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Polonia, nasce la più grande Città della moda

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A lavori ultimati, entro cinque anni, sarà la più grande Città della moda in Europa. A ospitarla non saranno Milano o Parigi – capitali indiscusse delle passerelle e delle nuove tendenze – ma un’area nei pressi di Lodz, nel cuore della Polonia, strategica dal punto di vista logistico e sede di un importante polo produttivo e commerciale.

Aziende e marchi italiani della moda e del design saranno comunque protagonisti in questo grande progetto immobiliare e retail, sviluppato con un investimento di 600 milioni dal Gruppo polacco Ptak, una delle principali imprese familiari del Paese, attiva nel real estate e nella vendita di abbigliamento. All’interno della Fashion City, che avrà una superficie complessiva di un milione di metri quadrati, ben 30mila metri quadrati sono infatti destinati al Centro per la promozione del made in Italy. Il Centro aprirà i battenti ad aprile del prossimo anno e ospiterà circa 140 produttori italiani del settore moda, food e design. I primi contatti sono già avviati: tra i brand del Belpaese interessati a partecipare ci sono nomi come Benetton, Baldinini e Rinascimento. L’Italia è l’unico Paese a cui è dedicato uno spazio specifico così ampio e strutturato all’interno del polo commerciale, che il prossimo 29 agosto inaugurerà i primi 12mila mq. Un segnale importante di attenzione verso il nostro sistema moda da parte dei consumatori polacchi, ma soprattutto un’occasione per i produttori italiani, che avranno uno spazio di grande visibilità in una location strategica per accaparrarsi i facoltosi clienti dell’Est europeo. Il Trade Center già operativo nell’area (che attualmente raggruppa 2.500 aziende nazionali e internazionali) attira infatti ogni anno oltre 6 milioni di clienti da tutto il mondo, in particolare da Russia, Ucraina, Bielorussia e Lituania. Accanto al Trade Center sono già in funzione uno showroom di 15mila mq, un outlet e un’area espositiva, che dal 29 al 31 agosto ospiterà la prima Ptak Expo International Fashion Fair, con oltre 3mila espositori internazionali tra produttori, importatori e distributori di abbigliamento, calzature e accessori.

Il progetto prevede che, a regime, il polo commerciale comprenderà anche centri logistici, alberghi e zone residenziali. L’occasione è ghiotta in particolare per le aziende italiane posizionate sul segmento medio e medio-alto (target di riferimento della Ptak Fashion City), anche se non si esclude la presenza, in futuro, di brand globali del lusso. Non a caso all’inaugurazione del 29 agosto sono stati invitati come testimonial lo stilista giapponese Kenzo Takada (autore anche del logo della Città della moda) e Anna Fendi.

140 
In vetrina
Numero di produttori italiani che saranno ospitati nella Fashion City

600 milioni 
Investimento
Valore totale dell’operazione, sviluppata dal gruppo polacco Ptak

(Giovanna Mancini – www.ilsole24ore.com)

Elezioni per il rinnovo dei Comitati degli Italiani all’Estero

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Si informa che nella Gazzetta Ufficiale n. 179 del 4 agosto 2014 è stato pubblicato il decreto-legge 1 agosto 2014, n. 109 che, all’art. 10, contiene disposizioni urgenti per il rinnovo dei Comitati degli Italiani all’estero (Com.It.Es.).

La norma in questione prevede che, in occasione delle prossime elezioni per il rinnovo dei Com.It.Es., il diritto di voto venga esercitato per corrispondenza, come previsto dalla Legge 286/2003. Il plico elettorale verrà inviato ai SOLI elettori, in possesso dei requisiti di legge, che ne abbiano fatta espressa richiesta all’Ufficio consolare di riferimento almeno cinquanta giorni prima della data stabilita per le votazioni.

Si fa riserva di comunicare la data delle votazioni, che si terranno orientativamente nel mese di dicembre.

Si attira l’attenzione sul fatto che il citato provvedimento, benché avente forza di legge dalla sua pubblicazione, è soggetto a conversione parlamentare e quindi potrà, in tale sede, essere modificato.

Le domande di iscrizione nell’elenco elettorale per l’ammissione al voto per corrispondenza per l’elezione dei Com.It.Es possono, in ogni caso, essere fin d’ora presentate: personalmente all’Ufficio consolare di riferimento, oppure inviate al medesimo ufficio per posta, fax, posta elettronica o posta elettronica certificata, allegando copia non autenticata del documento di identità del richiedente, comprensiva della firma del titolare.

Di seguito potete trovare: il testo del Decreto Legge n. 109 del 1 agosto 2014il modulo della domanda di iscrizione all’elenco elettorale per le elezioni COMITES e una nota informativa su cosa sono i COMITES.

(f0nte: Ambasciata d’Italia a Varsavia)

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Ferrero amplia lo stabilimento polacco

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Enrico Bottero, Ferrero

L’azienda italiana Ferrero nel 1997 iniziò l’attività produttiva in Polonia e attualmente lo stabilimento polacco a Be?sk Du?y che si trova vicino a Grójec evade gli ordini non solo sul mercato polacco ma anche produce per Germania, Gran Bretagna, Scandinavia, Italia, Spagna e per i paesi dell’Europa centrale e orientale. La domanda per i prodotti dolciari è così grande che Ferrero ha deciso di ampliare la fabbrica. L’investimento sarà realizzato dall’azienda Budimex che costruirà un nuovo impianto di produzione e magazzini che saranno pronti nell’agosto del 2015. L’investimento vale circa 154 milioni di zloty. Ferrero Polska produce, tra gli altri, la crema Nutella, il Kinder Cioccolato e le barrette di cioccolato. (fonte: Polonia Oggi)

Zapisy na 9° edycję Konkursu Arte Laguna otwarte

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Malarstwo, rzeźba, sztuka fotograficzna, sztuka wideo i performance, sztuka wirtualna i cyfrowa

Rozpoczyna się nowa edycja Konkursu Arte Laguna na rok 2014, międzynarodowego konkursu, który kończy się wystawą prac finalistów w prestiżowym Arsenale Weneckim.

