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Spopolamento delle città medio-piccole

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Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

“Nel 2021 durante la pandemia, 50.000 polacchi hanno lasciato le città per andare a vivere in campagna”, hanno dichiarato ieri gli esperti alla conferenza “Capire i cambiamenti demografici” che si sta svolgendo a Varsavia. L’ultimo movimento migratorio di tale portata dalle città alle campagne è stato registrato in Polonia prima della crisi finanziaria globale del 2008″,  ha sottolineato Andrzej Zborowski dell’Istituto di Geografia e Gestione del Territorio dell’Università Jagellonica. Secondo l’esperto, nel prossimo futuro l’influenza maggiore sul mantenimento di questa tendenza l’avranno le condizioni economiche del Paese e la disponibilità di crediti. “Se continuiamo a osservare la crescita economica, il deflusso dalle città verso le campagne continuerà”, ha detto Zborowski. Allo stesso tempo, i ricercatori osservano un preoccupante fenomeno di spopolamento delle città medie e piccole, che in passato erano centri industriali. Gli esperti giustificano questa situazione con la chiusura di fabbriche, al posto delle quali nessun’altra azienda ha creato nuovi posti di lavoro interessanti per i giovani.

https://forsal.pl/nieruchomosci/aktualnosci/artykuly/8459684,coraz-wiecej-polakow-opuszcza-miasta-by-zamieszkac-na-wsi.html

Dal 2035 immatricolazione solo per auto a emissioni zero

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Il Parlamento europeo ha votato a favore del programma Fit for 55, che introduce, tra gli altri, il divieto di immatricolazione delle auto con motori a combustione interna a partire dal 2035. A partire da tale data solo le auto elettriche potranno essere vendute sul mercato dell’UE. L’obiettivo del programma è ridurre le emissioni di CO2 di almeno il 55% entro il 2030. In un’intervista Roberto Matteucci, CEO di Stellantis (azienda produttrice di autoveicoli) in Polonia ha commentato il programma. Stellantis rispetterà tutte le regole emanate, ha un piano strategico chiaramente definito e molto ambizioso per il prossimo decennio, secondo il quale si impegna a diventare leader nel suo settore nella lotta ai cambiamenti climatici, raggiungendo zero emissioni nette di carbonio entro il 2038. Matteucci dichiara però che l’elettrificazione del mercato automobilistico è una decisione politica: le riduzioni delle emissioni di anidride carbonica possono essere ottenute attraverso vari percorsi. Già oggi, i moderni motori a combustione interna sono molto più rispettosi dell’ambiente rispetto a quelli di 15, 20 o 30 anni fa. In secondo luogo, sarà difficile raggiungere gli obiettivi prefissati se non ci si occupa della produzione dell’elettricità e dei suoi costi. Anche gli Stati Uniti stanno apportando cambiamenti. Stellantis entro la fine di questo decennio prevede che il 100% delle vendite in Europa e il 50% delle vendite negli Stati Uniti saranno auto completamente elettriche. “Stiamo già assistendo a una domanda spontanea di auto elettriche, ma da un gruppo specifico di clienti. Ricordiamoci che ad oggi le auto elettriche sono più costose. Questa è la sfida più grande è garantire che le auto elettriche costino tanto quanto i modelli alimentati convenzionalmente oggi. Altrimenti, la mobilità della classe media è a rischio.” ha dichiarato Matteucci. Naturalmente, ci sono benefici provenienti dall’introduzione di auto elettriche, oltre alla questione ambientale. Grazie ai motori elettrici le auto si muovono silenziosamente, senza vibrazioni, sono anche più dinamiche. Cambieranno gli interni delle auto, la digitalizzazione dei veicoli e l’approccio degli autisti. È importante rendere accessibile il nuovo mercato di auto elettriche. I politici hanno deciso di fare un cambiamento molto radicale. Stellantis ha un chiaro piano di “elettrificazione”, secondo il quale il gruppo prevede di investire oltre 30 miliardi di euro in elettrificazione e software entro il 2025.

