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Soldati americani e britannici al confine sudorientale della Polonia

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Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

Il ministro della difesa Mariusz Błaszczak ha annunciato l’arrivo in Polonia di quasi cinquemila soldati americani e britannici, che si posizioneranno ai confini sudorientali della Polonia. Ha rassicurato, comunque, che è l’esercito polacco rimarrà a proteggere il Paese, asserendo che l’unica risposta al pericolo potenziale dalla Russia è la politica della dissuasione e dell’unità della NATO. Il posizionamento temporaneo dei soldati stranieri in Polonia fa parte dei provvedimenti miranti a rafforzare il fianco est della NATO e a rassicurare gli alleati alla luce di una possibile invasione russa dell’Ucraina.

https://www.pap.pl/aktualnosci/news%2C1077773%2Camerykanscy-i-brytyjscy-zolnierze-beda-rozlokowani-na-poludniowym

Natura e storia sulle orme dei cavalieri teutonici

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Kadyny

Quando Konrad di Masovia nel 1229 chiese aiuto all’ordine monastico-militare dei Cavalieri Teutonici per placare le turbolente popolazioni baltiche al confine nord orientale del Regno di Polonia non si immaginava certo che quella decisione avrebbe aperto all’Ordine la possibilità di creare uno stato autonomo che, 200 anni dopo nella sua massima espansione, andava da Danzica all’attuale Estonia.

Una storia affascinante quella dei cavalieri teutonici che nasce come Ordine a protezione e supporto medico dei pellegrini a Gerusalemme e si sviluppa fino al punto di diventare un vero e proprio stato cattolico che riconosceva solo l’autorità del Papa. Una storia affascinante quella delle terre baltiche che videro un susseguirsi di scontri, dominazioni, tra mutevoli alleanze e mitiche battaglie, come la celeberrima di Grunwald. Tra Danzica e l’Oblast di Kaliningrad, tra Mar Baltico, laguna della Vistola, fiumi e migliaia di laghi, si trova questo straordinario territorio contrassegnato da natura selvaggia, castelli medioevali, nidi di cicogne, bunker della Seconda Guerra Mondiale e l’antica via dell’ambra. Un viaggio in queste terre è altamente consigliato perché può soddisfare le più diverse aspettative, ad esempio si può veleggiare sui laghi o scendere corsi d’acqua in kayak, ed in particolare il turista italiano può scoprire paesaggi inconsueti. Per il mio tour ho scelto di far base a Elblag, città nota per l’omonimo canale che in un punto non lontano dalla città fa passare le imbarcazioni da una parte all’altra del canale attraverso un incredibile sistema di binari sull’erba! Una delle meraviglie della Polonia! Nel centro storico affacciato sul canale si trova l’ottimo Hotel Elblag, dotato di piscina, area spa e squisito ristorante, albergo ideale dove ritemprarsi la sera dopo le peregrinazioni automobilistiche. Tra le mete consigliate in quest’area ci sono le città che si affacciano sulla laguna della Vistola. Io ho scelto di fermarmi nella piccola e graziosa Kadyny, incastonata tra un fitto bosco e una sconfinata spiaggia, e a Frombork, Fraeunburg fino al 1945, la città dove passò gli ultimi anni Copernico. In questo paesino, oltre ad una passeggiata fino al molo del porticciolo, merita una visita il castello dalle cui torri si può godere una spettacolare vista sulla laguna della Vistola. All’interno c’è anche un museo dedicato a Copernico.