Malarstwo, rzeźba, sztuka fotograficzna, sztuka wideo i performance, sztuka wirtualna i cyfrowa to pięć kategorii, do których mogą zgłaszać się artyści, zarówno przez internet, jak i pocztą tradycyjną.

Data zamknięcia zapisów: 15 października

Sposób zgłoszenia>>> http://www.artelagunaprize.com/index.php/languages/application-polski.html

 

Międzynarodowemu jury, które wybierze finalistów i któremu przewodniczy Igor Zanti złożone jest z:

Simone Frangi – Włochy/Francja, Dyrektor Artystyczny Viafarini DOCVA i Profesor Teorii Sztuki Współczesnej w Ecole Supérieure d’Art e de Design de Grenoble-Valence

Franck Gautherot – Francja, Dyrektor Le Consortium, Centrum Sztuki Współczesnej w Digione

Chus Martinez – Hiszpania, Dyrektor Instytutu Sztuki FHNW Akademia Sztuki i Designu, Bazylea, Szwajcaria

Bartolomeo Pietromarchi – Włochy, Dyrektor Fundacji Antonio Ratti w Como

Domenico Quaranta – Włochy, krytyk i kurator

Veeranganakumari Solanki – Indie, niezależny kurator i krytyk sztuki

Philippe van Cauteren – Belgia, Dyrektor Artystyczny S.M.A.K, Muzeum Sztuki Współczesnej w Ghent

Jonathan Watkins – Wielka Brytania, Dyrektor Ikon Gallery

 

NAGRODY

5 NAGRÓD PIENIĘŻNYCH o wartości 7000 euro każdadla zwycięzców w poszczególnych kategoriach

NAGRODA „BUSINESS FOR ART” (*aby wziąć udział należy zgłosić przynajmniej dwie prace do dnia 15 października)

Zacieśnia się współpraca z firmami: 3 artystów zostanie wybranych do współpracy z 3 firmami reprezentującymi doskonałość Made in Italy w sektorze designu, mody i wina:

– Pas de Rouge, 10.000 euro, projekt dla przemysłu obuwniczego;

– La Tordera, 5.000 euro, wykonanie etykiety artystycznej;

– Riva1920, realizacja projektu designerskiego w drewnie.

 

NAGRODA “ARTIST IN RESIDENCE”: Sitodruk Artystyczny Fallani – Venezia, Odlewnia artystyczna Battaglia – Milano, Szkoła szklanego rzemiosła Abate Zanetti – Venezia, Art Stays – Slovenia

 

NAGRODA “ARTIST IN GALLERY”

Każda galeria przyzna jednemu artyście nagrodę składającą się z budowy, otwarcia, wydatków na transport oraz katalogu edytowanego przez ODE: Galeria Charlot, Francja; Galeria Fernando Santos, Portugalia; Galeria Isabelle Lesmeister, Niemcy.

 

NAGRODA SPECJALNA OPEN

Wybór rzeźby lub instalacji do wystawienia na międzynarodowej ekspozycji na otwartym powietrzu w Wenecji

Więcej o nagrodach >>> http://www.artelagunaprize.com/index.php/languages/landing-polski.html#4

Zapisy >>> http://www.artelagunaprize.com/index.php/languages/landing-polski.html#6

Śledź nas w mediach społecznościowych #premioartelaguna #artelagunaprize #konkursartelaguna

 

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Międzynarodowy Konkurs Arte Laguna

+39 041 5937242

info@premioartelaguna.it

www.artelagunaprize.com

Rinnovo COMITES: Vota solo chi si iscrive precedentemente

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Garavini (PD): “Rinnovo COMITES: Vota solo chi si iscrive precedentemente. Da subito aperte le iscrizioni nei Consolati”

La parlamentare PD invita tutti a registrarsi presso i consolati per votare alle prossime elezioni dei COMITES

“Da subito è possibile iscriversi ai Consolati per potere partecipare al rinnovo dei Comites che avverrà entro l’anno.” Lo dice Laura Garavini, commentando positivamente la scelta del Governo di rendere possibile da subito le iscrizioni per avere accesso alle elezioni dei Comites, che si terranno tra pochi mesi.

„L’iscrizione al registro degli elettori può avvenire in tanti modi: recandosi di persona al Consolato di residenza, oppure mandando il modulo di iscrizione compilato al Consolato di riferimento per posta, per fax oppure via mail. Al modulo va allegata una copia del proprio documento di identità.”

„I Comitati degli italiani residenti all’estero sono un organo elettivo di rappresentanza dei connazionali che vivono nel mondo. Sono una sorta di consiglio comunale degli italiani all’estero. Dopo che se ne é rinviata l’elezione per ben tre volte, finalmente verranno rinnovati entro l’anno. Si tratta di un’ottima notizia, perché il Governo ha sbloccato una situazione che andava avanti ormai da troppo tempo, con consiglieri COMITES ormai demotivati dall’eccessiva durata del mandato”.

