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Carburante: la Polonia attrae i vicini

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Il governo taglia le imposte. Stazioni al confine prese d’assalto.

Il governo polacco, per combattere l’inflazione aumentata dell’8,6% nel dicembre scorso raggiungendo il picco più alto degli ultimi 20 anni, ha ridotto l’imposta sui consumi, sulle emissioni e l’imposta al dettaglio.

In Polonia i prezzi sono ultimamente schizzati, facendo registrare incrementi dal 20% al 30% che hanno richiesto l’intervento statale.

L’operato governativo ha attratto anche gli abitanti delle nazioni limitrofe: dalla Repubblica Ceca alla Germania passando per la Slovacchia, le stazioni di servizio polacche che si trovano lungo il confine sono prese d’assalto.

Come riporta “Euronews”, infatti, le auto si dispongono in lunghe file alle stazioni di servizio, oltre il confine, per fare il pieno di carburante; i funzionari doganali cechi hanno aumentato i controlli alle frontiere per evitare soprattutto rifornimenti oltre misura di carburante a basso prezzo:

“Oltre al serbatoio pieno e ai 20 litri in una tanica, che sono consentiti, hanno a volte bidoni pieni di carburante, che invece è illegale.”

Il carburante è più economico di circa un quarto, così come i prezzi degli alimenti o dei beni di consumo ed il pacchetto anti-inflazione prevede anche la riduzione dell’iva sul riscaldamento dal 23% all’8%.

Una cittadina ceca, intervistata, ha dichiarato:

“Tutto è molto più economico: costano meno gli alimenti, i beni di consumo o i medicinali.”

Autore : Francesco Puppato

Il mondo dei colori (II)

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Nell’articolo precedente abbiamo parlato delle differenze nella percezione dei colori in polacco ed in italiano. Abbiamo visto che nonostante siamo nella cultura europea dove più o meno i colori hanno signifi cato simile, tipo il nero si lega alle situazioni tristi come il lutto oppure eleganti ed il bianco è il colore dell’innocenza ovvero del vestito della sposa, ci sono cose che ci sorprendono e punti di vista diversi. Continuiamo allora il nostro viaggio nel mondo dei colori all’italiana questa volta con un elenco di espressioni utili ed usate nella lingua italiana. Alcune sono veramente interessanti se guardate la loro provenienza, le altre invece sono identiche o molto simili a quelle nella lingua polacca.

  1. UN GIALLO (żółty): tradizionalmente un libro ma adesso si riferisce anche al film che racconta la storia poliziesca. La provenienza di questa espressione è molto interessante ed è una cosa ovvia per le vecchie generazioni che eventualmente possono ancora trovare dei gialli nelle proprie librerie perché la prima collana dei libri polizieschi pubblicata dalla casa editrice Mondadori aveva appunto la copertina di questo colore. E fino ad oggi si dice: Leggo un giallo – Czytam kryminał oppure Guardo un giallo – Oglądam kryminał
  2. PRINCIPE AZZURRO (błękitny książe): per definire un uomo ideale, un uomo da sposare. Molti si sono chiesti perché al principe viene associato il colore azzurro ed una delle teorie dice che questo colore veniva associato alla casa Savoia. Ed è anche vero che il colore azzurro è il colore del nastro delle ricompense militari ed anche delle maglie dei calciatori italiani. Notiamo anche il fatto che in polacco distinguiamo principalmente tre sfumature: niebieski – blu, błękitny – celeste, granatowy – blu marino. E allora azzurro?! Come lo vogliamo tradurre? Va bene c’è chi dice che azzurro corrisponde al błękitny, cosa ne facciamo con il celeste a questo punto. Non c’è verso in italiano nella lingua parlata quotidiana ci sono quattro sfumature di blu e in polacco ce ne sono tre.
  3. PASSARE LA NOTTE IN BIANCO (spędzić noc na biało): vuol dire non dormire di notte, andare a dormire tardi. Il modo di dire è legato alla tradizione medievale, al rituale dell’investitura dei cavalieri. La sera prima un futuro cavaliere doveva passare la notte pregando e indossava una lunga cappa di colore bianco e quindi passava la notte in bianco.
  4. DIRNE DI TUTTI I COLORI (powiedzieć we wszystkich kolorach): di tutti i colori significa di ogni tipo. Dire di tutti i colori signifi ca parlare liberamente, senza badare alla sensibilità degli altri, dire tutto quello che si pensa spesso anche le cose poco simpatiche. La prima traccia di questa espressione, la troviamo nei I promessi sposi di Alessandro Manzoni. Si può anche farne o combinarne di tutti i colori per dire creare dei pasticci o fare degli errori. Potrebbe corrispondere al polacco narozrabiać.
  5. AVERE IL POLLICE VERDE (mieć zielony kciuk): si dice di chi ha una particolare capacità di curare le piante. Pare che il modo di dire derivi dal fatto che la persona che si occupa delle piante per potarle le tiene tra il pollice e l’indice della mano o così si può macchiare le dita con la clorofilla della pianta.