Da Frombork consigliamo di puntare su Kętrzyn per visitare la Tana del Lupo. Immerso nella vegetazione buia e umida di una foresta di conifere si trova il famoso quartiere generale, un agglomerato di spartani bunker, in cui Hitler visse dal 24 giugno del 1941, subito dopo l’inizio dell’operazione Barbarossa, ovvero l’attacco all’allora Unione Sovietica, fino al 20 novembre 1944 quando essendo l’Armata Rossa arrivata a 15 km da Ketrzyn, Hitler dovette ritirarsi a Berlino non prima d’aver dato l’ordine di far saltare in aria la gran parte della Tana del Lupo. Di quel quartiere generale, capace di ospitare migliaia di soldati, collegato alla linea ferroviaria e dotato di due aeroporti, restano i bunker in gran parte sventrati dalle mine. Una visione evocativa quanto inquietante che ci paracaduta nel delirio bellico. Lo stato dei luoghi, unito alla descrizione di come si svolgeva l’austera vita in quel campo militare, non rende difficile l’immaginare la tetra atmosfera di una quotidianità racchiusa nel muoversi tra un bunker e l’altro, edifici con mura spesse 6 metri e coperti di vegetazione. Gierlioz, la frazione di Ketrzyn che ospita la Tana del Lupo, fu scelta perché al confine tra l’allora Prussia orientale e la Russia e per la sua inaccessibilità essendo immersa nel bosco e circondata da laghi e paludi. Qui, il 20 luglio 1944, alle 12.42, si svolse il fallito attentato a Hitler, proprio nel giorno della visita di Benito Mussolini. Sulla strada tra Frombork e Ketrzyn si trova la città di Braniewo il cui cimitero ospita oltre 20 mila soldati dell’Armata Rossa suddivisi in 750 tombe comuni. Guidare lungo strade secondarie che attraversano paesaggi ondulati in cui di tanto in tanto fanno capolino fattorie con cavalli, mucche e tori al pascolo, è il miglior modo per allontanarsi da Gierlioz e risintonizzarsi sull’anima più autentica della Warmia-Masuria, regione i cui confini si fermano a pochi chilometri dalla splendida fortezza di Malbork, l’antica Marienburg, che fa invece parte della Pomerania. Si tratta del più grande castello gotico d’Europa, la cui costruzione iniziò nel 1270, che per secoli rappresentò il cuore del potere dei cavalieri teutonici fino al passaggio nel 1466 sotto il Re di Polonia. Il castello e il museo meritano una visita accurata, calcolate almeno tre ore. Se da Malbork decidete di muovervi verso la bellissima Danzica, strada facendo non mancate di fermarvi in qualche città affacciata sul Mar Baltico. Io quasi per caso sono finito a Jantar, località balneare, la cui spiaggia, quel giorno sferzata da un vento gelido e contrappuntata dalle variopinte barche dei pescatori, si è rivelata un perfetto set fotografico.

foto: Sebastiano Giorgi, Agata Pachucy

Ecco le città polacche più congestionate

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Łódź è di nuovo in cima alla classifica delle città più congestionate della Polonia, come indicato nell’annuale TomTom Traffic Index, col 45% di traffico in più rispetto ai livelli accettabili. Il livello di congestione delle strade è, però, sceso di 2 punti percentuali negli ultimi due anni. La pandemia continua, inoltre, a colpire i viaggi verso più di 400 destinazioni, secondo il rapporto di TomTom Traffic. Cracovia è al secondo posto (42%), mentre Breslavia è terza (41%). Seguono Varsavia e Poznań col 37% ciascuna. La situazione è migliorata maggiormente a Poznań (al terzo posto nella classifica nazionale nel 2019) e a Bydgoszcz. In queste due città, infatti, i livelli di congestione sono scesi di 7 punti percentuali, rispettivamente al 37% e al 27%. A Varsavia e a Cracovia, invece, i livelli di congestione sono scesi di 3 punti percentuali.

https://www.pap.pl/aktualnosci/news%2C1074653%2Cranking-sprawdz-ktore-miasto-w-polsce-jest-najbardziej-zakorkowane.html

GAZZETTA ITALIA 91 (febbraio – marzo 2022)

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In copertina del nuovo numero il Palazzo dell’Arengario, a Milano, lancia il bell’articolo dedicato all’architettura di potere in Italia e in Polonia. Il rapporto tra i due paesi viene poi approfondito in tanti altri testi di questo numero ed in particolare da quello dedicato ai campioni, polacchi e italiani, degli sport invernali Adam Malysz e Alberto Tomba e dall’approfondimento sui Festival di Sanremo e Opole. Come al solito ampio spazio al cinema, con l’intervista al grande regista Krzysztof Zanussi e l’attesa terza puntata della Storia delle presenze polacche alla Mostra del Cinema di Venezia.

Su Gazzetta 91 troverete poi articoli di viaggio – tra cui uno dedicato a Tursi, piccolo e sconosciuto borgo della Basilicata – di lifestyle, con tante pagine dedicate all’UrBBan Fusion Festival di Bielsko Biala, di arte, parleremo della Palazzina d’oro di Danzica, di letteratura, con la recensione del nuovo libro di Stefano Redaelli e di cultura tra cui l’approfondimento sull’iconografia dell’Italia nei secoli, paese immaginato come una donna che a volte è madre, a volte fanciulla altre guerriera. Non mancano le nostre consuete rubriche tra le quali segnaliamo quella etimologica, “So quel che dico”, che vi farà scoprire l’origine di alcune delle parole legate alla festa di Carnevale.

Candidati all’Oscar 2022: cortometraggio polacco, film di Paolo Sorrentino e il direttore della fotografia Janusz Kamiński.

