servizio di centrali elettriche di riserva o l’impostazione di limiti relativi al consumo di energia da parte dei maggiori destinatari industriali. Sebbene gli esperti sottolineino che la situazione dall’inizio di dicembre potrebbe non essere stata pericolosa, è un segnale importante per accelerare gli investimenti e la trasformazione del settore energetico polacco. Come affermato da Bobińska, vista la sua rinuncia progressiva all’utilizzo del carbone, la Polonia dovrebbe investire in altri sistemi di produzione di energia, inclusa l’energia nucleare, altrimenti sarà dipendente da altri paesi.

https://www.money.pl/gospodarka/polska-musi-prosic-inne-kraje-o-prad-system-jest-na-wyczerpaniu-6712844099046080a.html

Cieszyński: la tecnologia ha un impatto cruciale sull’economia

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Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

Janusz Cieszyński, segretario di Stato per la digitalizzazione presso la Cancelleria del Primo Ministro, lunedì al vertice digitale ONU – IGF 2021 a Katowice ha parlato della ripresa economica dopo la pandemia. Cieszyński ha stimato che occorrono circa 100 miliardi di euro per fornire Internet a 3 miliardi delle persone nel mondo che non lo hanno. “Penso che sia perfettamente fattibile, e queste sono le misure che consentirebbero di realizzarlo su base di mercato. 100 miliardi di euro quando si guarda indietro alle finanze legate alla lotta alla pandemia, si può vedere che è qualcosa che è realizzabile per l’economia globale” ha concluso il segretario di Stato. Durante il pannello IGF dedicato alla ripresa dell’economia mondiale dopo la crisi, Janusz Cieszyński ha sottolineato che essa avviene anche grazie alla tecnologia che cambia l’aspetto del mondo, particolarmente visibile negli ultimi mesi. Il segretario ha anche spiegato perché è importante che i cambiamenti digitali facciano parte del programma delle Nazioni Unite. “Perché la tecnologia digitale e Internet sono qualcosa che colpisce l’economia su una scala e in un modo senza precedenti rispetto ad altre infrastrutture o altri servizi dell’economia” ha affermato Cieszyński.

https://www.polskieradio24.pl/42/273/Artykul/2863017,Szczyt-Cyfrowy-ONZ-Cieszynski-technologia-wplywa-bezprecedensowo-na-gospodarke

Re.corder, il flauto magico

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Marco Agostinelli

La musica è un elemento meraviglioso ed essenziale della vita. E se da un lato non è nemmeno immaginabile un’esistenza senza ascoltare musica, dall’altra sarebbe altrettanto importante che tutti, in un modo o nell’altro, sperimentassero il rapporto con uno strumento musicale.

“Insegnerei ai bambini musica, fisica e filosofia; ma soprattutto la musica che dà anima all’universo, ali al pensiero, slancio all’immaginazione, fascino alla tristezza, impulso alla gioia e vita a tutte le cose”, diceva Platone. Il primo approccio con la musica normalmente avviene a scuola ma, troppo spesso, è gravato da una carenza di giocosità e facilità d’utilizzo dello strumento (quasi sempre il flauto) che in certi casi blocca per sempre la possibilità di imparare a suonare.

“Studiare musica non è solo una attività didattica, si tratta di educazione nel senso più completo del termine. La musica sviluppa la connessione tra movimento e pensiero, tra sapere teorico e conoscenza pratica. Imparare a suonare aiuta la concentrazione, rinforza il senso logico sequenziale e la capacità di giocare e divertirsi e quindi nel complesso l’autocoscienza individuale”, spiega il maestro Marco Agostinelli che oltre a suonare e a insegnare al Conservatorio è anche liutaio.

Per queste ragioni Agostinelli ha affiancato l’innovativa startup italiana Artinoise nella creazione di un flauto dolce assolutamente rivoluzionario: il re.corder. Uno strumento che offre una nuova infinita varietà di modi di approcciare la musica e che ha il merito di facilitare e incentivare l’avvicinamento alla musica suonata.