Poi ci sono molte espressioni simili a quelle in polacco. Ad esempio:

  1. ESSERE LA PECORA NERA: cioè una persona cattiva, un carattere difficile nella famiglia o in un gruppo. In polacco esiste lo stesso modo di dire: czarna owca
  2. RICEVERE CARTA BIANCA: qui in polacco si usa la stessa espressione in francese però: carte blanche. Vuol dire essere liberi ad agire, poter fare come si vuole.
  3. AVERE IL SANGUE BLU: in polacco è quasi lo stesso perché si dice mieć błękitną krew, ed allora torniamo al punto due dove si discutono le sfumature del blu.
  4. LAVORO IN NERO: simile in polacco ma piuttosto con il verbo pracować na czarno.

I dipendenti polacchi preferiscono cambiare lavoro rispetto che a un aumento

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Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

“I dipendenti hanno paura di chiedere aumenti di stipendio, e spesso preferiscono cambiare lavoro piuttosto che parlare col loro capo”. Questo è il rapporto emerso dal Labour Market Monitor del Randstad Research Institute. Łukasz Komuda della Fondazione per le iniziative sociali ed economiche ha sottolineato che questa paura è in gran parte dovuta a problemi di comunicazione tra datore di lavoro e dipendente. Komuda ha richiamato l’attenzione sul basso livello di sindacalizzazione in Polonia. Secondo l’Organizzazione internazionale del lavoro, solo il 12% dei lavoratori polacchi è iscritto a un sindacato. “Il risultato di questa mancante comunicazione è molto stress” ha sottolineato Komuda. “In Polonia è un tabù parlare di stipendi, e gli impiegato non hanno alcuna visione generale di ciò che sta accadendo nel mondo del lavoro”. Monika Fedorczuk, esperta del mercato del lavoro dell’agenzia Lewiatan, ha notato che dovremmo andare verso una cultura organizzativa, in cui non si lotta per un aumento di stipendio, ma se ne parla. Ha sottolineato che i costi dei dipendenti fuoriusciti sono enormi per i datori di lavoro. Secondo l’indagine, negli ultimi sei mesi c’è stato un aumento del numero di dipendenti che hanno deciso di lasciare il posto: il 22% degli intervistati ha deciso di farlo, 3 punti percentuali in più rispetto alla precedente indagine. Coloro che lavorano nel settore alberghiero, della ristorazione, del commercio al dettaglio, dei trasporti e della logistica hanno cambiato lavoro più frequentemente degli altri. Il desiderio di sviluppo professionale è fra le ragioni più considerate per il 44% degli intervistati. L’indagine ha anche osservato che i dipendenti erano più attivi nella ricerca di un nuovo lavoro.