Zakaz rejestracji aut spalinowych od 2035 r. “To decyzja polityczna i zagrożenie dla klasy średniej” – Money.pl 

 

L’espresso nel cinema

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Soprano, puntata 13, 3^ stagione

Lanci la prima pietra chi non inizia la giornata con un caffè, o non lo sfrutta come un’occasione per vedere un amico e non crede alle sue proprietà energizzanti.

Tutti questi aspetti mostrano quanto il caffè sia onnipresente nelle nostre vite, è una specie di simbolico accordo internazionale. E così raggiunge l’arte, compresa la cinematografia. Anche se può sembrare che il caffè sia solo una componente casuale, facile da eliminare, in realtà dopo un’analisi approfondita si capisce che è uno strumento per creare un’atmosfera particolare.

Gli incontri in un bar davanti a una tazzina di caffè spesso risultano un pretesto per introdurre gli elementi cruciali nella trama.

banner dal sito del Museo Lavazza

Ripensando ad alcune pellicole che mostrano questo utilizzo del caffè il primo che ci viene in mente è l’iconico film di Jim Jarmusch intitolato “Coffee and cigarettes”.

Non solo la presenza dell’attore e regista Roberto Benigni, premiato con il premio Oscar prt “La vita è bella”, è rilevante nella produzione di Jarmusch, ma il regista cattura perfettamente il valore sociale del caffè, in questo caso associato alle sigarette.

Il caffè, soprattutto l’espresso, è associato con il Belpaese. Lo riflette perfettamente lo slogan di Lavazza, uno dei più riconoscibili marchi nel mercato mondiale del caffè: “Perché abbiamo imparato a essere italiani dal caffè”. Frase che suggerisce che gli italiani non solo hanno un forte legame con questa bevanda nera ma addirittura la trattano come fondamento della loro identità nazionale.

Il cinema perpetua tale usanza attraverso diverse forme che lo mostrano in vari contesti. In questo senso interessante è l’abitudine dei più pericolosi criminali di bere caffè.

Mettendo insieme due elementi fortemente associati con l’Italia ovvero la mafia e l’espresso si arriva ad un risultato grottesco: i mafiosi sembrano più docili dopo il caffè. Il vizio dei protagonisti di bere caffè spesso illumina i mondi oscuri.

Il traditore, dvd, wyd.Cineart

Lo osserviamo ad esempio nell’acclamato film di Marco Bellocchio “Il traditore” (2019), quando il giudice Falcone interroga l’arrestato Tommaso Buscetta. La scena è pesante e difficile, si scontrano due mondi reciprocamente ostili. Questa conversazione farà la storia perciò bisogna condurla in modo sia prudente che astuto. Falcone vuole mostrare al pentito il suo atteggiamento amichevole quindi gli propone un caffè e una sigaretta.

Grazie a questo gesto l’interrogatorio diventa meno formale. Buscetta comincia a collaborare riconoscendo nel giudice un certo filo di comprensione. Falcone parla a Buscetta alla pari, il denominatore comune, ovvero l’espresso offusca il confine tra i personaggi così differenti. Ancora una volta il rituale di caffè svolge un ruolo inestimabile.

Una situazione analoga avviene nel film “I cento passi” (2000) di Marco Tullio Giordana, quando un membro di Cosa Nostra con il pretesto di aver voglia di bere un caffè arriva al bar gestito dall’amico di Peppino Impastato, attivista e giornalista di sinistra che denuncia regolarmente le attività mafiose durante le sue trasmissioni alla radio. Il nemico appare improvvisamente nel bar vuoto chiedendo un caffè. Mentre gli amici sono allibiti e senza parole, l’uomo si avvicina alla macchina del caffè da solo e dice: “Perché nella vita bisogna saper fare tutte le cose, anche il caffè e il caffè, lo so fare.”

Così si scopre che il mafioso, che incute paura, inizia i negoziati con il caffè. Questa scena con tutte le sue circostanze sembre irreale e assurda da un lato, ma dall’altro spinge lo spettatore al passo successivo ovvero alla comprensione di quanta forza ha questa tradizione che unisce tutti gli italiani.