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Foto Wikimedia https://www.flickr.com/photos/greginhollywood/

 

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Martedì, il film “The Dress” di Tadeusz Łysiak ha ricevuto una nomination all’Oscar come miglior cortometraggio. Il film, realizzato da uno studente della Warsaw Film School, racconta la storia di una giovane lavoratrice di un motel che, a causa della sua bassa statura è rifiutata dagli uomini. Janusz Kamiński è stato nominato per la migliore fotografia per “West Side Story” diretto da Spielberg. “È stata la mano di Dio” di Paolo Sorrentino è tra i candidati al miglior lungometraggio internazionale. Tra i candidati al miglior film: “Il potere del cane”, “CODA”, “Belfast”, “Drive my car”, “Don’t look up”, “Dune”, “Una Famiglia Vincente – King Richard”, “Licorice Pizza”. I vincitori della 94. edizione degli Oscar saranno annunciati il ​​27 marzo e la cerimonia si svolgerà all’Hollywood Dolby Theatre.

https://www.pap.pl/aktualnosci/news%2C1073861%2Cpolski-film-z-nominacja-do-oscarow-2022-o-statuetke-zawalczy-tez-operator

Stefano Colli-Lanzi parla del mercato del lavoro in Polonia

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Stefano Colli-Lanzi, presidente del Gruppo GI che si occupa di job placement in Polonia, nonché principale azionista di GI Group Poland afferma che l’inflazione o l’aumento dei costi non sono fenomeni che porteranno il mercato del lavoro ad una crisi a lungo termine. La sfida più importante sarà la demografia. I maggiori problemi del mercato del lavoro sono il risultato della pandemia ed alcuni di loro potrebbero effettivamente ostacolare la crescita dell’economia e quindi farla tornare allo stato in cui si era prima del COVID-19, anche sul mercato del lavoro. Tuttavia, si deve tenere presente che si tratta di turbolenze che non sono il risultato di un normale ciclo economico. Gli sbalzi associati alla pandemia si notano dalla disparità nel ritmo di sviluppo dei singoli paesi: alcuni sono già tornati al percorso di crescita e si stanno sviluppando ancora più velocemente di prima, altri sono ancora alle prese con gli effetti della crisi  generata dal coronavirus. Il presidente del Gruppo GI sottolinea che molti mercati nelle economie in via di sviluppo come ad esempio quello polacco sono cresciuti. I cambiamenti tecnologici hanno fatto sì che anche le esigenze dei datori di lavoro siano diverse, richiedono altre competenze da parte dei dipendenti la cui acquisizione deve diventare ancora più rapida al fine di soddisfare le esigenze delle imprese. I dipendenti si aspettano di più dai loro datori di lavoro, per esempio una maggiore flessibilità. Infine, Colli-Lanzi sottolinea che la pandemia, avendo accelerato lo sviluppo della digitalizzazione delle imprese, potrebbe creare problemi tra chi lavora in mansioni semplici che possono essere automatizzate.

https://forsal.pl/praca/aktualnosci/artykuly/8348655,to-nie-inflacja-jest-najwiekszym-problemem-rynku-pracy-wyzwaniem-jest-demografia.html

Cracovia-Dubai nuova rotta Wizz Air

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Da venerdì scorso il vettore ungherese, Wizz Air, offre un nuovo collegamento aereo tra Cracovia e Dubai. Radosław Włoszek, il presidente dello scalo di Cracovia, ha detto che ciò aiuterà a sviluppare la rete dei collegamenti e influirà positivamente sul turismo nella regione Małopolska. Su questa rotta Wizz Air concorrerà con Flydubai, l’azienda di trasporto che ha creato il primo collegamento tra queste due città. L’aeroporto di Cracovia è il secondo scalo in Polonia in termini di passeggeri e il più grande nella regione. L’anno scorso l’aeroporto ha servito quasi 3,1 milioni di passeggeri Secondo le previsioni quest’anno ne servirà 5,4 milioni, i numeri però saranno influenzati dalla situazione pandemica.

https://forsal.pl/transport/lotnictwo/artykuly/8349705,wizz-air-rozpoczal-loty-z-krakowa-do-dubaju.html

Come profuma l’amore?

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Olio essenziale di petali di rosa, Rosa damascena

Esistono tanti tipi di rose, così come tanti tipi di amore, ma ce n’è una prediletta dall’uomo sin dall’antichità. Le descrizioni dei prodotti medicinali e dei cosmetici fatti di Rosa damascena le troviamo perfino nei vecchi libri di medicina sumera, egizia, cinese, indiana, greca, romana e medievale. Ma è soprattutto l’agrodolce profumo della rosa che ha conquistato l’umanità, avvolgendola con un affettuoso aroma che non lascia nessuno indifferente.