https://www.pap.pl/aktualnosci/news%2C1080286%2Ceksperci-pracownicy-czesto-wola-zmienic-prace-niz-prosic-o-podwyzke.html

I Polacchi riducono le spese per i prodotti alimentari

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Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

L’indagine della piattaforma UCE Research e del gruppo BLIX mostra che quasi il 55% dei polacchi ridurrà le spese per prodotti alimentari nel primo trimestre del 2022. Krzysztof Łuczak, co-autore dell’indagine, ha dichiarato che al momento, rispetto all’anno scorso, il numero delle persone che ha indicato l’aumento dei prezzi come motivo di risparmio è raddoppiato. Inoltre, è aumentato il numero di persone che temono il peggioramento della situazione economica. Secondo Łuczak, questi cambiamenti sono previsti. Lo studio dimostra che i polacchi intendono ridurre le spese per i dolci, le bevande alcoliche e i cosmetici. Più rare saranno le rinunce al caffè e al tè.  L’indagine è stata condotta nel gennaio di quest’anno, e ha riguardato 1008 cittadini responsabili delle spese quotidiane nella loro unità famigliare.

https://www.portalspozywczy.pl/inne/wiadomosci/polacy-ograniczaja-wydatki-na-zywnosc-na-te-kategorie-az-o-65-procent,207888.html

Soldati americani e britannici al confine sudorientale della Polonia

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Il ministro della difesa Mariusz Błaszczak ha annunciato l’arrivo in Polonia di quasi cinquemila soldati americani e britannici, che si posizioneranno ai confini sudorientali della Polonia. Ha rassicurato, comunque, che è l’esercito polacco rimarrà a proteggere il Paese, asserendo che l’unica risposta al pericolo potenziale dalla Russia è la politica della dissuasione e dell’unità della NATO. Il posizionamento temporaneo dei soldati stranieri in Polonia fa parte dei provvedimenti miranti a rafforzare il fianco est della NATO e a rassicurare gli alleati alla luce di una possibile invasione russa dell’Ucraina.

https://www.pap.pl/aktualnosci/news%2C1077773%2Camerykanscy-i-brytyjscy-zolnierze-beda-rozlokowani-na-poludniowym

Natura e storia sulle orme dei cavalieri teutonici

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Kadyny

Quando Konrad di Masovia nel 1229 chiese aiuto all’ordine monastico-militare dei Cavalieri Teutonici per placare le turbolente popolazioni baltiche al confine nord orientale del Regno di Polonia non si immaginava certo che quella decisione avrebbe aperto all’Ordine la possibilità di creare uno stato autonomo che, 200 anni dopo nella sua massima espansione, andava da Danzica all’attuale Estonia.

Una storia affascinante quella dei cavalieri teutonici che nasce come Ordine a protezione e supporto medico dei pellegrini a Gerusalemme e si sviluppa fino al punto di diventare un vero e proprio stato cattolico che riconosceva solo l’autorità del Papa. Una storia affascinante quella delle terre baltiche che videro un susseguirsi di scontri, dominazioni, tra mutevoli alleanze e mitiche battaglie, come la celeberrima di Grunwald. Tra Danzica e l’Oblast di Kaliningrad, tra Mar Baltico, laguna della Vistola, fiumi e migliaia di laghi, si trova questo straordinario territorio contrassegnato da natura selvaggia, castelli medioevali, nidi di cicogne, bunker della Seconda Guerra Mondiale e l’antica via dell’ambra. Un viaggio in queste terre è altamente consigliato perché può soddisfare le più diverse aspettative, ad esempio si può veleggiare sui laghi o scendere corsi d’acqua in kayak, ed in particolare il turista italiano può scoprire paesaggi inconsueti. Per il mio tour ho scelto di far base a Elblag, città nota per l’omonimo canale che in un punto non lontano dalla città fa passare le imbarcazioni da una parte all’altra del canale attraverso un incredibile sistema di binari sull’erba! Una delle meraviglie della Polonia! Nel centro storico affacciato sul canale si trova l’ottimo Hotel Elblag, dotato di piscina, area spa e squisito ristorante, albergo ideale dove ritemprarsi la sera dopo le peregrinazioni automobilistiche. Tra le mete consigliate in quest’area ci sono le città che si affacciano sulla laguna della Vistola. Io ho scelto di fermarmi nella piccola e graziosa Kadyny, incastonata tra un fitto bosco e una sconfinata spiaggia, e a Frombork, Fraeunburg fino al 1945, la città dove passò gli ultimi anni Copernico. In questo paesino, oltre ad una passeggiata fino al molo del porticciolo, merita una visita il castello dalle cui torri si può godere una spettacolare vista sulla laguna della Vistola. All’interno c’è anche un museo dedicato a Copernico.