Pensando al caffè si arriva anche alla serie “I Soprano” (1999- 2007) di David Chase, anche in questo caso l’espresso è un  elemento fondamentale. Infatti, i membri della mafia, guidati da Tony, chiacchierano sempre nel loro bar preferito sorseggiando un caffè tanto nero quanto i loro affari. Dopotutto è così che gli vengono le idee migliori. Questa bevanda non solo è un pretesto per il raduno tra gli amici ma si crede fortemente nelle sue proprietà stimolanti la mente che poi garantiscono grandi successi negli affari.

Mulholland Drive

Un vero gioiello è inoltre “Mulholland drive” (2001) dove Angelo Badalmenti ricopre il ruolo del gangster-conoscitore del caffè italiano. In una scena cult assaggia il caffè che gli hanno offerto e lo sputa subito dopo su un tovagliolo bianco maledicendo che era acido e troppo acquoso. Tuttavia, di nuovo siamo incantati da questa manifestazione satirica ma calorosa del sentimento verso il caffè.

Questa immagine cinematografica colpisce anche gli stessi italiani che ammettono che solo la pellicola sia in grado di rispecchiare il loro amore grande e incondizionato per il caffè. Il cinema sottolinea con straordinaria potenza che il caffè è parte integrante della loro identità, in cui si racchiudono i rituali di benvenuto, i gesti d’amore e di vita sociale. E quindi non siamo sorpresi da tale legame se perfino i capi mafiosi non possono vivere senza 60 ml di espresso.

Ma possiamo anche chiudere senza la mafia, sottolineando che è il caffè a far girare il mondo.

Il Presidente polacco in visita in Italia

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Foto Jakub Szymczuk/ KPRP

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Dopo il Portogallo, il Presidente polacco Andrzej Duda ha iniziato la sua visita a Roma dove ieri sera ha incontrato il Presidente italiano Sergio Mattarella. L’obiettivo del viaggio del Presidente polacco nei Paesi dell’Europa meridionale è quello di rafforzare il sostegno politico all’Ucraina e alle sue aspirazioni europee. Sebbene Roma abbia già appoggiato lo status di candidato dell’Ucraina all’UE, si tratta di una capitale con un’influenza significativa nella Comunità europea. “L’Italia è uno dei maggiori Stati membri dell’Unione Europea. È stato anche uno dei primi Paesi a far parte dell’UE. Pertanto, il colloquio con il Presidente Mattarella è molto importante. Voglio che l’Italia sia coinvolta nel convincere i nostri colleghi dell’UE ad accettare di concedere all’Ucraina lo status di candidato”, ha detto Duda. Oltre al Portogallo e all’Italia, il presidente visiterà anche la Romania. La visita, prevista per oggi, è legata al vertice dei Nove di Bucarest, che riunisce i Paesi del confine orientale della NATO: Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania e Slovacchia.

https://polskieradio24.pl/5/1223/Artykul/2976725,Andrzej-Duda-z-wizyta-we-Wloszech-Bedzie-przekonywal-do-poparcia-ukrainskiej-kandydatury-do-UE

https://www.prezydent.pl/aktualnosci/wizyty-zagraniczne/w-srode-rozpoczyna-cykl-wizyt-w-europie-poludniowej,55060

Tagliolini con gamberoni e asparagi verdi freschi

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Ingredienti per 2 persone:
180 g Tagliolini
6 Gamberoni
6 asparagi verdi freschi
1⁄2 cipolla piccola gialla
1 carota piccola
1 spicchio d’aglio in camicia
Prezzemolo, paprica affumicata, vino bianco,
burro, olio evo, sale e pepe q.b.

Procedimento:
Pulire e lessare gli asparagi per 6-7 minuti e condirli con olio pepe e sale. Pulire e tagliare a dadini piccoli le carote, mettetele in una padella con un po’ d’olio evo e cuocete per qualche minuto, devono leggermente caramellare.