Davide Mancini

“Il re.corder è un flauto che unisce tradizione e innovazione, può essere usato sia in modo acustico sia, grazie alla sua parte digitale, collegandolo ad un app come fosse un controller midi e questo aspetto ne amplia a dismisura le potenzialità sia in termini di prestazioni tecniche musicali, sia in termini di fruitori. Tutto questo fa del re.corder un dispositivo che coniuga la classica educazione musicale con la contemporaneità digitale, rendendolo così un oggetto di studio e gioco”, sottolinea Agostinelli che ha introdotto con grande successo il re.corder nei suoi concerti e nel suo percorso didattico.

Lunghezza 32 cm, peso 100 gr, collegabile via Bluetooth a qualsiasi app midi, il re.corder è un oggetto assolutamente innovativo nel settore degli strumenti a fiato. A spiegarci la genesi di questo flauto magico è il suo principale inventore: Davide Mancini, un ingegnere elettronico rock, un programmatore con l’anima del musicista.

“Il re.corder era uno strumento che avevo in testa da tempo e quando la tecnologia è stata all’altezza insieme alla squadra di Artinoise lo abbiamo realizzato affrontando tante sfide: dalla progettazione meccanica allo stampo fino all’app che, per chi acquista il re.corder, è completamente gratuita. La nostra è una giovane startup che però al suo interno ha trovato tutte le competenze per sviluppare l’intero progetto re.corder, che è un brevetto completamente Made in Italy. Una spinta decisiva è venuta dalla campagna di crowdfunding in cui abbiamo proposto di preacquistare il re.corder ad un prezzo promozionale. La campagna ha avuto un tale incredibile successo, con acquirenti da tutto il mondo, che abbiamo dovuto accelerare l’industrializzazione della produzione del re.corder di cui oggi al mondo circolano già circa 10 mila pezzi. E il gradimento dello strumento nel mondo, dal Giappone agli USA, è facilmente riscontrabile dai tanti video postati dai fruitori su youtube e sui social media”.

Perché proprio il flauto?

Marco Agostinelli

Il flauto dolce è uno degli strumenti più diffusi e utilizzati in ambito educativo per l’apprendimento della musica. È tradizionalmente uno strumento facile da imparare, versatile, può essere largamente usato nella produzione musicale: dalla classica al pop, dal rock alle colonne sonore di film. Noi abbiamo deciso di rivoluzionare il flauto trasformandolo in un moltiplicatore di interesse verso tutti gli strumenti musicali. Grazie all’app il re.corder consente infatti di suonare qualsiasi strumento dal piano alla batteria, dal violino all’arpa. Ma c’è di più. Il re.corder oltre a dischiudere l’accesso a innumerevoli strumenti musicali ha poi la straordinaria potenzialità d’essere suonato anche da chi presenta disabilità motorie agli arti superiori in quanto le note sono completamente ri-mappabili e quindi può essere suonato anche utilizzando meno dita o addirittura solo muovendolo, grazie ad una serie di accelerometri, come la bacchetta di un direttore d’orchestra. E poi, grazie al sensore labiale, si può suonarlo perfino senza emettere aria. Se a questo aggiungiamo che può essere usato anche in acustico, come un flauto tradizionale, che è leggero, facilmente portabile e costa molto meno di qualsiasi strumento a fiato digitale, ecco che possiamo affermare che sul mercato musicale il re.corder è un oggetto assolutamente unico.

Perché lo avete chiamato re.corder?

Il nome del flauto dolce nel mondo anglosassone è recorder, parola che deriva dalla lingua francese del 1400. Recordeur si riferisce infatti all’atto dell’imparare a memoria la musica, e quindi di fatto ricordare.

Il flauto è associato in modo automatico alla sfera educativa.