„Il sistema di voto sarà lo stesso delle scorse elezioni: vale a dire per corrispondenza. Ma gli elettori riceveranno a casa il plico con le schede da votare solo nel caso in cui si siano preventivamente iscritti ad un registro degli elettori. Per ricevere i plichi, dunque, non basta essere iscritti all’AIRE, ma bisogna aver comunicato preventivamente al Consolato di voler partecipare al voto. E’ possibile farlo già da ora. Invito tutti a diffondere la notizia così che il maggior numero possibile di connazionali possa esercitare il proprio diritto di voto.”

Premio Internazionale di Poesia – Triuggio 24^ Edizione

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Il Centro Giovani e Poesia di Triuggio, con la collaborazione del Comune,  della Banca di Credito Cooperativo Valle del Lambro, del Parco Valle Lambro, del Centro Culturale Italo-Romeno di Milano, della Prometheus Editrice di Milano , il patrocinio de „il Cittadino” di Monza, dell’Università del Tempo Libero della Valle del Lambro, della Associazione Pro Loco Triuggio, dell’I.P.A. Comitato “Brianteo”,Brianza ChannelTV, bandisce la 24^ edizione del Premio Internazionale omonimo, riservato ad autori in lingua italiana.

Il Premio si suddivide in 6 sezioni:

A) ragazzi/e sino al 12 ° anno di età compiuto

B) speciale Scuole

C) giovani dai 13 ai 17 anni compiuti

D) dal 18 ° anno di età in avanti

E) per silloge inedita;

F) per Foto-Poesia a soggetto Natura/Ambiente/Società.

Si partecipa:

e  nelle sez. A, C, D con un massimo di 3 poesie a tema libero;

e  nella sez. E con un minimo di 20 ed un massimo di 35 poesie;

e  nella sez. B singoli o gruppi di una o più classi con un componimento a tema libero che sia risultato di un progetto comune nell’ambito scolastico;

e  nella sez. Fcon una poesia abbinata ad una foto.

Tutti i componimenti dovranno essere inediti e in 7 copie (solo per la sez. F in 2 copie) di cui una sola con dati dell’autore. Per la sez. C allegare fotocopia documento d’identità con data di nascita. Per autori provenienti da Paesi extra UE, possibilità di ammissione gratuita e, per tutti gli autori esteri, di inviare testo bilingue (originale più italiano) .

Quote di partecipazione: sez. A e B gratuite; sez. C-E € 10,00; sez. D € 15,00, sez. F € 5,00. Le quote dovranno essere inviate in contanti o tramite versamento su conto intestato ASS.CENTRO GIOVANI E POESIA (IBAN IT80Z08901 339300000000008481-BIC/SWIFT: ICRAITRBP10).

Premi: in denaro (da € 150,00 a € 250,00), medaglie d’argento, trofei, diplomi, libri e vari premi speciali. Scadenza: 31 gennaio 2015. Premiazione: 7 giugno 2015.

Segreteria: CENTRO GIOVANI E POESIA – Via Indipendenza, 25 – 20844 Triuggio (MB)

Per ulteriori informazioni: tel. e fax: +390362970302; e-mail: alex.villa@alice.it

Lucia Foglia è fuggita dalla crisi: “In Polonia per cercare lavoro”

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Pur essendo ormai assodato che la disoccupazione giovanile cresce ogni giorno e raggiunge livelli sempre più insostenibili , Lucia Foglia è l’unica intervistata tra i “Maceratesi nel mondo” che asserisce senza mezzi termini di essere stata costretta ad andarsene dall’Italia per disoccupazione. Un’Italia che ama, dove ha tutti i suoi affetti e dove avrebbe voluto restare. Se ne è dovuta andare solo ed esclusivamente per trovare lavoro dopo aver cercato in tutti i modi di inserirsi nella nostra zona. E si rammarica che il nostro paese, considerato così bello ed affascinante da tutti, si trovi ora in questa triste situazione. Se volessimo fare una statistica sui nostri intervistati fino ad oggi, potremmo affermare che una buona fetta di giovani se ne è andata soprattutto per sentirsi idoneamente occupata ed affermata nel proprio settore di studio e di specializzazione. Poi ci sono quelli che reputano che per fare carriera occorra comunque andare all’estero, conoscere le lingue straniere e fare esperienze lavorative da inserire nel proprio curricolo. Infine coloro che ammettono di essersene andati solo per guadagnare , ma la quasi totalità di questi ultimi ha comunque dichiarato almeno una passione per la scoperta che li ha spinti con entusiasmo all’avventura di espatriato fuori dalle nostre frontiere . Nel caso invece di Lucia , una giovane autenticamente appassionata della sua Italia, è più che evidente che si tratta di una scelta forzata. Lei avrebbe voluto restare qui. Sentiamo perché.

Dove sei nata e quando? A Macerata, 17 febbraio 1989 ma sono cresciuta a Recanati.

Da quanto tempo sei in Polonia? Sono in Polonia da più di otto mesi anche se nel futuro si potrebbe prospettare una distanza permanente, fatta di anni. Molto probabilmente lavorerò a Breslavia (Wroclaw in polacco) per evitare di stare a casa a Recanati, con un pezzo di carta in mano, aspettando la
manna dal cielo. Sono stata studentessa universitaria a Macerata, attiva nella Run (associazione studentesca), collaboratrice di Generazione turista (viaggi per studenti) e molto affezionata alla mia famiglia, ai miei parenti ed amici che ritengo siano ciò che di più importante ci sia nella vita per mantenere la pace mia interiore.