Nella stessa padella delle carote mettete la cipolla finemente tagliata con un po’ di olio evo e soffriggete delicatamente. Unire le carote e sfumare il tutto con 2-3 cucchiai di vino bianco, spegnere il fuoco e tenere da parte. Nel frattempo mettete a cuocere la pasta.

Prendete i gamberi, sbucciateli tenendo attaccata la testa e la coda. In una padella mettere un cucchiaio abbondante di olio d’oliva, scaldare molto la padella e scottare i gamberi per 1 minuto per lato, spolverizzare con un po’ di paprica. Mettere da parte al caldo. Nella stessa padella, unite la cipolla brasata, le carote, gli asparagi tagliati a tocchetti, l’aglio schiacciato e qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta, per amalgamare il tutto, alla fine aggiungere un po’ di prezzemolo, regolate di sale e pepe. Mettere la pasta cotta nella padella con il sugo, aggiungete una noce di burro e mescolare bene, alla fine aggiungere i gamberi. Impiattare con un po’ di buccia di limone grattugiata.

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Altre ricette originali per i piatti italiani troverete qui.

Altro aumento dei tassi di interesse, il più alto dal 2008

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Ieri il Consiglio di Politica Monetaria (RPP) ha fissato il tasso principale al 6%. È una risposta all’inflazione di quasi il 14%. A seguito delle ultime modifiche, i tassi di interesse NBP sono i seguenti: tasso di riferimento 6,00%, tasso lombard 6,50%, tasso di deposito 5,50%,tasso di sconto 6,05%, (tutti su base annuale). I tassi di interesse sono aumentati di 0,75 punti percentuali. Gli ultimi alti tassi di interesse (circa il 6%) sono stati nel 2008, quando Lehman Brothers è crollata, fatto che ha contribuito alla crisi finanziaria globale. Gli economisti delle banche NBP non sono sorpresi da questo aumento e prevedono che a luglio ci sarà un altro aumento dei tassi di interesse. Secondo gli esperti di ING Bank Śląski, il tasso di interesse vero è dell’8,5%. Una previsione diversa è prevista dagli esperti dell’Istituto economico polacco (PIE) secondo i quali l’aumento del tasso di luglio sarà l’ultimo e si concluderà al 6,5%. Jakub Rybacki, analista di PIE, osserva che le azioni del RPP finora hanno ridotto significativamente il numero e il valore dei mutui venduti (del 40% in meno rispetto a un anno fa). I tassi di interesse sono di importanza pratica per le persone che rimborsano i prestiti in PLN perché la maggior parte dei polacchi ha rate del prestito indirettamente (attraverso il tasso WIBOR) dipendenti dai tassi di interesse. Con questo tasso di interesse, la rata di un prestito tipico recentemente concesso per 300mila PLN per 25 anni è al livello di circa 2,4 mila zloty. Rispetto a inizio ottobre 2021, quando i tassi erano pari a zero, ciò significa un aumento della rata di oltre 1,2mila PLN, risulta dai calcoli di Totalmoney.pl. Gli aumenti dei tassi sono soddisfacenti per i risparmiatori perché forse il NBP aumenterà anche i tassi di interesse sui depositi e per i detentori di obbligazioni i cui tassi di interesse dipendono direttamente dai tassi di interesse.

https://www.money.pl/pieniadze/nbp-dokreca-srube-osobom-splacajacym-kredyty-oprocentowanie-najwyzsze-od-2008-roku-6777592470592160a.html

GAZZETTA ITALIA 93 (giugno – luglio 2022)

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In un’epoca di grandi incertezze sociali la cosa migliore da fare è affidarsi alla cultura e alla bellezza. E allora ecco che la nuova Gazzetta Italia diventa un viaggio immaginifico alla scoperta degli inattesi tesori artistici di Brescia, prossima capitale della cultura, delle meraviglie artistiche e culinarie veneziane, o della fantastica Sella del Diavolo che domina il golfo di Cagliari.

Ma il nuovo numero di Gazzetta non manca di celebrare i 40 anni di Italianistica a Varsavia, con un paio di approfondimenti sulla storia e il futuro del Dipartimento. Una lunga intervista al professore Piotr Salwa ci aiuta invece a capire la grande attualità degli studi umanistici, oggi sempre più rivalutati quale pilastro per la formazione dei giovani. 