Da Frombork consigliamo di puntare su Kętrzyn per visitare la Tana del Lupo. Immerso nella vegetazione buia e umida di una foresta di conifere si trova il famoso quartiere generale, un agglomerato di spartani bunker, in cui Hitler visse dal 24 giugno del 1941, subito dopo l’inizio dell’operazione Barbarossa, ovvero l’attacco all’allora Unione Sovietica, fino al 20 novembre 1944 quando essendo l’Armata Rossa arrivata a 15 km da Ketrzyn, Hitler dovette ritirarsi a Berlino non prima d’aver dato l’ordine di far saltare in aria la gran parte della Tana del Lupo. Di quel quartiere generale, capace di ospitare migliaia di soldati, collegato alla linea ferroviaria e dotato di due aeroporti, restano i bunker in gran parte sventrati dalle mine. Una visione evocativa quanto inquietante che ci paracaduta nel delirio bellico. Lo stato dei luoghi, unito alla descrizione di come si svolgeva l’austera vita in quel campo militare, non rende difficile l’immaginare la tetra atmosfera di una quotidianità racchiusa nel muoversi tra un bunker e l’altro, edifici con mura spesse 6 metri e coperti di vegetazione. Gierlioz, la frazione di Ketrzyn che ospita la Tana del Lupo, fu scelta perché al confine tra l’allora Prussia orientale e la Russia e per la sua inaccessibilità essendo immersa nel bosco e circondata da laghi e paludi. Qui, il 20 luglio 1944, alle 12.42, si svolse il fallito attentato a Hitler, proprio nel giorno della visita di Benito Mussolini. Sulla strada tra Frombork e Ketrzyn si trova la città di Braniewo il cui cimitero ospita oltre 20 mila soldati dell’Armata Rossa suddivisi in 750 tombe comuni. Guidare lungo strade secondarie che attraversano paesaggi ondulati in cui di tanto in tanto fanno capolino fattorie con cavalli, mucche e tori al pascolo, è il miglior modo per allontanarsi da Gierlioz e risintonizzarsi sull’anima più autentica della Warmia-Masuria, regione i cui confini si fermano a pochi chilometri dalla splendida fortezza di Malbork, l’antica Marienburg, che fa invece parte della Pomerania. Si tratta del più grande castello gotico d’Europa, la cui costruzione iniziò nel 1270, che per secoli rappresentò il cuore del potere dei cavalieri teutonici fino al passaggio nel 1466 sotto il Re di Polonia. Il castello e il museo meritano una visita accurata, calcolate almeno tre ore. Se da Malbork decidete di muovervi verso la bellissima Danzica, strada facendo non mancate di fermarvi in qualche città affacciata sul Mar Baltico. Io quasi per caso sono finito a Jantar, località balneare, la cui spiaggia, quel giorno sferzata da un vento gelido e contrappuntata dalle variopinte barche dei pescatori, si è rivelata un perfetto set fotografico.