Nella Grecia antica si conosceva prima di tutto la varietà carminia di questa pianta versatile. Il colore faceva venire in mente il sangue, la passione e l’amore da lì deriva il termine greco rodon che significa “rosso”. Saffo la chiamava la Regina dei Fiori, invece Venere, una delle maggiori dee romane principalmente associata all’eros e alla bellezza, di solito era rappresentata tra le rose. I romani spesso coprivano con i petali di rose i pavimenti, le terme e le tavole durante le feste e perfino… li mettevano nelle ruote dei carri! Secondo una vecchia tradizione romana mettere una rosa sopra il tavolo doveva garantire che tutti i discorsi durante pranzo sarebbero tenuti in segreto. Lo garantiva Cupido, figlio di Venere, che una volta regalò una rosa al dio del silenzio affinché lui non svelasse all’Olimpo le avventure amorose di sua madre. Cleopatra dormiva su cuscini foderati con i petali di rose e accoglieva i suoi amanti sui tappeti coperti di rose. Ippocrate, il patrono dei medici e il padre della medicina, importava l’olio di rosa solo dalla Valle delle rose in Bulgaria e lo usava per vari disturbi, soprattutto ginecologici. Anche oggi il profumo di rosa è usato come un afrodisiaco e un elisir di giovinezza e di bellezza ma sia la medicina antica che quella contemporanea ha scoperto le varie altre, molto preziose, proprietà terapeutiche dell’olio di rosa.

LE ROSE NON SONO TUTTE UGUALI

Ci sono varie specie di rose da cui si producono gli oli essenziali, per esempio la francese “rose de mai”, la marocchina “centifolia”, la cinese “rugosa” oppure la rosa “di Crimea”. Le rose che vendono i fiorai molto spesso non contengono nessun olio essenziale, ogni tanto nemmeno profumano, sono di solito spruzzate con un profumo artificiale di rosa che non ha niente a che fare con l’aromaterapia.

L’olio di Rosa damascena è spesso chiamato “rose attar” o “rose otto” che può essere fuorviante perché attar indica una sostanza a base di olio al legno di sandalo. Il vero olio di rosa damascena viene distillato in modo tradizionale con il vapore dei petali di fiori usando il metodo di coobazione (ovvero la doppia distillazione di un idrolato ottenuto in processo di distillazione). Accanto all’olio di neroli e quello di gelsomino, l’olio essenziale di rosa damascena è tra i più costosi al mondo. Ce n’è pochissimo nei fiori stessi, raccolti a mano per soli 20-40 giorni all’anno, e per ottenere mezzo chilo di olio ci vuole almeno 1 tonnellata di petali! Perciò un’ora di lavoro di un raccoglitore di petali consente di ottenere circa 1 grammo di olio!

A causa dell’alto prezzo di produzione dell’olio di rosa puro, il profumo di rosa si ottiene anche per l’estrazione con solventi (organici come l’alcol o tossici come il dietilftalato) ottenendo in questa maniera una essenza concreta o una essenza assoluta oppure l’olio falsificato con sostanze sintetiche o sostituti più economici con una nota olfattiva simile (es. il geranio rosa). Ogni tanto l’etichetta dell’olio di rosa può essere ingannevole perché con lo stesso nome si vende anche l’olio di legno di rosa, una pianta in pericolo d’estinzione a causa del suo ampio utilizzo.

Oggi i più pregiati sono gli oli essenziali bulgari e turchi comunque sin dall’antichità quelli bulgari erano i più apprezzati grazie all’influenza delle ottime condizioni atmosferiche nella Valle delle rose. I maggiori produttori dei veri oli essenziali, come ad esempio l’innovativa azienda Young Living, hanno le loro piantagioni e le distillerie di rose proprio lì perciò possono controllare il processo di produzione di ogni goccia di questa straordinaria essenza. In Polonia gli oli di rosa puri provenienti dalla solare Valle delle rose così come gli altri oli essenziali e gli oli vegetali base che vengono dai migliori produttori si possono trovare su OlejkowySklep.pl.