Di che cosa ti occupi ora? Ora sto preparando i bagagli per tornare qualche settimana a Recanati, anche se a settembre riparto per tre mesi a Budapest. In realtà non ho nulla di fisso, passo da un progetto all’altro, da un dormitorio all’altro, senza abitudini, senza nulla. Non mi trovo male. Anche se nel mio cuore qualcosa manca.

Significa che eri più felice in Italia? Perché allora hai scelto di partire? A parte che l’Italia non si lascia, ce se ne distacca. Un po’ come si fa con la mamma quando ci si sposa, ma non la si lascia mai effettivamente. Se devo spiegare la
motivazione con una parola: disoccupazione. La mia famiglia sta vivendo in pieno i segni della crisi. Nonni e genitori vengono dalla campagna, cerchiamo di darci da fare. I miei, per tirare a campare hanno comunque portato avanti anche un’attività di lavorativa esterna, poiché con i finanziamenti all’agricoltura chi è coltivatore diretto, ma non ha tanta terra, non campa facilmente. Ora io sono disoccupata, mio fratello si sta per laureare e mio padre fa di tutto per fare qualche ora in più e cercare di darsi da fare per pagare bollette e tasse. Io e mio fratello ci siamo sempre arrangiati per pagare anche il minimo: io mi spostavo tra ristoranti come cameriera, ho lavorato allo stadio come cassiera, ho fatto la promoter, ed è brutto dire che qualche volta (per non dire sempre) se ne approfittavano. Lavoravo senza regole, sottopagata. A volte, se non ti conoscevano bene, cercavano perfino di non pagarti affatto. Ancora aspetto i soldi da un lavoro fatto lo scorso dicembre.

Come è possibile che i datori di lavoro siano diventati così incivili e che i lavoratori non abbiano più alcun diritto? Non lo so. L’Italia sta regredendo a paese sottosviluppato. Un laureato viene mortificato e si può sognare di percepire gli otto dieci euro orari che percepisce una badante straniera. E’ una vergogna che tutto questo sia diventato la norma in Italia, così impunemente, e sotto gli occhi di tutti. Una norma che non è applicata solo dai datori di lavoro più ignoranti, ma da tutti. E’ un segno di inciviltà non riconoscere e sfruttare il lavoro delle persone.

Com’è il carattere e la vita della gente nella nazione in cui vivi’? I polacchi sono gente timida, umile, laboriosa. Ora ho
capito che cosa significa vivere all’italiana e perché quassù definiscono il nostro paese come la terra da “milk and honey” (latte e miele). Loro hanno paura di vivere la povertà, non si rendono conto a pieno, per motivi politici, che invece stanno crescendo moltissimo a livello economico e che la crisi da loro, specie in certe zone, è solo un miraggio. Certo, la paga non è alta, ma rispetto all’Italia si trova lavoro molto più facilmente e c’è più serietà da parte delle aziende (ovviamente dovuto anche ad un diverso clima e sistema economico e di tassazione). Lavorano, lavorano. Ovviamente sento lo stesso un pò di frustrazione: il lavoro di certo non ti può dare tutta la felicità che ti dà l’essere positivi con gli amici, il dialogo in casa, una bella cena romantica sulla spiaggia.

Dove abiti? Come vivi la nuova città? Ho vissuto un mesetto a Varsavia, nella capitale. Un mese e qualcosa a Poznan verso settembre, per poi ritornarvi a febbraio, dove abito ora in un’altra area per risparmiare (cerco di pesare economicamente il meno possibile sui miei e di tirare avanti con i risparmi che ho dai lavoretti fatti in Italia). È una città carina, vivace, attiva a livello studentesco e di lavoro. Certo che mi manca il mare e ovviamente i colori della città vengono dati molto più dagli amici con cui la si vive che dalla città stessa. È per questo che Macerata (o Recanati, dove sono cresciuta e ho studiato fino alle medie) rimangono sempre diamanti nel mio cuore.

Se viaggi per lavoro dove viaggi? Ora sto sfruttando il progetto di Erasmus + Traineeship, mi vado a fare tre mesi a Budapest alla Camera di Commercio Europea, speriamo bene.

Come vedi l’Italia da “fuori”? Si impara a capire l’Italia quando si va fuori, ancora prima di capire gli altri paesi. E si impara a capire quanto il rispetto delle regole sia fondamentale per lo sviluppo di una Varsavia, Grand Theatre società civile, così come l’onestà. L’Italia è il paese più bello del mondo, massacrato dalle tasse , dalla corruzione e dalla poca serietà. Ma il cuore, la generosità e l’essenza positiva vista in Italia, oltre al nostro romanticismo e passionalità, sono rarissimi nei paesi dell’est e del nord Europa.

Nel futuro pensi di tornare a Macerata o in Italia? E ci mancherebbe! Io la chiamo mamma Italia, morirei per la mia patria. Non capisco come facciano tanti giovani a sputarci sopra, per me l’Italia è l’Italia. È la terra che mi ha istruito, su cui i miei genitori hanno fatto tanti sacrifici e per cui la mia famiglia sta lottando, nel proprio piccolo, per tenersi in piedi. Perché abitare in campagna, con le spese ed il tanto lavoro che c’è, mentre si fa l’operaio (parlo per i miei) con due figli all’università, non dev’essere facile per niente. Per Macerata che dire?, ovvio! Non vedo l’ora di fare una capatina al Ca’BARet di Giorgio e Laura, di
comprare un po’ di pane al forno di Matteo, di passare a salutare in dipartimento Maurizio e Lucio, di leggere qualcosa alla biblioteca, aperta sempre fino a mezzanotte.