Questi sono alcuni dei temi di un numero ricchissimo in cui troverete anche tanto cinema, con la incredibile storia di Rodolfo Valentino, primo grande latin lover dello schermo, musica, con le nuove proposte della musica italiana e poi ancora arte, con la nuova mostra italiana al Castello Reale di Varsavia, libri, fumetti, etimologia, angoli linguistici e tanta cucina.

La panacea nell’orto

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L’olio di rosmarino, Rosmarinus of ficinalis

Ci sono poche sostanze che godono allo stesso tempo di proprietà ringiovanenti, immunostimolanti, antimicrobiche, energizzanti, disinfettanti, disintossicanti, che migliorano stato d’animo e allo stesso tempo stimolano la memoria e concentrazione. Sembra una pozione fiabesca per la quale uno possa far scoppiare delle guerre internazionali… Tuttavia, a quanto pare, questo tesoro è una semplice erba comune a portata di tutti quelli che hanno l’accesso a internet oppure ad un’erboristeria: scopri le incredibili e versatili proprietà dell’olio di rosmarino!

La più antica panacea

“Fresca brezza marina”, come veniva chiamato una volta, occupa un posto speciale nei cuori degli amanti di erbe e oli essenziali. Il rosmarino che è base di innumerevoli miscele mediche, cosmetiche e culinarie è un agente curativo noto fin dai tempi antichi e a esso sono legate tantissime leggende e avvenimenti.

Le fonti storiche attribuiscono al rosmarino diverse proprietà, tra le quali la più apprezzata è quella di migliorare la memoria (oggi, dagli studi moderni, sappiamo che grazie ai principi attivi dell’olio di rosmarino le capacità mnemoniche possono aumentare anche dell’80%). Gli antichi greci l’avevano già intuito e mettevano i rametti di rosmarino nei capelli per facilitare l’apprendimento. Per le sue capacità terapeutiche la resina di rosmarino veniva usata come incenso nella stanza dei malati e i suoi rametti venivano sparsi nelle sale dei tribunali per proteggere dal tifo. Durante la peste medievale si portava sempre appresso il rosmarino per annusarlo quando si passava per i posti contaminati. E ingegnosi erboristi-ladri aggiungevano a questo scudo protettivo vegetale, tra le altre cose, chiodi di garofano e cannella, idea che Gary Young (fondatore del famoso marchio Young Living e pioniere dell’aromaterapia moderna) ha trasformato nell’ormai leggendaria miscela degli oli Thieves (ing. ladri), la quale probabilmente è stata copiata da ogni ditta aromaterapeutica. E non c’è da stupirsi perché è una delle più efficaci miscele naturali con qualità antivirali e antibatteriche. In un passato non tanto lontano, durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, i rami di rosmarino venivano appesi nei corridoi ospedalieri per disinfettare l’aria. E poi, in alcuni paesi del Mediterraneo, fino ad oggi le tele di lino vengono asciugate sui cespugli di rosmarino in modo che prendano un odore che è repellente per gli insetti.

Questa icona dell’orto delle piante officinali dalle proprietà rinforzanti il cervello è anche il simbolo dell’amore fedele. Spesso veniva intrecciato nella corona della sposa e poi si piantava uno dei rametti nel vaso per vedere se si radicava (questo era segno di felicità). Si metteva il rosmarino anche nelle tombe, in quanto simbolo del ricordo dei morti. Invece gli spagnoli ancor oggi celebrano questa delicata pianta perenne, credendo che essa desse il riparo alla Vergine Maria durante la sua fuga in Egitto. Quando ella ha messo i panni di Gesù su un cespuglio di rosmarino questo subito è fiorito e quando ha appeso il suo vestito celeste i fiori sono diventati blu… Secondo le stesse credenze la pianta di rosmarino non può crescere più alta dell’altezza di Gesù (circa 185 cm) e vivere più a lungo rispetto a lui (33 anni). Conosciamo però tante specie di rosmarino e quelli più alti raggiungono anche 2,5 metri di altezza.