Vero! Ma è giusto ricordare che grandissimi musicisti come Vivaldi, Bach e soprattutto George Philip Telemann hanno composto sonate per flauto dolce e traverso. Riguardo la didattica è importante sottolineare che la Polonia è stata scelta quale paese pilota in cui diffondere il re.corder a partire dalle scuole. Stiamo sviluppando un progetto per avvicinare quanti più giovani possibile al flauto e quindi alla musica coinvolgendo i docenti. Il re.corder è ideale per la didattica anche perché consente al docente, attraverso un apposito dispositivo, di gestire 20 studenti che suonano contemporaneamente verificando in tempo reale come ciascuno esegue il brano, dato che nell’app viene mostrata la sequenza delle note di ogni studente collegato col re.corder. Il nostro flauto dà anche un grande aiuto a chi sta imparando a suonare perché, una volta scelto il brano sull’app, viene indicata la sequenza di fori da utilizzare, fori che consequenzialmente si illuminano sul re.corder offrendo all’allievo un percorso facilitato di apprendimento. A casa lo studente avrà il vantaggio di poter suonare il re.corder registrando la traccia e spedendola via mail al docente, o anche condividendola sui social media, questo senza disturbare chi è in casa perché lasciando il tappo sull’uscita acustica del flauto, può usarlo sull’app ascoltando con le cuffiette. Una modalità che in tempi di frequenti lockdown aiuta la convivenza in casa.

Musica è anche piacere.

Il divertimento è l’altro aspetto rivoluzionario del re.corder la cui app è dotata di funzioni gaming che consentono a chi suona di vedere le note che fa e, a seconda della sua bravura, sarà così in grado di sbloccare brani più difficili da eseguire, passando di livello. In questo modo entrerà anche in una community dove è possibile mettere in comune le performance. A chi sa già suonare il re.corder offrirà la possibilità di registrare fino a 6 diverse tracce che possono quindi essere mixate insieme, ad esempio sì può preparare una traccia base e poi suonarci sopra utilizzando i tasti del re.corder come fossero quelli di una tastiera! Questo per dire che il re.corder è perfetto per la didattica ma il suo utilizzo va ben oltre. Conosco ad esempio un musicista che scrive colonne sonore che usa il re.corder come controller della partitura. E poi ci sono tanti amanti della musica che suonano in qualche band che hanno capito le potenzialità del re.corder per arricchire i loro brani, per esempio se si deve tenere a lungo una nota si può utilizzare il sensore labiale e tenerla quanto a lungo si vuole.

In un’epoca in cui i giovani passano moltissime ore al giorno davanti ai dispositivi digitali e, navigando in rete, spesso si perdono in una babele di contenuti scadenti, il re.corder, innovativo, digitale e ludico, potrebbe essere l’arnese giusto per raggiungerli e far rientrare la cultura musicale tra le passioni da coltivare.

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Re.corder è un innovativo flauto acustico digitalizzato, prodotto dell’azienda italiana Artinoise, distribuito in Polonia da Seenergy, azienda del Gruppo Partnerspol. L’app re.corder è scaricabile gratuitamente da AppStore e GooglePlay. Modalità d’acquisto e spedizione, oltre a tutte le informazioni sul prodotto si trovano sul sito: www.recorderonline.pl

Due film italiani premiati al Festival Grand Off

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Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

Il 4 dicembre, al Teatro Syrena a Varsavia, si è svolta la serata di premiazione del Festival Internazionale di Cortometraggi Grand Off. L’edizione di quest’anno ha ricevuto oltre 4 mila proposte di film tra cui la giuria ha scelto 55 finalisti per le diverse categorie: miglior fiction, miglior film polacco, miglior documentario, miglior attore, miglior attrice, miglior regia, miglior montaggio, miglior animazione, miglior sceneggiatura, miglior scenografia e miglior fotografia. Numerosa la presenza italiana con 7 film finalisti di cui 2 hanno ricevuto i premi: “Napoli di mio padre” di Alessia Bottone per il miglior montaggio e “Pappo e Bucco” di Antonio Losito per i migliori attori Massimo Dapporto e Augusto Zucchi. Tra i finalisti nella categoria sceneggiatura il film “Nikola Tesla, the man from the future” del regista Alessandro Parrello. I premi in nome dei vincitori li ha ritirati il caporedattore di Gazzetta Italia, Sebastiano Giorgi.