Che cosa non ti piace in particolare della tua vita in Polonia? La mancata positività delle persone e lo stile alimentare. Entrambi contribuiscono ad un benessere personale, che sia fisico o mentale. Mio padre, anche quando mia madre aveva un male da cui non sapevamo se sarebbe guarita, è stato sempre ironico in casa e abbiamo vissuto la cosa con meno pesantezza, risolvendo i problemi senza crearne di più grandi. A volte vedo la gente lamentarsi per delle stupidaggini qui, cosa che non comprendo. Il modo di mangiare a volte mi preoccupa (mi è capitato di mangiare per colazione zuppa di maiale), ma si tenga conto che vengo dalla campagna, dove per cucinare la pasta col pomodoro vado direttamente nel mio orto e colgo basilico e verdura fresca a mio piacimento. Il paragone non può reggere, ma ne capisco la ragione.

Ti senti almeno adeguatamente remunerata? Qui non pagano moltissimo però c’è da dire che il costo della vita è basso. Quindi c’è correlazione. In alcune zone dove lavoravo (e parlo anche di esperienze di miei amici) i costi di vita superavano quelli di guadagno. A Breslavia si paga un mese d’affitto con 80 euro e poco più per mangiare un mese. A Poznan sui 100 euro e poco più bastano per una stanza (magari in doppia), si sale a 120 per Varsavia ma poi dipende dalle esigenze.

Come ti sei organizzata? Semplice: meno spendo, meglio è. Tiro su tutto. Tranne che per scrivere ai miei amici (credo che spendere per gli altri non sia mai uno spreco, ci mantiene in contatto e fare felici le persone mi rende serena, quindi qualche volta spedisco regalini per lauree varie, compleanni, mando cartoline) e dare qualcosa ai più bisognosi.

Vivi sola o in compagnia? Dipende, ho vissuto da sola e in compagnia. A Breslavia se trovo una doppia è meglio, mi servirà per abbassare i costi. E poi vivere con qualcun altro fa sempre bene, si cresce e si conosce meglio sé stessi (oltre che si stringono grandi amicizie, ovvio!).

Quali tipi di lavoro si trovano con più facilità nel posto in cui vivi? Va forte chi è bravo col pc e con le lingue straniere anche al di là della laurea. Anche i laureati di filosofia e storia, se sono svegli su questioni informatiche a livello internazionale, trovano facilmente lavoro. Per i laureati di economia o diritto (il mio percorso, in pratica) ti contattano anche società di consulenza, il che è grandioso! Però senza lingue non si ottiene nulla, meglio sottolinearlo.

Ci sono altri Italiani? Quanti? Hanno un club? Ci sono ristoranti italiani? Come si mangia? A Poznan gli italiani non sono moltissimi, tutti mi scambiano per una rumena o una spagnola e quando dico “Italia” ne rimangono sorpresi. Molti italiani sono alla Facoltà di Medicina. A Breslavia invece ce ne sono di più, anche perché è là che molte multinazionali pongono interesse sui madrelingua (italiani, spagnoli e non solo) quindi è normale vedere più provenienze. Per Varsavia dipende dalle zone. Io stavo a Remertow e non c’era nemmeno uno straniero, visto che vivevo vicino un’università militare (dove ho anche studiato). Forse qualche russo, visto che c’era un campo militare. Ristoranti italiani? Moltissimi, ovunque. Ovviamente la maggior parte adatta il menu al gusto degli abitanti del posto. Per questo ti ritrovi pizza o pasta con il pollo, salse tipo maionese o ketchup su una già perfetta margherita e così via. A Torun (sempre in Polonia) mi è capitato di vedermi servita un’italianissima (??) pasta con pollo e spinaci di cui avevano inventato anche un nome. Poi c’è “pizza mafiosa” e tante altre cose anche simpatiche, se vogliamo vederle sul lato ironico. Il migliore fino ad ora è stato nel centro di Varsavia, un po’ più caro per i polacchi direi (molto curato con immagini della Vespa e Sofia Loren alle pareti e diciture in italiano) e una pizzeria qui a Poznan (pizza a pezzi) che davvero assomiglia a quella che ci mangiamo noi (tant’è che il pizzaiolo è italiano infatti).

[cml_media_alt id='12724']Lucia Foglia[/cml_media_alt]
Lucia Foglia
Rimpiangi qualcosa dell’Italia o delle Marche? Dipende: se per rimpianto si intende qualcosa che avrei potuto fare e non ho fatto, no. Ma se si intende Nostalgia, certo che sì. Il cielo stellato della mia campagna, i campi di grano estivi che mio padre, fratello e nonno lavorano duramente dal mattino presto, mia nonna con cui sono solita chiacchierare come fossimo coetanee e a cui dedico parte del mio tempo, per cucinarle e badare alle sue malinconie. La semplicità di mia madre, l’ironia di mio padre, la sensibilità e i discorsi di politica e storia con mio fratello, tutti i pranzi con i parenti. Gli amici, simpaticissimi e coraggiosi. Fonzie, il mio cagnolino. L’associazione Run, i miei amici Susanna e Michele di Generazione turista.