Il primo elisir della gioventù

Anche se il rosmarino non raggiunge le dimensioni della sequoia, la sua fama di pianta di longevità è arrivata alle stelle nel Trecento quando è diventato l’ingrediente principale del primo profumo ufficiale d’Europa: l’elisir di rosmarino ringiovanente. La sua formula viene attribuita anche a una donna leggendaria, ovvero la regina ungherese Elisabetta di Polonia proveniente dalla dinastia polacca dei Piast, la moglie di Carlo Roberto d’Angiò. Anche se la vera storia della misteriosa L’eau de la Reine D’Hongre è esattamente come il suo nome: lunga, complicata e non del tutto chiara (almeno per chi non conosce il francese).

Diversi documenti storici si sono persi oppure non sono disponibili e le informazioni tramandate dai cronisti sono contraddittorie. Tuttavia, sembra che la denominazione “l’acqua ungherese” appaia per la prima volta negli scritti di Arnaud de Villeneuve (XIII-XIV secolo), un medico provenzale che lavorava in alcune corti reali, anche se perseguitato dall’inquisizione. A tutti i suoi pazienti consigliava lo “spirito al rosmarino”, lavorando allo stesso tempo a migliorare la tecnologia di distillazione. All’epoca questa tecnica era già conosciuta dagli arabi, ma in Europa per la prima volta è stata descritta dalla scuola medica salernitana, la quale nei secoli XI-XII distillava il cosiddetto esprit de vin, chiamato anche aqua vitae. Nonostante tutto ciò, si considera che l’acqua di rosmarino, descritta da tanti autori, sia nata nel 1370 quando Elisabetta di Polonia l’ha presentata alla corte di Carlo V di Francia, noto per la sua passione per i profumi. La bellezza, l’energia e l’intelligenza di questa regina polacco-ungherese veniva sempre descritta quale straordinaria: secondo le testimonianze all’età di 60-70 anni ne dimostrava venti di meno, il che ovviamente era legato all’utilizzo del suo elisir.

Purtroppo la ricetta originaria de L’eau de la Reine D’Hongre non è stata ritrovata, però con certezza possiamo costatare che la produzione di questo prodotto speciale consisteva in distillazione di rosmarino, e in tante altre versioni anche di timo e altre piante officinali e fiori. Perciò si trattava di distillazione in acqua-etanolo che in pratica dà gli stessi risultati della distillazione degli oli essenziali con il vapore che dopo vengono dissolti nell’alcol appositamente diluito. Nel medioevo l’acqua della Regina d’Ungheria veniva utilizzata principalmente come tonificante per il viso, agente rinfrescante e calmante, anche sotto forma di liquore. Uno dei testi medici più antichi, Pharmacopoeia di Nicholas Culpuper, descrive in modo molto dettagliato L’eau de la Reine D’Hongre, che merita essere citato poiché rende benissimo i diversi modi di utilizzo dell’olio di rosmarino:

Quest’acqua è ammirevole contro il raffreddore, il mal di testa causato dall’umidità, altri malori di testa, apoplessia, epilessia, giramenti di testa, letarghi, paralisi, disturbi nervosi, reumatismi, diatesi, contrazioni, convulsioni. E poi ancora aiuta contro la perdita di memoria, problemi mentali, coma, sonnolenza, sordità, tinnito, disturbi della vista, coagulazione del sangue, mal di testa causati dal catarro e da malumori. Aiuta contro mal di denti, mal di stomaco, pleurite, mancanza di appetito e cattiva digestione, ostruzione epatica, problemi a milza, intestino e utero. Assorbe e conserva il calore. Rinnova le capacità e funzioni del corpo, anche in età avanzata (così dicono). Ci sono pochi rimedi che offrono una così vasta gamma di benefici. Si consiglia la somministrazione nel vino oppure nella vodka, sciacquare le tempie, inalare.

traduzione it: Anna Wójcicka

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Tutti gli articoli della rubbrica “Nutriceutica” troverete qui.