foto: Sebastiano Giorgi, Agata Pachucy

Ecco le città polacche più congestionate

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Łódź è di nuovo in cima alla classifica delle città più congestionate della Polonia, come indicato nell’annuale TomTom Traffic Index, col 45% di traffico in più rispetto ai livelli accettabili. Il livello di congestione delle strade è, però, sceso di 2 punti percentuali negli ultimi due anni. La pandemia continua, inoltre, a colpire i viaggi verso più di 400 destinazioni, secondo il rapporto di TomTom Traffic. Cracovia è al secondo posto (42%), mentre Breslavia è terza (41%). Seguono Varsavia e Poznań col 37% ciascuna. La situazione è migliorata maggiormente a Poznań (al terzo posto nella classifica nazionale nel 2019) e a Bydgoszcz. In queste due città, infatti, i livelli di congestione sono scesi di 7 punti percentuali, rispettivamente al 37% e al 27%. A Varsavia e a Cracovia, invece, i livelli di congestione sono scesi di 3 punti percentuali.

https://www.pap.pl/aktualnosci/news%2C1074653%2Cranking-sprawdz-ktore-miasto-w-polsce-jest-najbardziej-zakorkowane.html

GAZZETTA ITALIA 91 (febbraio – marzo 2022)

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In copertina del nuovo numero il Palazzo dell’Arengario, a Milano, lancia il bell’articolo dedicato all’architettura di potere in Italia e in Polonia. Il rapporto tra i due paesi viene poi approfondito in tanti altri testi di questo numero ed in particolare da quello dedicato ai campioni, polacchi e italiani, degli sport invernali Adam Malysz e Alberto Tomba e dall’approfondimento sui Festival di Sanremo e Opole. Come al solito ampio spazio al cinema, con l’intervista al grande regista Krzysztof Zanussi e l’attesa terza puntata della Storia delle presenze polacche alla Mostra del Cinema di Venezia.

Su Gazzetta 91 troverete poi articoli di viaggio – tra cui uno dedicato a Tursi, piccolo e sconosciuto borgo della Basilicata – di lifestyle, con tante pagine dedicate all’UrBBan Fusion Festival di Bielsko Biala, di arte, parleremo della Palazzina d’oro di Danzica, di letteratura, con la recensione del nuovo libro di Stefano Redaelli e di cultura tra cui l’approfondimento sull’iconografia dell’Italia nei secoli, paese immaginato come una donna che a volte è madre, a volte fanciulla altre guerriera. Non mancano le nostre consuete rubriche tra le quali segnaliamo quella etimologica, “So quel che dico”, che vi farà scoprire l’origine di alcune delle parole legate alla festa di Carnevale.

Candidati all’Oscar 2022: cortometraggio polacco, film di Paolo Sorrentino e il direttore della fotografia Janusz Kamiński.

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Foto Wikimedia https://www.flickr.com/photos/greginhollywood/

 

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Martedì, il film “The Dress” di Tadeusz Łysiak ha ricevuto una nomination all’Oscar come miglior cortometraggio. Il film, realizzato da uno studente della Warsaw Film School, racconta la storia di una giovane lavoratrice di un motel che, a causa della sua bassa statura è rifiutata dagli uomini. Janusz Kamiński è stato nominato per la migliore fotografia per “West Side Story” diretto da Spielberg. “È stata la mano di Dio” di Paolo Sorrentino è tra i candidati al miglior lungometraggio internazionale. Tra i candidati al miglior film: “Il potere del cane”, “CODA”, “Belfast”, “Drive my car”, “Don’t look up”, “Dune”, “Una Famiglia Vincente – King Richard”, “Licorice Pizza”. I vincitori della 94. edizione degli Oscar saranno annunciati il ​​27 marzo e la cerimonia si svolgerà all’Hollywood Dolby Theatre.

https://www.pap.pl/aktualnosci/news%2C1073861%2Cpolski-film-z-nominacja-do-oscarow-2022-o-statuetke-zawalczy-tez-operator