Quale è stata l’esperienza più bella o le esperienze che hai fatto da quando sei fuori? Una volta mi hanno ospitato in una casa di campagna. Ho dovuto nascondere il viso alla vista del grano poiché i miei occhi hanno iniziato a riempirsi di lacrime per l’emozione. La mattina ci svegliavamo presto, portavamo a spasso le mucche, cucinavamo per i ragazzi che lavoravano nei campi e ci stringevamo la sera per raccontarci qualunque cosa. È come se per quella settimana fossi tornata a casa, da Mamma Italia, con i miei cari. Ringrazio ancora quella famiglia di cui tra l’altro ospiterò la figlia il prima possibile per ricambiare l’enorme gioia che mi hanno regalato.

Cosa vorresti dire ai giovani che stanno “arrabattandosi” ancora in Italia? A tutti i ragazzi, che restano o che se ne vanno, che leggeranno o che si faranno leggere gli articoli di Cronache Maceratesi riguardanti i ragazzi in giro per il mondo, vorrei esortare a non abbandonare mai moralmente l’Italia, a non ignorarla, a non rinnegarla. Nonostante la politica e tutto ciò che c’è di losco e che rende difficile lo stabilirsi di un tessuto industriale ed economico stabile che assuma giovani in maniera entusiasta e che non li tenga con finti stage per sfruttarli, l’Italia è un paese magico, dei sogni. Quante persone ho incontrato che vorrebbero a vivere da noi, terra di mare, olio d’oliva, terra di passione. Noi mettiamo sempre al primo posto la famiglia e questa prospettiva ci rende appagati e felici, situazione invidiabile ed invidiata da molti. Siamo positivi, in gamba, ci diamo da fare. Quello che ho in mente ora è di crearmi una posizione, aiutare economicamente la mia famiglia e poi, appena possibile, tornare vigorosa nella terra che amo ed entrare in politica, con la massima onestà, per cercare di cambiare qualcosa. Non so, non ho spinte, non pago mazzette, non ho importanti cognomi. Dite che sia un’utopia? Non so, ma io ci voglio provare vorrei tanto migliorare l’Italia! Si va fuori per farsi un’esperienza, migliorare il bagaglio culturale e linguistico, aprire gli occhi e la mente, racimolare qualche soldo. Ho preso il volo quando ho visto che anche da cameriera c’era scarsità di lavoro in tanti locali, un ristorante presso cui lavoravo ha anche chiuso. Siamo in tanti a cercare lavoro. Il tasso di disoccupazione giovanile è altissimo. Qualcuno come noi– senza figli o particolari situazioni familiari – deve pur darsi da fare e muoversi, sennò siamo in troppi a cercare posti di lavoro che per ora non sono abbastanza per sfamare tutti. Essere coraggiosi, positivi, onesti. Io credo nell’onestà, nonostante tutto. E spero che l’Italia si rimetta in piedi. L’Italia è la mia terra, non vedo l’ora di riabbracciarla, di farmi un tuffo di notte al mare e contemplare di nuovo le stelle, esprimendo un grande desiderio: che i miei cari e tutte le famiglie ritornino a vivere un clima sereno in casa, dove non ci sia tristezza dovuta a questa generale disoccupazione e dove la fiducia nel futuro si faccia sempre più salda.

di Maria Cristina Pasquali (www.cronachemaceratesi.it)

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Ambasador Riccardo Guariglia kieruje słowa pożegnania na zakończenie swojej misji w Polsce

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S.E. Riccardo Guariglia, Ambasciatore d'Italia in Polonia

„Drodzy Rodacy i Internauci odwiedzający strony Ambasady Włoch w Warszawie,

nieuchronnie zbliża się dzień mojego definitywnego wyjazdu z warszawskiej Placówki i powrót do Rzymu, dokąd udaję się powołany, by piastować nowe funkcje, toteż pragnę skierować do Was z serca płynące, przyjacielskie, i jeśli pozwolicie, bratnie słowa pożegnania.

Żegnając się z Wami chciałbym przede wszystkim złożyć podziękowania wszystkim tym, którym w czasie mojego pobytu i kierowania Ambasadą Włoch w Warszawie, zawdzięczam z jednej strony zachętę do realizowania zadań, będących – mam nadzieję – odpowiedzią na autentyczne potrzeby Was wszystkich, a z drugiej strony przekazanie – poprzez włączenie mnie we własne doświadczenia życia w Polsce – wartości, także w wymiarze ludzkim, według mnie, bezcennych.

Niniejsze pożegnanie ma być też jednocześnie wyrazem uznania dla pozycji, jaką wszystkim mieszkającym w Polsce Włochom udało się osiągnąć w rozmaitych przedsięwzięciach, w kontekście coraz większej i lepszej integracji europejskiej oraz zachętą, by darzyć Polskę – ten nadzwyczajny Kraj, który posiada umiejętność patrzenia w przyszłość i, który nade wszystko w nią wierzy – coraz większym zaufaniem.

Te wspólnie spędzone dwa i pół roku to czas, kiedy doszło do nowego, zdecydowanego ożywienia w strategicznych relacjach między Włochami i Polską, które, co widać, są dojrzałe i dynamiczne. W wymiarze politycznym trudno doprawdy policzyć, ile odbyło się wizyt i rewizyt oraz spotkań: spośród nich chciałbym przypomnieć Oficjalną Wizytę Prezydenta Napolitano i aż dwa Szczyty międzyrządowe, jeden w Rzymie i jeden w Warszawie. Na płaszczyźnie gospodarczej, liczne włoskie firmy zdobyły ważne zlecenia, a wiele innych z powodzeniem weszło na polski rynek. W dziedzinie kultury nie sposób przeoczyć mnóstwa inicjatyw zrealizowanych na terenie całej Polski: na czele z nadzwyczajną , przygotowaną przez Muzeum Narodowe w Warszawie, wystawą poświęconą Guercino, uznaną nawet przez „New York Times” za jedną z najpiękniejszych wystaw wówczas prezentowanych.