Polonia Oggi

Fiore dei fiori, Yin Yang da Ylang Ylang

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L’olio dai fiori di ylang ylang, Cananga odorata

La leggendaria pianta chiamata ylang ylang, conosciuta in Polonia come jagodlin wonny, con il nome botanico Cananga odorata, possiede una delle fragranze più riconoscibili nel mondo dei profumi. L’olio essenziale distillato dalle sue infiorescenze ha un aroma dolce e romantico e proprietà idratanti che lo rendono un ingrediente chiave in molti prodotti di lusso per la pelle e i capelli. Il nome originale deriva dalla lingua tagalog usata nelle Fillipine, da cui proviene ylang ylang, e signifi ca “il fiore dei fiori”. Non c’è da stupirsi se si considera quanto sia rinfrescante, calmante e stimolante l’odore di questa pianta esotica.

PROFUMO di olio di ylang ylang

L’olio essenziale estratto dai fiori di ylang ylang ha diverse sfumature del caratteristico profumo floreale di secca dolcezza. Può essere percepito come più caldo o più fresco, più dolce o più squisito, e il suo odore finale è signifi cativamente influenzato dalle condizioni di coltivazione della pianta, dal metodo e dal tempo di raccolta e dalla tecnica di distillazione. Più bassa è la temperatura e la pressione nel processo di distillazione a vapore, più sostanze fitochimiche contribuiscono alla fragranza finale e profonda di quest’olio unico.

L’olio essenziale di ylang ylang puro e naturale con il più ampio uso terapeutico viene distillato a vapore dalle infi orescenze dell’albero di cananga odorata raccolte a mano poco prima dell’alba. Oggi questa pianta incredibilmente profumata cresce in modo selvatico e viene coltivata non solo nelle Filippine, ma anche nel sud-est asiatico, in Madagascar, nelle Comore, nell’Isola di Riunione, nelle Molucche, in Brasile e in Africa. Fiori, foglie e frutti di alberi di cananga selvatici e semi-selvatici vengono utilizzati per produrre un ”surrogato” molto più economico e di qualità molto peggiore, l’olio di cananga, venduto come olio di ylang ylang, con composizione e proprietà signifi cativamente diverse. Questa varietà viene anche utilizzata per produrre dai fiori una essenza concreta e una essenza assoluta, usate in cosmesi e profumeria.

La versione più pregiata dell’olio di ylang ylang è quella della prima frazione di distillazione, che dura preferibilmente fino a 2 ore. Un tale olio essenziale si distingue per un profumo caldo, dolce e floreale, considerato da molti la più bella sfumatura dell’aroma di ylang ylang.

È anche considerato l’afrodisiaco più forte tra tutte le varietà di oli di ylang ylang, e in Asia porta il nome ”l’afrodisiaco di Bali”, che non stupisce visto che è uno di quei posti al mondo dove l’armonia viene messa al primo posto.

MENTE ED EMOZIONI

Quando annusiamo un olio essenziale direttamente dal flacone, o attraverso la diffusione, le molecole fitochimiche distillate dalla pianta, invisibili ad occhio nudo, entrano nella parte del cervello responsabile, ad esempio, delle emozioni, della memoria e del subconscio, cioè nel sistema limbico.

Si dice che l’olio essenziale di ylang ylang bilancia le risorse della cosiddetta energia maschile e femminile (dalla medicina cinese: yin yang) che ognuno possiede a prescindere dal sesso. Da anni quest’olio aiuta molte persone a superare un sentimento di rabbia o l’atteggiamento negativo verso il mondo circostante. Aiuta a ricostruire la pace interiore e infl uisce sull’autostima, allo stesso tempo migliorando la concentrazione.

PROFUMO

Il profumo dell’olio essenziale di ylang ylang è spesso classificato come nota di cuore, poiché di solito emerge in un momento in cui le note di testa cominciano a distrarre. L’olio essenziale di ylang ylang si compone bene con molti oli, come: bergamotto, cannella, geranio, pompelmo, incenso, lavanda, patchouli o vetiver.

PROPRIETÀ dell’olio di ylang ylang

Le proprietà dell’olio essenziale di ylang ylang naturale al 100% includono: antispasmodiche, anti-diabetiche, antinfiammatorie, antiparassitarie, vasodilatatrici e proprietà regolatrici del ritmo cardiaco. Per questo motivo l’olio essenziale di ylang ylang è menzionato nella letteratura medica e nell’aromaterapia come un rimedio per: aritmia cardiaca, palpitazioni del cuore, disturbi circolatori, ipertensione arteriosa, depressione, ansia, resistenza psicologica, insonnia, caduta dei capelli, cute grassa e persino problemi digestivi.