LE PROPRIETÀ TERAPEUTICHE DELL’OLIO DI ROSA

L’olio essenziale di rosa damascena dai tempi antichi è un antidoto naturale per vari disturbi. Oggi esistono diversi studi scientifici che confermano che il profumo di questo fiore può suscitare il desiderio contrastando la freddezza sessuale o l’impotenza perché, come ha dimostrato la risonanza magnetica, in presenza dell’olio di rosa si attiva l’ippocampo (formazione del telencefalo dei vertebrati nel cervello responsabile per associazione, elaborazione e memorizzazione delle informazioni dove nascono le emozioni) e vengono stimolati alcuni ormoni responsabili per felicità, rilassamento e letizia. Gli studi dimostrano che l’olio di rosa damascena stimola il sistema nervoso centrale e rende i sogni più frequenti, più chiari e più durevoli nello stesso tempo i sogni diventano piacevoli e assicurano un riposo profondo. Per questo motivo si consiglia l’uso dell’olio di rosa in caso di insonnia, depressione e incubi. Inoltre l’olio di rosa aumenta la concentrazione, facilita la memorizzazione e lo svolgimento degli impegni quotidiani. Un noto scienziato, medico, alchimista e filosofo Avicenna scrisse che “l’olio di rosa moltiplica le possibilità della mente e la velocità dei pensieri”.

L’olio di rosa ha anche forti proprietà antimicrobiche (antibatteriche, antivirali) e anti età che viene utilizzato nei cosmetici con l’effetto asettico, lenitivo, stimolatore del collagene III, contro UV, rafforzativo per i capillari e profondamente idratante. L’olio ha inoltre proprietà calmanti e sonnifere motivo per cui è usato per curare la depressione, l’ansia o per alleviare lo stress, la tensione nervosa e la variabilità dell’umore che accompagnano la menopausa e la sindrome premestruale. La Rosa damascena è tradizionalmente utilizzata in molti luoghi del mondo come rimedio per dolori addominali e toracici, rafforzamento del cuore, disturbi mestruali, problemi digestivi e stitichezza. Inoltre, l’olio di rosa ha proprietà antinfiammatorie, antidiabetiche e antidepressive che sono state scientificamente provate. Citronellolo e geraniolo svolgono qui un ruolo cruciale sono i principali componenti fitochimici dell’olio di rosa damascena. Studi scientifici hanno anche dimostrato che questo olio combatte l’infezione da HIV in ogni fase. È stata confermata anche l’efficacia dell’olio di rosa contro il cancro: il componente principale, il geraniolo, provoca l’apoptosi (autodistruzione) delle cellule tumorali.

COME USARE l’olio di rosa?

  • DIFFUSIONE / INALAZIONE: direttamente dal palmo della mano, dal flacone o dal diffusore
  • MASSAGGIO (diluendo con olio vegetale): tutto il corpo, piedi, muscoli tesi
  • APPLICAZIONE LOCALIZZATA: tempie, nuca, polsi, dietro le orecchie e su quelle parti dove ne hai voglia, diluendo 1-2 gocce in olio vegetale
  • COSMETICO: aggiungi qualche goccia dell’olio di rosa alla crema, balsamo, unguento e spalma dolcemente sulla pelle per renderla più giovane, alleviare le rughe e idratarla profondamente.

traduzione it: Agata Pachucy

Brevetto polacco per la trasformazione della gomma in carta

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I biotecnologi e i produttori di carta dell’Università di Tecnologia di Lodz hanno escogitato un modo per riciclare la gomma consentendo di trasformarla in carta. Questa tecnica può aiutare a smaltire i rifiuti come i vecchi pneumatici. Il riciclaggio degli pneumatici delle auto è un argomento che gli scienziati sollevano da tempo. Gli scienziati dell’Università di Tecnologia di Lodz hanno sviluppato un modo per convertire la gomma in carta. Il servizio naukawpolsce.pl informa sugli ultimi risultati degli scienziati di Lodz. Grazie all’utilizzo dell’attività del ceppo batterico Lactiplantibacillus si può produrre biocellulosa. I batteri per la sua produzione prendono energia dai rifiuti di gomma. Tuttavia, la cellulosa batterica ottenuta non è adatta per la produzione di carta. Per risolvere questo problema, gli scienziati hanno sviluppato un composto speciale, un miscuglio di cellulosa vegetale e batterica. Il Dott.Tomasz P. Olejnik, spiega che la carta risultante è di alta qualità e biodegradabile. Insieme al Dott. Olejnik hanno lavorato la Dott.ssa  Katarzyna Śliżewska, la Dott.ssa Marta Pietras e la Dott.ssa Magdalena Kmiotek. Come sottolineano i ricercatori la soluzione che hanno sviluppato è stata brevettata ed in futuro potrebbe essere utilizzata per produrre imballaggi in sostituzione della plastica. Gli scienziati dichiarano che gli pneumatici sono rifiuti tossici e che sono un problema per l’ambiente.

https://gadzetomania.pl/opona-przerobiona-na-papier-polscy-naukowcy-potrafia-to-zrobic,6731962626951904a