Wreszcie, kieruję te słowa pożegnania z życzeniami, by owocna więź, jaką miałem z Wami przez te lata, czy to w ramach zwykłych kontaktów poznawczych, czy też szerszej współpracy (dziękuję przy tej okazji wszystkim tym, którzy radą lub niekiedy też konstruktywną krytyką, wnieśli swój wkład w prowadzenie działalności Ambasady) w nadchodzącym czasie mogła się dalej rowijać, przy zaangażowaniu i udziale wszystkich, bo wszystkim to cenne współdziałanie służy.

Wszystkiego najlepszego, Drodzy włoscy i polscy Przyjaciele, również w imieniu mojej żony, podziękowania z całego serca za gościnność, z jaką nas u siebie przyjęliście i której z pewnością nie zapomnimy!

Riccardo Guariglia”

Europie przed wybuchem I wojny światowej

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W dniu 27 lipca, w rocznicę ostatniego dnia pokoju w Europie przed wybuchem I wojny światowej, fala muzyki rozlała się po całym świecie. W odpowiedzi na propozycję Włoch, w tym samym dniu, trębacze z licznych krajów uczestniczących w tym konflikcie zaintonowali Ciszę by upamiętnić wszystkich poległych: był to akt należny im, pamięci i hołdu wyrażonych w jedynym języku powszechnie używanym i uznanym jakim jest muzyka. Rai Storia skomponowała, ze wszystkich zarejestrowanych w dniu 27 lipca wykonań, jedną wspóną Ciszę, której prapremiera światowa została wyemitowana w dniu 3 sierpnia, dniu, w którym sto lat temu, ta wojna stala się światowa.

Międzynarodowy projekt, powstały z pomysłu dziennikarza i pisarza Paola Rumiza, z udziałem ze strony Włoch trembacza i kompozytora Paola Fresu, jest propagowany i koordynowany przez biuro ds rocznic o znaczeniu narodowym przy Kancelarii Rady Ministrów, we współpracy z Ministerstwem Spraw Zagranicznych.

Paolo Fresu, w hołdzie ofiarom Wielkiej Wojny, zagrał Ciszę o godzinie 14 we Włoszech na wyżynie Folgarii, która rozległa się także w innyh krajach – Wielkiej Brytanii, Stanach Zjednoczonych, Grecji, Portugalii, Bułgarii, Węgrzech, Rumunii, FYROM (Byłej Jugosłowiańskiej Republice Macedonii), Czarnogórze, Australii, Rosji, Serbii, Albanii i Polsce – w wykonaniu innych muzyków.

Mauro di Silvestre, malarz straconego czasu

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Dla tych, którzy zostają w mieście w okresie wakacyjnym, Mauro Di Silvestre, włoski malarz, proponuje poprzez swoje wystawione w galerii rzymskiej z2o oniryczne obrazy w mocnych kolorach (technika kolażu) podróż metaforyczną, odległą, wgłąb samych siebie. Podróż w przeszłość, którą – jak mówi w wywiadzie zarejestrowanym w Rzymie – stara się “uwiecznić razem z osobami, przedmiotami, przestrzeniami i sytuacjami skazanymi w przeciwnym wypadku na zniknięcie”. Jak K.I. Gałczyński, polski poeta XX w., chce “ocalić od zapomnienia” swoją sztukę, swoją pamięć i najbliższe mu osoby. Wielokrotnie nagradzany (Premio Lissone, Premio Celeste), uczeń cenionego artysty amerykańskiego Franka Guana, odkryty przez znanego krytyka sztuki Achille Bonito Olivę, Mauro Di Silvestre dla Gazzetta Italia wyjawia swoją “szaloną i poruszoną” duszę artysty, nie ukrywając również, iż sposród wszystkich krajów świata to właśnie Polska jest miejscem, które historycznie interesuje go najbardziej.

Twoje obrazy to kolaże ze stałym tematem: wspomnienie przeszłości ukryte za wydarzeniami, osobami, miejscami. Ta przeszłość jest osobista, intymna, twoja. Kim są twoi bohaterowie i dlaczego przeszłość jest dla ciebie tak ważna?

Moje dzieła są dla mnie intymnym dziennikiem, w którym notuję ważne dla mnie rzeczy, te, które chciałbym, żeby nie zniknęły, żeby nie zostały nigdy zapomniane. Chciałbym, żeby mnie kiedyś przeżyły, tak jak inne wielkie dzieła sztuki w historii. To one będą mówić moim następcom o mnie i o epoce, w której przyszło mi żyć. Często koncentruję się na przeszłości, gdyż ta dostarcza mi emocji i sądzę, iż każdy z nas powinien zajmować się w życiu i w pracy rzeczami, które go pasjonują. Przeszłość i mijający czas, który nigdy nie wróci, są rodzajem obsesji. Ja usiłuję ponownie przeżyć utracony czas i uwiecznić, na zawsze, osoby, przedmioty, przestrzenie i sytuacje skazane w przeciwnym razie na zniknięcie.

Twoja pierwsza wystawa osobista została zaprezentowana przez Achille Bonito Olivę w 2007. Jak do tego doszło?