Nei paesi tropicali le proprietà terapeutiche dell’olio essenziale di ylang ylang sono utilizzate come calmante e agente ipotensivo.

  • Ricordati di usare gli oli essenziali diluiti con olio vegetale di base (l’eccezione è l’olio di lavanda più delicato).
  • Aggiungendo olio essenziale di ylang ylang alla crema o unguento idratante, bagno caldo o maschera per capelli fatta in casa, puoi contare su un profondo rilassamento e sentirti come in una lussuosa spa.
  • Ricordati di utilizzare solo oli da una fonte verificata, con particolare attenzione nell’assunzione degli oli essenziali per via orale. Acquistando prodotti di provenienza conosciuta, contribuisci al miglioramento della qualità della vita sul nostro pianeta.

COMPOSIZIONI con olio di ylang ylang:

COME USARE l’olio di ylang ylang?
  • DIFFUSIONE / INALAZIONE: direttamente dal palmo della mano, dal flacone o dal diffusore
  • MASSAGGIO (diluendo l’ylang ylang con olio vegetale): tutto il corpo, piedi, muscoli tesi
  • APPLICAZIONE LOCALIZZATA: tempie, nuca, polsi, dietro le orecchie e su quelle parti dove ne hai voglia, diluendo 1-2 gocce in olio vegetale
  • COSMETICO: aggiungi qualche goccia dell’olio di ylang ylang alla crema, balsamo, unguento, shampoo o condizionatore per migliorare l’aspetto della pelle o dei capelli fermando la loro caduta.

Ricordati di leggere LE NORME DI SICUREZZA per l’utilizzo degli oli essenziali disponibili su OlejkowaSzkola.pl

Traduzione it: Paulina Przybyłek

L’ornamento più antico dell’Eurasia scoperto nella grotta di Stajnia, ha oltre 41 mila anni

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Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

Un ciondolo ornamentale, fatto con l’avorio delle zanne di mammut, spezzato in due parti, è stato ritrovato durante gli scavi archeologici condotti nella grotta di Stajnia, all’Altopiano di Częstochowa, nel 2010. Dopo anni di studi la ricerca ha dimostrato che l’ornamento ha oltre 41.000. anni, rendendolo il più antico gioiello in avorio di mammut trovato in Eurasia. È anche l’esempio più antico di decorazioni punteggiate da fori. Gli scienziati sottolineano che il ciondolo amplia la nostra conoscenza sull’epoca della comparsa degli oggetti decorati con motivi geometrici creati dall’homo sapiens in Eurasia. I fori potevano essere puramente decorativi, ma i ricercatori sospettano che rappresentassero qualcosa di molto più importante per lo sviluppo dell’uomo moderno: la capacità di contare. La punteggiatura potrebbe significare, ad esempio, il numero di catture riuscite. Potrebbero anche significare il movimento della luna nel cielo. Il ciondolo è stato trovato insieme a un punteruolo in osso di cavallo, strumenti in pietra e ossa di animali, che possono aiutare ad ampliare la nostra comprensione della cultura che li ha creati. Lo spessore dell’ornamento è di circa 3,7 millimetri, il che dimostra la straordinaria precisione delle punteggiature. Il punteruolo e il ciondolo sono stati ricreati digitalmente. “Grazie alle tecniche di modellazione 3D, i reperti sono stati virtualmente ricostruiti e il ciondolo è stato adeguatamente restaurato, consentendo misurazioni dettagliate e aiutando a descrivere l’ornamento”, ha spiegato il coautore della ricerca, Stefano Benazzi, dell’Università di Bologna. Sono attualmente in corso ulteriori analisi dettagliate degli altri reperti rinvenuti nella grotta di Stajnia.

https://dzienniknaukowy.pl/nauka-w-polsce/w-jaskini-stajnia-odkryto-najstarsza-bizuterie-w-eurazji-ma-ponad-41-tys-lat