Successo della VIII Borsa Vini a Varsavia, Italia primo fornitore di vino della Polonia

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L’VIII edizione della Borsa Vini, organizzata dall’ICE Italian Trade Agency, a Varsavia è stata l’occasione non solo per presentare 32 aziende di varie regioni italiane agli importatori polacchi e lituani ma anche di fare il punto sull’interscambio commerciale tra Italia e Polonia con particolare attenzione al settore del vino. Un evento partecipato cui è intervenuto anche l’ambasciatore italiano in Polonia Aldo Amati. “La Borsa Vini, ritornata in presenza dopo due anni di pandemia, ha confermato il forte interesse polacco verso i vini italiani. I margini di crescita in Polonia sono significativi e la buona presenza degli importatori polacchi è un segnale molto positivo. Nonostante le obiettive difficoltà macroeconomiche congiunturali, le eccellenze vinicole italiane si fanno strada con forza in parallelo con la crescita del reddito delle famiglie polacche”, ha detto Amati dopo aver partecipato alla masterclass in cui il giornalista Maciej Nowicki e la sommelier Claudia Marinelli hanno condotto una degustazione al buio su sei vini.  A fare il punto sui numeri del settore è stato il direttore dell’ICE di Varsavia Paolo Lemma: “con 96 milioni di euro di vino esportato, equivalente ad un +16% rispetto all’anno precedente, l’Italia si conferma al primo posto per valore nelle esportazioni di vino in Polonia seguita da Germania, 41 milioni di euro, e Francia, 39 milioni di euro. Nelle importazioni totali di vino in Polonia l’Italia ha una quota del 26,9% mentre la Polonia è il 16° mercato di destinazione delle esportazioni di vino dell’Italia. Per quanto riguarda la quantità di vino esportata l’Italia è prima con 342 mila ettolitri, seguita da Germania 197 mila ettolitri, Spagna, Stati Uniti, Portogallo e Francia”. Interessanti anche i dati sul consumo pro capite di vino da parte dei polacchi, 5,9 litri, e sulla spesa con il vino in crescita al terzo posto con l’8% di un mercato dominato da birra (50% ma in calo) e vodka (35% ma in calo). I vini italiani più noti in Polonia sono: Prosecco, Primitivo, Pinot Grigio, Chianti, con una crescita di gradimento dei vini bianchi trainata dal Prosecco e dalla diffusione dello spritz, al momento è nota sola la variante spritz all’Aperol. “Sono dati che fanno intendere un futuro positivo per il settore”, spiega il direttore dell’ICE Paolo Lemma “perché il consumo di vino pro capite è ancora basso e l’offerta enogastronomica sta crescendo e diversificandosi in Polonia. Il suggerimento agli esportatori è di coinvolgere nel lancio di nuovi vini gli importatori affiancandoli nelle loro azioni promozionali. La sfida da vincere è quella dell’aumento dei costi di produzione dei vini italiani e quindi di conseguenza l’aumento del prezzo d’esportazione che oggi non possiamo prevedere come sarà accolto in una Polonia attualmente segnata da una inflazione importante. Queste le 32 aziende provenienti da 12 regioni che hanno partecipato alla Borsa Vini 2022 a Varsavia: AQuercia, Agricole Gussalli Beretta, Alessandro di Camporeale, Bartali, Bosio Family Estates, Cantina Bosco, Cantina Villa Colle, Cascina Vengore, Colacino Wines, Distilleria Jannamico, Donvitantonio, Fattoria Il Muro, Federtrade Scarl, Grillo Iole, I Feudi di Romans, Il Drago e la Fornace Group, Il Palazzo, Inverso, IVAL, Livio Bruni-Ambre, Mossi 1558, Podere Colle Castagno, Poderi Moretti, Savian Biowinemaker, Scuderia Italia, Tenuta Canto Alla Moraia, Tenuta di Trinoro & Passopisciaro, Tenuta Patruno Perniola, Tenuta San Jacopo, Villa De Varda, Villa Trasqua, Wine Generations-Italian Family Legacy.

Polonia Oggi