Spotykałem często Achille w słynnym Barze della Pace, w centrum historycznym miasta, a w restauracji obok wielu artystów i aktorów. Często właściciel lokalu rozpieszczał nas wszystkich przysmakami [cml_media_alt id='113192']Longawa - Di Silvestre (1)[/cml_media_alt]neapolitańskimi. Rozmawialiśmy tam przy jednym stole o tym i owym, aż pewnego dnia Achille, po tym jak zobaczył moje obrazy, obiecał mi, iż zaprezentuje moją pierwszą osobistą wystawę. Doszło do tego po około pięciu latach, wtedy zapytałem go, czy pamięta o danej obietnicy. Przyszedł do mojego studia i zadecydowal się napisać wstęp do mojego katalogu.

Gdzie wystawiałeś twoje dzieła? Starasz się zawsze być na wystawach osobiście? Konfrontujesz się ze swoją publicznością?

Wystawiałem w wielu galeriach i w jednym muzeum, głównie we Włoszech. Staram się zawsze być obecnym na inauguracjach. To dla mnie święto, ale również potwierdzenie i gest sympatii skierowanej do osób, ktore przychodzą na mój wernisaż. Staram się konfrontować nie tylko z publicznością, ale i moimi kolegami oraz pracownikami.

Jakie kraje są dla ciebie nadal nieznane i które chciałbyś odwiedzić?

Podróżowalem wiele, ale nie widziałem jeszcze wszystkiego. Czasami przez przypadek zdarza się, że wracam w to samo miejsce wielokrotnie, lecz ciekawość popycha mnie w nowe miejsca, jak na przykład ku Polsce, która z punktu widzenia historycznego bardzo mnie interesuje.

Spośród wszystkich dzieł, jaki obraz wzrusza cię najbardziej i dlaczego?

To, co mnie porusza, jak powiedzieliby Anglicy, to co porusza we mnie emocje i wzrusza w chwili patrzenia na obraz, to nie zawsze same dzieło w sobie, ale dramatyzm, który nadaje dziełu artysta lub też wzruszam się wiedząc, kto jest autorem obrazu. Van Gogh zadedykował całe swoje życie malarstwu, wyrzekając się wszystkiego, chorując aż do śmierci. Świadomość, iż nie został nigdy zrozumiany i nie sprzedał żadnego obrazu w całym swoim życiu, porusza mnie i kiedy podziwiam jakiekolwiek z jego dzieł, na żywo czy w książce, myślę właśnie o tym, nie umniejszając wielkości jego malarstwa.

Większość artystów jest kojarzona z nałogami i ekstrawagancją. Jaki jest prawdziwy Mauro di Silvestre?

Artysta jest otoczony przez wspólne miejsca prawdziwe lub wymyślone; literatura i kino je kreują. Niektórzy artyści w nie wnikają i czują się w swoim żywiole, inni próbują się od nich oddalić. To co jest prawdziwe, być może, to to, iż artyści sztukę stawiają ponad wszystko i nieraz mają problem z integracją z rzeczywistością, z normalnością.

Urodziłeś się w Rzymie i tu zostałeś. Wyobrażasz sobie życie gdzieś indziej? Co to znaczy dla ciebie bycie rzymskim artystą?

Tak naprawdę żyłem trzy lata w Los Angeles, gdzie uczyłem się malarstwa od Franka Gauna, utalentowanego malarza, acz mało znanego (nie ufa galeriom); potem mieszkałem w Londynie i nawet w Zimbabwe, wykonując przeróżne p[cml_media_alt id='113193']Longawa - Di Silvestre (1)[/cml_media_alt]race. Cały czas wyobrażam sobie swoje życie gdzieś indziej, lecz chyba nigdy nie mógłbym tak do końca zostawić Rzymu, przynajmniej nie teraz. Bycie artystą rzymskim oznacza bycie “zanieczyszczonym” tym miastem, jego historią, tą dalszą i bliższą, jego chaosem i pięknem, które niektorzy umieją odseparować od chaosu i podziwiać.

Z tego, co zostało do tej pory powiedziane na twój temat, jakiej opinii nigdy nie zapomnisz?

Nie zostało napisane aż tak wiele – mimo mojego dojrzałego wieku, jestem młodym artystą – lecz spośród różnych opinii ta wyrażona przez rzymskiego dziennikarza utkwiła mi w pamięci: “obrazy Maura Di Silvestre są melancholijnie szczęśliwe”; właśnie, uważam, że w tych dwóch słowach ujęta została cała moja praca.

Rozmawialiśmy o przeszłości, a teraz przejdźmy do teraźniejszości i przyszłości. Nad czym pracujesz i gdzie możemy zobaczyć twoją przyszłą wystawę?

Od jakiegoś już czasu pracuję nad rycinami i reprodukcjami do pewnego chińskiego projektu oraz w tych dniach zacząłem pracę nad moją przyszłą wystawą, którą będzie można zobaczyć jak zawsze w galeri z2o.

“By uczynić rzeczywistość znośną, jesteśmy zmuszeni do pielęgnowania w nas jakiegoś małego szaleństwa”. Zgadzasz się z twoim kolegą, jak ty “poszukującym straconego czasu”, malarzem słowa, Marcelem Proustem? Co jest twoim “małym szaleństwem”?

Bycie artystą już samo w sobie jest szaleństwem, od zawsze nim było. Ciągłe “poszukiwanie utraconego czasu” w świecie stale spogladającym w przyszłość, nastawionym na innowacje, “rozwój”, to też jest szaleństwo.